L'ultimo papa re: differenze tra le versioni
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La prima puntata è stata trasmessa lunedì 8 aprile e la seconda martedì 9 aprile 2013 da [[Rai Uno]].
La fiction è liberamente ispirata al film ''[[In nome del Papa Re]]'' (
In merito al personaggio di Cesare Costa, si ripete la discrepanza cronologica del film di Magni, in quanto il suo concepimento sarebbe avvenuto nel 1849, mentre nel 1867 egli ha vent'anni.
== Distribuzione ==▼
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| 1 || 8 aprile 2013 || {{formatnum:6101000}} || 20,37%<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.ufficiostampa.rai.it/ascolti/20130409/ascolti_di_lunedi__8_aprile.html Ascolti di lunedì 8 aprile 2013] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>▼
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== Trama ==
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I patrioti animati dallo spirito garibaldino si preparano a sferrare il loro attacco contro il potere papale. Siamo a Roma, è il 1867, e il cardinale Colombo, capo della polizia papale, cerca di arginare ciò che in realtà pare inevitabile. In particolare, tre giovani (Cesare Costa, [[Giuseppe Monti (rivoluzionario)|Giuseppe Monti]] e [[Gaetano Tognetti]]) si offrono volontari per compiere un attentato dinamitardo contro la caserma degli [[zuavi pontifici]]. I tre amici, dopo essersi promessi aiuto reciproco e di non tradirsi mai, fanno saltare in aria la caserma, uccidendo 25 zuavi del Papa un passante e la sua piccola figlioletta (la madre della bimba sebbene ferita si salvò).
▲o, il ‘Papa Nero’ [[Pierre-Jean Beckx|Beckx]], capo dei Gesuiti col quale non corre buon sangue, scopre dove si trovano i sovversivi, facendoli attaccare dai soldati. Gli zuavi irrompono quindi nel [[Giuditta Tavani Arquati|lanificio Ajani]], sede dei cospiratori, dove si trovavano una quarantina di persone armate, dopo un conflitto a fuoco (del quale restano ancora i segni sull'edificio). Alcuni congiurati riuscirono a fuggire, mentre altri furono catturati. Sotto il fuoco rimasero uccise 9 persone, tra cui Giuditta Tavani Arquati, incinta del quarto figlio, il marito e il loro giovane figlio. Il cardinal Colombo, arrivato subito dopo, ne rimane sconvolto e capisce che è stato Beckx ad ordinare l'attacco. Decide di affrontarlo, ma il papa nero nega. Intanto si scopre che Cesare Costa e Gaetano Tognetti, coetanei e grandi amici, sono innamorati della stessa donna, Teresa Ferri, che però, pur stando con Gaetano, ama Cesare. I due ragazzi finiscono col diventare amanti all'insaputa dell'altro. Si scopre anche che Cesare, cresciuto con la famiglia di Gaetano, è in realtà il figlio illegittimo della contessa Flaminia Ricci e che la donna lo ha avuto niente poco di meno che dal cardinale Colombo, ignaro di tutto.
Quando la polizia pontificia sembra vicinissima a individuare i tre responsabili della strage degli zuavi, è proprio la contessa Ricci (che tra le altre cose vuole far annullare il suo matrimonio col conte) a cercare di aiutarli, organizzando la loro fuga. L'uomo che però viene pagato dalla contessa per farli scappare, l'oste Giano, li tradisce subito, raccontando ogni cosa al conte Ottavio Ricci, che crede Cesare l'amante di sua moglie. Colombo, grazie alla soffiata del conte, riesce quindi a far arrestare i tre sovversivi poco prima della loro fuga. Dopo il primo interrogatorio dei tre, Colombo torna a casa, dove riceve a tarda notte la visita della contessa Flaminia, che ha per lui una notizia sconvolgente: uno dei tre arrestati è figlio loro, nato dalla loro relazione clandestina di vent'anni prima. Colombo a questo punto si trova di fronte a una decisione difficilissima. Salvarli tutti e tre, dal momento che non sa quale sia suo figlio, non salvarne nessuno o scoprire chi è suo figlio. Alla fine opta per la terza ipotesi, e quando torna in carcere scopre in breve che suo figlio è Cesare. Il cardinale decide quindi di intervenire, corrompendo don Marino, il sovrintendente del carcere papale per far fuggire il ragazzo. Cesare, però, non intende andar via e abbandonare i suoi, ma non può negoziare la cosa. Colombo ha infatti dato ordine di portarlo fuori e fargli passare il confine con l'aiuto della contessa.
