Terrorismo nero: differenze tra le versioni

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La locuzione '''terrorismo nero''' in [[Storia d'Italia|Italia]] indica unaun tipologiatipo di [[terrorismo|eversione]] armata di ispirazione [[neofascismo|neofascista]] e [[Nazionalismo rivoluzionario|nazional-rivoluzionaria]] e, più in generale, collegata a ideologie politiche di [[Destra (politica)|destra]] (e nella fattispecie di [[estrema destra]]).
 
== Storia ==
La nascita del terrorismo [[neofascismo|neofascista]] in [[Italia]] non coincide con una data specifica ma al contrario, per rintracciare la sua genesi, è forse più utile seguire la storia di tutti quei movimenti legati agli ambienti della cosiddetta [[destra radicale]] ed extraparlamentare che, nel corso degli anni, nacquero e si svilupparono al fianco o, addirittura, il più delle volte, in contrapposizione al [[Movimento Sociale Italiano]]. La forte recrudescenza della violenza politica tra la fine degli [[anni 1960|anni sessanta]] e gli inizi del decennio successivo, vide infatti la moltiplicazione a destra (come anche a sinistra) di gruppi armati eversivi con obiettivi, metodi e motivazioni tra loro differenti e talvolta anche contrapposti.
 
Negli [[anni '60]] presero forma movimenti (in primo luogo [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]], [[Avanguardia Nazionale]], [[Ordine neroNero]]) che intesero perseguire l'obiettivo sovversivo attraverso uno strategico compromesso con i lati più oscuri del potere statale costituito, l'utilizzo di elementi appartenenti ai servizi segreti deviati e della massoneria e attuato spesso con la manovalanza di gruppi terroristici neofascisti o di membri della criminalità organizzata in quella che venne poi conosciuta come [[strategia della tensione]]:<ref>[http://www.danieleganser.ch/assets/files/Inhalte/Interviews/Zeitungsinterviews/pdf_06/GanserInterviewVoltairenet29dez06.pdf La Strategia della tensione: Il terrorismo, non rivendicato, della Nato, 29 dicembre 2006] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131004235444/http://www.danieleganser.ch/assets/files/Inhalte/Interviews/Zeitungsinterviews/pdf_06/GanserInterviewVoltairenet29dez06.pdf |data=4 ottobre 2013 }} su Voltaire network</ref> un disegno eversivo "basato principalmente su una serie preordinata e ben congegnata di atti terroristici, volti a creare in Italia uno stato di tensione e una paura diffusa nella popolazione, tali da far giustificare o addirittura auspicare svolte di tipo autoritario"<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/strategia-della-tensione_%28Dizionario-di-Storia%29/ Strategia della tensione] sul Dizionario di Storia dell'[[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]] (2011)</ref> o quantomeno a lanciare avvertimenti ai governi al fine di ottenere leggi speciali o di attuare colpi di stato in funzione di svolte dittatoriali anticomuniste.<ref>{{Cita libro|autore = Alessandro Silj|url = http://books.google.it/books?id=HhWvsPykhIEC&dq=strategia+della+tensione&hl=it&source=gbs_navlinks_s|titolo = Malpaese: criminalità, corruzione e politica nell'Italia della prima Repubblica, 1943-1994|anno = 1994|editore = Donzelli Editore|ppp = 113-140}}</ref> Questo con la complicità di apparati dello stato che seguivano la strategia degli [[opposti estremismi]] in funzione di conservazione del regime al governo.
Un disegno eversivo che venne attuato soprattutto attraverso dinamiche stragiste e il cui momento iniziale viene generalmente individuato nella [[strage di piazza Fontana]] del 12 dicembre [[1969]], raggiungendo poi il suo culmine con la [[strage di Bologna]] del 2 agosto [[1980]].<ref>{{Cita libro|autore = Rita Di Giovacchino|titolo = Il libro nero della Prima Repubblica|anno = 2012|editore = Fazi Editore|url = http://books.google.it/books?id=cOEuxN4NvC0C&dq=strategia+della+tensione&hl=it&source=gbs_navlinks_s}}</ref>
 
Accanto a queste organizzazioni sortesorse a destra, dalla metà degli [[anni '70]], lo spontaneismo armato, gruppi essenzialmente
[[Nazionalismo|nazional]]-[[Rivoluzione|rivoluzionari]], interessati ad abbattere il sistema e a sovvertire l'ordinamento democratico dello stato repubblicano per mezzo della lotta armata (su tutti i [[Nuclei Armati Rivoluzionari]]), ma anche a rispondere colpo su colpo, azione su azione, alla violenza dell'opposta parte politica.
 
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{{Vedi anche|Ordine Nuovo (movimento)}}
 
Una delle prime organizzazioni, in termini temporali, fu il movimento [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]], nato nel [[1969]] dalla scissione di una componente minoritaria del [[Centro studiStudi Ordine nuovoNuovo]], in opposizione al ricongiungimento della frangia guidata da [[Pino Rauti]] e composta dalla maggioranza dei dirigenti nelle file del [[Movimento Sociale Italiano]] dell'allora segretario [[Giorgio Almirante]]. Contrari al rientro in un partito considerato troppo asservito alla borghesia e all'imperialismo americano e guidati da [[Clemente Graziani]] (che ne diviene segretario nazionale), i militanti ordinovisti diedero quindi vita a [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]].<ref>{{Cita libro|autore = Nicola Rao|titolo = La fiamma e la celtica|url = http://books.google.it/books?id=qSIwmPxKJtIC&pg=PA154&dq=movimento+politico+ordine+nuovo&hl=it&sa=X&ei=Ukc0UvKSLrD54QTtkoC4Bw&ved=0CE0Q6AEwBA#v=onepage&q=movimento%20politico%20ordine%20nuovo&f=false|annooriginale = 2010|editore = Sperling & Kupfer|p = 152}}</ref>
 
