Danilo Mainardi: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Danilo
|Cognome = Mainardi
|PreData = pronuncia "Dànilo"<ref name="cinquantamila" /><ref name="uaar2005" />
|Sesso = M
|LuogoNascita = Milano
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|GiornoMeseMorte = 8 marzo
|AnnoMorte = 2017
|NoteMorte = <ref>{{Cita web |url =http://www.huffingtonpost.it/2017/03/08/danilo-mainardi-etologo-morte_n_15233740.html |titolo = Addio a Danilo Mainardi, etologo che raccontava il suo amore per la natura a Super Quark |editore = [[The Huffington Post]] |data = 8 marzo 2017 |accesso = 8 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|autore=Alessandro Sala e Paola D’Amico|titolo=Morto l’etologo Danilo Mainardi. La moglie: «Mi ha sorriso ancora»|url=http://www.corriere.it/animali/17_marzo_08/morto-danilo-mainardi-eb90144c-03eb-11e7-9858-d74470e8bbec.shtml|data=8 marzo 2017|accesso=8 marzo 2017}}</ref>
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = etologo
|Attività2 = ecologo
|Attività3 = divulgatore scientifico
|AttivitàAltre = e [[ambientalista]]
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Danilo Mainardi.
|Didascalia = Danilo Mainardi
}}
È stato spesso inserito fra i più noti e stimati,<ref name=linkiesta>{{Cita web|url = http://www.linkiesta.it/it/article/2016/04/16/danilo-mainardi-si-puo-essere-animalisti-e-mangiare-carne/29994/|titolo = Dànilo Mainardi: «Si può essere animalisti e mangiare carne»|autore = Fabrizio Patti|sito = [[Linkiesta]]|data = 16 aprile 2016|accesso = 12 maggio 2016}}</ref><ref name=gazzetta>{{Cita web|url = http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2014/01/22/news/mainardi-salva-le-nutrie-la-colpa-e-dell-uomo-1.8518669|titolo = Mainardi salva le nutrie «La colpa è dell’uomo»|autore = Davide Berti|sito = [[Gazzetta di Modena]]|data = 22 gennaio 2014|accesso = 3 maggio 2016}}</ref><ref name=entefauna>{{Cita web|url = http://www.entefaunasiciliana.it/doc/Danilo%20Mainardi.pdf|titolo = Note biografiche su Danilo Mainardi|sito = [[Ente Fauna Siciliana]]|accesso = 15 maggio 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160605015333/http://www.entefaunasiciliana.it/doc/Danilo%20Mainardi.pdf|urlmorto = sì}}</ref><ref>{{Cita web|url = https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/laser/Incontro-con-Danilo-Mainardi-302886.html|titolo = Incontro con Danilo Mainardi|autore = Matteo Severgnini|sito = [[RSI (azienda)|RSI]]|accesso = 4 giugno 2016}}</ref> nonché fra i primi<ref name="parmateneo">{{Cita web|url=http://www.parmateneo.it/?p=10347|titolo=Darwin Day, gli studi sull’evoluzione a portata di tutti|autore=Veronica Rafaniello|data=16 marzo 2015|accesso=3 maggio 2016}}</ref> etologi italiani.
== Biografia ==
[[File:Danilo Mainardi.JPG|thumb|left|Mainardi nel 1985]]
Figlio di [[Enzo Mainardi]], poeta e pittore [[futurista]], e Maria Soldi,<ref>{{Cita web|url
Il futuro etologo affermerà di avere ereditato la passione per gli animali da entrambi i genitori,<ref name=muoversiinsieme>{{Cita web|url = http://www.muoversinsieme.it/interviste/danilo-mainardi-la-passione-gli-animali/|titolo = Danilo Mainardi e la passione per gli animali|autore = Alessandra Cicalini
Dal [[1973]] fu direttore della Scuola internazionale di etologia del [[Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana]] di [[Erice]],<ref name=treccani/> dove organizzò numerosi corsi specializzati, che sono stati poi in gran parte pubblicati da case editrici internazionali.<ref name=uaar2005/><ref name=istitutoveneto/> Fu inoltre professore ordinario di Ecologia comportamentale,<ref name=uaar2005/> di cui divenne poi professore emerito,<ref name=treccani/><ref name=cinquantamila/><ref name=cairoeditore>{{Cita web|url = http://www.cairoeditore.it/component/option,com_jbook/Itemid,184/catid,/id,48/task,viewAuth/|titolo = Danilo Mainardi|
Mainardi fu direttore dell'Istituto di Zoologia e del Dipartimento di Biologia e Fisiologia generali dell'Università di Parma, nonché del Dipartimento di Scienze Ambientali dell'Università Ca' Foscari.<ref name=uaar2005/><ref name=istitutoveneto/> Fu inoltre membro dell'[[Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL]], della Società Italiana di Etologia, di cui fu anche Presidente, e di varie altre accademie e società scientifiche.<ref name=uaar2005/><ref name=cairoeditore/>
Nel 1975 fu presidente della XIV International Ethological Conference, che si svolse a Parma e che vide la partecipazione di [[Daniel Bovet]] e [[Konrad Lorenz]], entrambi premi Nobel per la medicina rispettivamente nel 1957 e nel 1973.<ref name=parmateneo/><ref name=uaar2005/><ref>{{Cita web|url
