Passeriformes: differenze tra le versioni
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|sottoclasse=[[Neornithes]]
|superordine=[[Neognathae]]
|ordine='''Passeriformes'''<br />
|sottordine=
|famiglia=
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|suddivisione= [[Sottordine|Sottordini]]
|suddivisione_testo=
* [[Acanthisitti]]
* [[Tyranni]] o Suboscines
* [[Oscines]] o Passeri
}}
I '''passeriformi''' ('''Passeriformes'''
Il nome dell'ordine deriva dal [[lingua latina|latino]] e significa "dalla forma simile a quella di un [[passero]]", in riferimento a una delle specie più diffuse e conosciute ascritte ai Passeriformi.
== Descrizione ==
I Passeriformi comprendono forme perlopiù di piccole dimensioni, più di rado medie: la specie più piccola viene considerata ''[[Myiornis ecaudatus]]'', coi suoi {{M|6
Le dimensioni delle specie nostrane di Passeriformi sono comprese fra i {{M|9 Nonostante la grande varietà di forme e livree, tutti i passeriformi sono accomunati da diverse caratteristiche:
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* Ali con 9 o 10 remiganti primarie ben sviluppate ed una sola serie di grandi copritrici;
* La coda presenta solitamente 12 timoniere (fanno eccezione gli [[Menura|uccelli lira]] che ne possiedono 16<ref>{{cita pubblicazione |autore= Jones, D. |anno= 2008 |titolo= Flight of fancy |rivista= Australian Geographic |numero= 89 |pagina= 18-19}}</ref>);
* La conformazione delle zampe, che presentano 4 dita, per lo più libere sino alla base, sempre inserite allo stesso livello all'estremità del segmento [[Tarso (scheletro)|tarso]]-[[metatarso]]. Le zampe dei passeriformi presentano [[anisodattilia]], ossia un solo dito (il pollice, che in genere è il più grosso) che è rivolto indietro rispetto agli altri e non può essere ruotato davanti, conformazione correlata con lo specifico adattamento alla prensione dei rami. Il pollice, inoltre, è fornito di un'unghia più lunga, rivolta all'indietro. Non esistono passeriformi con zampe palmate: anche le pochissime specie che vivono spesso in acqua o che prendono cibo nell'acqua (per esempio il [[merlo acquaiolo]]) hanno zampe normali. Tuttavia, in alcune specie di [[Cotingidae]]
* [[Spermatozoi]] dalla conformazione particolare;
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[[File:Hunters Sunbird RWD3b.jpg|thumb|left|Maschio di [[Chalcomitra hunteri|nettarinia di Hunter]] su un fiore di [[cactus]]: le nettarinie si nutrono perlopiù di [[nettare (botanica)|nettare]].]]
Il becco riflette la dieta dell'animale a cui appartiene: specie che si nutrono di semi duri ([[Coccothraustes|frosone]], [[Pyrenestes|pirenesti]]
Per alcune specie è stato documentato anche l'uso di strumenti durante il procacciamento del cibo: è il caso ad esempio di ''[[Cactospiza pallida]]'' delle [[isole Galapagos]], che si serve di una piccola bacchetta o una spina di [[cactus]] tenuta nel becco per stanare gli insetti che vivono negli anfratti. === Riproduzione ===
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Il nido viene costruito da ambedue i sessi intrecciando fibre vegetali ed imbottendone l'interno con lanugine e piumino, oppure utilizzando fango e detriti da far rapprendere (è il caso delle [[Hirundinidae|rondini]]): tipicamente esso è a coppa, ma in alcune specie (come gli [[ploceidae|uccelli tessitori]], gli [[Icteridae|itteri]] e gli [[Furnarius|uccelli fornai]]) può raggiungere forme elaborate. Gli [[Ptilonorhynchidae|uccelli giardiniere]] dell'[[Oceania]] costruiscono una struttura di grandi dimensioni e riccamente decorata (alla cui forma si ispirano le case rituali dei [[Papua Nuova Guinea#Etnie|papua]]) al fine di attrarre la femmina, che però non viene utilizzata dalla femmina, che depone poi in un nido a coppa costruito sul terreno.