In stretto collegamento con [[Avanguardia nazionaleNazionale]] e con alcuni gruppi clandestini armati e funzionari di diversi ministeri, capeggiati dal Principeprincipe nero [[Junio Valerio Borghese]] e raccolti sotto la sigla [[Fronte Nazionale Rivoluzionario|Fronte nazionale]], gli ordinovisti parteciparono al progetto di un colpo di Stato, nella notte tra il 7 e l'8 dicembre [[1970]], a [[Roma]]. Per motivi mai chiariti fino in fondo, tuttavia, il tentativo di golpe durò soltanto alcune ore e venne interrotto prima che venisse raggiunto un vero e proprio stato insurrezionale.<ref>[http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/il-golpe-borghese/8/default.aspx Il golpe Borghese - Storia di un'inchiesta] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160821085054/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/il-golpe-borghese/8/default.aspx |data=21 agosto 2016 }} in [[La Storia siamo noi]]</ref>
 
Ad [[Ordine Nuovo (movimento)|ON]], nel corso del tempo, si legarono personaggi della destra radicale come [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]], [[Giovanni Ventura]], [[Franco Freda]], [[Delfo Zorzi]], [[Pierluigi Concutelli]] e [[Vincenzo Vinciguerra]], indagati in seguito per atti di terrorismo.
 
L'attività del MPON, fino al suo scioglimento per decreto, emanato dall'allora [[Ministri dell'interno della Repubblica Italiana|Ministroministro dell'Interno]] [[Paolo Emilio Taviani|Emilio Taviani]], il 21 novembre [[1973]], venne contraddistinta da una duplice direzione: la formazione ideologica dei suoi componenti secondo i principi della tradizione e allo scopo di creare una élite di «combattenti e di credenti»<ref name="ordineariano">{{Cita pubblicazione|titolo = Per un ordine ariano|autore = S. Mangiante|rivista = Ordine nuovo|data = 3 giugno 1955}}</ref> e l'attivismo militante attraverso la costituzione di una fitta rete di rapporti, sia in Italia che all'estero, «con altri gruppi di ispirazione eversiva e con i "corpi separati" dello Stato, fino al coinvolgimento in almeno un tentativo di colpo di Stato»<ref>{{Cita libro|autore = Franco Ferraresi|titolo = Minacce alla democrazia: la Destra radicale e la strategia della tensione in Italia nel dopoguerra|url = http://books.google.it/books/about/Minacce_alla_democrazia.html?id=_5dGAAAAMAAJ&redir_esc=y|annooriginale = 1995|editore = Feltrinelli|p = 112}}</ref>
 
Quando il movimento [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]] venne ritenuto illegale e messo fuori legge, molti suoi membri entrarono in clandestinità. Già cinque mesi prima di quella data, 42 ordinovisti subirono a [[Roma]] un processo per violazione degli articoli sulla ricostituzione del Partito fascista, conclusosi con condanne che variarono dai cinque anni ai sei mesi di reclusione.<ref name=":6">{{Cita libro|coautori = Mario Caprara; Gianluca Semprini|titolo = Neri! La storia mai raccontata della destra radicale, eversiva e terrorista|anno = 2011|editore = Newton Compton|url = http://books.google.it/books?id=oj80uQAACAAJ&dq=Neri!+la+storia+mai+raccontata&hl=it&sa=X&ei=WV40Ut3bGKql4ATe1IDgBg&ved=0CDIQ6AEwAA}}</ref> Allo scioglimento del movimento, seguì poi un ulteriore processo terminato, a [[Roma]], il 24 gennaio del [[1978]], con 113 assoluzioni ed il rinvio a giudizio di 19 imputati, quasi tutti però latitanti.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/12/25/eversione-nera-storia-che-inizia-con-ordine.html Eversione nera storia che inizia con Ordine Nuovo, 25 dicembre 1984] su [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]</ref>
 
Titolare di quelle inchieste che portarono alla sbarra gran parte di quel movimento fu il [[sostituto procuratore]] di Roma [[Vittorio Occorsio]] che, per quel motivo, venne poi assassinato il 10 luglio [[1976]], sotto la sua abitazione al quartiere romano Trieste, da uno dei capi militari di Ordine Nuovo, [[Pierluigi Concutelli]],<ref>{{Cita news|titolo = Occorsio, giustiziato da neri e criminali|pubblicazione = [[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data = 22 aprile 2011|url = http://www.repubblica.it/politica/2011/04/22/news/occorsio-15264504/}}</ref> che ne firmò personalmente la stessa rivendicazione:
 
