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=== Scritti e libri ===
[[File:Al Razi Receuil de traite de medecine translated by Gerard de Cremone Second half of 13th century.jpg|thumb|Traduzione del ''Recueil des traités de médecine'', ad opera di [[Gherardo da Cremona|Gerardo da Cremona]], [[1250]]-[[1260]]]]▼
{{vedi anche|Almansore}}
▲[[File:Al Razi Receuil de traite de medecine translated by Gerard de Cremone Second half of 13th century.jpg|thumb|Traduzione del ''Recueil des traités de médecine'', ad opera di [[Gherardo da Cremona|Gerardo da Cremona]], [[1250]]-[[1260]]]]
* '''''Al-Ḥāwī''''' ({{arabo|كتاب الحاوي في الطب|Kitāb al-ḥāwī fī ṭibb}}, cioè "Il libro che raccoglie le notizie sulla medicina").
::Questa monumentale enciclopedia in nove volumi (edizione Hayderabad 1955-1971) (conosciuta in Europa anche con il titolo di ''Continens Liber''),
''Al-Ḥāwī'' non è un'enciclopedia medica convenzionale, ma una raccolta postuma dei quaderni di appunti di al-Rāzī, comprendenti tanto
* '''''Man lā yaḥḍuru ṭabīb''''' ({{arabo|من لا يحضر طبيب}}, lett. "Colui che non ha a disposizione un medico", ossia "Consigli medici per il grande pubblico")
::Al-Rāzī fu probabilmente il primo medico persiano a scrivere un manuale medico contenente rimedi diretti a un grande pubblico. Lo dedicò ai poveri, ai viaggiatori e ai normali cittadini, affinché lo potessero consultare per il trattamento dei disturbi più comuni quando un medico non fosse disponibile. Questo libro è di notevole interesse per la storia della farmacia, poiché libri simili erano molto popolari fino al XX secolo. Al-Rāzī descrisse nei 36 capitoli i componenti degli alimenti e dei farmaci che potevano essere reperiti presso un farmacista, un mercato, in cucine ben attrezzate, o negli accampamenti militari. Quindi
::Le malattie trattate nel libro sono: emicrania, raffreddore, tosse, depressione e malattie dell'occhio, dell'orecchio e dello stomaco. Per esempio, prescrisse per un'emicrania febbrile: "2 parti di ''duhn'' (estratto oleoso) di [[Rosa (botanica)|rosa]], mescolato con 1 parte di aceto, imbevuto in un panno e premuto sulla fronte". Suggerì come lassativo
* '''''Shukūk ʿalā Jālīnūs''''' ({{arabo|شكوك على جالينوس}}, lett. "Dubbi su Galeno")
:: In questo libro al-Rāzī conferma il proprio pensiero e l'autonomia nei confronti del mondo greco, contestando addirittura [[Socrate]] e [[Aristotele]] sul concetto di [[dicotomia]] fra mente e corpo
::Collegò la medicina con la filosofia e dichiarò che una corretta pratica medica richiedeva un pensiero indipendente. Segnalò che le descrizioni di Galeno non erano in accordo con le sue personali osservazioni cliniche per quanto riguardava la patologia febbrile. E in alcuni casi asserì che la sua propria esperienza clinica superava quella di Galeno. Criticò aspramente la teoria di Galeno riguardo al fatto che il corpo umano fosse composto da quattro sostanze distinte (umori), in equilibrio fra loro, e che la malattia fosse l'esito di uno squilibrio fra essi.
::Questo pensiero lo portò a criticare anche la collegata teoria di [[Aristotele]] dei [[Elementi (filosofia)|quattro elementi]] (fuoco, aria, terra e acqua). Gli esperimenti alchemici di al-Rāzī, infatti, gli suggerirono altre qualità della materia, quali la salinità e l'infiammabilità (o carattere untuoso e carattere solforoso) che non trovano spiegazione nella teoria tradizionale dei quattro elementi.
:: Questo insieme di critiche attirò su al-Rāzī accuse di ignoranza e arroganza, anche se egli espresse ripetutamente elogi e ringraziamenti nei confronti di [[Galeno]].
::Nel libro al-Rāzī elencò quattro ragioni per le quali i grandi uomini cadono in errore:
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::* la quantità di calore (fuoco) usata, e i 'corpi' e le 'pietre', ''('al-ajsād' e 'al-aḥjār')'' che hanno o meno la possibilità di essere trasformati in altre sostanze.
::* l'uso di un mordente liquido che colora rapidamente e permanente alcuni metalli per una vendita più lucrosa.
