Giacomo Caliendo: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
| nome = Giacomo Caliendo
| immagine = Giacomo Caliendo datisenato 2018.jpg
| partito = [[Forza Italia (20131994)|Forza ItaliaFI]] <small>(Dal 20132008-2009)</small><br />''In precedenza:''<br />[[Forza Italia (1994)|FIPdL]] <small>(1993-2009-2013)</small><br />[[IlForza PopoloItalia della Libertà(2013)|PdLFI]] <small>(20092013-20132025)</small>
| titolo di studio = Laurea in Giurisprudenzagiurisprudenza
| alma mater = [[Università degli Studi di Napoli Federico II]]
| professione = Magistrato
| carica = [[Sottosegretario di Stato (ordinamento italiano)|Sottosegretario di Stato]] al [[Ministero della giustizia]]<br /><small>[[Dipartimento per gli affari di giustizia|con delega agli affari di giustizia]], [[Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi|all'organizzazione giudiziaria, al personale e ai servizi]], [[Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria|all'amministrazione penitenziaria]], [[Direzione generale dei detenuti e del trattamento|ai detenuti e al trattamento]]</small>
|carica = Sottosegretario di Stato del [[Ministero della Giustizia]]
| mandatoinizio = 12 maggio [[2008]]
| mandatofine = 16 novembre [[2011]]
|presidente primoministro = [[Silvio Berlusconi]]
| predecessore = [[Luigi Scotti]]<br>[[Luigi Li Gotti]]
|carica2 = [[Senato della Repubblica|Senatore della Repubblica Italiana]]
| successore = [[Salvatore Mazzamuto]]<br>[[Andrea Zoppini]]
|legislatura2 = [[XVI legislatura della Repubblica Italiana|XVI]], [[XVII legislatura della Repubblica Italiana|XVII]], [[XVIII legislatura della Repubblica Italiana|XVIII]]
| carica2 = [[Senato della Repubblica|Senatore della Repubblica Italiana]]
|gruppo parlamentare2 = '''XVI:'''<br />- [[Il Popolo della Libertà]]
| legislatura2 = [[XVI legislatura della Repubblica Italiana|XVI]], [[XVII legislatura della Repubblica Italiana|XVII]], [[XVIII legislatura della Repubblica Italiana|XVIII]]
 
| gruppo parlamentare2 = '''XVI:''' [[Il Popolo della Libertà]]<br/>'''XVII:''' [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]-[[Il Popolo della Libertà]]<br/>'''XVIII:''' [[Forza Italia (2013)|Forza Italia-Berlusconi Presidente]]-[[Unione di Centro (2002)|UDC]]
'''XVII - XVIII:'''<br />
| coalizione2 = [[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche italiane del 2008|Centro-destra 2008]] <small>(XVI)</small><br/>[[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche in Italia del 2013|Centro-destra 2013]] <small>(XVII)</small><br/>[[Elezioni politiche in Italia del 2018#Coalizione di centro-destra|Centro-destra 2018]] <small>(XVIII)</small>
- [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]
| circoscrizione2 = [[Circoscrizione Lombardia (Senato della Repubblica)|Lombardia]]
|coalizione2 =
| incarichi2 = '''XVII legislatura:'''
|circoscrizione2 = [[Circoscrizione Lombardia (Senato della Repubblica)|Lombardia]]
*[[Vicepresidente]] della [[Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari]] <small>(dal 06/06/2013 al 22/03/2018)</small>
|collegio2 =
'''XVIII legislatura:'''
|tipo nomina2 =
*[[Commissione contenziosa del Senato della Repubblica#Presidenti|Presidente della Commissione contenziosa]] <small>(dal 10/10/2018 al 12/10/2022)</small>
|incarichi2 =
*Vicepresidente della [[Commissione speciale per l'esame degli atti urgenti presentati dal Governo]] <small>(dal 04/04/2018 al 21/06/2018)
| sito2 = http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Attsen/00025214.htm
| mandatoinizio2 = 29 aprile [[2008]]
| mandatofine2 = 12 ottobre 2022
| cotitolare = [[Maria Elisabetta Alberti Casellati]]
}}
{{Bio
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|GiornoMeseNascita = 28 agosto
|AnnoNascita = 1942
|LuogoMorte = Milano
|GiornoMeseMorte = 30 marzo
|AnnoMorte = 2025
|Epoca = 1900
|Attività = politico
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|Nazionalità = italiano
}}
[[Senatore]] dal 2008 al 2022, è stato [[Sottosegretario di Stato (ordinamento italiano)|Sottosegretariosottosegretario]] peral la[[Ministero della giustizia]] del [[Governogoverno Berlusconi IV]].
 