{{Quote|Il tribunale speciale del Mpon ha giudicato Vittorio Occorsio e lo ha ritenuto colpevole di avere, per opportunismo carrieristico, servito la dittatura democratica perseguitando i militanti di Ordine Nuovo e le idee di cui essi sono portatori. Vittorio Occorsio ha, infatti, istruito due processi contro il Mpon. Al termine del primo, grazie alla complicità dei giudici marxisti Battaglini e Coiro e del barone de Taviani, il Movimento Politico è stato sciolto e decine di anni di carcere sono state inflitte ai suoi dirigenti. Nel corso della seconda istruttoria numerosi militanti del Mpon sono stati inquisiti e incarcerati e condotti in catene dinanzi ai tribunali del sistema borghese [...] La sentenza emessa dal tribunale del Mpon è di morte e sarà eseguita da uno speciale nucleo operativo. Avanti per l'Ordine Nuovo!|Concutelli da ''Io, l'uomo nero''<ref>{{cita libro|autore=Pierluigi Concutelli e Giuseppe Ardica|titolo=Io, l'uomo nero|anno=2008| editore=[[Marsilio Editori]]|isbn=978-88-317-9422-0|cid=Ardica, 2018}}</ref>}}
 
=== Avanguardia nazionale ===
{{Vedi anche|Avanguardia nazionaleNazionale}}
 
Altra sigla attiva nell'ambito dell'eversione armata di destra fu [[Avanguardia nazionaleNazionale]]. Fondato nel [[1960]] da [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]], un giovane militante fuoriuscito dal [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|Movimento Sociale Italiano]] e successivamente formatosi in [[Ordine nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]], Avanguardia venne sciolta formalmente nel [[1976]]. Nell'arco temporale della sua esistenza AN «''fu probabilmente la {{sic|principale protagonista}} della violenza neofascista degli anni Sessanta. Il suo orientamento era fondamentalmente squadristico, brutale nelle parole nei fatti''»<ref name=":6" />
 
Fino alla metà degli [[anni settanta]], assieme ad [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]], [[Avanguardia nazionaleNazionale|AN]] dominava lo scenario delle formazioni appartenenti all'area della destra radicale: una sorta di egemonia politica e militante che funzionò anche da ''filo rosso, ''da collegamento tra le prime organizzazioni post-fasciste formate dai reduci della [[Repubblica di Salò|RSI]] e lo spontaneismo armato degli anni settanta e ottanta.<ref>Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia, p. 120</ref> Ma, mentre la strategia di [[Ordine nuovo (movimento)|ON]] era centrata maggiormente sul piano dell'elaborazione politica e di diffusione ideologica, la dirigenza avanguardista operava più su un orizzonte attivista ed operativo e in azioni di indole terroristica. Entrambe le organizzazioni, comunque, svilupparono tra loro fitte relazioni di collaborazione con l'obiettivo comune di creare un ''movimento nazionale rivoluzionario'' atto a provocare l'abbattimento del sistema democratico e parlamentare con l'appoggio fattivo dei servizi segreti e di gruppi industriali italiani.
 
«''Nel solo novembre 1968 il gruppo ha organizzato ben quattro attentati con bombe, tre contro scuole e uno contro l'Accademia nazionale delle guardie di Pubblica Sicurezza''».<ref>{{Cita libro|curatore = Paolo Cucchiarelli|titolo = Il Segreto della Repubblica. La verità politica sulla strage di Piazza Fontana|coautori = Fulvio Bellini, Gianfranco Bellini|editore = Selene Edizioni|anno = 2005|p = 67}}</ref> Per questi attentati, nel 1977, furono dichiarati colpevoli e condannati gli avanguardisti Stefano Delle Chiaie, Saverio Ghiacci e Roberto Palotto, ciascuno a 3 anni di reclusione. Come venne riportato nella motivazione di quella sentenza: «''Stefano Delle Chiaie e il suo gruppo, alla fine del 1968, erano smaniosi di agire e di farsi vivi in qualsiasi modo. Erano attivissimi sia nel campo degli intrighi e delle lotte propri mente politiche, sia nel settore che potrebbe definirsi genericamente attivistico.''»<ref>{{Cita|Semprini, 2012|p. 209}}.</ref>
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Il 5 giugno del [[1976]] il tribunale di [[Roma]] dichiarò [[Avanguardia Nazionale]] un movimento illegale e sentenziò la condanna di colpevolezza per ricostituzione del partito fascista e atti di violenza politica e terrorismo. Nei confronti dei 64 imputati alla sbarra, tra capi e dirigenti, il processo si concluse con 31 condanne (tra i cui [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]], [[Adriano Tilgher (politico)|Adriano Tilgher]], Roberto Agnellini, [[Cristiano De Eccher]], Felice Genoese Zerbi, Mario Di Giovanni) e 33 assoluzioni, con pene inferiori a quelle richieste dal pubblico ministero.<ref>{{Cita libro|autore = Nicola Rao|titolo = Il piombo e la celtica|url = http://books.google.it/books?id=MfsfXeS6a-4C&dq=avanguardia+nazionale&hl=it&source=gbs_navlinks_s|anno = 2010|editore = Sperling & Kupfer|p = 103}}
</ref> Riguardo alle fonti di finanziamento del movimento, la polizia riuscì solo a verificare la provenienza legale attraverso contributi degli aderenti. ln realtà, molti dei soldi, arrivavano con cadenza regolare anche da alcuni ambienti economici, a sostegno dei campi di addestramento o anche grazie al traffico d'armi.<ref>{{Cita libro|titolo = Agenda nera: trent'anni di neofascismo in Italia|autore = Daniele Barbieri|editore = Coines|anno = 1976|p = 118}}</ref>
 
=== Ordine Nero ===
{{Vedi anche|Ordine Nero}}
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La messa in clandestinità di [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]] venne seguita dalla nascita di altre sigle che iniziarono a popolare l'area dell'eversione neofascista e che diventarono poi oggetto di inchieste da parte della magistratura italiana.
 
