Paul Verlaine: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Sono l'Impero alla fine della decadenza,<br />che guarda passare i grandi Barbari bianchi<br />componendo acrostici indolenti<br />in uno stile d'oro dove danza il languore del sole.|P. Verlaine, ''Jadis et naguère'', Langueur|Je suis l'Empire à la fin de la décadence,<br />Qui regarde passer les grands Barbares blancs<br />En composant des acrostiches indolents<br />D'un style d'or où la langueur du soleil danse.|lingua=fr}}{{Doppia immagine verticale|destra|PaulVerlaine 1892 (cropped).jpg|Paul Verlaine signature.svg|220|Paul Verlaine nel 1892|Firma di Paul Verlaine}}{{Bio
{{Bio
|Nome = Paul-Marie
|Cognome = Verlaine
|PreData = {{IPA|/pɔl vɛʁ'lɛnvɛʁˈlɛn/}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Metz
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|Attività = poeta
|Nazionalità = francese
|Immagine = Netsurf17 - Paul Verlaine.png
|Didascalia = Paul Verlaine
|Didascalia2 =
}}
Figura del [[Poeti maledetti|poeta maledetto]], Verlaine viene riconosciuto come il maestro dei giovani poeti del suo tempo. La sua influenza sarà significativa e i posteri accoglieranno questa arte poetica verlaineanaverlainiana, «''niente che vi è in lui pesa o posa''», fatta di musicalità e della fluidità che gioca con i ritmi pari.
[[File:Paul Verlaine signature.svg|right|200px]]
Figura del [[Poeti maledetti|poeta maledetto]], Verlaine viene riconosciuto come il maestro dei giovani poeti del suo tempo. La sua influenza sarà significativa e i posteri accoglieranno questa arte poetica verlaineana, «''niente che vi è in lui pesa o posa''», fatta di musicalità e della fluidità che gioca con i ritmi pari.
 
Il tono di molte delle sue poesie che combinano spesso [[malinconia]] e chiaroscuro, rivela, al di là della forma efficace di semplicità, una sensibilità profonda, che risuona con gli approcci di alcuni [[Pittore|pittori]] [[Impressionismo|impressionisti]] e [[Musicista|musicisti]] come [[Reynaldo Hahn]] e [[Claude Debussy]], i quali saranno presenti nella musica delle poesie di Verlaine.
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== Biografia ==
[[File:Maison natale de Verlaine.jpg|thumb|left|upright=0.7|La casa natale di Verlaine a Metz]]
Paul-Marie Verlaine nasce a Metz. La famiglia di Verlaine appartiene alla piccola [[borghesia]]: il padre, come anche quello di un altro grande futuro poeta, [[Arthur Rimbaud]], era [[capitano]] nell'esercito. Sua madre conserverà per molto tempo sopra il camino i vasi con i feti dei suoi precedenti figli perduti per [[Aborto|abortiaborto]] spontaneo.
 
Verlaine si trasferisce con la famiglia a Parigi ([[1850]]) dove studia nel [[collegio (istruzione)|collegio]] Institution Landry (oggi [[Liceo Condorcet]]); i risultati scolastici non sono eccellenti ma il contatto con la [[letteratura]] lo affascina. Nel [[1862]], dopo aver conseguito il baccalaureato in lettere s'iscrive alla facoltà di [[giurisprudenza]], che però ben presto dovrà abbandonare. Successivamente trova un impiego al comune. Frequenta i [[Caffè (locale)|café]] e i [[Salotto letterario|salotti letterari]] parigini. Nel [[1866]] collabora al primo ''[[Parnassianesimo|Parnasse]] contemporain'' e pubblica i ''[[Poèmes saturniens]]''. Vi si sente l'influenza di [[Charles Marie René Leconte de Lisle|de Lisle]] e soprattutto di [[Charles Baudelaire]], poeta che segue come lui il [[Decadentismo|movimento decadentista]] con le celebri poesie ''[[Spleen]]'' ed ''Elevation'', mentre vi si annuncia già lo "sforzo verso l'Espressione, verso la Sensazione raffigurata" (dalla lettera a [[Stéphane Mallarmé]] del 22 novembre [[1866]]) che caratterizza la sua migliore poesia.
 