::Riprendendo un testo dell'[[VIII secolo]] sugli amalgami attribuito a Ibn Ḥayyān (Jabir/[[Jabir ibn Hayyan|Geber]]), al-Rāzī descrive i metodi e le procedure di colorazione di un oggetto d'[[argento]] per imitare l'[[oro]] e le tecniche per la rimozione di questa colorazione al fine di ottenere di nuovo l'argento. Inoltre descrive anche la [[doratura]] e l'[[argentatura]] di altri metalli ([[allume]], sali di [[Calcio (elemento chimico)|calcio]], [[ferro]], [[rame]] e tuzia o [[ossido di zinco]]), come pure
::La descrizione minuziosa di queste tecniche alchemiche di doratura e di argentatura dei metalli hanno portato molti biografi musulmani a concludere che al-Rāzī fosse un gioielliere prima di dedicarsi allo studio dell'alchimia.
:: Di grande interesse è la classificazione dei [[minerale|minerali]] in sei divisioni, che mostra una connotazione chimica moderna:
::# Quattro SPIRITI (''al-arwāḥ''): [[Mercurio (elemento chimico)|mercurio]], [[cloruro d'ammonio]], [[zolfo]] e solfato d'[[arsenico]] ([[orpimento]] e [[realgar]]).
::# Sette CORPI (''al-ajsād''): [[argento]], [[oro]], [[rame]], [[ferro]], [[grafite]], [[zinco]] (kharsind) e [[Stagno (elemento chimico)|stagno]].
::# Tredici PIETRE (''al-aḥjar''): piriti [[marcasite]] (''marqashita ''), [[magnesio|magnesia]], [[malachite]], [[Tuccia|tuzia]] ossido di zinco ''(tutiya)'', [[talco]], [[
::# sette VETRIOLI (''al-zajāt''): [[allume]] (''al-shubūb'') e vetrioli di colore bianco (''qalqadzs''), nero, rosso, giallo (''qulqutar'') e verde (''qalqand'') (solfati impuri di ferro, di rame, ecc.).
::# sette BORATI: fra cui il [[natron]] e il borato di sodio impuro.
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* '''''Sirr al-asrār''''' ({{arabo|سر الأسرار}}, "Il Segreto dei Segreti")
::Questo è il libro di al-Rāzī più famoso ed ebbe molta notorietà anche in Occidente. Vi tratta con sistematicità
== Filosofia ==
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:Al-Rāzī credeva che un medico competente dovesse essere anche un [[filosofia|filosofo]] ben conscio dei problemi fondamentali riguardanti l'esistenza:
"Egli proclamava l'assolutismo dello [[spazio euclideo]] e il tempo [[Meccanica (fisica)|meccanico]] come i naturali fondamenti del mondo in cui gli uomini vivevano, ma risolse il problema delle infinità esistenti, sintetizzando tale visione con la teoria atomica di [[Democrito]], che riconobbe la materia come esistente in forma di entità indivisibili e comprensibili.<br />
La continuità dello spazio, tuttavia, permane a causa dell'esistenza del [[vuoto (fisica)|vuoto]], o una regione di materia mancante… tale visione è sorprendentemente vicina ai sistemi ideati dagli scienziati europei [[John Dalton]] e [[Max Planck]], così come ai risultati sperimentali e ai lavori teorici di astronomi moderni quali [[Halton Arp]] e di filosofi oggettivisti quali [[Michael Miller (filosofo)|Michael Miller]].<br />
Il progresso, per tutti questi uomini, non deve essere ostacolato da una selva di idee relativiste contraddittorie e casuali che risultano in un miscuglio metafisico invece che in una solida base intellettuale.<br />
Persino in merito al compito del filosofo, al-Rāzī lo considera come un progresso oltre il livello dei maestri del singolo, espandendone l'accuratezza e lo scopo della dottrina ed elevandone individualmente
Al-Rāzī è noto per esser stato un libero pensatore e filosofo [[islam]]ico, visto che gli erano ben note le scienze dell'[[antica Grecia]] e visto che il suo approccio alla chimica era quasi naturalistico. Inoltre era ben istruito sulla teoria della musica, così come molti altri scienziati islamici del tempo.