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Prima di uscire dalla galera, però, Cesare prende coraggio e confessa all'amico Gaetano che lui e Teresa si sono innamorati, ricevendone in cambio tante botte. Durante la fuga Cesare si ribella, e la contessa sua madre è obbligata a portarlo a casa del cardinale, perché ci pensi lui a nasconderlo. Colombo decide quindi di tenerlo sotto chiave in cantina, fino a quando non avrà un'idea migliore. Intanto la madre di Gaetano e la moglie di Giuseppe, scoperta la fuga di Cesare, se la prendono con il cardinale che ha salvato dalla ghigliottina solo suo figlio e non i loro congiunti, facendolo sentire in colpa. Teresa, invece, avvicina il cardinale e gli chiede di poter incontrare il ragazzo che ama. Colombo, intenerito, la porta a casa sua, e nella cantina i due ragazzi passano insieme momenti di passione. Però Cesare comunica anche alla ragazza che intende portare avanti il suo piano di far fuggire dal carcere i suoi due amici.
Una sera, quindi, in assenza del cardinale (che non ha rivelato a Cesare di essere suo padre)
=== Seconda puntata ===
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Mentre la contessa Flaminia decide di lasciare Roma e trasferirsi da una cugina a Firenze, Colombo scrive al Papa dimettendosi da tutte le sue cariche. Il papa nero, che non sperava altro, fa il resto, esiliandolo in una piccolissima parrocchia ai confini dello Stato Pontificio. Prima di andarsene, il cardinale lascia tutti i suoi risparmi a Teresa, perché abbia di che mantenere suo figlio e perché aiuti la madre di Gaetano e la moglie e i bambini di Giuseppe. Il 20 settembre del 1870, quando Serafino, rimasto al fianco di Colombo, lo informa che Roma è stata conquistata dai soldati italiani che hanno fatto breccia a [[Porta Pia]]. Il cardinale, ormai anziano e ammalato, raggiunge con il suo fido servitore la città, assistendo ai festeggiamenti e scorgendo anche Teresa col suo bambino, che è poi suo nipote. Colombo, ora finalmente sereno, muore tra le braccia di Serafino, dopo aver ‘visto’ Cesare.
▲== Distribuzione ==
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▲| 1 || 8 aprile 2013 || {{formatnum:6101000}} || 20,37%<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.ufficiostampa.rai.it/ascolti/20130409/ascolti_di_lunedi__8_aprile.html Ascolti di lunedì 8 aprile 2013] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
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== Curiosità ==
* Il presidente del tribunale è interpretato da [[Camillo Milli]], il quale aveva un ruolo anche nel film di Magni, nel ruolo di
* Nella scena in cui allestiscono il patibolo per l'esecuzione di Monti e di Tognetti, il cardinale Colombo fa notare a Serafino che sullo stesso vi è [[mastro Titta]], che è già giunto alla pensione e ha eseguito in tutto 516 esecuzioni, 216 dopo quella di [[Rugantino (maschera)|Rugantino]], nell'[[Rugantino (commedia musicale)|omonimo musical]] infatti la sua esecuzione è la trecentesima.
*Lo stesso mastro Titta nel parlare con l'esecutore della condanna, riprende la sua battuta, nello spettacolo musicale, più celebre: ''Vai deciso, na' botta e via!''
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== Collegamenti esterni ==
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