Considerato come una diretta emanazione dei servizi segreti italiani. Con la sigla [[Ordine neroNero]] vennero poi rivendicati una decina di attentati dinamitardi, avvenuti nel [[1974]] e per i quali vennero poi riconosciuti diretti colpevoli i milanesi Fabrizio Zani e Luciano Benardelli ed il toscano Augusto Cauchi.<ref>{{Cita libro|autore = Nicola Rao|titolo = Il sangue e la celtica|url = http://books.google.it/books?id=1jOKAdjsNqMC&dq=ordine+nero&hl=it&source=gbs_navlinks_s|anno = 2010|editore = Sperling & Kupfer|p = 226}}
</ref>
 
=== Lo spontaneismo armato: i NAR ===
{{Vedi anche|Nuclei armati rivoluzionari}}
 
Attivi dal [[1977]] fino al [[1981]], i [[Nuclei armatiArmati rivoluzionariRivoluzionari]] (NAR), rappresentarono l'ala spontaneista dell'eversione armata di destra segnando un deciso punto di svolta e di rottura nei confronti dei loro predecessori (su tutti [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]] e [[Avanguardia nazionaleNazionale]]) sia attraverso una diversa modalità nell'azione, che nella comunicazione delle stesse che, soprattutto, nel totale abbandono della contrapposizione frontale tra destra e sinistra tipica di chi li aveva preceduti e che, tradotta in violenza armata, portava le due diverse fazioni ad una radicalizazioneradicalizzazione della lotta armata e a rispondere colpo su colpo, azione su azione all'altrui violenza, rivolgendosi verso esponenti dello Stato.
 
{{Quote|Le organizzazioni di estrema sinistra armate vengono prese a modello per la serietà e l'impegno dimostrati nelle loro azioni: parlando dei compagni si sottolineava spesso l'unità di generazione e inoltre se ne apprezzava la caratteristica anti-borghese, che voleva essere anche una nostra caratteristica|Valerio Fioravanti da ''A mano armata'' di Giovanni Bianconi<ref>{{cita|Bianconi, 2007|p. 142}}.</ref>}}
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Contrariamente a tutti gli altri movimenti dell'eversione di destra di quell'epoca, i [[Nuclei armati rivoluzionari|NAR]] oltre a recidere ben presto il cordone ombelicale con il loro partito di riferimento (il [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|Movimento Sociale Italiano]]), seguendo l'esempio dei gruppi armati di sinistra, seppero perseguire una strada assolutamente differente rivolgendo apertamente le loro armi contro lo Stato colpendo appartenenti alle forze dell'ordine e magistrati: una singolarità che li rese un fenomeno assolutamente atipico nella vasta galassia del terrorismo italiano di destra.<ref>{{Cita news|titolo = NAR: lo spontaneismo armato neofascista|pubblicazione = Arianna Editrice|url = http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=19622}}</ref>
 
Il loro nucleo originario, che all'inizio comprendeva essenzialmente i soli [[Valerio Fioravanti]], suo fratello [[Cristiano Fioravanti|Cristiano]], [[Francesca Mambro]], [[Franco Anselmi (terrorista)|Franco Anselmi]] ed [[Alessandro Alibrandi]], nel corso del tempo si trasformò in una sorta di sigla aperta messa a disposizione dello spontaneismo armato che, per volere dei suoi stessi componenti originari, non si trasformò mai in una struttura rigida e gerarchicamente definita.<ref>{{Cita news|titolo = Assalti attentati e un omicidio, quattro secoli di carcere ai NAR|pubblicazione = [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|url = http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/05/03/assalti-attentati-un-omicidio-ai-nar-quattro.html}}</ref>
 
{{Quote|Nar è una sigla dietro la quale non esiste un’organizzazione unica, con organi dirigenti, con dei capi, con delle riunioni periodiche, con dei programmi [...] Non esiste neppure un livello minimo di organizzazione. Ogni gruppo fascista armato che si formi anche occasionalmente per una sola azione può usare la sigla Nar. D’altra parte non esisterebbe modo per impedirlo.|Interrogatorio di Valerio Fioravanti del 19 febbraio 1981<ref>{{cita|Bianconi, 2007|p. 44}}.</ref>}}Un movimento aperto, quindi e nel quale transitarono diversi militanti provenienti dalla galassia dell'estrema destra tanto che, la sentenza del processo a loro carico, riconobbe condanne per ben 56 imputati tra componenti e fiancheggiatori.<ref>{{Cita news|titolo = Nar a giudizio prima udienza a Rebibbia con 56 imputati|pubblicazione = [[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|url = http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/12/13/nar-giudizio-prima-udienza-rebibbia-con-56.html?ref=search}}</ref>
 
Durante i quattro anni di attività i [[Nuclei armati rivoluzionari|NAR]] furono ritenuti responsabili di 33 omicidi, oltre che della morte di 85 persone cadute nella [[Strage di Bologna|strage alla stazione di Bologna]], del 2 agosto [[1980]], per la quale furono condannati (ma rispetto alla quale si sono sempre professati innocenti) come esecutori materiali con sentenza definitiva, [[Giuseppe Valerio Fioravanti]], [[Francesca Mambro]] e [[Luigi Ciavardini]].<ref>{{Cita news|titolo = Sentenza della Corte Supremasuprema di Cassazionecassazione del 23 novembre 1995|pubblicazione = Stragi.it|url = http://www.stragi.it/pagina.php?id=secondacassazione|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140720073404/http://www.stragi.it/pagina.php?id=secondacassazione|dataarchivio = 20 luglio 2014}}</ref>
 
