Helicobacter pylori: differenze tra le versioni
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{{disclaimer|medico}}
{{Tassobox
|nome=Helicobacter pylori
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<!-- CLASSIFICAZIONE -->
|dominio= [[Prokaryota]]
|regno=[[Bacteria]]
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<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE -->
|biautore=((Marshall et al. 1985) Goodwin et al. 1989)<ref>{{cita web|url=http://www.catalogueoflife.org/show_species_details.php?record_id=4260274|titolo=Catalogue of Life – ''Helicobacter pylori''|accesso=3 giugno 2008|dataarchivio=2 febbraio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090202082351/http://www.catalogueoflife.org/show_species_details.php?record_id=4260274|urlmorto=sì}}</ref>
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<!-- ALTRO -->
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}}
'''''Helicobacter pylori''''' è un [[batterio]] [[Colorazione di Gram|gram negativo]] [[flagellata|flagellato]] [[acido|acido-tollerante]], il cui habitat ideale è il muco gastrico situato nello [[stomaco]] umano.<ref name="Ca">{{cita web|url=http://www.gastronet.it/divulgativo/educazionali/helicobacterpylori/cap2/default.html?sz=1|titolo=GastroNet – Microbiologia|accesso=14 maggio 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080509104644/http://www.gastronet.it/divulgativo/educazionali/helicobacterpylori/cap2/default.html?sz=1|dataarchivio=9 maggio 2008}}</ref>
La resistenza a pH compreso tra 1 e 2 gli è conferita dalla produzione dell'enzima [[ureasi]] che crea intorno al batterio un microambiente compatibile con la propria esistenza.<ref name="ureasi">{{cita web|url=http://web.tiscali.it/Endoscopia/1terapia%20h.p..htm|titolo=Endoscopia e terapia dell{{'}}''H. pylori''|accesso=16 maggio 2008}}</ref>
La presenza di questo enzima ha reso possibile la messa a punto del [[breath test|test del respiro]], o ''UBT'', secondo la dizione [[lingua inglese|inglese]].<ref name="brt">{{cita pubblicazione|titolo=Comparative analysis between breath test, serological immunoassay and rapid-urease test for detection of Helicobacter pylori infection in Mexican patients with non-investigated dyspepsia|autore=Alarcón-Rivera G, Vázquez-Jiménez G, de la Cruz-Patiño E, Abarca M, Leyva E, Delgado F, Ruíz-Juárez I, Grube-Pagola P, Roesch-Dietlen F, Remes-Troche JM|rivista=Rev Gastroenterol Mex|anno=2011|mese=ottobre|ID= PMID 22188957}}</ref> Al paziente viene somministrata [[urea]] marcata con l'isotopo <sup>13</sup>C. Se il batterio è presente avviene la reazione, catalizzata dall'[[enzima]] [[ureasi]], che porta alla scissione dell'urea-<sup>13</sup>C con la formazione di ammonio e <sup>13</sup>CO<sub>2</sub>, ovvero [[anidride carbonica]] formata da [[ossigeno]] e l'[[isotopo]] <sup>13</sup>C del [[carbonio]].<ref name="brt2">{{cita web|url=http://www.med.monash.edu.au/ehcs/breath-testing/btandhpylori/what-is-hpylori.html|titolo=What are Helicobacter Pylori (H.Pylori) Breath Tests?|accesso=8 gennaio 2011|lingua=en}}</ref> Se l'analisi del respiro del paziente rivela la presenza di <sup>13</sup>CO<sub>2</sub> il test è positivo.<ref name="brt" /><ref name="brt2" />
La maggior parte delle persone ne è
Il batterio vive soltanto in ambiente [[acido]] protetto da uno strato di [[muco]]; per questo motivo si trova solo nello [[stomaco]]. Una volta insediatosi nello [[stomaco]], non fa altro che sottoporre la [[mucosa]] ai metaboliti tossici da esso prodotti. Il batterio può produrre sostanze che causano danni alle [[cellula|cellule]] e con il tempo possono sopraggiungere [[gastrite]] e [[Ulcera gastrica|ulcera]].<ref name="ureasi"/>
==