[[Senatore]] dal 2008, è stato [[Sottosegretario di Stato (ordinamento italiano)|Sottosegretario]] per la giustizia del [[Governo Berlusconi IV]].
 
==Biografia==
Nato a [[Saviano]] (Napoli)[[provincia neldi 1942Napoli|Napoli]]), nel 1961 viene nominato responsabile del movimento studenti dell'[[Azione Cattolica]] della [[Diocesi di Nola]], fonda e dirige per circa tre anni, il giornale “l"''l'Eco della Scuola”Scuola''". Si trasferisce a vivere a [[Milano]] dopo essersi laureato nel [[1964]] in [[giurisprudenza]] presso l'[[Università degli Studi di Napoli Federico II]].
Si trasferisce a vivere a [[Milano]] dopo essersi laureato nel 1964 in [[Giurisprudenza]] presso l'[[Università degli Studi di Napoli Federico II]].
 
=== Attività in magistratura ===
Dopo un breve periodo di servizio presso l'[[INPS]] come funzionario amministrativo, nel gennaio del 1971, svolto il tirocinio da [[uditore giudiziario]] presso il Tribunale di Napoli, viene assegnato al Tribunale di Milano, con funzione di [[giudice]] presso la sezione specializzata in materia di diritto delle persone e della famiglia. Contribuisce, in tale periodo, all'elaborazione di interpretazioni giurisprudenziali della nuova [[legge sul divorzio]], che influenzeranno, a livello dottrinario e giurisprudenziale, la successiva applicazione della normativa. Svolge, negli anni successivi, anche funzioni presidenziali.
 
Nel 1983 è nominato Consigliere di [[Corte d'appello (Italia)|Corte d'appello]] e nel 1987, con decreto del [[Ministri delle finanze della Repubblica Italiana|Ministro delle finanze]], Presidente di sezione della Commissione Tributaria di primo grado di Milano. Nel 1989 è nominato Sostituto Procuratore Generale presso la Procura Generale di Milano.
 
Nel febbraio 2005 gli vengono conferite le funzioni Sostituto Procuratore Generale presso la [[Procura della Repubblica#Procura Generale presso la Corte di Cassazione|Procura Generale delle Corte di Cassazione]], funzione che svolge, in particolare, presso la prima sezione civile e la sezione tributaria.<ref>[{{Cita web |url=http://www.governo.it/Governo/Biografie/sottosegretari/caliendo_giacomo.html |titolo=Biografia di Giacomo Caliendo] |accesso=4 agosto 2010 |dataarchivio=12 agosto 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100812042735/http://www.governo.it/Governo/Biografie/sottosegretari/caliendo_giacomo.html |urlmorto=sì }}</ref>
 
===Attività associative===
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È tra i fondatori dell'Associazione ”[[Vittorio Bachelet]]” e dell'Associazione per il giusto processo tributario; componente inoltre del Consiglio Direttivo del Centro per la Riforma del Diritto di Famiglia. È stato componente del Comitato scientifico dell'Associazione Lombarda per la lotta contro la droga (poi, Associazione Nazionale per la lotta contro la droga), nonché componente del comitato scientifico e fondatore della Comunità Valganna -T.C.I.- per il recupero dei tossicodipendenti.
 