Da tempo il [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]] e numerosi esponenti politici di estrazione trasversale richiedono l'apertura del processo, a causa delle molte incongruenze registrate e della scarsa attendibilità di alcuni testimoni, alcuni dei quali pluricondannati per reati gravissimi come Massimo Sparti e [[Angelo Izzo]], quest'ultimo autore del [[massacro del Circeo]].<ref>{{Cita libro|autore = Andrea Colombo|titolo = Storia nera. Le verità di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti|anno = 2007|editore = Cairo Editore|url = http://books.google.it/books?id=IuvnAAAAIAAJ&q=Storia+nera.+Le+verit%C3%A0+di+Francesca+Mambro+e+Valerio+Fioravanti&dq=Storia+nera.+Le+verit%C3%A0+di+Francesca+Mambro+e+Valerio+Fioravanti&hl=it&sa=X&ei=_lg3UpiMFYjQsgaexIC4Bg&ved=0CDQQ6AEwAA}}</ref>
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{{Vedi anche|Organizzazioni armate di destra in Italia}}
 
Altre sigle attive nell'area dell'eversione di destra furono il [[Fronte Nazionale Rivoluzionario]] del terrorista [[Mario Tuti]], attivo soprattutto in [[Toscana]] dal [[1972]] al [[1975]]; il [[Movimento di Azione Rivoluzionaria]] fondato da Carlo Fumagalli e Gaetano Orlando nel [[1962]], ma attivo in [[Lombardia]] soprattutto tra il [[1970]] e il [[1974]] e responsabile di alcuni attentati esplosivi contro tralicci Enel[[ENEL]] in [[Valtellina]] eed alla [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] di [[Milano]] in cui perse la vita l'operaio Gianfranco Carminati; le [[Squadre d'azioneAzione Mussolini]], movimento nato nel [[1969]] e attivo soprattutto in [[Lombardia]] fino al [[1974]] con un'ottantina di attentati dinamitardi<ref>{{Cita news|titolo = Anni 1970: Gli gruppi extraparlamentari estremisti di destra|pubblicazione = KAS Roma|url = http://www.kas-acquedotto.it/?p=1431}}</ref>; il gruppo La Fenice<ref>{{Cita news|titolo = La Fenice di Milano|pubblicazione = Archivio '900|url = http://www.archivio900.it/it/documenti/doc.aspx?id=538}}</ref>, fondato nel 1971 da [[Giancarlo Rognoni]], Nico Azzi, Mauro Marzorati e Francesco De Min: molto vicini ad [[Ordine Nuovo (movimento)|ON]] e condannati per l'attentato al treno Torino-Roma del 7 aprile [[1973]]<ref>{{Cita news|titolo = Le bombe e la celtica|pubblicazione = Luca Telese|url = http://www.lucatelese.it/cuorineri/?p=17}}</ref>. Transitato nei vari processi sulla [[Stragestrage di piazza Fontana]], il 3 maggio [[2005]], la [[Cortecorte di cassazione]] di [[Milano]] assolse Rognoni per non aver commesso il fatto.<ref>{{Cita libro|autore = Enzo Biagi|titolo = Io c'ero: Un grande giornalista racconta l'Italia del dopoguerra. Milano: la strage di piazza Fontana|anno = 2008|isbn = 978-88-586-1363-4|editore = Rizzoli}}</ref>; [[Terza Posizione]], attiva soprattutto a [[Roma]] dal [[1976]] fino al [[1980]] e guidato da [[Gabriele Adinolfi]], [[Giuseppe Dimitri]] e [[Roberto Fiore (politico)|Roberto Fiore]] poteva contare su alcune migliaia di militanti divisi in una sorta di un doppio livello, uno più politico eed alla luce del sole, ed un secondo più occulto e strettamente militare, con a capo Dimitri. Nel settembre del 1980, nell'ambito delle indagini sulla [[strage di Bologna|strage alla stazione di Bologna]] del 2 agosto precedente, una quarantina di suoi componenti furono oggetto di mandato di cattura per reati associativi e costrinsero Fiore ed Adinolfi alla fuga nel [[Regno Unito]] e a lasciare l'organizzazione nelle mani di [[Giorgio Vale]]<ref>{{Cita web|url = http://www.archivio900.it/it/sigle/sigl.aspx?id=697|titolo = Scheda su Terza Posizione|sito= Archivio '900}}</ref> il [[Movimento Rivoluzionario Popolare]], formatosi nel [[1979]] da attivisti riconducibili all'area di [[Costruiamo l'azione]], con a capo [[Paolo Aleandri]] e Marcello Iannilli e protagonisti di una campagna di attentati dinamitardi nella primavera del [[1979]]: il 20 aprile con una carica esplosiva posizionata all'ingresso della sala consiliare del [[Campidoglio]], il 15 maggio con 55 chili di dinamite fatti esplodere nei pressi del [[carcere di Regina Coeli]], il 4 maggio con un'altra carica di esplosivo deflagrata nei pressi del [[Ministero degli Esteriesteri]] ed infine il 20 maggio con un'auto imbottita di esplosivo nei pressi del [[Consiglio superiore della magistratura|CSM]]<ref>{{Cita web|url = http://www.archivio900.it/it/documenti/doc.aspx?id=43|titolo = L'eversione di destra dopo il 1974. Dalla relazione della Commissione Parlamentare sul Terrorismo|sito= Archivio '900}}</ref>; la [[Rosa dei venti (storia)|Rosa dei venti]], struttura autonoma di [[Organizzazione Gladio|Gladio]], sotto il diretto controllo del Sid[[Servizio Informazioni Difesa|SID]] e in concerto con i vertici delle [[Forze armate italiane|forze armate]] e dell'[[Arma dei carabinieri]] (tutti favorevoli ad una svolta autoritaria) e il cui nome venne legato al tentato [[golpe Borghese|colpo di Stato di Borghese]]. L'esistenza dell'organizzazione fu portata alla luce da un'inchiesta dell'ottobre [[1974]] della magistratura di [[Padova]].<ref>{{Cita web|url = http://www.archivioguerrapolitica.org/?tag=rosa-dei-venti|titolo = Indagine su una strage di Stato|sito = Archivio Guerra Politica|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141016233842/http://www.archivioguerrapolitica.org/?tag=rosa-dei-venti|dataarchivio = 16 ottobre 2014}}</ref>
 
