Terrorismo nero: differenze tra le versioni
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La locuzione '''terrorismo nero''' in [[Storia d'Italia|Italia]] indica
== Storia ==
La nascita del terrorismo [[neofascismo|neofascista]] in [[Italia]] non coincide con una data specifica ma al contrario, per rintracciare la sua genesi, è forse più utile seguire la storia di tutti quei movimenti legati agli ambienti della cosiddetta [[destra radicale]] ed extraparlamentare che, nel corso degli anni, nacquero e si svilupparono al fianco o, addirittura, il più delle volte, in contrapposizione al [[Movimento Sociale Italiano]]. La forte recrudescenza della violenza politica tra la fine degli [[anni 1960|anni sessanta]] e gli inizi del decennio successivo, vide infatti la moltiplicazione a destra
Negli [[anni '60]] presero forma movimenti (in primo luogo [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]], [[Avanguardia Nazionale]], [[Ordine
Un disegno eversivo che venne attuato soprattutto attraverso dinamiche stragiste e il cui momento iniziale viene generalmente individuato nella [[strage di piazza Fontana]] del 12 dicembre [[1969]], raggiungendo poi il suo culmine con la [[strage di Bologna]] del 2 agosto [[1980]].<ref>{{Cita libro|autore = Rita Di Giovacchino|titolo = Il libro nero della Prima Repubblica|anno = 2012|editore = Fazi Editore|url = http://books.google.it/books?id=cOEuxN4NvC0C&dq=strategia+della+tensione&hl=it&source=gbs_navlinks_s}}</ref>
Accanto a queste organizzazioni
[[Nazionalismo|nazional]]-[[Rivoluzione|rivoluzionari]], interessati ad abbattere il sistema e a sovvertire l'ordinamento democratico dello stato repubblicano per mezzo della lotta armata (su tutti i [[Nuclei Armati Rivoluzionari]]), ma anche a rispondere colpo su colpo, azione su azione, alla violenza dell'opposta parte politica.
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{{Vedi anche|Ordine Nuovo (movimento)}}
Una delle prime organizzazioni, in termini temporali, fu il movimento [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]], nato nel [[1969]] dalla scissione di una componente minoritaria del [[Centro
In stretto collegamento con [[Avanguardia
Ad [[Ordine Nuovo (movimento)|ON]], nel corso del tempo, si legarono personaggi della destra radicale come [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]], [[Giovanni Ventura]], [[Franco Freda]], [[Delfo Zorzi]], [[Pierluigi Concutelli]] e [[Vincenzo Vinciguerra]], indagati in seguito per atti di terrorismo.
L'attività del MPON, fino al suo scioglimento per decreto, emanato dall'allora [[Ministri dell'interno della Repubblica Italiana|
Quando il movimento [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]] venne ritenuto illegale e messo fuori legge, molti suoi membri entrarono in clandestinità. Già cinque mesi prima di quella data, 42 ordinovisti subirono a [[Roma]] un processo per violazione degli articoli sulla ricostituzione del Partito fascista, conclusosi con condanne che variarono dai cinque anni ai sei mesi di reclusione.<ref name=":6">{{Cita libro|coautori = Mario Caprara; Gianluca Semprini|titolo = Neri! La storia mai raccontata della destra radicale, eversiva e terrorista|anno = 2011|editore = Newton Compton|url = http://books.google.it/books?id=oj80uQAACAAJ&dq=Neri!+la+storia+mai+raccontata&hl=it&sa=X&ei=WV40Ut3bGKql4ATe1IDgBg&ved=0CDIQ6AEwAA}}</ref> Allo scioglimento del movimento, seguì poi un ulteriore processo terminato, a [[Roma]], il 24 gennaio del [[1978]], con 113 assoluzioni ed il rinvio a giudizio di 19 imputati, quasi tutti però latitanti.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/12/25/eversione-nera-storia-che-inizia-con-ordine.html Eversione nera storia che inizia con Ordine Nuovo, 25 dicembre 1984] su [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]</ref>
Titolare di quelle inchieste che portarono alla sbarra gran parte di quel movimento fu il [[sostituto procuratore]] di Roma [[Vittorio Occorsio]] che, per quel motivo, venne poi assassinato il 10 luglio [[1976]], sotto la sua abitazione al quartiere romano Trieste, da uno dei capi militari di Ordine Nuovo, [[Pierluigi Concutelli]],<ref>{{Cita news|titolo = Occorsio, giustiziato da neri e criminali|pubblicazione = [[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data = 22 aprile 2011|url = http://www.repubblica.it/politica/2011/04/22/news/occorsio-15264504/}}</ref> che ne firmò personalmente la stessa rivendicazione:
