Alhazen: differenze tra le versioni

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|Nome = Alhazen
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = nome con cui nell'[[Europa medievale]] era conosciuto '''Abū ʿAlī al-Ḥasan ibn al-Ḥasan ibn al-Haytham'''
|PreData = {{Arabo|أبو علي الحسن بن الحسن بن الهيثم}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Bassora
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|LuogoMorte = Il Cairo
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1039[[1040]] circa
|Epoca = 900
|Epoca2 = 1000
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|AttivitàAltre = , [[fisico]] ed [[astronomo]]
|Nazionalità = arabo
|Immagine = HazanAlhazen (122459248).pngjpg
}}<ref>{{Cita web|titolo=OPTICS – Encyclopaedia Iranica|url=http://www.iranicaonline.org/articles/optics|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|titolo=Ibn al-Haytham {{!}} Arab astronomer and mathematician|url=https://www.britannica.com/biography/Ibn-al-Haytham|sito=Encyclopedia Britannica|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|titolo=Ibn al-Haytham {{!}} Infoplease|url=https://www.infoplease.com/encyclopedia/people/science-and-technology/mathematics-biographies/ibn-alhaytham|sito=Columbia Encyclopedia|lingua=en|accesso=4 aprile 2018|dataarchivio=1 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180301104124/https://www.infoplease.com/encyclopedia/people/science-and-technology/mathematics-biographies/ibn-alhaytham|urlmorto=sì}}</ref> Fu uno dei più importanti e geniali scienziati del mondo [[islam]]ico (ed in genere del principio del secondo millennio). È considerato l'iniziatore dell'[[Ottica|ottica moderna]].
 
Fu''Alhazen'' unoè deiil piùnome importantilatinizzato econ genialicui scienziatiera del mondoconosciuto nell'[[islamEuropa medievale]]ico. (edIl insuo generevero delnome principioera del'''Abū secondoʿAlī millennio).al-Ḥasan Èibn consideratoal-Ḥasan l'iniziatoreibn dellal-Haytham'[[Ottica'' ({{Arabo|otticaأبو moderna]]علي الحسن بن الحسن بن الهيثم}}). Fu anche chiamato '''al-Baṣrī''' (di Bassora), '''al-Miṣrī''' (l'egiziano), '''Avennathan''' e '''Avenetan''', '''Ptolemaeus secundus''' ma, più che altro, fu noto appunto come '''Alhazen''', corruzione del suo ''[[nasab]]'' "Ibn '''al-Ḥasan'''". Gli è stato dedicato un [[asteroide]], [[59239 Alhazen]].
 
== Gli studi e le speculazioni ==
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Restituì alcune opere perdute all'intera umanità: ''[[Le coniche]]'' di [[Apollonio di Perga]] erano in otto libri, dei quali l'ultimo era andato perduto. Ibn al-Haytham fu capace di rielaborare deduttivamente (e proseguendo i ragionamenti dei libri precedenti) il libro mancante, dandone una stesura del tutto compatibile con la possibile originaria.
 
Ma le traduzioni (fra le quali rilevano gli ''Elementi'' di [[Euclide]] e l{{'}}''[[Almagesto]]'' di [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]]) lo introdussero anche alla speculazione personale su molte delle materie analizzate, risultando in approfondimenti e riformulazioni che sarebbero rimaste per molti secoli di importanza capitale. La parte più rilevante dei suoi studi è raccolta in 25 [[saggio|saggi]] di [[matematica]] ed in 45 ricerche di [[fisica]] (a lui è attribuita la prima, consistente stima dello spessore dell'atmosfera) e [[metafisica]], oltre alla sua [[autobiografia]] del [[1027]].
 
Fu soprattutto nell'[[ottica]] che le sue ricerche produssero risultati d'eccezione. Studiando l'ottica euclidea, enunciò teorie sulla [[prospettiva]], della quale focalizzò il suo interesse sui tre punti fondamentali (il punto di vista, la parte visibile dell'oggetto e l'[[illuminazione]]), riformulando i modelli geometrici che ne descrivevano le relazioni.
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La considerazione delle caratteristiche dell'[[illuminazione]], ormai senza più dubbio attribuita all'effetto della luce solare, unita alla considerazione delle sensazioni dolorose arrecate dall'osservazione diretta del massimo astro, condusse Alhazen ad ipotizzare che dal Sole promanasse qualcosa (forse non propriamente scorzettine nel senso che aveva già individuato) capace di provocare l'emissione di scorzettine "ordinarie" da parte degli oggetti colpiti dalla luce solare.
 
Intuì dunque una sorta di [[forza (filosofia)|forza]], di [[energia]] emessa dal Sole (ma non pervenne ad una sua precisa definizione), tanto forte da suscitare la produzione di informazioni visive provenienti dagli oggetti e troppo forte per l'occhio, che di tali scorzettine doveva riceverne, non produrne.
 
Questa sorta di [[radiazione]] gli consentì di ipotizzare che il [[colore]] fosse effetto d'una radiazione secondaria, emessa dagli oggetti colorati che fossero stati sollecitati da un agente primario, come la luce del Sole; si spinse ad ipotizzare, per primo, che la luce solare illuminasse la [[Luna]] e che questa la riflettesse sulla [[Terra]].
 
Sintetizzando, ibn al-Haytham introdusse l'ipotesi che (come poi sarebbe stato sviluppato dalla teoria corpuscolare) la [[vista|visione]] dipendesse da un agente esterno (il ''[[lumen]]'', concetto innovativo rispetto alla ''[[luce (filosofia)|lux]]'') e che le informazioni fornite dai ''lumen'' fossero in realtà un [[flusso]] di particelle materiali emesse dagli oggetti.
 
=== La camera oscura e le illusioni ottiche ===
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=== La tesi Hockney-Falco ===
A una conferenza scientifica nel febbraio 2007, [[Charles M. Falco]] ipotizzò che il lavoro sull'ottica di Ibn al-Haytham potesse avere influenzato gli artisti rinascimentali,<ref>Charles M. Falco, [https://ieeexplore.ieee.org/document/4555635 Ibn al-Haytham and the origins of modern image analysis]</ref> idea portata avanti anche daldall'antropologo dell'immagine Hans Belting<ref>[https://smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/2023/01/20/hans-belting-immagini-storia-arte-fotografia/#more-30809 A cosa servono le immagini] di Michele Smargiassi, la Repubblica.</ref>
==Opere==
* [[Libro dell'Ottica]]
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* María Luisa Calvo Padilla, ''El pionero de la luz: Alhacén y su Libro de la Óptica'', Madrid, Ediciones Complutense, 2019.
* [[George Sarton]], ''Introduction to the History of Science'', Huntington, N.Y., R. E. Krieger Pub. Co., 1975.
* H.J.J. Winster, "The optical researches of Ibn al-Haytham", in ''Centaurus'', III (1954), pp.&nbsp;190–210.