Dall'aprile 2004 è tra i fondatori e presidente del Centro Studi Giuridici per l'integrazione Europea “Diritti e Libertà”. Si dimette dall'incarico nell'aprile 2008, con l'elezione al Senato.<ref>[http://governo.it/Governo/Biografie/sottosegretari/caliendo_giacomo.html : Governo Italiano :. Pagina interna atta alla stampa<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100712034803/http://www.governo.it/Governo/Biografie/sottosegretari/caliendo_giacomo.html|data=12 luglio 2010}}</ref>
 
==== Negli organiOrgani di autogoverno ====
Nell'ottobre [[1976]] viene eletto componente del [[Consiglio Superiore della Magistratura]] e resta in carica fino al mese di luglio [[1981]], ricoprendo anche l'incarico di [[presidente]] della terza commissione dal [[1980]].<ref>Nel [[1981]] veniva citato nella relazione della Commissione Anselmi sulla [[P2]], nella parte in cui si riportava quanto riferito dall'allora Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Milano Marini: "Dopo l'avocazione del processo al suo ufficio (nel quale era implicato [[Roberto Calvi]]) ricevette una telefonata dal prof. Zilletti (vicepresidente del CSM) che lo pregò di adottare la massima cautela nel trattare i procedimenti, e che lo stesso Zilletti gli mandò, sempre per lo stesso motivo, come suo messaggero, il Dottor Giacomo Caliendo, componente del Consiglio".</ref>.
 
Nel [[1978]] è chiamato a far parte della Commissione ministeriale per la riforma del [[processo civile]], presieduta dal Prof. Liebman.: lo schema elaborato verrà successivamente trasfuso nel disegno di legge delega approvato dal [[Consiglio dei Ministri]] l'8 maggio [[1981]].
Nell'ottobre [[1976]] viene eletto componente del [[Consiglio Superiore della Magistratura]] e resta in carica fino al mese di luglio [[1981]], ricoprendo anche l'incarico di [[presidente]] della terza commissione dal [[1980]]<ref>Nel [[1981]] veniva citato nella relazione della Commissione Anselmi sulla [[P2]], nella parte in cui si riportava quanto riferito dall'allora Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Milano Marini: "Dopo l'avocazione del processo al suo ufficio (nel quale era implicato [[Roberto Calvi]]) ricevette una telefonata dal prof. Zilletti (vicepresidente del CSM) che lo pregò di adottare la massima cautela nel trattare i procedimenti, e che lo stesso Zilletti gli mandò, sempre per lo stesso motivo, come suo messaggero, il Dottor Giacomo Caliendo, componente del Consiglio".</ref>.
 
Nel [[1982]] èviene nominato, contramite [[decreto ministeriale]], Presidente della Commissione per lo studio comparato dei problemi inerenti al sistema di reclutamento dei magistrati, con particolare riguardo agli [[Unione Europeaeuropea|Stati Europei]] e all'esperienza francese; nello stesso periodo partecipa anche alla Commissione per la riforma organica dell'[[Ordine giudiziario|Ordinamento Giudiziario]], coordinando, in particolare, il gruppo di lavoro relativo al governo della magistratura.
Nel [[1978]] è chiamato a far parte della Commissione ministeriale per la riforma del [[processo civile]], presieduta dal Prof. Liebman.: lo schema elaborato verrà successivamente trasfuso nel disegno di legge delega approvato dal [[Consiglio dei Ministri]] l'8 maggio [[1981]].
 
Nel [[1982]] è nominato, con [[decreto ministeriale]], Presidente della Commissione per lo studio comparato dei problemi inerenti al sistema di reclutamento dei magistrati, con particolare riguardo agli [[Unione Europea|Stati Europei]] e all'esperienza francese; nello stesso periodo partecipa anche alla Commissione per la riforma organica dell'[[Ordine giudiziario|Ordinamento Giudiziario]], coordinando, in particolare, il gruppo di lavoro relativo al governo della magistratura.
 
Nell'ottobre del [[1996]] è eletto componente effettivo del primo Consiglio di Presidenza della [[Giustizia tributaria]] e, nel marzo [[1999]], Presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, restando in carica sino al mese di marzo [[2003]].
 