{{Quote|Il tribunale speciale del Mpon ha giudicato Vittorio Occorsio e lo ha ritenuto colpevole di avere, per opportunismo carrieristico, servito la dittatura democratica perseguitando i militanti di Ordine Nuovo e le idee di cui essi sono portatori. Vittorio Occorsio ha, infatti, istruito due processi contro il Mpon. Al termine del primo, grazie alla complicità dei giudici marxisti Battaglini e Coiro e del barone de Taviani, il Movimento Politico è stato sciolto e decine di anni di carcere sono state inflitte ai suoi dirigenti. Nel corso della seconda istruttoria numerosi militanti del Mpon sono stati inquisiti e incarcerati e condotti in catene dinanzi ai tribunali del sistema borghese [...] La sentenza emessa dal tribunale del Mpon è di morte e sarà eseguita da uno speciale nucleo operativo. Avanti per l'Ordine Nuovo!|Concutelli da ''Io, l'uomo nero''<ref>{{cita libro|autore=Pierluigi Concutelli e Giuseppe Ardica|titolo=Io, l'uomo nero|anno=2008| editore=
=== Avanguardia nazionale ===
{{Vedi anche|Avanguardia
Altra sigla attiva nell'ambito dell'eversione armata di destra fu [[Avanguardia
Fino alla metà degli [[anni settanta]], assieme ad [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]], [[Avanguardia
«''Nel solo novembre 1968 il gruppo ha organizzato ben quattro attentati con bombe, tre contro scuole e uno contro l'Accademia nazionale delle guardie di Pubblica Sicurezza''».<ref>{{Cita libro|curatore = Paolo Cucchiarelli|titolo = Il Segreto della Repubblica. La verità politica sulla strage di Piazza Fontana|coautori = Fulvio Bellini, Gianfranco Bellini|editore = Selene Edizioni|anno = 2005|p = 67}}</ref> Per questi attentati, nel 1977, furono dichiarati colpevoli e condannati gli avanguardisti Stefano Delle Chiaie, Saverio Ghiacci e Roberto Palotto, ciascuno a 3 anni di reclusione. Come venne riportato nella motivazione di quella sentenza: «''Stefano Delle Chiaie e il suo gruppo, alla fine del 1968, erano smaniosi di agire e di farsi vivi in qualsiasi modo. Erano attivissimi sia nel campo degli intrighi e delle lotte propri mente politiche, sia nel settore che potrebbe definirsi genericamente attivistico.''»<ref>{{Cita|Semprini, 2012|p. 209}}.</ref>
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Il 5 giugno del [[1976]] il tribunale di [[Roma]] dichiarò [[Avanguardia Nazionale]] un movimento illegale e sentenziò la condanna di colpevolezza per ricostituzione del partito fascista e atti di violenza politica e terrorismo. Nei confronti dei 64 imputati alla sbarra, tra capi e dirigenti, il processo si concluse con 31 condanne (tra i cui [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]], [[Adriano Tilgher (politico)|Adriano Tilgher]], Roberto Agnellini, [[Cristiano De Eccher]], Felice Genoese Zerbi, Mario Di Giovanni) e 33 assoluzioni, con pene inferiori a quelle richieste dal pubblico ministero.<ref>{{Cita libro|autore = Nicola Rao|titolo = Il piombo e la celtica|url = http://books.google.it/books?id=MfsfXeS6a-4C&dq=avanguardia+nazionale&hl=it&source=gbs_navlinks_s|anno = 2010|editore = Sperling & Kupfer|p = 103}}
</ref> Riguardo alle fonti di finanziamento del movimento, la polizia riuscì solo a verificare la provenienza legale attraverso contributi degli aderenti. ln realtà, molti dei soldi, arrivavano con cadenza regolare anche da alcuni ambienti economici, a sostegno dei campi di addestramento o anche grazie al traffico d'armi.<ref>{{Cita libro|titolo = Agenda nera: trent'anni di neofascismo in Italia|autore = Daniele Barbieri|editore = Coines|anno = 1976|p = 118}}</ref>
=== Ordine Nero ===
{{Vedi anche|Ordine Nero}}
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La messa in clandestinità di [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]] venne seguita dalla nascita di altre sigle che iniziarono a popolare l'area dell'eversione neofascista e che diventarono poi oggetto di inchieste da parte della magistratura italiana.
