Felice da Cantalice: differenze tra le versioni
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{{NN|religione|marzo 2023}}
{{Santo
|nome = San Felice da Cantalice
|immagine = Rubens Felice da Cantalice.JPG
|didascalia = San Felice da Cantalice in un dipinto di [[
|note = Religioso
|nato =
|morto = [[
|venerato da = Chiesa cattolica
|beatificazione =
|canonizzazione =
|santuario principale = [[Chiesa di Santa Maria Immacolata a via Veneto|Chiesa cappuccina dell'Immacolata Concezione
|ricorrenza =
|attributi = Gesù bambino
|patrono di = [[Cantalice]],
}}
{{Bio
|Nome = Felice da Cantalice
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = al secolo '''Felice Porri''' o '''Porro'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Cantalice
|GiornoMeseNascita = 18 maggio
|AnnoNascita =
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 18 maggio
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|Attività2 = santo
|Nazionalità = italiano
|FineIncipit = è stato un [[
}}
== Biografia ==
[[File:Anonimo - San Felice da Cantalice.jpg|thumb]]
Felice era il terzo di quattro figli nati da Santi e Santa Porri. Erano contadini poveri. All'età di 10 anni circa, Felice fu assunto prima come pastore da una famiglia di [[Cittaducale]], dove poi lavorò come bracciante. Fino all'età di 28 anni lavorò come bracciante e pastore. Sviluppò l'abitudine di pregare mentre lavorava. Verso la fine dell'autunno 1543, Felice entrò tra i frati cappuccini di nuova fondazione come fratello laico nel convento di [[Cittaducale]], e successivamente fu trasferito ad [[Anticoli di Campagna]]. Si dice che fosse ben noto per la sua pietà. Nel 1547 fu inviato a [[Roma]] come questuante del convento cappuccino di [[San Bonaventura]], dove trascorse i restanti 40 anni chiedendo elemosine per aiutare nell'opera dei frati di assistenza ai malati e ai poveri.
A [[Roma]], fra' Felice divenne uno spettacolo familiare, vagando a piedi nudi per le strade, con un sacco sulle spalle, bussando alle porte per cercare donazioni. Ricevette il permesso dai suoi superiori di aiutare i bisognosi, specialmente le vedove con molti bambini. Si dice che il suo sacco da mendicante fosse senza fondo come il suo cuore. Fra Felice benediceva tutti i benefattori e tutti quelli che incontrava con un umile "Deo Gratias! (grazie a Dio!), inducendo molti a riferirsi a lui come "Frate Deo Gratias". Felice ebbe un tale successo nel suo lavoro che durante la [[carestia]] del 1580, il capo politico di [[Roma]] chiese ai [[Frati cappuccini|cappuccini]] se avrebbero "prestato" Felice a loro in modo che potesse raccogliere cibo e provviste per l'intera città. I cappuccini accettarono e Felice abbracciò il suo nuovo compito.
Predicava per strada, rimproverava i politici e i funzionari corrotti, ed esortava i giovani a smettere di condurre una vita dissoluta. Componeva anche semplici cantici didattici e faceva in modo che i bambini si riunissero in gruppi per cantare (come un modo per insegnare a loro il [[catechismo]]).
[[File:Jacques Stella - La Rencontre de Saint Philippe de Néri et de Félix de Cantalice.jpg|thumb| L'incontro di [[San Filippo Neri]] e Felice di Cantalice, [[Jacques Stella]]]]
Il frate semplice Felice era un buon amico di [[San Filippo Neri]], un conoscente di [[Carlo Borromeo]] e sviluppò una reputazione come guaritore. Con l'avanzare dell'età, il suo superiore gli ordinò di indossare dei sandali per proteggere la sua salute. Il [[Giulio Antonio Santori|cardinale Santori]] si era offerto di usare la sua influenza per sollevare l'anziano Felice dal difficile compito della [[questua]], ma egli rifiutò.
Felice cadde infermo il 30 aprile [[1587]] e morì a [[Roma]] il 18 maggio dello stesso anno, nel giorno del suo 72º compleanno; fu sepolto nella cripta della [[Chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini]].
== Culto ==
[[File:Bart. Gennari Madonna Bambino san Felice.jpg|thumb|[[Madonna col Bambino e San Felice da Cantalice]], di [[Bartolomeo Gennari]]]]
[[Papa Sisto V]] ordinò d'istruire subito dopo la morte il processo di [[canonizzazione]] che venne portato a termine tra il [[10 giugno]] e il 10 novembre [[1587]], ma senza concludersi con la canonizzazione.
Un nuovo processo di canonizzazione ebbe luogo negli anni [[1614]]-[[1616]].
Fu [[Beatificazione|beatificato]] il 1º ottobre 1625 da [[papa Urbano VIII]] e [[canonizzazione|canonizzato]] (proclamato [[santo]]) il 22 maggio 1712 da [[papa Clemente XI]], e fu il primo [[frate cappuccino]] nella storia dell'Ordine a ricevere tale titolo.
Il suo elogio si legge nel [[Martirologio romano]] al [[18 maggio]].
Il 27 aprile [[1631]] il corpo del beato Felice fu trasportato dalla chiesa del convento San Niccolò al [[Chiesa di Santa Maria Immacolata a via Veneto|convento dell'Immacolata Concezione]], sempre in Roma.▼
▲Il 27 aprile [[1631]] il corpo del beato Felice fu
== Miracoli ==
Felice Porri iniziò il percorso religioso dopo che un [[aratro]] trainato da alcuni buoi gli passò sopra, stracciandogli le vesti, ma lasciando intatto il suo corpo
Una volta divenuto frate laico operò numerose guarigioni di infanti e bambini, per questo è stato ribattezzato il Santo dei Fanciulli.▼
▲Una volta divenuto frate laico, operò numerose guarigioni (o proprio rianimazioni) di infanti e bambini
Uno dei miracoli più famosi vide rigenerare un allevamento di [[Bombyx mori|bachi da seta]], marciti a causa di una malattia infettiva. Il Frate portò in casa dell'allevatore alcune foglie bagnate e l'acqua, invece di uccidere i bachi, li moltiplicò e ridiede loro vita e proprio per questo San Felice è invocato a protezione degli [[bachicoltura|allevatori di bachi da seta]].▼
[[File:Guercino Blessed Felix of Cantalice.jpg|thumb|San Felice di Cantalice fa risorgere un bambino morto, [[Guercino]], [[Museo Nazionale di Varsavia]]]]
▲Uno dei miracoli più famosi lo vide rigenerare un allevamento di [[Bombyx mori|bachi da seta]], marciti a causa di una malattia infettiva. Il
I suoi piedi erano continuamente ricoperti da [[ulcere]] e [[pustole]] sanguinolente: si rifiutava infatti di indossare calzari anche d'inverno, quando il freddo e la pioggia screpolavano e dilaniavano i suoi piedi. Più volte fu visto nell'atto di ricucirsi i [[Calcagno|calcagni]] nella bottega di un calzolaio romano. Una volta morto, i suoi piedi tornarono miracolosamente bianchi e integri, senza cicatrici o segni.
Negli anni a seguire, dalla sua tomba sgorgò un liquido chiaro e denso, che venne raccolto da alcune suore e usato
== Bibliografia ==
* Alberto Macchi, ''L'uomo Caravaggio - atto unico'' / prefazione di Stefania Macioce, Roma, AETAS, 1995
* Rinaldo Cordovani * Mattia da Salò, ''Vita, morte e miracoli del beato Felice da Cantalice,'' a cura di Vincenzo Criscuolo, Roma, Istituto Storico dei Cappuccini == Voci correlate ==
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