=== Attività parlamentare ===
Eletto al [[Senato della Repubblica]] il 13 aprile [[2008]], dal 12 maggio 2008 è stato nominato [[Sottosegretario di Stato]] allaal [[Ministero della Giustizia|Giustizia]], incarico che mantiene fino al [[2011]], per tutta la durata del [[governo Berlusconi IV]]<ref>Il 4 agosto 2010 la [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] ha respinto (con 229 sì, 299 no e 75 astenuti) una mozione di sfiducia contro Caliendo, in seguito alla sua iscrizione al registro degli indagati per la vicenda [[P3 (inchiesta)|P3]].</ref>. In tale ambito, con [[Decretodecreto Ministerialeministeriale]] del 5 giugno [[2008]] è delegato per le materie di competenza del [[Dipartimento per gli affari di giustizia]], relativamente alla Direzione generale della giustizia penale; del [[Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi]], relativamente alla Direzione generale del personale e della formazione, alla Direzione generale delle risorse materiali dei beni e dei servizi, alla Direzione generale dei Magistrati, alla Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati; del [[Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria]], relativamente alla Direzione generale del personale e della formazione, alla [[Direzione generale dei detenuti e del trattamento]], alla Direzione generale dell'esecuzione penale esterna. È altresì delegato per il compimento degli atti urgenti ed improcrastinabili relativamente a competenze delegabili per legge e non delegate in via ordinaria ai Sottosegretari di Stato, in caso di assenza o impedimento del Ministro e con informazione allo stesso.
 
Nel febbraio [[2013]] è rieletto al Senato nel PdL, e diviene vicepresidente della giunta per le elezioni. Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del [[Popolo della Libertà]], aderisce a [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]<ref>[http://www.corriere.it/politica/13_novembre_16/addio-pdl-in-frantumi-rinasce-forza-italia-0d58c8fc-4e97-11e3-80a5-bffb044a7c4e.shtml L'addio al Pdl (in frantumi), rinasce Forza Italia]</ref>, della quale viene nominato probiviro.
Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del [[Popolo della Libertà]], aderisce a [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]],<ref>[http://www.corriere.it/politica/13_novembre_16/addio-pdl-in-frantumi-rinasce-forza-italia-0d58c8fc-4e97-11e3-80a5-bffb044a7c4e.shtml L'addio al Pdl (in frantumi), rinasce Forza Italia]</ref> della quale viene nominato probiviro.
 
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 2018|elezioni politiche del 2018]] viene nuovamente eletto senatore, nelle liste di [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]. Nel dicembre [[2019]] è tra i 64 firmatari (di cui 41 di Forza Italia) per il [[Referendum costituzionale in Italia del 2020|referendum confermativo sul taglio dei parlamentari]]: pochi mesi prima i senatori berlusconiani avevano disertato l'aula in occasione della votazione sulla riforma costituzionale.<ref>{{cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/12/18/taglio-parlamentari-forza-italia-guida-la-coalizione-dei-salva-poltrone-firmano-per-il-referendum-pure-7-pd-3-m5s-e-2-renziani/5625598/|titolo=Taglio parlamentari, Forza Italia guida la coalizione dei salva-poltrone. Firmano per il referendum pure 7 Pd, 3 M5S e due renziani|data=18 dicembre 2019|accesso=21 dicembre 2019}}</ref>.
Alle [[Elezioni politiche italiane del 2018|elezioni politiche del 2018]] viene nuovamente eletto senatore, nelle liste di [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]].
 
Nel dicembre 2019 è tra i 64 firmatari (di cui 41 di Forza Italia) per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari: pochi mesi prima i senatori berlusconiani avevano disertato l'aula in occasione della votazione sulla riforma costituzionale.<ref>{{cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/12/18/taglio-parlamentari-forza-italia-guida-la-coalizione-dei-salva-poltrone-firmano-per-il-referendum-pure-7-pd-3-m5s-e-2-renziani/5625598/|titolo=Taglio parlamentari, Forza Italia guida la coalizione dei salva-poltrone. Firmano per il referendum pure 7 Pd, 3 M5S e due renziani|data=18 dicembre 2019|accesso=21 dicembre 2019}}</ref>
Non è ricandidato alle [[Elezioni politiche in Italia del 2022|elezioni politiche del 2022]].
 