Nel [[1869]], le ''[[Feste galanti|Fêtes galantes]]'', delle fantasie che evocano il [[XVIII secolo]] di [[Antoine Watteau|Jean-Antoine Watteau]], confermano questo orientamento. Nel [[1870]] sposa [[Mathilde Mauté]], per la quale pubblica ''La Bonne Chanson''.<ref>''La Bonne Chanson'', interamente ispirata e dedicata alla moglie Mathilde Mauté, viene elogiata da [[Banville]] che la definisce "un delizioso mazzo di fiori poetici", mentre [[Victor Hugo]], anche stimandone e apprezzandone il valore poetico, molto realisticamente, con una punta d'[[ironia]], la definisce "un fiore nell'obice". L'atmosfera e i presagi che si stavano addensando di certo non erano dei più propizi per Parigi e per la [[Francia]] intera.</ref><ref>Lo stesso anno la Francia dichiara la guerra alla [[Prussia]]; Parigi è assediata, il [[secondo impero francese]] si sfascia e il nuovo [[Impero tedesco]] viene proclamato a [[Versailles]]. L'[[Alsazia]], la [[Lorena (regione francese)|Lorena]] germanofona e Metz sono cedute alla Germania.</ref> Nel 1871 partecipa alla [[Comune di Parigi (1871)|Comune di Parigi]],<ref>La Comune di Parigi è repressa in un bagno di sangue dal governo d'[[Adolphe Thiers]], insediatosi a [[Versailles]]. Verlaine lascia Parigi con sua moglie per timore di rappresaglie, e poco tempo dopo ritorna a [[Parigi]];</ref> perdendo perciò l'impiego, e nasce il figlio Georges.
 
L'atmosfera e i presagi che si stavano addensando di certo non era dei più propizi per Parigi e per la [[Francia]] intera.</ref><ref>Lo stesso anno la Francia dichiara la guerra alla [[Prussia]]; Parigi è assediata, il [[secondo impero francese]] si sfascia e il nuovo [[Impero tedesco]] viene proclamato a [[Versailles]]. L'[[Alsazia]], la [[Lorena (regione francese)|Lorena]] germanofona e Metz sono cedute alla Germania.</ref> Nel [[1871]] partecipa alla [[Comune di Parigi (1871)|Comune di Parigi]],<ref>La Comune di Parigi è repressa in un bagno di sangue dal governo d'[[Adolphe Thiers]], insediatosi a [[Versailles]]. Verlaine lascia Parigi con sua moglie per timore di rappresaglie, e poco tempo dopo ritorna a [[Parigi]];</ref> perdendo perciò l'impiego, e nasce il figlio Georges.
 
=== Verlaine e i «Parnassiani» nel 1866 ===
{{vedi anche|Parnassianesimo}}
[[File:Frédéric Bazille - Paul Verlaine.jpg|thumb|Paul Verlaine ritratto da [[Gustave Courbet]]]]
Verlaine è a quest'epoca legato al gruppo costituito attorno al giovane poeta [[Louis-Xavier de Ricard]], incontrato nel [[1863]], che allora animava una rivista letteraria, filosofica e politica: la ''Revue du Progrès moral, littéraire, scientifique et artistique'', nella quale Verlaine pubblica la sua prima poesia nell'agosto dello stesso anno: [[:s:fr:Monsieur Prudhomme|''Monsieur Prudhomme'']], poco prima che la rivista non sia interdetta dalla censura imperiale, e il suo direttore condannato a otto mesi di prigione (nel marzo [[1864]]) per avere oltraggiato la morale religiosa e avere trattato, senza autorizzazione, di economia politica e sociale<ref>Cf. Jacques-Henry Bornecque, ''Études verlainiennes. Les Poèmes saturniens'', Nizet, Paris, 1952, pp.41-42, et Jacques Robichez, «Introduction aux ''Poèmes saturniens'' », in Verlaine, ''Œuvres poétiques'', Éditions Garnier, Paris, 1986, p. 3.</ref>.
 
Quando esce dalla [[prigione di Sainte-Pélagie]], Ricard apre un nuovo ''salon'', politico e letterario, negli appartamenti di sua madre, dove frequenta, oltre a Verlaine e il suo amico (e futuro biografo) [[Edmond Lepelletier]], [[Catulle Mendès]], [[José Maria de Hérédia]], [[François Coppée]], [[Auguste de Villiers de L'Isle-Adam|Villiers de l'Isle-Adam]] e inoltre [[Anatole France|Anatole France-Thibault]]<ref>Jacques Robichez, in Verlaine, op. cit., p. 3.</ref>. I fratelli [[Edmond de Goncourt|Edmond]] e [[Jules de Goncourt]] daranno nel loro ''Journal'' una descrizione poco idillica di questo cenacolo:
{{Citazione|In una casa di [[Batignolles]], presso un certo M. de Ricard si è abbattuta tutta la banda dell'arte, la coda di [[Charles Baudelaire|Baudelaire]] e di [[Théodore de Banville|Banville]], gente turbata, intrisa di affettazione e d'[[oppio]], quasi inquietante, d'aspetto smorto<ref>Edmond et Jules de Goncourt, Journal, 19 janvier 1866, cité par Jacques Robichez, in Verlaine, op. cit., pp.3-4.</ref>.}}
 