Considerato come una diretta emanazione dei servizi segreti italiani. Con la sigla [[Ordine
</ref>
=== Lo spontaneismo armato: i
{{Vedi anche|Nuclei armati rivoluzionari}}
Attivi dal [[1977]] fino al [[1981]], i [[Nuclei
{{Quote|Le organizzazioni di estrema sinistra armate vengono prese a modello per la serietà e l'impegno dimostrati nelle loro azioni: parlando dei compagni si sottolineava spesso l'unità di generazione e inoltre se ne apprezzava la caratteristica anti-borghese, che voleva essere anche una nostra caratteristica|Valerio Fioravanti da ''A mano armata'' di Giovanni Bianconi<ref>{{cita|Bianconi, 2007|p. 142}}.</ref>}}
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Contrariamente a tutti gli altri movimenti dell'eversione di destra di quell'epoca, i [[Nuclei armati rivoluzionari|NAR]] oltre a recidere ben presto il cordone ombelicale con il loro partito di riferimento (il [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|Movimento Sociale Italiano]]), seguendo l'esempio dei gruppi armati di sinistra, seppero perseguire una strada assolutamente differente rivolgendo apertamente le loro armi contro lo Stato colpendo appartenenti alle forze dell'ordine e magistrati: una singolarità che li rese un fenomeno assolutamente atipico nella vasta galassia del terrorismo italiano di destra.<ref>{{Cita news|titolo = NAR: lo spontaneismo armato neofascista|pubblicazione = Arianna Editrice|url = http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=19622}}</ref>
Il loro nucleo originario, che all'inizio comprendeva essenzialmente i soli [[Valerio Fioravanti]], suo fratello [[Cristiano Fioravanti|Cristiano]], [[Francesca Mambro]], [[Franco Anselmi (terrorista)|Franco Anselmi]] ed [[Alessandro Alibrandi]], nel corso del tempo si trasformò in una sorta di sigla aperta messa a disposizione dello spontaneismo armato che, per volere dei suoi stessi componenti originari, non si trasformò mai in una struttura rigida e gerarchicamente definita.<ref>{{Cita news|titolo = Assalti attentati e un omicidio, quattro secoli di carcere ai NAR|pubblicazione = [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|url = http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/05/03/assalti-attentati-un-omicidio-ai-nar-quattro.html}}</ref>
{{Quote|Nar è una sigla dietro la quale non esiste un’organizzazione unica, con organi dirigenti, con dei capi, con delle riunioni periodiche, con dei programmi [...] Non esiste neppure un livello minimo di organizzazione. Ogni gruppo fascista armato che si formi anche occasionalmente per una sola azione può usare la sigla Nar. D’altra parte non esisterebbe modo per impedirlo.|Interrogatorio di Valerio Fioravanti del 19 febbraio 1981<ref>{{cita|Bianconi, 2007|p. 44}}.</ref>}}Un movimento aperto, quindi e nel quale transitarono diversi militanti provenienti dalla galassia dell'estrema destra tanto che, la sentenza del processo a loro carico, riconobbe condanne per ben 56 imputati tra componenti e fiancheggiatori.<ref>{{Cita news|titolo = Nar a giudizio prima udienza a Rebibbia con 56 imputati|pubblicazione = [[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|url = http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/12/13/nar-giudizio-prima-udienza-rebibbia-con-56.html?ref=search}}</ref>
Durante i quattro anni di attività i [[Nuclei armati rivoluzionari|NAR]] furono ritenuti responsabili di 33 omicidi, oltre che della morte di 85 persone cadute nella [[Strage di Bologna|strage alla stazione di Bologna]], del 2 agosto [[1980]], per la quale furono condannati (ma rispetto alla quale si sono sempre professati innocenti) come esecutori materiali con sentenza definitiva, [[Giuseppe Valerio Fioravanti]], [[Francesca Mambro]] e [[Luigi Ciavardini]].<ref>{{Cita news|titolo = Sentenza della Corte