Al batterio fu inizialmente assegnato il nome di ''Campylobacter pyloridis'', poi ''Campylobacter pylori'', in seguito a una correzione nel nome, secondo la [[grammatica latina]]. Nel 1989, dopo il [[sequenziamento del DNA]] del batterio e altri studi riguardo alla sua morfologia, fu scoperto che esso non apparteneva al genere ''[[Campylobacter]]'', bensì al genere ''[[Helicobacter]]''. Questo nome deriva dal greco antico «[[wikt:έλιξ|έλιξ]]» (traslitterato «''hělix''»), letteralmente ''[[spirale]]''.<ref name="greco">Henry George Liddell; Robert Scott, ''A Greek-English Lexicon''. Oxford University Press, Abridgen Editions, 1980. ISBN 0-19-910207-4</ref> L'[[epiteto]] ''pylōri'' significa invece «''del [[piloro]]''», o della valvola pilorica, organo che fa parte dell'[[apparato digerente]] e che è situato al primo posto tra gli organi che fanno parte del tragitto che va dallo [[stomaco]] al [[duodeno]] e che a sua volta deriva dalla parola in [[greco antico]] «[[wikt:πυλωρός|πυλωρός]]», che significa «''[[wikt:portinaio|portinaio]]''».<ref name="greco"/>
== Storia ==
Si deve la sua scoperta ai ricercatori australiani [[Robin Warren]] e [[Barry Marshall]] nel 1982. Avendo rinvenuto il batterio nelle feci di pazienti che soffrivano tra le altre cose anche di patologie dell'apparato digerente e in particolare dello stomaco, pensarono che il batterio potesse esserne la causa. All'epoca, si riteneva che lo stomaco fosse sterile e nessun batterio potesse vivervi a causa dell'ambiente troppo acido. I loro tentativi di trovare il batterio nello stomaco furono infruttuosi fino a quando dimenticarono nell'armadietto del loro laboratorio delle piastre contenenti succhi gastrici; dopo qualche giorno notarono la formazione di una patina sulla superficie delle piastre: erano colonie batteriche di ''Helicobacter pylori''.<ref>{{en}} M. J. Blaser, ''An Endangered Species in the Stomach''. Scientific American, Chicago, 2005. PMID 15715390</ref>
[[File:Helicobacter Pylori Urease.png|thumb|Struttura quaternaria dell'ureasi dell{{'}}''Helicobacter pylori'']]
I due ricercatori australiani non furono per la verità i primi a scoprire il batterio. Esso fu analizzato da diversi ricercatori nel XIX secolo; in particolare fu isolato nel 1893 da [[Giulio Bizzozero]], un medico [[italia]]no che rilevò il batterio nello stomaco di cani.<ref>{{de}} Giulio Bizzozero, ''Ueber die schlauchförmigen Drüsen des Magendarmkanals und die Beziehungen ihres Epitheles zu dem Oberflächenepithel der Schleimhaut''. Archiv für mikroskopische Anatomie, Monaco di Baviera, 1983.</ref> Tuttavia non fu intuito il ruolo che esso potesse avere e si dovette aspettare quasi un secolo per capire di cosa il batterio "a virgola" fosse capace.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.helico.com/h_history.html|titolo=Storia di ''H. pylori''|accesso=15 maggio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080514203543/http://www.helico.com/h_history.html|dataarchivio=14 maggio 2008|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{en}} J. W. Konturek, ''Discovery by Jaworski of Helicobacter pylori and its pathogenetic role in peptic ulcer, gastritis and gastric cancer''. Physiol Pharmacol, New York, 2003. PMID 15075463.</ref>
L'articolo proposto da Marshall e Warren incontrava scetticismo e rimase in attesa di pubblicazione per mesi; la comunità scientifica riteneva che nessun microrganismo sarebbe sopravvissuto a lungo nell'ambiente [[acido]] che caratterizza lo [[stomaco]]. Alla fine del 1982 Marshall decise quindi di ingerire egli stesso una dose di ''H. pylori'', che gli causò entro cinque giorni una gastrite e si supponeva quindi la fissazione del batterio nella parte in superficie del [[muco]] gastrico, soddisfacendo tre dei quattro [[postulati di Koch]]. Il quarto postulato fu soddisfatto da una endoscopia dieci giorni dopo l'ingerimento, con cui furono confermati segni di gastrite e la presenza dell{{'}}''H. pylori''. Marshall fu inoltre capace di autocurarsi utilizzando una doppia terapia di quattordici giorni a base di bismuto e [[metronidazolo]]. Barry Marshall e [[Robin Warren]] provarono che questi antibiotici sono efficaci in molteplici casi di gastrite.