Un amico di Verlaine, il [[violinista]] e poeta dilettante [[Ernest Boutier]], lo mette in contatto con un piccolo [[libraio]] specializzato nelle opere religiose, [[Alphonse Lemerre]], che accetta di pubblicare, ma a spese dell'autore, le opere dei giovani poeti: questa collezione consacrata alla poesia contemporanea è inaugurata dall'uscita nel [[1865]] della prima raccolta di Ricard, ''Ciel, Rue et Foyer''<ref>J.-H. Bornecque, op. cit., pp. 43-44.</ref>.
 
[[File:Paul Verlaine 2.jpg|thumb|left|Verlaine fotografato nel [[1893]]]]
 
Ed è in questo mezzanino della libreria di Lemerre che si riunisce allora il gruppo costituito attorno a Ricard, che lancia lo stesso anno un'effimera<ref>Essa conterà dieci dispense, scaglionate tra il novembre del 1865 e il gennaio del 1866 (cf. Jacques Roubichez, in Verlaine, op. cit., p. 4.)</ref> nuova rivista settimanale, esclusivamente letteraria: ''L'Art''. Si difendono teorie artistiche diametralmente opposte a quelle promosse dalla ''Revue dedu Progrès'': il culto della perfezione formale è celebre, allo stesso modo della teoria dell'«[[Ars gratia artis|art pour l'art]]», ereditata dalla prefazione di ''[[Mademoiselle de Maupin]]'' di [[Théophile Gautier]], dove il romanzo era stato vivamente criticato nel penultimo numero della ''Revue du Progrès''<ref>In un articlearticolo di Émile Fortin sulla dispensa del febbraio del 1864 della rivista (cf. Jacques Robichez, in Verlaine, op. cit., p. 4.)</ref>. Paul Verlaine pubblica due poesie in questa rivista<ref>[[s:Dans les bois (Verlaine)|Dans les bois]] (sotto il titolo di ''J'ai peur dans les bois'') e [[s:Nevermore (1)|''Nevermore'']].</ref>, e soprattutto un importante studio su ''Charles Baudelaire'', considerato in modo particolare come il maestro della trasfigurazione poetica dei luoghi comuni<ref>Cf. Martine Bercot, Introduction aux ''Poèmes saturniens'', Le Livre de poche, Paris, 1996, p. 14.</ref> e ritenuto il poeta che accorda il primato alla sensazione piuttosto che alla parte intellettuale o alla parte affettiva dell'essere, «che sarà il fondamento stesso dell'arte verlainiana<ref>Jacques Borel, in Verlaine, ''Œuvres poétiques complètes'', Gallimard, Bibliothèque de la Pléiade, Paris, 1962, p. 52.</ref>.»
 
Dopo la scomparsa dell{{'}}''L'Art'', è sotto l'impulso di Catulle Mendès che viene lanciato, in marzo [[1866]], una ''nouvelle revue'': ''[[Le Parnasse contemporain]]''. I poeti che pubblicano nella rivista condividono essenzialmente lo stesso rifiuto per la poesia sentimentale del [[Romanticismo|periodo romantico]] (il quale Baudelaire chiamava «geremiadi lamartiniane»<ref>«jérémiades lamartiniennes» - Charles Baudelaire, cité par Martine Bercot, in Verlaine, op. cit., p. 6.</ref> »), ma vedono nel gruppo che si riunisce nel mezzanino della libreria Lemerre una nuova scuola poetica, una scuola «[[Parnasse|parnassiana]]», risollevata largamente dall'illusione retrospettiva: «Catulle Mendès e Louis-Xavier de Ricard denunceranno l'idea falsa che una scuola fosse mai riunita questa costellazione instabile di giovani poeti usciti su ''Le Parnasse contemporain'' [...] intorno a principi condivisi di un intento estetico comune e definito», scrive Martine Bercot nell'introduzione alla sua edizione dei ''Poèmes saturniens''<ref>op. cit., p. 6.</ref>. È così che nel 1898 Louis-Xavier de Ricard potrà scrivere nei suoi ''Petits Mémoires d'un Parnassien'':
{{Citazione|Noi vogliamo dire solamente che la passione non è una scusa per fare cattivi versi, né per commettere degli errori ortografici o di sintassi, e che il dovere dell'artista è quello di cercare coscienziosamente, senza la vigliaccheria del pressappochismo, la forma, lo stile, l'espressione più capace di rendere e fare valere il suo sentimento, la sua idea, o la sua visione [...] A parte questo dogma comune - se veramente fosse stato un dogma - noi custodiamo gelosamente soprattutto la nostra libertà personale. Una ''scuola'' parnassiana, nel senso tradizionale della parola, non c'è mai stata<ref>''Petits Mémoires d'un Parnassien'', J.-H. Bornecque, op. cit., pp. 62-63.</ref>.}}
 