Da tempo il [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]] e numerosi esponenti politici di estrazione trasversale richiedono l'apertura del processo, a causa delle molte incongruenze registrate e della scarsa attendibilità di alcuni testimoni, alcuni dei quali pluricondannati per reati gravissimi come Massimo Sparti e [[Angelo Izzo]], quest'ultimo autore del [[massacro del Circeo]].<ref>{{Cita libro|autore = Andrea Colombo|titolo = Storia nera. Le verità di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti|anno = 2007|editore = Cairo Editore|url = http://books.google.it/books?id=IuvnAAAAIAAJ&q=Storia+nera.+Le+verit%C3%A0+di+Francesca+Mambro+e+Valerio+Fioravanti&dq=Storia+nera.+Le+verit%C3%A0+di+Francesca+Mambro+e+Valerio+Fioravanti&hl=it&sa=X&ei=_lg3UpiMFYjQsgaexIC4Bg&ved=0CDQQ6AEwAA}}</ref>
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{{Vedi anche|Organizzazioni armate di destra in Italia}}
Altre sigle attive nell'area dell'eversione di destra furono il [[Fronte Nazionale Rivoluzionario]] del terrorista [[Mario Tuti]], attivo soprattutto in [[Toscana]] dal [[1972]] al [[1975]]; il [[Movimento di Azione Rivoluzionaria]] fondato da Carlo Fumagalli e Gaetano Orlando nel [[1962]], ma attivo in [[Lombardia]] soprattutto tra il [[1970]] e il [[1974]] e responsabile di alcuni attentati esplosivi contro tralicci
=== Episodi più rilevanti ===
{{vedi anche|Vittime degli anni di piombo e della strategia della tensione}}
Le inchieste che negli anni seguiranno le vicende di questi movimenti porteranno alla luce come una parte dell'eversione neofascista, attraverso la [[strategia della tensione]], individuò nello stragismo delle bombe sui treni, nelle piazze e negli edifici pubblici, lo strumento attraverso cui segnare col sangue la propria presenza e cercare di abbattere lo Stato democratico in favore di una svolta autoritaria, intendendo così mutare «''la formula politica che per un venticinquennio ci ha governato.''»<ref>Proclama dittatoriale del [[
Anche se, per alcuni di questi attentati, la magistratura non riuscì ad emettere condanne definitive e a rintracciare mandanti
* [[Bombe del 25 aprile 1969]]: una serie di bombe ad alto potenziale esplodono alla Fiera
* [[Attentati ai treni dell'estate 1969]]: otto bombe rudimentali esplodono su altrettanti treni in diverse località d'Italia, tra l'8 ed il 9 agosto, provocando 12 feriti.<ref name="crono69" /> Per questi attentati e per
* [[Strage di Piazza Fontana]]: il 12 dicembre [[1969]] una bomba esplode nella sede della [[Banca Nazionale dell'Agricoltura]] in [[piazza Fontana]] a [[Milano]] uccidendo 17 persone e ferendone altre ottantotto.<ref name=":32" /> Il 3 maggio [[2005]], dopo una lunga vicenda giudiziaria durata oltre 35 anni, la [[
* [[Strage di Gioia Tauro]]: il 22 luglio [[1970]], una carica di tritolo fa saltare un tratto di binario a poche centinaia di metri dalla [[stazione di
* [[Golpe Borghese]]: la notte tra il 7 e l'8 dicembre [[1970]] un tentativo di colpo di Stato organizzato dal principe [[Junio Valerio Borghese]]
* [[Strage di Peteano]]: il 31 maggio [[1972]] a [[Peteano]] di [[Sagrado]] a causa di una telefonata anonima pattuglia di [[carabinieri]] viene chiamata a controllare un'auto sospetta che poi risulterà imbottita di esplosivo [[Ciclotrimetilentrinitroammina|T4]], in dotazione alla [[NATO]]. Quando il veicolo esplode, provoca la morte di tre agenti ed il ferimento di altri. Reo confesso della strage è [[Vincenzo Vinciguerra]], allora membro di [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]] e condannato all'ergastolo.<ref>{{Cita news|titolo = I tre anni che sconvolsero l’Italia|pubblicazione = [[
* [[Strage di Piazza della Loggia]]: il 28 maggio [[1974]], una bomba nascosta in un cestino portarifiuti, esplode in [[piazza della Loggia]] a [[Brescia]], mentre è in corso una manifestazione sindacale, provocando otto morti e 103 feriti.