Nel 1994 i [[National Institutes of Health]], che sono localizzati in diverse città degli [[Stati Uniti d'America]], pubblicarono una dichiarazione che affermava che la maggior parte delle gastriti è causata dall{{'}}''H. pylori'' e raccomandava, in caso di infezione da questo batterio, l'utilizzo degli antibiotici precedentemente segnalati da Marshall e Warren.<ref>{{cita web|url=http://consensus.nih.gov/1994/1994HelicobacterPyloriUlcer094html.htm|titolo=L{{'}}''Helicobacter pylori'' e l'ulcera peptica|accesso=18 maggio 2008|dataarchivio=19 agosto 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110819144041/http://consensus.nih.gov/1994/1994HelicobacterPyloriUlcer094html.htm|urlmorto=sì}}</ref> Fu inoltre provato che queste ulcere duodenali sono associate all'infezione da parte dell{{'}}''H. pylori''.<ref>{{en}} A. Pietroiusti; I. Luzzi; M. J. Gomez; A. Magrini; A. Bergamaschi; A. Forlini; A. Galante, ''Helicobacter pylori duodenal colonization is a strong risk factor for the development of duodenal ulcer''. Roma, 2005. PMID 15801926</ref><ref>{{cita web|url=http://gut.bmj.com/cgi/content/abstract/52/6/797|titolo=Infezione dall{{'}}''H. pylori'' – Caratteristiche|accesso=18 maggio 2008}}</ref>
Nel 2005 Marshall e Warren ricevettero il [[Premio Nobel per la medicina]] proprio grazie alla scoperta dell{{'}}''H. pylori'': oggi si stima infatti che circa il 90% delle ulcere duodenali e l'80% di quelle gastriche siano di origine infettiva.<ref name="B">{{cita web|http://www.epicentro.iss.it/problemi/helico/helicobacter.asp|titolo=''H. pylori'' su Epicentro|accesso=14 maggio 2008}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/2005/index.html|titolo=Premio Nobel per la Psicologia e per la Medicina|accesso=18 maggio 2008}}</ref>
Prima, il riconoscimento del ruolo del batterio nelle ulcere gastriche era solitamente legato a farmaci che però neutralizzavano l'acido gastrico o eliminavano le varie protezioni dello stomaco. Nonostante questi funzionassero bene, le ulcere riapparivano spesso. Una medicazione molto usata contro le gastriti e le ulcere peptiche è stato il [[subsalicilato di bismuto]]. Esso faceva spesso effetto, ma indipendentemente dal suo uso, la sua storia e i suoi meccanismi restavano un mistero. È abbastanza chiaro oggi che la reazione è dovuta al [[sale]] del [[bismuto]] che agisce come un antibiotico. Molte ulcere gastriche sono oggi trattate con antibiotici efficaci contro l'infezione da ''H. pylori''.
Anche se l{{'}}''H. pylori'' resta il più importante e diffuso batterio che popola gli stomaci degli esseri umani, altre varianti del genere ''Helicobacter'' sono state identificate in altre specie: in altri [[mammifero|mammiferi]] e negli [[uccello|uccelli]] (alcuni di questi infettano anche gli uomini).<ref>{{en}} K. Mobley; L. T. Harry; L. George; J. Mendz; L. Stuart; H. Hazell, ''Helicobacter Pylori: Physiology and Genetics''. ASM Press, 2001. ISBN 1-55581-213-9</ref> Le specie ''Helicobacter'' hanno inoltre infettato il [[fegato]] di alcuni esseri viventi, soprattutto mammiferi, causando malattie e infezioni a questo organo.<ref>T. Starzyńska; P. Malfertheiner, ''Helicobacter and digestive malignancies''. Helicobacter, 2005. PMID 16925609</ref>
== Descrizione ==
[[File:H pylori virulence factors it.png|left|thumb|Fattori di virulenza di ''H. pylori'']]
L{{'}}''H. pylori'' è un [[batterio]] [[colorazione di Gram|gram negativo]] dotato di [[flagello (biologia)|flagelli]] per il movimento, lungo circa 3 [[micrometro (unità di misura)|micrometri]] e con un diametro medio di 0,5 micrometri. Esso possiede dai quattro ai sei flagelli (o ciglia). È un batterio microaerofilo, perciò per la sua sopravvivenza richiede dell'[[ossigeno]], ma in piccole quantità. Produce un enzima [[idrogenasi]] che può essere usato per ottenere energia dall'ossidazione dell'[[idrogeno]] molecolare (H<sub>2</sub>) prodotto da altri batteri intestinali.<ref>{{en}} Jonathan Olson; Robert Maier, ''Molecular Hydrogen as an energy source for Helicobacter pylori''. Science 298.5599, New York, 2002. PMID 12459589</ref> Risulta positivo nei test dell'ossigeno, della catalasi e dell'[[urea]]. È capace di formare [[biofilm]]<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Analysis of outer membrane vesicle protein involved in biofilm formation of Helicobacter pylori|autore=Yonezawa H, Osaki T, Woo T, Kurata S, Zaman C, Hojo F, Hanawa T, Kato S, Kamiya S|pmid=21515394|mese=dicembre|anno=2011}}</ref> e convertirsi dalla forma [[bacillo|bacillare]] a quella [[cocchi|coccoide]],<ref name="coccoide">{{zh}} W. Y. Chan; P. K. Hui; K. M. Leung; J. Chow; F. Kwok; C. S. Ng, ''Coccoid forms of Helicobacter pylori in the human stomach''. Am J Clin Pathol, 1994. PMID 7524304</ref> entrambe le trasformazioni sono utili per la sua sopravvivenza e sono fattori dell'[[epidemiologia]] del batterio. La forma coccoide dell'organismo non è quella originale, anche se sono stati trovati alcuni esemplari di questo tipo negli [[Stati Uniti d'America]]. In questa forma l{{'}}''H. pylori'' è più abile ad aderire alle cellule gastriche.<ref name="coccoide"/>
