Costabile Carducci: differenze tra le versioni

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barricate
 
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Capaccio
|LuogoNascitaLink = Capaccio Paestum
|GiornoMeseNascita = 15 giugno
|AnnoNascita = 1804
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Nato a [[Capaccio]], nell'attuale via Sant'Agostino (detta anche via del Rosario), da Antonio e Giuseppina Verduzio, poco si sa della sua vita prima dell'attività politica. Carducci, da giovanissimo, dimostrò la sua posizione antiborbonica e dovette misurare le sue ambizioni sociali e politiche nel clima statico di un territorio comunale dominato dal convergente potere delle famiglie dominanti, i Bellelli e i De Marco, le quali, secondo la definizione di [[Leopoldo Cassese]], «strette da parentela e da vincoli di interesse, dominavano la vita comunale e non consentivano che altri potessero pretendere di gareggiare con loro»<ref>[[Leopoldo Cassese]], ''Scritti di storia meridionale'', [[Pietro Laveglia editore]], Salerno, 1970, p. 165</ref>.
 
Intraprese a [[Napoli]] gli studi universitari in legge ma non conseguì la laurea. Fu impiegato dell'ufficio registro prima a Capaccio e poi a Vallo della Lucania. Fu conciliatore ad AltavillaSilentinaAltavilla Silentina, gestì la scafa sul [[Sele]] dei principi Doria, appaltò i servizi postali della provincia di Salerno, fu proprietario di una taverna a Paestum e gestì l'hotel Europa a [[Salerno]].
 
Nel [[1848]], abbracciate le idee [[Carboneria|carbonare]], capeggiò i moti nel [[Cilento]]. Ottenuta la Costituzione, Carducci rivestì il ruolo di colonnello comandante nella ''guardia nazionale'' di [[Salerno]]. Ma quando la monarchia [[Borboni di Napoli|borbonica]], prendendorispondendo alla rivolta popolare con le barricate a Napoli ed spuntoalle dasommosse unanel sommossaregno delil 15 maggio, sciolse il parlamento, Carducci fu costretto a fuggire prima a [[Roma]] e poi in [[Sicilia]].
 
Il 14 giugno dello stesso anno, insieme a [[Ferdinando Petruccelli della Gattina]] ed altri rivoluzionari, tentò di organizzare delle sommosse in [[Calabria]], ma l'esercito [[Borboni di Napoli|borbonico]] represse ogni manifestazione, e Carducci tentò di riparare nel [[Cilento]]. Durante il tragitto fu costretto da una tempesta a sostare a [[Maratea]], e, il 4 luglio, approdò sulla ''spiaggia del Porticello'' (presso [[Acquafredda (Maratea)|Acquafredda]]). Lì fu raggiunto dal [[sacerdote]] Vincenzo Peluso di [[Sapri]], uomo fidato dei [[Borboni di Napoli|Borboni]], che, fingendo di essere loro alleato, uccise molti dei suoi compagni e lo fece prigioniero. Successivamente, nello stesso giorno, dopo essere stato esposto al pubblico ludibrio, Carducci fu portato nella pineta di [[Acquafredda (Maratea)|Acquafredda]] e lì fu ucciso con un colpo di pistola in pieno viso.
 
Peluso tornò a Sapri portando come [[trofeo]] la [[sciabola]] ed il [[cappello]] di Carducci, col risultato di venire accolto come trionfatore dai Borboni. Il cadavere del patriota, nel frattempo, venne gettato dai suoi aguzzini dall'alto di un dirupo, e ritrovato dopo qualche giorno da una pastorella. Un prete misericordioso, Daniele Faraco, lo compose e lo seppellì nella piccola chiesa di [[Immacolata Concezione|Maria Santissima Immacolata]] ad [[Acquafredda (Maratea)|Acquafredda]], al cui esterno una [[lapide]] lo ricorda tuttora.
 
==Note==
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*Gaetano Puca-Antonio Infante, ''Costabile Carducci eroe nazionale?'', a cura della libera associazione culturale di Capaccio Costabile Carducci, 1988.
*Gaetano Puca, ''Costabile Carducci da Capaccio (SA) ad Acquafredda di Maratea (PZ)'' Ed. la ginestra Capaccio (SA) 2008.
*[[Franco Maldonato]], ''Teste Mozze'', Iride-Rubbettino, Soveria Mannelli 2015.
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/costabile-carducci_(Dizionario_Biografico)/ Scheda biografica] dal Dizionario Biografico degli Italiani, [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana|Treccani]]
 
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Personalità del Risorgimento]]
[[Categoria:Morti a Maratea]]