=== La relazione con Arthur Rimbaud ===
[[File:Henri Fantin-Latour 005.jpg|thumb|upright=1.4|''Le Coin de table'' (l'angolo del tavolo) di [[Henri Fantin-Latour]] - Verlaine e [[Arthur Rimbaud|Rimbaud]] sono seduti nell'angolo a sinistra]]
 
Nel 1871 compareappare nella sua vita il diciassettenne [[Arthur Rimbaud]], che va a turbare glila agiquotidianità borghesiborghese neinella qualiquale il poeta si eraè adagiato. Chiamato da Verlaine a cui ha inviato qualche lirica, Rimbaud comincia con lui una relazione fortemente intima e una vita di [[Vagabondo|vagabondaggio]]. Verlaine lascia allora la moglie Mathilde Mauté e il figlio, Georges (nato il 28 ottobre 1871), per seguire il giovane poeta e compagno di vita in [[Inghilterra]] e in [[Belgio]]. Durante questi viaggi Verlaine scrive ''Romances sans paroles''.<ref>Il mirabile universo delle ''[[Romances sans paroles]]'' tra le più belle riuscite impressioniste, è considerato dalla critica il capolavoro in assoluto di Verlaine.</ref>
Durante questi viaggi Verlaine scrive ''Romances sans paroles''.<ref>Il mirabile universo delle ''[[Romances sans paroles]]'' tra le più belle riuscite impressioniste, è considerato dalla critica il capolavoro in assoluto di Verlaine</ref>
 
Questa relazione tumultuosa termina dolorosamente: nel [[1873]], i due poeti sono a [[Londra]]. Verlaine abbandona tutto d'un tratto Rimbaud, affermando di voler tornare dalla moglie, deciso, se ella non lo riaccettasse, a [[Suicidio|spararsi]]. Trasloca quindi in un [[albergo]] a [[Bruxelles]]. Rimbaud lo raggiunge, persuaso che Verlaine non avrebbe avuto il coraggio di mettere fine ai suoi giorni. Nel momento in cui Rimbaud lo vuole lasciare, Verlaine, ubriaco, gli spara due colpi di [[pistola]], ferendolo leggermente a un polso.<ref>Verlaine subito si pente del suo gesto, fino a supplicare Rimbaud di ucciderlo con la sua stessa pistola, ma poi questi spaventandosi quando Verlaine gli si fa avanti in piena strada, portando la sua mano di nuovo al [[rivoltella|revolver]], fugge e lo denuncia alla [[polizia]].</ref> Verlaine viene così incarcerato a [[Mons]], mentre Rimbaud raggiunge la [[fattoria]] di famiglia a [[Chuffilly-Roche|Roche]], nelle [[Ardenne]], dove scrive ''[[Una stagione all'inferno]]''.
Rimbaud lo raggiunge, persuaso che Verlaine non avrebbe avuto il coraggio di mettere fine ai suoi giorni. Nel momento in cui Rimbaud lo vuole lasciare, Verlaine, ubriaco, gli spara due colpi di [[pistola]], ferendolo leggermente a un polso.<ref>Verlaine subito si pente del suo gesto, fino a supplicare Rimbaud di ucciderlo con la sua stessa pistola, ma poi questi spaventandosi quando Verlaine gli si fa avanti in piena strada, portando la sua mano di nuovo al [[rivoltella|revolver]], fugge e lo denuncia alla [[polizia]].</ref> Verlaine viene così incarcerato a [[Mons]], Rimbaud invece raggiunge la [[fattoria]] di famiglia a [[Chuffilly-Roche|Roche]], nelle [[Ardenne]], dove scrive ''[[Una stagione all'inferno]]''.
 