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Tale dottrina dell'intelletto è notevolmente discordante rispetto alle dottrine dei contemporanei di al-Rāzī, che generalmente sono Neoplatonici o Aristotelici, o aderenti a qualche forma delle due scuole.<br />
I rimanenti tre principi [[spazio (fisica)|spazio]], [[materia (fisica)|materia]] e [[tempo]], costituiscono i componenti non animati del mondo. Lo spazio è definito dalla relazione tra le [[particella elementare|particelle]] singole della materia, o [[Atomo|atomi]], e il vuoto che le circonda.<br />
Più grande è la densità degli atomi del materiale, più solido e pesante l'oggetto risultante; al contrario, più grande è la porzione di vuoto, più leggero e meno solido sarà l'oggetto. Tempo e materia hanno entrambi forma assoluta, limitata e generica. Così si ha materia assoluta – pura estensione – che non dipende dal luogo, come se ci fosse un tempo, in tal senso, che non è definito o limitato dal [[moto (fisica)|moto]].<br />
Il tempo assoluto di al-Rāzī è, come la materia, [[infinito (filosofia)|infinito]]; cioè trascende il tempo che Aristotele confinò alla misura del moto. Al-Rāzī, nel caso di tempo e materia, sapeva bene in cosa il suo pensiero differiva da Aristotele ed accettò pienamente e capì le conseguenze inerenti alle sue posizioni anti-Peripatetiche" (Paul E. Walker).<br />
È evidente che la maggior parte dei suoi pensieri derivino dall'[[Islam]], come è dimostrato nel libro: ''La Metafisica''.
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== Bibliografia ==
[[File:Al-Razi,
* {{Cita libro|cognome=Rhazes|titolo=Cibaldone|editore=Matteo Capcasa|città=Venezia|anno=1493 circa|url=https://preserver.beic.it/delivery/DeliveryManagerServlet?dps_pid=IE7906286}}
=== Fonti antiche ===
{{div col|2}}
* {{Cita libro|autore=Ibn al-Nadīm|titolo=Fihrist|editore=Flügel|pp=299 e seguenti}}
* {{Cita libro|autore=Saʿīd al-Andalusī|titolo=Ṭabaqāt al-umam|p=33}}
* {{Cita libro|autore=ibn Juljul|titolo=Ṭabaqāt al-aṭibbāʾ wa l-ḥukamāʾ|editore=Ayman Fuʾād Sayyid|città=Il Cairo|anno=1355/1936|pp=
* {{Cita pubblicazione|autore=al-Biruni|titolo=Epitre de Beruni, contenant le repertoire des ouvres de Muhammad|rivista=Zakariya ar-Razi|editore=P. Kraus|città=Parigi|anno=1936}}
* {{Cita libro|autore=al-Bayhaqī|titolo=Tatimma Siwān al-Ḥikma|editore=M. Ghafi|città=Lahore|anno=1351/1932}}
* {{Cita libro|autore=al-Qifṭī|titolo=Taʾrīkh al-ḥukamāʾ|editore=Lippert|pp=
* {{Cita libro|autore=Ibn Abī Uṣaybiʿa|titolo=ʿUyun al-anbāʾ fī Ṭabaqāt al-aṭibbāʾ|volume=I|pp=
* {{Cita libro|autore=Abū l-Faraj ibn al-ʿIbrī (Bar-Hebraeus)|titolo=Mukhtaṣar Taʾrīkh al-duwal|editore=A. Salhani|p=291}}
* {{Cita libro|autore=Ibn Khallikān|titolo=Wafayāt al-Aʿyān|editore=Muḥyi al-Dīn ʿAbd al-Ḥamīd|città=Il Cairo|anno=1948|numero=678|pp=244-47}}
* {{Cita libro|autore=al-Ṣafadī|titolo=Nakt al-Himyan|pp=
* {{Cita libro|autore=Ibn al-ʿImād|titolo=Shadharāt al-dhahab|volume=II|p=263}}
* {{Cita libro|autore=al-ʿUmarī|titolo=Masālik al-ṬAbsār|volume=V, Parte 2|pp=301-03}} (copia fotostatica nella Dār al-Kutub al-Miṣriyya) del [[Il Cairo|Cairo]].
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=== Studi moderni ===
{{div col|3}}
* {{Cita pubblicazione|nome=G.S.A.|cognome=Ranking|titolo=The Life and Works of Rhazes|rivista=Proceedings of the Seventeenth International Congress of Medicine|città=Londra|anno=1913|pp=
* {{Cita libro|J.|Ruska|Al-Biruni als Quelle fur das Leben und die Schriften al-Razi's|rivista=Isis|volume=V|anno=1924|pp=
* "Al-Razi als Bahnbrecher einer neuer Chemie", in: ''Deutsche Literaturzeitung'', 1923, pp. 118–24.
* ''Die Alchemie al-Razi's der Islam'', Vol. XXII,pp. 283–319.
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