Nel 2002 divenne presidente onorario della [[Lega Italiana Protezione Uccelli]] (LIPU),<ref name=cinquantamila/> della quale nel 1996 era stato nominato presidente nazionale
Non completamente [[vegetariano]] a causa delle necessità imposte dall'[[anemia]], Mainardi sostenne comunque il vegetarianismo, nonostante sottolineasse – basandosi su prove anatomiche e fisiologiche – come la specie umana non sia per sua natura vegetariana.<ref name=muoversiinsieme/> La scelta etica di Mainardi non mirava principalmente all'eliminazione del consumo di carne (seppure ne consigliasse, per motivi di salute, una netta riduzione), bensì a un maggiore rispetto della vita degli animali, soggetti a continue sofferenze all'interno degli [[allevamenti intensivi]], i quali si sono diffusi a causa della [[sovrappopolazione]].<ref name=muoversiinsieme/> Al riguardo, descrisse l'elevata densità di popolazione sul pianeta come la principale fonte dei problemi legati alla specie umana, che, riferendosi al modo insostenibile con cui si è riprodotta nel corso dei secoli, definì «una vera anomalia ecologica».<ref name=muoversiinsieme/>
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Per le sue capacità e il suo impegno verso la divulgazione scientifica vinse numerosi premi nel corso degli anni.<ref name=entefauna/>
Mainardi era un grande appassionato di libri [[
Morì l'8 marzo 2017 al termine di una lunga malattia. È stato sepolto nel cimitero di [[Casalmorano]] vicino ai genitori.
== Attività scientifica e divulgativa ==
Mainardi si occupò principalmente dell'evoluzione del comportamento sociale, in relazione ai ruoli parentali e alloparentali, e sessuale degli animali a partire dallo stadio infantile,<ref name=treccani/> dimostrando in particolare l'importanza dell{{'}}''[[Imprinting (etologia)|imprinting]]'' nel determinare le preferenze sessuali, sociali e alimentari dell'individuo.<ref name=istitutoveneto/><ref name=festivaldellamente/> Tra le pubblicazioni più significative riguardo a questo argomento si inseriscono ''La scelta sessuale nell'evoluzione della specie'' (1968) e ''Il comportamento animale'' (1970).<ref name=treccani/> Analizzò inoltre gli aspetti comunicativi dei segnali infantili, il comportamento ludico-esplorativo, che svolge la funzione di insegnamento e di esempio nell'ambito della trasmissione culturale,<ref name=rsi/> nonché gli effetti della socialità e dell'isolamento sullo sviluppo del comportamento aggressivo.<ref name=
Mainardi analizzò inoltre il comportamento [[Intelligenza|intelligente]] degli animali inteso come meccanismo adattativo, che aumenta la probabilità di sopravvivenza di una specie, sottolineando come il pensiero intelligente non sia una dote appartenente solamente alla specie umana.<ref name=linkiesta/><ref>{{Cita web|url = http://www.corriere.it/animali/10_agosto_08/danilo-mainardi-quello-che-c-e-nella-mente-degli-animali_eed88dd6-a2c3-11df-a1b6-00144f02aabe.shtml|titolo = Quello che c'è nella mente degli animali|autore = Danilo Mainardi|sito = [[Corriere della Sera]]|data = 8 agosto 2010|accesso = 12 maggio 2016}}</ref> Precisò tuttavia che «non c'è bisogno di avere una mente per stare al mondo», volendo intendere con questo che l'intelligenza non è una prerogativa fondamentale per la sopravvivenza della specie, come testimoniano i [[Calliphoridae|mosconi]], i quali non possiedono una mente.<ref name=rsi/> L'originalità del suo metodo d'indagine, adottato poi da numerosi suoi colleghi, è l'impiego di documenti filmografici, attraverso i quali osservare il comportamento animale in relazione all'attività di ''[[problem solving]]'', e quindi dedurre i meccanismi che regolano la risoluzione di problemi. Tali ricerche hanno portato alla scoperta che anche le specie animali posseggono, in certa misura, la capacità tipica dell'uomo di produrre e trasmettere cultura, di trasferire, cioè, da un individuo a un altro, soluzioni di problemi e innovazioni. Quanto scoperto ha permesso a Mainardi di sviluppare – ne ''L'animale culturale'' (1974) – una "storia naturale della cultura", che traccia un percorso evolutivo, al cui vertice si posiziona la specie umana.<ref name=treccani/>
Mainardi sosteneva che solamente andando a correggere la visione dell'uomo nei confronti del mondo e della natura sia possibile eliminare definitivamente i problemi ambientali. Egli sottolineava inoltre che l'uomo possiede le potenzialità per compiere tale cambiamento, ma è frenato dalla sua incapacità di vedere le conseguenze a lungo termine.<ref name=jekyll/> Notava inoltre come le donne risultino più sensibili