=== Episodi più rilevanti ===
{{vedi anche|Vittime degli anni di piombo e della strategia della tensione}}
Le inchieste che negli anni seguiranno le vicende di questi movimenti porteranno alla luce come una parte dell'eversione neofascista, attraverso la [[strategia della tensione]], individuò nello stragismo delle bombe sui treni, nelle piazze e negli edifici pubblici, lo strumento attraverso cui segnare col sangue la propria presenza e cercare di abbattere lo Stato democratico in favore di una svolta autoritaria, intendendo così mutare «''la formula politica che per un venticinquennio ci ha governato.''»<ref>Proclama dittatoriale del [[Golpegolpe Borghese]]</ref>
 
Anche se, per alcuni di questi attentati, la magistratura non riuscì ad emettere condanne definitive e a rintracciare mandanti ood esecutori degli stessi nei vari gradi di giudizio, nel periodo che va dal [[1969]] (individuato come data di inizio degli [[Annianni di piombo]]) fino al [[1984]] (anno della [[Stragestrage del Rapido 904]], l'ultima con finalità di destabilizzazione eversiva), gli episodi più rilevanti accostati ad una matrice di destra furono:
 
* [[Bombe del 25 aprile 1969]]: una serie di bombe ad alto potenziale esplodono alla Fiera eed alla [[stazione centrale di Milano]], provocando una ventina di feriti.<ref name="crono69">{{Cita web|url = http://www.strano.net/stragi/stragi/crono/crono69.htm|titolo = Cronologia 1969|sito= Stragi.it}}</ref>
* [[Attentati ai treni dell'estate 1969]]: otto bombe rudimentali esplodono su altrettanti treni in diverse località d'Italia, tra l'8 ed il 9 agosto, provocando 12 feriti.<ref name="crono69" /> Per questi attentati e per quelli [[Bombe del 25 aprile 1969|quelli dell'aprile 1969]], [[Franco Freda]] e [[Giovanni Ventura]] verranno condannati con sentenza definitiva a 15 anni di reclusione. Nel processo venne altresì accertato che quegli stessi attentati facessero parte di un unico piano eversivo che doveva portare fino alla [[Stragestrage di Piazza Fontana]].<ref name="osservatoriodemocratico">{{Cita web|url = http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=3010&Class_ID=1001|titolo = L'armadio delle scope|sito = Osservatorio Democratico|urlmorto = sì|accesso = 17 settembre 2013|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130129201008/http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=3010&Class_ID=1001|dataarchivio = 29 gennaio 2013}}</ref>
* [[Strage di Piazza Fontana]]: il 12 dicembre [[1969]] una bomba esplode nella sede della [[Banca Nazionale dell'Agricoltura]] in [[piazza Fontana]] a [[Milano]] uccidendo 17 persone e ferendone altre ottantotto.<ref name=":32" /> Il 3 maggio [[2005]], dopo una lunga vicenda giudiziaria durata oltre 35 anni, la [[Cortecorte di cassazione]] conferma le assoluzioni di [[Carlo Maria Maggi (terrorista)|Carlo Maria Maggi]], [[Giancarlo Rognoni]] e [[Delfo Zorzi]]. Conferma però anche che l'eccidio fu organizzato da «un gruppo eversivo costituito a [[Padova]] nell'alveo di Ordine nuovo» e «capitanato da [[Franco Freda]] e [[Giovanni Ventura]]» non più processabili perché assolti per questo reato con sentenza passata in giudicato. La strage resta quindi tuttora impunita. Il collaboratore di giustizia Carlo Digilio, che confessò la sua partecipazione, fu condannato in primo grado e non fece ricorso, ma la pena era ormai prescritta grazie ai benefici di legge.<ref name=":32">{{Cita web|url = http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=fontananuovo|titolo = Piazza Fontana: strage, inchieste e processi|sito = Il Corriere della Sera|accesso = 17 settembre 2013|dataarchivio = 16 marzo 2018|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180316023858/http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=fontananuovo|urlmorto = sì}}</ref>
* [[Strage di Gioia Tauro]]: il 22 luglio [[1970]], una carica di tritolo fa saltare un tratto di binario a poche centinaia di metri dalla [[stazione di [[Gioia Tauro]] provocando il deragliamento del ''[[Treno del Sole]]'' (Palermo-Torino) e provocando la morte di sei persone e 139 feriti.<ref name="crono70">{{Cita web|url = http://www.strano.net/stragi/stragi/crono/crono70.htm|titolo = Cronologia 1970|sito= Stragi.it}}</ref>