[[File:Barn Swallow nestling, Hirundo rustica; baby bird begging, gaping, nests; Mississippi.JPG|thumb|left|Nido di [[Hirundo rustica|rondine]] con
In media all'interno del nido vengono deposte dalle 2 alle 6 uova, in rapporto di proporzionalità inversa fra le dimensioni della specie e quelle della nidiata (specie di grossa taglia come l'[[uccello lira]] o alcuni [[corvidi]] tendono a deporre un singolo uovo o al più una coppia, mentre le piccole specie artiche dell'[[emisfero boreale]] depongono anche una dozzina di uova per covata), che vengono covate per un periodo solitamente di due settimane. I passeriformi (assieme ad alcune specie di [[Charadriiformes|limicoli]], ai [[Caprimulgiformes|succiacapre]] e ai [[cuculiformes|cuculi]] [[parassitismo di cova|parassiti]]) sono fra quegli uccelli che depongono uova colorate anziché unicamente bianche.
I == Distribuzione e habitat ==
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La suddivisione sistematica dei passeriformi è ancora molto controversa.
[[File:Wieslochia.jpg|thumb|Fossile di ''[[Wieslochia]]'', antico passeriforme europeo.]]
Come avviene per tutti gli [[uccelli]] moderni, i reperti [[fossili]] ascrivibili a passeriformi sono estremamente rari e frammentari, in virtù della piccola taglia della maggior parte degli appartenenti primitivi all'ordine e della delicatezza delle ossa che ne rende ardua la conservazione. I reperti fossili più antichi ascrivibili ad appartenenti a questo ''[[taxon]]'' sono probabilmente F20688 e F24685, ritrovati a [[Murgon]], nel [[Queensland]], e custoditi nel [[Queensland Museum]]; essi rappresentano rispettivamente un [[carpo]][[metacarpo]] ed un [[tibiotarso]] risalenti all'[[Ypresiano]] (circa 55 milioni di anni fa) e appartenuti a esemplari di due specie diverse, misuranti in vita rispettivamente circa 10 e {{M|20
* La parte distale di un [[
* ''[[Wieslochia]]'', ritrovato in [[Germania]] e risalente all'alto [[Oligocene]], probabilmente appartenente a un [[sottordine]] [[estinzione|estinto]];
* ''[[Jamna (zoologia)|Jamna]]'' e ''[[Resoviaornis]]'', risalenti allo stesso periodo e rinvenuti in [[Polonia]];
* Numerosi reperti non ancora descritti in maniera esauriente e ritrovati in numerosi siti [[europa|europei]] ([[Francia]]<ref>{{cita pubblicazione |autore= Roux, T. |anno= 2002 |titolo= Deux fossiles d'oiseaux de l'Oligocène inférieur du Luberon |rivista= Courrier Scientifique du Parc Naturel Régional du Luberon |volume= 6 |pagina= 38–57}}</ref><ref>{{cita pubblicazione |autore= Mayr, Gerald & Manegold, Albrecht |anno= 2006 |titolo= A Small Suboscine-like Passeriform Bird from the Early Oligocene of France |rivista= Condor |volume= 108 |numero= 3 |pagina= 717–720 |doi= 10.1650/0010-5422(2006)108[717:ASSPBF]2.0.CO;2 |url= http://www.bioone.org/perlserv/?request=get-abstract&doi=10.1650%2F0010-5422(2006)108%5B717%3AASSPBF%5D2.0.CO%3B2}}</ref><ref>{{cita pubblicazione |autore= Hugueney, Marguerite; Berthet, Didier; Bodergat, Anne-Marie; Escuillié, François; Mourer-Chauviré, Cécile & Wattinne, Aurélia |anno= 2003 |titolo= La limite Oligocène-Miocène en Limagne: changements fauniques chez les mammifères, oiseaux et ostracodes des différents niveaux de Billy-Créchy (Allier, France) |rivista= Geobios |volume= 36 |numero= 6 |pagina= 719–731 |doi= 10.1016/j.geobios.2003.01.002|url=http://doai.io/10.1016/j.geobios.2003.01.002}}</ref><ref name=Manegold04/>, [[Germania]]<ref name=Manegold04>{{cita pubblicazione |autore= Manegold, Albrecht; Mayr, Gerald & Mourer-Chauviré, Cécile |anno= 2004 |titolo= Miocene Songbirds and the Composition of the European Passeriform Avifauna |rivista= Auk |volume= 121 |numero= 4 |pagina= 1155–1160 |doi= 10.1642/0004-8038(2004)121[1155:MSATCO]2.0.CO;2}}</ref>, [[Ungheria]]<ref>{{cita pubblicazione |autore= Gál, Erika; Hír, János; Kessler, Eugén & Kókay, József |anno= 1998–99 |titolo= Középsõ-miocén õsmaradványok, a Mátraszõlõs, Rákóczi-kápolna alatti útbevágásból. I. A Mátraszõlõs 1. lelõhely |rivista= Folia Historico Naturalia Musei Matraensis |volume= 23 |pagina= 33–78 |url= http://www.matramuzeum.hu/Personal/folia/23/03MATSZOLOS.PDF |accesso=18 agosto 2014 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20110721111701/http://www.matramuzeum.hu/Personal/folia/23/03MATSZOLOS.PDF |dataarchivio=21 luglio 2011 |urlmorto= sì }}</ref><ref>{{cita pubblicazione |autore= Gál, Erika; Hír, János; Kessler, Eugén, Kókay, József & Márton, Venczel |anno= 2000 |titolo= Középsõ-miocén õsmaradványok a Mátraszõlõs, Rákóczi-kápolna alatti útbevágásból II. A Mátraszõlõs 2. lelõhely |rivista= Folia Historico Naturalia Musei Matraensis |volume= 24 |pagina= 39–75 |url= http://www.matramuzeum.hu/Personal/folia/24/GAL.PDF |accesso=18 agosto 2014 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20081217121831/http://www.matramuzeum.hu/Personal/folia/24/GAL.PDF |dataarchivio=17 dicembre 2008 |urlmorto= sì }}</ref><ref>{{cita pubblicazione |autore= Hír, János; Kókay, József; Venczel, Márton; Gál, Erika & GKessler, Eugén |anno= 2001 |titolo= Elõzetes beszámoló a felsõtárkányi "Güdör-kert" n. õslénytani lelõhelykomplex újravizsgálatáról |rivista= Folia Historico Naturalia Musei Matraensis |volume= 25 |pagina= 41–64 |url= http://www.matramuzeum.hu/e107_plugins/docrep_menu/docrep.php?0.getdoc.178.7. |accesso=18 agosto 2014 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20071211114646/http://www.matramuzeum.hu/e107_plugins/docrep_menu/docrep.php?0.getdoc.178.7. |dataarchivio=11 dicembre 2007 |urlmorto= sì }}</ref>) e [[sudamerica]]ni<ref>{{cita pubblicazione |autore= Noriega, Jorge I. & Chiappe, Luis M. |anno= 1991 |titolo= El más antiguo Passeriformes de America del Sur. Presentation at
* ''[[Palaeoscinis]]'' e ''[[Palaeostruthus]]'', due passeriformi basali del [[Pliocene]] rinvenuti negli [[Stati Uniti d'America]];
Fino alla fine del [[XX secolo]], la classificazione delle varie specie veniva svolta principalmente in base a similitudini morfologiche, molto spesso frutto di [[convergenza evolutiva]] e rivelatesi del tutto infondate in seguito a esami genetici: l'avanzamento della [[biologia molecolare]] in campo filogenetico e delle scoperte paleontologiche hanno fatto un po' di chiarezza nei rapporti fra i vari ''[[taxon|taxa]]'' e sull'origine dei Passeriformi, databile nel [[Paleogene]] (verosimilmente durante il tardo [[Paleocene]], fra i 60 e i 55 milioni di anni fa<ref>{{cita pubblicazione |pmc= 1690883 |pmid= 11839192 |anno= 2002 |autore= Ericson P. G., Christidis L., Cooper A., Irestedt M., Jackson J., Johansson U. S., Norman J. A., |titolo= A Gondwanan origin of passerine birds supported by DNA sequences of the endemic New Zealand wrens |volume= 269 |numero= 1488 |pagina= 235–41 |doi= 10.1098/rspb.2001.1877 |rivista= Proceedings of the Royal Society B}}</ref>) nel [[supercontinente]] di [[Gondwana]]<ref>{{cita pubblicazione |doi= 10.1111/j.1096-3642.2004.00118.x |titolo= The evolutionary radiation of modern birds (Neornithes): Reconciling