Mainardi fu autore di oltre duecento pubblicazioni.<ref name=
Redasse inoltre la pagina presente nell'''[[Enciclopedia del Novecento]]'',
Fu direttore dell'''Italian Journal of Zoology'', organo dell'[[Unione Zoologica Italiana]],<ref name=uaar2005/> e partecipò come consulente a numerose trasmissioni televisive specialistiche, tra le quali ''[[Almanacco del giorno dopo]]'' (con la sua rubrica ''Dalla parte degli animali''),
Sostenne la validità della ''[[pet therapy]]'', rimarcando come il contatto dell'uomo con certi animali produca benessere.<ref name=
Pur definendo la questione della sofferenza degli animali nelle pratiche vivisezionistiche «un problema difficilissimo [...] che andrebbe risolto globalmente», sostenne che si potrebbe ridurre notevolmente l'impiego di animali [[autocoscienti]] nella [[sperimentazione animale]] se questi non generassero ingenti introiti per le multinazionali che li allevano in grandi quantità. Quindi, per Mainardi, solo una piccola parte della sperimentazione animale necessita realmente di animali vivi e senzienti, mentre gran parte degli esperimenti potrebbe essere sostituita da altri metodi d'indagine, come ad esempio le [[colture cellulari]].<ref name=rsi/>
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Si dichiarò contrario alle [[corride]] e all'impiego di animali nei [[circhi]], criticando fortemente l'opinione diffusa secondo la quale queste procedure debbano essere mantenute, poiché rappresentative di una tradizione popolare. Fece sopprimere il proprio cane, ormai malato terminale e sofferente, per garantirgli «una dolce morte», piuttosto che un [[accanimento terapeutico]].<ref name=rsi/>
In un'intervista definì appaganti le importanti scoperte relative alle ricerche sull'aggressività, sull'influenza dell{{'}}''imprinting'' nelle scelte sessuali e sulla trasmissione di cultura degli animali, aggiungendo poi che la più grande soddisfazione gli era comunque venuta dall'attività divulgativa e saggistica, con la quale aveva fornito a molti lettori un aiuto nel comprendere e rispettare gli animali. Nella stessa intervista dichiarò che, se avesse dovuto scegliere un animale nel quale reincarnarsi, avrebbe preferito essere un uccello per la «meravigliosa» capacità di volare.<ref name=rsi/>
== Opere ==
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* ''La scelta sessuale nell'evoluzione della specie'', Torino, Boringhieri, 1968.
* ''Il comportamento animale. Introduzione all'etologia'', Bologna, Zanichelli, 1970.
* ''Storie naturali'', Milano, Sonzogno, 1974.
* ''[[L'animale culturale]]'', Milano,
* ''Il cane e la volpe'', Milano, Rizzoli, 1976.
* ''Intervista sull'etologia'', a cura di [[Paolo Caruso]], Roma-Bari, Laterza, 1977.
* ''Avventure con gli animali'', a cura di, Bari, De Donato, 1979.
* ''Il mestiere dell'etologo'', Milano, Bompiani, 1979
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* ''Il gene giuridico'', con [[Angelo Falzea]], Milano, Dott. A. Giuffrè Editore, 1983.
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* ''Animali
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* ''L'etologia caso per caso'',
* ''Galapagos e Patagonia. Sulle orme di Darwin'', con Marco Visalberghi, Roma, Il Cigno GG Edizioni, 1991.▼
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▲* ''Galapagos e Patagonia. Sulle orme di Darwin'', con [[Marco Visalberghi]], Roma, Il
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* ''Animali
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* ''Animali
* ''Animali
* ''Animali in società'', con Alessandro Minelli, Firenze, Primavera, 1992. ISBN 88-09-45249-6.
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* ''La strategia dell'aquila. Gli uccelli ci raccontano come eravamo, come siamo, come dovremmo essere'', Milano, Mondadori, 2000. ISBN 88-04-43257-8.
▲* ''L'etologia caso per caso'', Oasi Alberto Perdisa, 2002. ISBN 978-88-8372-115-1.
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* ''La bella zoologia'', Milano, Cairo
* ''L'
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* ''Animalia'', con [[Guido Barbujani]], [[Enzo Bianchi]], [[Massimo Cacciari]], [[Ivano Dionigi]], [[Umberto Eco]], Milano, BUR Rizzoli, 2011. ISBN 978-88-17-04837-8.
* ''Le corna del Cesare'', Milano, Cairo
* ''L'uomo, i libri e altri animali. Dialogo tra un etologo e un letterato'', con [[Remo Ceserani]], Bologna, il Mulino, 2013. ISBN 978-88-15-24163-4.
* ''Noi e loro. 100 piccole storie di animali'', Milano, Cairo
* ''L'uomo e altri animali. Così uguali, così diversi'', Milano, Cairo
* ''La città degli animali'', Milano, Cairo
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