== Procedimenti giudiziari ==
Il 27 luglio [[2010]] la [[Procura della Repubblica|procura]] di [[Roma]] iscrive Giacomo Caliendo nel [[registro degli indagati]] per presunta violazione della Legge Anselmi sulle società segrete: secondo le accuse il [[Sottosegretario di Stato|Sottosegretario]] avrebbe fatto parte ad un'associazione segreta (la cosiddetta [[P3 (inchiesta)|P3]]) finalizzata al pilotaggio di [[Appalto|appalti]], [[Sentenza (ordinamento italiano)|sentenze]] e al dossieraggio e che avrebbe effettuato pressioni addirittura sulla Corte Costituzionale.<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/politica/2010/07/27/news/p3_il_giorno_di_dell_utri_il_csm_trasferisce_marconi-5860219/|titolo=Dell'Utri non risponde, indagato Caliendo Bankitalia commissaria il Ccf di Verdini - Repubblica.it|sito=www.repubblica.it|accesso=16 giugno 2016-06-16}}</ref>
 
Il [[3 agosto]] [[2010]] la Camera dei Deputati respinge (con 229 sì, 299 no e 75 astenuti) una mozione di sfiducia presentata dal [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] e dalll'[[Italia dei Valori]] contro Caliendo. Hanno votato a favore [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]], [[Italia dei Valori]] e i due deputati indipendenti [[Giuseppe Giulietti (politico)|Giuseppe Giulietti]] e [[Americo Porfidia]]; hanno votato contro [[Il Popolo della Libertà|Popolo della Libertà]], [[Lega Nord Padania]], [[Noi Sud]] e [[Lega Sud Ausonia]]; si astengono [[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]], [[Futuro e Libertà per l'Italia]], [[Alleanza per l'Italia|Alleanza per l'Ialia]], [[Movimento per le Autonomie]], [[Partito Repubblicano Italiano]], [[Liberal Democratici (Italia)|Liberal Democratici]] e [[Südtiroler Volkspartei]]. Il ministro [[Andrea Ronchi]], il Viceministro [[Adolfo Urso]] e i sottosegretari [[Roberto Menia]] e [[Antonio Buonfiglio]], sebbene iscritti a FLI, votano contro insieme agli altri membri del governo.
 
Una volta espletate le indagini, la Procura chiede l'archiviazione della posizione di Caliendo. Il 14 marzo 2012 il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma archivia il caso e proscioglie Caliendo dalle accuse a lui rivolte.
 
== Accuse di omofobia ==
Il 15 luglio [[2021]], Il senatore Giacomo Caliendo durante le discussioni in senato sul [[Ddl Zan|''DDL Zan'']], dichiara che "''Questa legge è più grave del codice Rocco, il codice del [[fascismo]]''"<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/07/18/ddl-zan-il-videoblob-sul-peggio-del-dibattito-in-aula-da-come-fare-leggi-per-i-ciccioni-a-peggio-del-fascismo-ecco-con-chi-vuole-dialogare-renzi/6264737/|titolo=Ddl Zan, il videoblob sul peggio del dibattito in Aula: da "Come fare leggi per i ciccioni" a "peggio del fascismo". Ecco con chi vuole dialogare Renzi|sito=Il Fatto Quotidiano|data=18 luglio 2021|lingua=it|accesso=19 gennaio 2022}}</ref><ref name=":0" />. Ciò suscita l'indignazione da parte del mondo della politica e dei social, nei quali la sua dichiarazione diventa subito virale.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://espresso.repubblica.it/politica/2021/07/15/news/il_ddl_zan_e_piu_grave_del_codice_fascista_e_il_senato_diventa_la_curva_anti-gender-310452426/|titolo=«Il ddl Zan è più grave del codice fascista». E il Senato diventa la curva anti-gender|cognome=Alliva|nome=Simone}}</ref>
 
== Note ==