molecules, morphology and the fossil record |anno= 2004 |autore= Dyke, G. J. & Van Tuinen, M. |rivista= Zoological Journal of the Linnean Society |volume= 141 |numero= 2 |pagina= 153}}</ref>. La linea originaria si è presto suddivisa nell'arco di pochi milioni di anni in tre segmenti, dai quali hanno avuto origine gli [[Eurylaimidae]], i [[Tyranni]], gli [[Oscines|Oscini]] e gli [[Acanthisitti]]: a sua volta, in [[Oceania]] gli oscini si suddivisero nei parvordini [[Corvida]] e [[Passerida]] (forse subclade del primo) e da lì estesero il proprio areale in [[Africa]] ed [[Eurasia]], subendo una varia e propria [[radiazione evolutiva]] durante il [[Miocene]] (14-12 milioni di anni fa) ed il [[Pliocene]] (10-2 milioni di anni fa), diversificandosi per riempire varie [[Nicchia ecologica|nicchie ecologiche]] e spesso in tal modo ricolonizzando vecchi ambienti dove già erano presenti [[clade|cladi]] più basali e diversamente specializzati. Anche gli [[Eurylaimidae]] nel frattempo avevano esteso il proprio areale, in base a quanto osservabile dai reperti fossili ascrivibili ad appartenenti a questa famiglia e ritrovati in [[Francia]] e [[Germania]]<ref name=Manegold04/>. Già fra la fine del [[Pleistocene]] e l'inizio dell'[[Olocene]] (circa 1,8 milioni di anni fa) sono osservabili la maggior parte dei rappresentanti delle specie attuali [[cronospecie]].
L'[[Ultimo antenato comune]] delle tre linee filetiche attuali di passeriformi doveva essere un uccello di piccola taglia e con una coda corta, dai colori sobri ma con un marcato [[dimorfismo sessuale]], che in seguito nel corso della storia evolutiva dei passeriformi è stato perso e riacquistato più volte dai vari ''[[taxon|taxa]]''<ref>{{cita libro |autore= del Hoyo, J.; Elliot, A. & Christie, D. |anno= 2003
===Tassonomia===
I sottordini dei passeriformi sono:<ref name=TOL>{{cita web|url=http://tolweb.org/Passeriformes |titolo=Passeriformes |autore=Harshman J |anno=2007|sito=The Tree of Life Web Project, http://tolweb.org/}}</ref><ref name=Barker2004>{{Cita pubblicazione |autore=Barker FK, Cibois A, Schikler PA, Feinstein J & Cracraft J |anno=2004 |titolo=Phylogeny and diversification of the largest avian radiation |rivista=Proceedings of the National Academy of Sciences|volume=101 |numero=30 |pp=
* '''[[Acanthisitti]]'''
* '''[[Suboscines]]''' o '''[[Tyranni]]'''
* '''[[Oscines]]''' o '''[[Passeri]]'''
Riga 112 ⟶ 118:
*Ericson, PGP, M Irestedt & JS Johansson. 2003. ''Evolution, biogeography, and patterns of diversification in passerine birds''. J. Avian Biol. 34: 3-15.
*Jønsson KA & J Fjeldså. 2006. ''A phylogenetic supertree of oscine passerine birds (Aves:Passeri)''. Zool Scripta 35: 149-186.
*{{cita pubblicazione |autore=Johansson et al |titolo=Phylogenetic relationships within Passerida (Aves: Passeriformes): A review and a new molecular phylogeny based on three nuclear intron markers |rivista=Molecular Phylogenetics and Evolution |anno=2008 |volume=48 |numero=3 |pp=858-876 |url=http://www.nrm.se/download/18.7d9d550411abf68c801800015111 |accesso=18 agosto 2014 |dataarchivio=22 gennaio 2023 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230122152205/https://www.nrm.se/download/18.7d9d550411abf68c801800015111 |urlmorto=sì }}
== Voci correlate ==
* [[Famiglie di passeriformi]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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{{Portale
[[Categoria:Passeriformes| ]]
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