=== La conversione e il tentativo di "rientro nei ranghi" ===
[[File:Rimbaud.PNG|thumb|left|[[Arthur Rimbaud]] fotografato nel [[1872]]]]
 
Verlaine è condannato a due anni di prigione. Sebbene Rimbaud avesse dichiarato di non voler denunciare il suo compagno per essere stato ferito, Verlaine viene ugualmente condannato per il reato di [[sodomia]]. Egli avrebbe scontato la sua pena a [[Bruxelles]] e a [[Mons]].<ref>Durante i suoi giorni in prigione elabora il materiale di una raccolta che non porterà mai termine, dal titolo ''Cellulairement''.</ref> Lì riprende a leggere, con assiduità, i classici latini: soprattutto [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]] e, tra i padri della Chiesa, [[Agostino d'Ippona]]:«Ce sublime congénère, dont j'étais ou me croyais alors l'infime succédané» (Paul Verlaine, ''Mes Prisons''). Di questo passo, distrutto da un profondo sentimento di colpa e di desolazione (durante la detenzione egli apprende che sua moglie ha chiesto e ottenuto la separazione), si converte al [[cattolicesimo]]. Comincia allora a scrivere una serie di poesie colme di un duro e greve [[misticismo]], solo in rari casi alleggerito dalla sua consueta grazia stilistica: gran parte di esse confluiranno nella raccolta ''[[Sagesse]]'', edita senza successo nel 1880.
E qui, distrutto da un profondo sentimento di colpa e di desolazione (durante la detenzione egli apprende che sua moglie ha chiesto e ottenuto la separazione), si converte al [[cattolicesimo]]. Comincia allora a scrivere una serie di poesie colme di un duro e greve [[misticismo]], solo in rari casi alleggerito dalla sua consueta grazia stilistica: gran parte di esse confluiranno nella raccolta ''[[Sagesse]]'', edita senza successo nel 1880.
 
Alla sua uscita se ne torna in [[Inghilterra]], e poi a [[Rethel]], dove esercita temporaneamente l'incarico di [[professore]]. In questo periodo egli cerca di condurre una vita retta e sobria.
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Nel 1883 muore di tifo, durante il servizio militare, Lucien Létinois, un giovane ragazzo che Verlaine aveva conosciuto durante la sua esperienza di insegnamento e di cui si era innamorato, per quanto non risulti tra di loro una relazione che andasse al di là di un puro affetto. Disperato, di nuovo privo di qualunque persona capace di consolarlo, Verlaine piange la morte dell'amante/figlio nella raccolta ''Amour'' (edita nel 1888) e cerca di nuovo conforto nell'[[Bevanda alcolica|alcol]].
 
Grazie all'aiuto di alcuni amici, torna a pubblicare alcuni suoi versi nelle riviste letterarie parigine. Il suo stile elegante e innovativo e le sue idee in fatto di poesia destano l'attenzione dei giovani letterati. A rendergli il vero successo sarà la pubblicazione, nel [[1884]], del saggio ''[[I poeti maledetti]]'', in cui Verlaine traccia degli acuti profili critici di tre grandi poeti ''incompresi'' del suo tempo, nonché amici, Arthur Rimbaud, [[Stéphane Mallarmé]] e [[Tristan Corbière]]. Insieme a Mallarmé, egli viene trattato come un maestro e un precursore dai poeti del [[simbolismo]] e dai decadenti.
 
=== Gli ultimi anni e la morte ===
[[File:Paul Verlaine.jpg|thumb|left|Verlaine fotografato da [[Paul Marsan Dornac|Dornac]] mentre beve [[assenzio]] al Café François 1er, [[1892]], Parigi]]
 
Nel [[1885]] [[Divorzio|divorzia]] ufficialmente dalla moglie, e sempre più schiavo dell'alcol tenta di strangolare la madre, finendo nuovamente in carcere. A partire dal [[1887]], mentre s'accresce la sua fama, Verlaine cade nella miseria più nera. Le sue condizioni di salute intanto peggiorano, aggravate dal suo [[alcolismo]] ormai cronico e da una [[Malattia sessualmente trasmissibile|malattia venerea]] contratta a causa della sua continua frequentazione di [[Prostituzione|prostitute]]. In questo periodo Verlaine divide il suo tempo tra il Café e l'[[ospedale]]. Le produzioni letterarie dei suoi ultimi anni sono puramente destinate alla mera sussistenza. È in questo contesto che nascono le poesie fortemente [[Erotismo|erotiche]] contenute nelle raccolte ''Hombres'' (a tematica [[Omosessualità|omosessuale]]) e ''Femmes'' (a tematica [[eterosessuale]]).
 
