Felice da Cantalice: differenze tra le versioni

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{{NN|religione|marzo 2023}}
{{Santo
|nome = San Felice da Cantalice
|immagine = Rubens Felice da Cantalice.JPG
|didascalia = San Felice da Cantalice in un dipinto di [[PieterPeter Paul Rubens]]
|note =[[Religioso (cristianesimo)|Religioso]]
|nato = [[Cantalice]], [[18 maggio]] [[1515]]
|morto = [[Roma]], [[18{{Calcola maggio]] [[età3|1587]]|5|18|1515|5|18}}
|venerato da = Chiesa cattolica
|beatificazione =[[ 1º ottobre [[1625]] da [[1625papa Urbano VIII]]
|canonizzazione =[[ 22 maggio]] [[1712]], da [[papa Clemente XI]]
|santuario principale = [[Chiesa di Santa Maria Immacolata a via Veneto|Chiesa cappuccina dell'Immacolata Concezione, di Roma]]
|ricorrenza = [[18 maggio]]
|attributi = Gesù bambino
|patrono di = [[Cantalice]], [[Diocesi di Rieti]], [[Cerreto]], (IS)San Felice di Capriglia fraz. [[Capriglia Irpina]], [[Bachicoltura|bachicultori]], bambini.
}}
{{Bio
|Nome = Felice da Cantalice
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = al secolo '''Felice Porri''' o '''Porro'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Cantalice
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|Attività2 = santo
|Nazionalità = italiano
|FineIncipit = è stato un [[religioso (cristianesimo)|religioso]] [[italia]]no dell'[[Ordine dei frati minori cappuccini|frate cappuccino]]. Nel[[Beatificazione|Beatificato]] nel [[17121625]], è stato proclamato [[santo]] da [[papa Clemente XI]], e la suanel [[Memoria (liturgia)|memoria liturgica1712]] cade il [[18 maggio]]
}}
 
== Biografia ==
[[File:Anonimo - San Felice da Cantalice.jpg|thumb]]
Felice era il terzo di quattro figli nati da Santi e Santa Porri. Erano contadini poveri. All'età di dieci10 anni circa, Felice fu assunto prima come pastore da una famiglia di [[Cittaducale]], dove poi lavorò come bracciante. Fino all'età di ventotto28 anni lavorò come bracciante e pastore. Sviluppò l'abitudine di pregare mentre lavorava. Verso la fine dell'autunno 1543, Felice entrò tra i frati cappuccini di nuova fondazione come fratello laico nel convento di [[Cittaducale]], nele comunesuccessivamente difu trasferito ad [[Anticoli Corradodi Campagna]]. Si dice che fosse ben noto per la sua pietà. Nel 1547 fu inviato a [[Roma]] come questorequestuante del convento cappuccino di [[San Bonaventura]], dove trascorse i restanti 40 anni chiedendo elemosine per aiutare nell'opera dei frati di assistenza ai malati e ai poveri.
 
A [[Roma]], Frafra' Felice divenne uno spettacolo familiare, vagando a piedi nudi per le strade, con un sacco sulle spalle, bussando alle porte per cercare donazioni. Ricevette il permesso dai suoi superiori di aiutare i bisognosi, specialmente le vedove con molti bambini. Si dice che il suo sacco da mendicante fosse senza fondo come il suo cuore. Fra Felice benediceva tutti i benefattori e tutti quelli che incontrava con un umile "Deo Gratias! (grazie a Dio!), inducendo molti a riferirsi a lui come "Frate Deo Gratias". Felice ebbe un tale successo nel suo lavoro che durante la [[carestia]] del 1580, il capo politico di [[Roma]] chiese ai [[Frati cappuccini|cappuccini]] se avrebbero "prestato" Felice a loro in modo che potesse raccogliere cibo e provviste per l'intera città. I cappuccini accettarono e Felice abbracciò il suo nuovo compito.
Felice era il terzo di quattro figli nati da Santi e Santa Porri. Erano contadini poveri. All'età di dieci anni circa, Felice fu assunto prima come pastore da una famiglia di [[Cittaducale]], dove poi lavorò come bracciante. Fino all'età di ventotto anni lavorò come bracciante e pastore. Sviluppò l'abitudine di pregare mentre lavorava. Verso la fine dell'autunno 1543, Felice entrò tra i frati cappuccini di nuova fondazione come fratello laico nel convento di [[Cittaducale]] nel comune di [[Anticoli Corrado]]. Si dice che fosse ben noto per la sua pietà. Nel 1547 fu inviato a [[Roma]] come questore del convento cappuccino di [[San Bonaventura]], dove trascorse i restanti 40 anni chiedendo elemosine per aiutare nell'opera dei frati di assistenza ai malati e ai poveri.
 
Predicava per strada, rimproverava i politici e i funzionari corrotti, ed esortava i giovani a smettere di condurre una vita dissoluta. Componeva anche semplici cantici didattici e faceva in modo che i bambini si riunissero in gruppi per cantare (come un modo per insegnare a loro il [[catechismo]]).
A Roma, Fra Felice divenne uno spettacolo familiare, vagando a piedi nudi per le strade, con un sacco sulle spalle, bussando alle porte per cercare donazioni. Ricevette il permesso dai suoi superiori di aiutare i bisognosi, specialmente le vedove con molti bambini. Si dice che il suo sacco da mendicante fosse senza fondo come il suo cuore. Fra Felice benediceva tutti i benefattori e tutti quelli che incontrava con un umile "Deo Gratias! (grazie a Dio!), inducendo molti a riferirsi a lui come "Frate Deo Gratias". Felice ebbe un tale successo nel suo lavoro che durante la [[carestia]] del 1580, il capo politico di Roma chiese ai [[Frati cappuccini|cappuccini]] se avrebbero "prestato" Felice a loro in modo che potesse raccogliere cibo e provviste per l'intera città. I cappuccini accettarono e Felice abbracciò il suo nuovo compito.
 