* [[Strage dell'Italicus]]: il 4 agosto [[1974]] una bomba ad alto potenziale posizionata sul treno ''Italicus'' esplode all'altezza di [[San Benedetto Val di Sambro]], in [[provincia di Bologna]], provocando 12 morti e 48 feriti. L'attentato venne inizialmente rivendicato da [[Ordine
* [[Strage di Bologna|Strage alla stazione di Bologna]]: il 2 agosto [[1980]] l'esplosione di una bomba posizionata nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione bolognese provoca 85 morti e 200 feriti. Condannati, come esecutori materiali, con sentenza definitiva del 23 novembre [[1995]] i componenti dei [[Nuclei Armati Rivoluzionari|NAR]] [[Giuseppe Valerio Fioravanti]], [[Francesca Mambro]] e [[Luigi Ciavardini]]. Condannati per il depistaggio delle indagini, i massoni [[Licio Gelli]], [[Francesco Pazienza]] e i due ufficiali del servizio segreto militare, il generale [[Pietro Musumeci]] ed il colonnello dei carabinieri [[Giuseppe Belmonte]], entrambi iscritti alla [[loggia massonica P2]].<ref name="Cronologia1982">{{Cita web|url = http://www.strano.net/stragi/stragi/crono/crono82.htm|titolo = Cronologia 1982|sito= Stragi.it}}</ref><ref name="secondacassazione">{{Cita web|url = http://www.stragi.it/pagina.php?id=secondacassazione|titolo = Sentenza della Corte
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore = [[Giovanni Bianconi (giornalista)|Giovanni Bianconi]]|titolo = A mano armata. Vita violenta di Giusva Fioravanti|isbn = 88-6073-178-X|editore =
* {{Cita libro|autore = Luca Scialò|titolo = Le stragi dimenticate. La strategia della tensione secondo la Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia|anno = 2008|editore = Boopen|isbn = 978-88-6223-402-3|cid = Scialo, 2008}}
* {{Cita libro|autore = Leonard Weinberg|titolo = Italian Neo-Fascist Terrorism: A comparative Perspective in Terror form extreme right|anno = 1995|editore = Tore Bjǿrgo|isbn = 0-7146-4663-6|cid = Weinberg, 1995}}
* Stuart Christie, [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]]: ''Portrait of a Black Terrorist'', Anarchy Magazine/Refract Publications (1984), ISBN 0-946222-09-6
* {{Cita libro|coautori = Mario Caprara e Gianluca Semprini|anno = 2012|titolo = Neri! La storia mai raccontata della destra radicale, eversiva e terrorista|editore = Newton Compton Editori|isbn = 88-541-4695-1|cid = Semprini, 2012}}
* {{Cita libro|autore = [[Mario Caprara]], [[Gianluca Semprini]]|anno = 2007|editore =
* {{Cita libro|autore = [[Nicola Rao]]|titolo = Il piombo e la celtica. Storie di terrorismo nero. Dalla guerra di strada allo spontaneismo armato|anno = 2009|isbn = 978-88-200-4773-3|cid = Rao, 2009|editore =
* Giuseppe De Lutiis, ''Storia dei servizi segreti in Italia'', Editori Riuniti (1984), ISBN 88-359-3432-X
* Franco Ferraresi, ''Minacce alla democrazia. La destra radicale e la strategia della tensione in
* Rita Di Giovacchino, Giovanni Pellegrino, ''Il libro nero della Prima Repubblica'', Fazi Editore (2005)
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* [[Terrorismo di stato]]
* [[Terrorismo in Italia]]
== Altri progetti ==
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{{anni di piombo}}
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{{portale|fascismo|Italia|politica|storia d'Italia}}
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