Nel [[1894]] viene eletto "[[Prince des poètes]]" e gli viene elargita una piccola pensione. Il 7 gennaio [[1896]] il poeta, ammalato di [[polmonite]], si confessa, e il giorno seguente muore, nella sua amata e detestata Parigi, all'età di cinquantun 'anni.
[[File:Tombe Verlaine 1.jpg|thumb|Tomba di Paul Verlaine al [[Cimiterocimitero dei Batignolles]]]]
All'indomani del suo [[Rito funebre|funerale]], numerosi quotidiani riportano un curioso avvenimento: la notte seguente le esequie, la statua della Poesia, in cima all'Opéra, ha perso un braccio che si è schiantato, con la lira che sosteneva, nel luogo dove il carro funebre di Verlaine era da poco passato.{{senza fonte}} Venne sepolto nel [[cimitero dei Batignolles]], a [[Parigi]].
 
==Poetica==
Verlaine chiede alla poesia di essere un canto discreto e dolce, che traduce delle impressioni incerte. La sua ''Arte poetica'' (''Art poétique''), composta già nel [[1874]] ma pubblicata solo nel [[1882]], annuncia lo spirito di un movimento [[Simbolismo|simbolista]].,<ref>Ricordiamo che il manifesto del [[simbolismo]] appare tardivo: È il «Manifesto letterario» di Jean Moréas, pubblicato nel supplemento letterario di ''[[Le Figaro]]'' il 18 settembre del 1886 che fonda il movimento [[Simbolismo|simbolista]] rompendo sia con il [[decadentismo]] sia con il [[Parnasse]]. Il 1º ottobre del 1886 [[Jean Moréas]] fonda inoltre una rivista, ''Le Symboliste'', con Paul Adam e [[Gustave Kahn]].</ref> caratterizzando l'originalità della sua opera:
 
{{Citazione|La musica prima di ogni cosa,<br />e per questo scegli l'impari<br />più vago e solubile nell'aria<br />senza nulla in sé che pesi o posi.||De la musique avant toute chose,<br />Et pour cela préfère l'Impair<br />Plus vague et plus soluble dans l'air,<br />Sans rien en lui qui pèse ou qui pose.|lingua=fr}}
==Discendenza==
Georges Verlaine (Parigi, 28 ottobre [[1871]] - 2 settembre [[1926]]) fu l'unico figlio del poeta francese Paul Verlaine e di Mathilde Mauté, nato quando il rapporto tra i due era già in piena crisi. Fu affidato alla madre e crebbe nell'abitazione dei genitori di quest'ultima. Contrariamente al padre, Georges non intraprese una carriera letteraria e trascorse gran parte della sua vita nel completo anonimato. Alcolizzato come il padre e colpito sovente da [[Amnesia|amnesie]], Georges morì infine il 2 settembre 1926, a cinquantacinque anni, senza lasciare eredi. Di lui abbiamo solo un ritratto di profilo, eseguito nel 1911 da Frédéric Auguste Cazals, fedele amico di Paul. Il padre gli dedicò un breve componimento nella sua opera ''Amour'', del 1889:
 
{{Citazione|Questo libro andrà verso di te come quello di Ovidio<br />andò verso la città.<br />Egli fu scacciato da Roma; un colpo assai più perfido<br />mi esilia da mio figlio.<br />Ti rivedrò? E come sarai? Ma che! cheChe io sia morto o no<br />ecco il mio testamento:<br />Temi Dio, non odiare nessuno, e porta bene il tuo nome<br />che fu portato con decoro.|Paul Verlaine, ''Amour'', A Georges Verlaine|Ce livre ira vers toi comme celui d'Ovide<br />S'en alla vers la Ville.<br />Il fut chassé de Rome ; un coup bien plus perfide<br />Loin de mon fils m'exile.<br />Te reverrai-je ? Et quel ? Mais quoi ! moi mort ou non,<br />Voici mon testament :<br />Crains Dieu, ne hais personne, et porte bien ton nom<br />Qui fut porté dûment.|lingua=fr}}
 