[[File:Jacques Stella - La Rencontre de Saint Philippe de Néri et de Félix de Cantalice.jpg|thumb| L'incontro di [[San Filippo Neri]] e Felice di Cantalice, [[Jacques Stella]]]]
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Il frate semplice Felice era un buon amico di [[San Filippo Neri]], un conoscente di [[Carlo Borromeo]] e sviluppò una reputazione come guaritore. Con l'avanzare dell'età, il suo superiore gli ordinò di indossare dei sandali per proteggere la sua salute. Il [[Giulio Antonio Santori|cardinale Santori]] si era offerto di usare la sua influenza per sollevare l'anziano Felice dal difficile compito della [[questua]], ma egli rifiutò.
Il 30 aprile [[1587]] cadde infermo e il 18 maggio [[1587]] morì.
 
Felice cadde infermo il 30 aprile [[1587]] e morì a [[Roma]] il 18 maggio dello stesso anno, nel giorno del suo 72º compleanno; fu sepolto nella cripta della [[Chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini]].
 
== Culto ==
[[File:Bart. Gennari Madonna Bambino san Felice.jpg|thumb|[[Madonna col Bambino e San Felice da Cantalice]], di [[Bartolomeo Gennari]]]]
[[Papa Sisto V]] ordinò d'istruire subito dopo la morte il processo di [[canonizzazione]] che venne portato a termine tra il [[10 giugno]] e il 10 novembre [[1587]], ma senza concludersi con la canonizzazione.
 
Un nuovo processo di canonizzazione ebbe luogo negli anni [[1614]]-[[1616]].
 
Fu [[Beatificazione|beatificato]] il 1º ottobre 1625 da [[papa Urbano VIII]] e [[canonizzazione|canonizzato]] (proclamato [[santo]]) il 22 maggio 1712 da [[papa Clemente XI]], e fu il primo [[frate cappuccino]] nella storia dell'Ordine a ricevere tale titolo.
[[Papa Urbano VIII]] lo dichiarò [[Beatificazione|beato]] il 1º ottobre [[1625]].
 
Il suo elogio si legge nel [[Martirologio romano]] al [[18 maggio]].
Il 27 aprile [[1631]] il corpo del beato Felice fu trasportato dalla chiesa del convento San Niccolò al [[Chiesa di Santa Maria Immacolata a via Veneto|convento dell'Immacolata Concezione]], sempre in Roma.
 
Il 27 aprile [[1631]] il corpo del beato Felice fu trasportatotraslato dalla chiesa del convento di San Niccolò al [[Chiesa di Santa Maria Immacolata a via Veneto|convento dell'Immacolata Concezione]], sempre in Roma.
[[Papa Clemente XI]] lo proclamò [[santo]] il 22 maggio [[1712]].
 
== Miracoli ==
Felice Porri iniziò il percorso religioso dopo che un [[aratro]] trainato da alcuni buoi gli passò sopra, stracciandogli le vesti, ma lasciando intatto il suo corpo.; L'alloral’allora contadino Felice, riconosciuta la grandezza dell'evento, decise di entrare nell'ordine dei [[francescani]].
 
Una volta divenuto frate laico operò numerose guarigioni di infanti e bambini.
 
Una volta divenuto frate laico, operò numerose guarigioni (o proprio rianimazioni) di infanti e bambini.
Uno dei miracoli più famosi vide rigenerare un allevamento di [[Bombyx mori|bachi da seta]], marciti a causa di una malattia infettiva. Il frate portò in casa dell'allevatore alcune foglie bagnate e l'acqua, invece di uccidere i bachi, li moltiplicò e ridiede loro vita e proprio per questo San Felice è invocato a protezione degli [[bachicoltura|allevatori di bachi da seta]].
[[File:Guercino Blessed Felix of Cantalice.jpg|thumb|San Felice di Cantalice fa risorgere un bambino morto, [[Guercino]], [[Museo Nazionale di Varsavia]]]]
Uno dei miracoli più famosi lo vide rigenerare un allevamento di [[Bombyx mori|bachi da seta]], marciti a causa di una malattia infettiva. Il frate portò in casa dell'allevatore alcune foglie bagnate e l'acqua, invece di uccidere i bachi, li moltiplicò e ridiede loro vita e: proprio per questo San Felice è invocato a protezione degli [[bachicoltura|allevatori di bachi da seta]].
 
Percorreva tutti i giorni la Roma cinquecentesca con il suo sacco da cerca sulle spalle e, nonostante la grande mole dei doni ricevuti, affermava che il sacco non gli pesava. Una volta, per burla, alcuni studenti misero una moneta nel sacco del frate, ed egli cominciò a gridare, dicendo che il sacco era diventato pesantissimo e che c'era dentro il demonio.
 
I suoi piedi erano continuamente ricoperti da [[ulcere]] e [[pustole]] sanguinolente: si rifiutava infatti di indossare calzari anche d'inverno, quando il freddo e la pioggia screpolavano e dilaniavano i suoi piedi. Più volte fu visto nell'atto di ricucirsi i [[Calcagno|calcagni]] nella bottega di un calzolaio romano. Una volta morto, i suoi piedi tornarono miracolosamente bianchi e integri, senza cicatrici o segni.
 
Negli anni a seguire, dalla sua tomba sgorgò un liquido chiaro e denso, che venne raccolto da alcune suore e usato per guarire numerosi ammalati. Il sepolcro venne riaperto a distanza di mesi e il corpo del frate era ancora integro e non emanava cattivi odori.