* [[Golpe Borghese]]: la notte tra il 7 e l'8 dicembre [[1970]] un tentativo di colpo di Stato organizzato dal principe [[Junio Valerio Borghese]] eed il suo [[Fronte Nazionale Rivoluzionario|Fronte Nazionale]], in stretto rapporto con membri di [[Avanguardia Nazionale]], vertici militari e dei servizi segreti, venne bloccato all'ultimo momento per ordine dello stesso Borghese e in circostanze mai chiarite.<ref name="crono70" />
* [[Strage di Peteano]]: il 31 maggio [[1972]] a [[Peteano]] di [[Sagrado]] a causa di una telefonata anonima pattuglia di [[carabinieri]] viene chiamata a controllare un'auto sospetta che poi risulterà imbottita di esplosivo [[Ciclotrimetilentrinitroammina|T4]], in dotazione alla [[NATO]]. Quando il veicolo esplode, provoca la morte di tre agenti ed il ferimento di altri. Reo confesso della strage è [[Vincenzo Vinciguerra]], allora membro di [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]] e condannato all'ergastolo.<ref>{{Cita news|titolo = I tre anni che sconvolsero l’Italia|pubblicazione = [[Il Corriere della Sera]]|url = http://www.corriere.it/europeo/cronache/2009/11/apertura-tre-anni-che-sconvolsero-italia_58dacb9e-d296-11de-a0b4-00144f02aabc.shtml}}</ref>
* [[Strage di Piazza della Loggia]]: il 28 maggio [[1974]], una bomba nascosta in un cestino portarifiuti, esplode in [[piazza della Loggia]] a [[Brescia]], mentre è in corso una manifestazione sindacale, provocando otto morti e 103 feriti. Nonostante neiNei vari procedimenti giudiziari siè siastato continuamente ipotizzato il coinvolgimento di rami dei servizi segreti, di apparati deviati dello Stato e di manovalanza neofascista nella vicenda. Dopo decenni di processi e indagini, il 16 novembre 2010, la [[Cortecorte d'assise (Italia)|corte d'assise]] di [[Brescia]] ha assolto, ''per non aver commesso il fatto,'' tutti gli imputati: gli ordinovisti [[Carlo Maria Maggi (terrorista)|Carlo Maria Maggi]] e [[Delfo Zorzi]], l'ex generale [[Francesco Delfino]], il politico [[Pino Rauti]] e l'ex collaboratore del [[Servizio informazioni difesa|SID]] Maurizio Tramonte, lasciando così la strage impunita.<ref name="stragenocolpevoli">{{Cita news|titolo = Una strage senza colpevoli|pubblicazione = [[ANSA]]|url = http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/11/16/visualizza_new.html_1700270958.html}}</ref> La Corte[[corte di Cassazionecassazione]] nel 2014 ha confermato l'assoluzione di Zorzi, ma ha annullato quella nei confronti di Maggi e Tramonte, per cui verrà istruito un nuovo processo. La posizione di Rauti è stata dichiarata estinta, dato il decesso sopraggiunto dell'imputato.<ref>[http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/14_febbraio_21/strage-piazza-loggia-nuovo-processo-maggi-tramonte-835b052e-9b09-11e3-8ea8-da6384aa5c66.shtml ''Strage di Piazza Loggia, ci sarà nuovo processo. A giudizio andranno Maggi e Tramonte'']</ref>
* [[Strage dell'Italicus]]: il 4 agosto [[1974]] una bomba ad alto potenziale posizionata sul treno ''Italicus'' esplode all'altezza di [[San Benedetto Val di Sambro]], in [[provincia di Bologna]], provocando 12 morti e 48 feriti. L'attentato venne inizialmente rivendicato da [[Ordine neroNero]]: «''Abbiamo voluto dimostrare alla nazione che siamo in grado di mettere le bombe dove vogliamo, in qualsiasi ora, in qualsiasi luogo, dove e come ci pare.»''<ref name="AntonellaColonnaVilasi">{{Cita libro|autore = Antonella Colonna Vilasi|titolo = Il terrorismo|url = http://books.google.it/books?id=-r49AQAAIAAJ&q=Giancarlo+Esposti+%C3%A8+stato+vendicato.+Abbiamo+voluto+dimostrare+alla+nazione+che+siamo+in+grado+di+mettere+le+bombe+dove+vogliamo,+in+qualsiasi+ora,+in+qualsiasi+luogo,+dove+e+come+ci+pare.+Vi+diamo+appuntamento+per+l%27autunno;+seppelliremo+la+democrazia+sotto+una+montagna+di+morti&dq=Giancarlo+Esposti+%C3%A8+stato+vendicato.+Abbiamo+voluto+dimostrare+alla+nazione+che+siamo+in+grado+di+mettere+le+bombe+dove+vogliamo,+in+qualsiasi+ora,+in+qualsiasi+luogo,+dove+e+come+ci+pare.+Vi+diamo+appuntamento+per+l%27autunno;+seppelliremo+la+democrazia+sotto+una+montagna+di+morti&hl=it&sa=X&ei=UqI4UtWKJ4Xl4QTpl4HgAw&ved=0CFAQ6AEwBQ|anno = 2009|editore = Mursia|p = 87}}</ref> Sebbene il processo si concluse con l'assoluzione degli imputati [[Mario Tuti]] e Luciano Franci, nella sentenza del tribunale di Bologna che giudicò i neofascisti implicati nella strage, venne scritto come la P2 svolse un'opera di istigazione agli attentati e di finanziamento nei confronti della destra extraparlamentare toscana.<ref name="bandaricatti">{{Cita news|titolo = La banda dei ricatti e del tritolo|pubblicazione = [[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|url = http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/10/20/la-banda-dei-ricatti-del-tritolo.html}}</ref><ref name="Cronologia1974">{{Cita web|url = http://www.strano.net/stragi/stragi/crono/crono74.htm|titolo = Cronologia 1974|sito= Stragi.it}}</ref>