== Analisi delle opere==
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=== ''Mes prisons'' ===
[[File:CarrierePortraitVerlain.jpg|thumb|Verlaine ritratto da [[Eugène Carrière]]]]
Paul Verlaine in preda alla miseria e alla povertà. L'autore di ''Fêtes galantes'' e di ''Romances sans paroles'' si trova con le spalle al muro. Malato e senza soldi, Paul Verlaine trova rifugio in prigione. Ha trent'anni. Alcolizzato, il suo temperamento impulsivo lo spinge agli eccessi e in un momento di collera e d'ebbrezza, spara due colpi di pistola sul suo giovane amico, [[Arthur Rimbaud]]. La prigione rappresenta un rifugio sicuro dove può consacrarsi alla lettura e alla scrittura senza preoccuparsi di vitto e alloggio. ''Mes prisons'' ci aprono la porte sull'universo carcerario di quell'epoca. La prosa del poeta si fa sapiente e laboriosa in quest'opera di un centinaio di pagine. In prigione vi fece almeno tre soggiorni nell'arco di quindici anni. Se la [[poesia]] è il cuore della sua vita, la fede e l'amore per la lingua latina traspaiono in più pagine delle ''Mes prisons''. Per uno strano caso di circostanze, è proprio nel carcere che Verlaine ritrova la sua lucidità. Alle prigioni succederanno i soggiorni negli ospedali dove egli scriverà un'altra opera in prosa dello stesso tono: ''Mes hôpitaux''.
 
=== ''Mes hôpitaux'' ===
Ultimo rifugio del poeta alla fine del percorso, l'ospedale cura, ospita, ciba un uomo celebre ma malato. Differenti soggiorni in differenti istituti scaglionati in un periodo di dieci anni, i dieci ultimi anni della sua vita. Paul Verlaine soffre di [[diabete]], d'alcolismo, d'[[ulcera]] e di [[sifilide]]. Il suo stato non cessa di deteriorarsi. Muoiono sua madre e parecchi suoi amici, compreso Arthur Rimbaud. Questi decessi lo lasceranno più solo che mai. Si lega in amicizia con due prostitute che gli renderanno la vita dura e che ne approfitteranno rubandogli i frutti del suo lavoro di conferenziere. Lo squillo delle trombe della rinomanza suonanosuona alle orecchie di Paul Verlaine verso la fine. Nel suo caso, questo riscatto della gloria si fa oneroso, ma il poeta non si lamenta. Intraprende la redazione di questa opera autobiografica ''Mes hôpitaux'' che appare nel novembre del [[1891]]. Il poeta ha ancora cinque anni da vivere e questi saranno i più difficili. ''Mes hôpitaux'' somiglia a una cronaca, quella di un uomo malato ma lucido. Numerosi nomi sorgeranno da queste pagine; nomi di poeti, scrittori, musicisti, medici, professori, donne e tant'altri. Sono preziose testimonianze, di cui Paul Verlaine perpetuò il ricordo fino a noi.
 
== Filmografia ==
Un film che rappresenta la tempestosa relazione tra Verlaine e [[Arthur Rimbaud]] è ''[[Una stagione all'inferno (film)|Una stagione all'inferno]]'' (1971) di [[Nelo Risi]], con [[Pier Paolo Capponi]], [[Florinda Bolkan]], [[Jean-Claude Brialy]], [[Terence Stamp]], del [[1971]]. PiùNel recentemente1995 è stato realizzato ''[[Poeti dall'inferno]]'' (''Total Eclipse'') della regista [[Agnieszka Holland]], dove Verlaine eraè interpretato da [[David Thewlis]] e Rimbaud da [[Leonardo DiCaprio]].
 
Verlaine è inserito come personaggio anche in ''[[Arthur Rimbaud - Une biographie]]'' (1991) di [[1991Richard Dindo]]), un film documentario che rappresenta la [[biografia]] di Rimbaud, svolta in tre parti, del regista [[Richard Dindo]] in una co-produzione franco-[[svizzera]]. Verlaine è interpretato dall'attore [[Jean Dautremay]].
 