* [[Strage di Bologna|Strage alla stazione di Bologna]]: il 2 agosto [[1980]] l'esplosione di una bomba posizionata nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione bolognese provoca 85 morti e 200 feriti. Condannati, come esecutori materiali, con sentenza definitiva del 23 novembre [[1995]] i componenti dei [[Nuclei Armati Rivoluzionari|NAR]] [[Giuseppe Valerio Fioravanti]], [[Francesca Mambro]] e [[Luigi Ciavardini]]. Condannati per il depistaggio delle indagini, i massoni [[Licio Gelli]], [[Francesco Pazienza]] e i due ufficiali del servizio segreto militare, il generale [[Pietro Musumeci]] ed il colonnello dei carabinieri [[Giuseppe Belmonte]], entrambi iscritti alla [[loggia massonica P2]].<ref name="Cronologia1982">{{Cita web|url = http://www.strano.net/stragi/stragi/crono/crono82.htm|titolo = Cronologia 1982|sito= Stragi.it}}</ref><ref name="secondacassazione">{{Cita web|url = http://www.stragi.it/pagina.php?id=secondacassazione|titolo = Sentenza della Corte Supremasuprema di Cassazionecassazione|sito = Stragi.it|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140720073404/http://www.stragi.it/pagina.php?id=secondacassazione|dataarchivio = 20 luglio 2014}}</ref>
* [[Strage del Rapido 904]]: il 23 dicembre [[1984]], una bomba esplode sul treno 904 Napoli-Milano, nei pressi della [[Grande galleria dell'Appennino]], tra [[Vernio]] e [[San Benedetto Val di Sambro]], causando la morte di 15 persone ed il ferimento di altre 267. Il 24 novembre [[1992]], la [[Corte di cassazione]], confermando la sentenza di colpevolezza nei confronti degli imputati, acclarò la matrice terroristico-mafiosa dell'attentato.<ref name=":34">{{Cita web|url = http://www.strano.net/stragi/stragi/crono/crono84.htm|titolo = Cronologia 1984|sito= Stragi.it}}</ref>
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore = [[Giovanni Bianconi (giornalista)|Giovanni Bianconi]]|titolo = A mano armata. Vita violenta di Giusva Fioravanti|isbn = 88-6073-178-X|editore = [[Baldini Castoldi Dalai Editore|Dalai]]|cid = Bianconi, 2007|anno = 2007}}
* {{Cita libro|autore = Luca Scialò|titolo = Le stragi dimenticate. La strategia della tensione secondo la Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia|anno = 2008|editore = Boopen|isbn = 978-88-6223-402-3|cid = Scialo, 2008}}
* {{Cita libro|autore = Leonard Weinberg|titolo = Italian Neo-Fascist Terrorism: A comparative Perspective in Terror form extreme right|anno = 1995|editore = Tore Bjǿrgo|isbn = 0-7146-4663-6|cid = Weinberg, 1995}}
* Stuart Christie, [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]]: ''Portrait of a Black Terrorist'', Anarchy Magazine/Refract Publications (1984), ISBN 0-946222-09-6
* {{Cita libro|coautori = Mario Caprara e Gianluca Semprini|anno = 2012|titolo = Neri! La storia mai raccontata della destra radicale, eversiva e terrorista|editore = Newton Compton Editori|isbn = 88-541-4695-1|cid = Semprini, 2012}}
* {{Cita libro|autore = [[Mario Caprara]], [[Gianluca Semprini]]|anno = 2007|editore = [[Newton Compton Editori|Newton Compton]]|cid = Caprara, 2007|titolo = Destra estrema e criminale|isbn = 88-541-0883-9}}
* {{Cita libro|autore = [[Nicola Rao]]|titolo = Il piombo e la celtica. Storie di terrorismo nero. Dalla guerra di strada allo spontaneismo armato|anno = 2009|isbn = 978-88-200-4773-3|cid = Rao, 2009|editore = [[Sperling & Kupfer]]}}
* Giuseppe De Lutiis, ''Storia dei servizi segreti in Italia'', Editori Riuniti (1984), ISBN 88-359-3432-X
* Franco Ferraresi, ''Minacce alla democrazia. La destra radicale e la strategia della tensione in italiaItalia nel dopoguerra'', Feltrinelli (1995)
* Rita Di Giovacchino, Giovanni Pellegrino, ''Il libro nero della Prima Repubblica'', Fazi Editore (2005)
 
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* [[Terrorismo di stato]]
* [[Terrorismo in Italia]]
 
== Altri progetti ==
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