[[File:Auguste de Niederhausern-Rodo - Paul Verlaine.JPG|thumb|[[Statua]] alla memoria di Verlaine ai [[giardini del Lussemburgo]], Parigi]]
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|Les sanglots longs<br />Des violons<br />De l'automne<br />Blessent mon cœur<br />D'une langueur<br />Monotone.
|lingua=fr}}
 
===Citazioni nella cultura di massa===
* Verlaine è citato nel brano ''Senza ragione'' (G. Russo - M.A. Sisini), interpretato dalla cantautrice palermitana [[Giuni Russo]], e contenuto nell'album ''[[Demo De Midi]]'' ([[2003]]).
*Verlaine è citato anche nel brano Italian dandy di Brunori S.A.S. contenuto nel suo primo album Vol. 1 del 2009.
* La sua relazione con [[Arthur Rimbaud]] è citata nel brano ''A.R.'' di [[Roberto Vecchioni]] dall'album ''[[Elisir (Roberto Vecchioni)|Elisir]]''.
* Il gruppo francese [[Les Discrets]] mette in musica alcune sue poesie.
 
== Opere ==
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|url= https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4111899&search_terms=DTL5
}}
* {{Fr}} ''Oeuvres poétiques complètes'', Bibliotèque de la Pléiade, texte établi et annoté par Y.-G. Le Dantec, Nouvelle édition révisée par J. Borel, 1962.
* {{Fr}} ''Oeuvres poétiques de P. V.'', texte établi et annoté par H. de Bouillane de Lacoste et J. Borel, le Club du Meilleur Livre, 2 voll., 1959-1960.
* {{Fr}} ''Correspondance (incomplète)'', publiée par Ad. Van Bever, Messein, 3 voll., 1922-1929.
* {{Fr}} ''Lettres inédites à Cazals'', publiées par G. Zayed, Droz, 1957.
* {{Fr}} ''Lettres inédites à Charles Morice'', publiées par G. Zayed, Droz, 1964.
* {{Fr}} Paul Verlaine, ''Correspondance générale: I, 1857-1885'', collationné, présenté et annoté par Michael Packenham, Paris.
* {{Fr}} Paul Verlaine, ''Nos murailles littéraires''; textes retrouvés, présentés et annotés par Michaël Packenham, Paris, l'Echoppe, 1997.
* {{Fr}} ''Les Poèmes érotiques homosexuels de Verlaine'', Classiques H&O poche, Béziers, H&O, 2005 ISBN 2-84547-107-6.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* [[Giuseppe Paolo Maria Grasso|Giuseppe Grasso]], ''Verlaine e l'adagio melodico della malinconia. Lettura di Soleils Couchants'', in ''Rassegna Lucchese'', Periodico di Cultura, nn. 15 e 16 [nuova serie], Primavera-Estate 1983.
* Silvio Zenoni, ''Le parole lontane'', in ''Le parole lontane '' (2012) ISBN 978-88-91035-14-1.
* {{Fr}} [[Alain Buisine]], ''Verlaine. Histoire d'un corps'', Tallandier, coll. «Figures de proue», 1995.
* {{Fr}} Frédéric-Auguste Cazals et Gustave Le Rouge, ''Les Derniers Jours de Paul Verlaine'', Paris, Mercure de France, 1911.
* {{Fr}} [[Guy Goffette]], ''Verlaine d'ardoises et de pluie'', Gallimard, 1996. Une biographie romancée et impressionniste du poète.
* {{Fr}} Edmond Le Pelletier, ''Paul Verlaine, sa vie, son œuvre'', Paris, Mercure de France, 1907.
* Michela Landi, ''Il mare e la cattedrale. Il pensiero musicale nel discorso di Baudelaire, Verlaine, Mallarmé'', Pisa, ETS, 2001.
* {{Fr}} [[Jean Teulé]], ''Ô Verlaine!'', 2004. Une version de la fin de Verlaine.
* {{Fr}} ''Verlaine, la destruction de l'enfer... et Rimbaud!'', La Petite Revue de l'Indiscipline, 2006.
* {{Fr}} ''Verlaine, admirateur de Baudelaire, ou l'esthétique réduite au stict minimum'', La Petite Revue de l'Indiscipline, 2007.
* {{It}} ''Miseria nera'', a cura di Michela Landi, Edizioni della Sera, Roma, 2017.
 
== Voci correlate ==
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* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.culturagay.it/biografia/426|Biografia di Paul Verlaine}}
* {{cita web|1=http://www.paul-verlaine.net/|2=Le site officiel de Paul Verlaine|lingua=fr|accesso=24 gennaio 2009|dataarchivio=31 gennaio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140131125214/http://www.paul-verlaine.net/|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.amis-verlaine.net|Les Amis de Verlaine|lingua=fr}}
* {{cita web|http://www.florilege.free.fr/verlaine|L'intégrale de tous ses grands recueils|lingua=fr}}