L{{'}}''H. pylori'' possiede cinque maggiori famiglie di membrane proteiniche (OMP). Ognuna di esse ha una specifica funzione.<ref>{{en}} Y. Yamaoka; R. A. Alm, ''Helicobacter pylori Outer Membrane Proteins, Helicobacter pylori: Molecular Genetics and Cellular Biology''. Caister Academic Press, 2008. ISBN 978-1-904455-31-8</ref> Tutte le specie enteroepatiche e gastriche degli ''Helicobacter'' sono dotate di flagelli che consentono a questi batteri il movimento. I tipi di filamento caratteristici sono formati da due piccoli flagelli colipomerizzati, chiamati dagli scienziati FlaA e FlaB. Il movimento tramite i flagelli è essenziale per le specie ''Helicobacter'' per colonizzarsi nel muco gastrico.<ref>{{en}} S. Rust, ''Helicobacter Flagella, Motility and Chemotaxis, Helicobacter pylori: Molecular Genetics and Cellular Biology''. Caister Academic Press, 2008. ISBN 978-1-904455-31-8</ref>
=== Habitat e diffusione ===
[[File:Hpylori.jpg|thumb|Colonia di ''Helicobacter pylori'']]
L'ambiente in cui l{{'}}''H. pylori'' trova le condizioni favorevoli per svolgere le funzioni vitali richiede un'atmosfera poco [[ossigeno|ossigenata]], quindi questo batterio è definito microaerofilo. In condizioni ambientali sfavorevoli, come ad esempio in corso di incremento parziale della pressione di ossigeno, della temperatura o il contatto con farmaci inibitori della pompa protonica o antibiotici, il microrganismo trasforma il proprio aspetto da [[bacillo|bacillare]] a [[Cocco (biologia)|coccoide]], evento che ha causato molte controversie.<ref name="Ca"/><ref>{{en}} A. Marais; L Monteiro; F. Mégraud, ''Microbiology of Helicobacter pylori. Current topics in Microbiology and Immunology, Gastroduodenal disease and Helicobacter pylori: pathophysiology, diagnosis and treatment''. Westblom, 1999.</ref>
L{{'}}''H. pylori'' è particolarmente diffuso nei Paesi in cui gran parte della popolazione è sotto i sedici anni, come in [[Colombia]] e in [[Cina]]. In questi Stati il batterio colpisce molto facilmente i bambini.<ref name="B"/>
La prevalenza dell'infezione da parte degli ''H. pylori'', nella popolazione di etnia caucasoide degli [[Stati Uniti d'America]] e del [[Sudafrica]], è spesso sovrapponibile a quella europea;<ref>{{en}} K. Goodman; K. O'Rourke; R. Day; C. Wang; Z. Nurgalieva; C. Phillips; C. Aragaki; A. Campos; J. De La Rosa, ''Dynamics of Helicobacter pylori infection in a US-Mexico cohort during the first two years of life.'' Int. J Epidemiol, 2005. PMID 16076858</ref><ref>{{en}} K. Goodman; M. Cockburn, ''The role of epidemiology in understanding the health effects of Helicobacter pylori''. Epidemiology, 2001. PMID 11246592</ref> differenti sono i dati inerenti agli altri gruppi etnici, che presentano valori di prevalenza doppi.<ref>{{en}} J. E. Everhart; D. Kruszon-Moran; G. I. Perez-Perez; T. S. Tralka; G. McQuillan,
''Seroprevalence and ethnic differences in Helicobacter pylori infection among adults in the United States''. J Infect Dis, 2000.</ref><ref name="Cb"/>
L{{'}}''H. pylori'' si insedia negli stomaci delle persone di età medio-anziana: si stima infatti che circa il 20% delle persone tra i quaranta e i sessanta anni sia infettato da questo batterio. In queste persone, con la presenza del microrganismo, producono ulcere gastriche e duodenali con associazione del 65%-100%<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://digestive.niddk.nih.gov/ddiseases/pubs/hpylori/|titolo=''Helicobacter pylori'': informazioni varie|accesso=15 maggio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060705194833/http://digestive.niddk.nih.gov/ddiseases/pubs/hpylori/|dataarchivio=5 luglio 2006|urlmorto=sì}}</ref><ref>Robbins e Cotran, Le basi patologiche delle malattie</ref>
==== Resistenza in habitat particolari ====
La capacità di questo batterio di resistere all'acido è perlopiù legata alla sua attività ureasica, attraverso cui scinde l'[[urea]] in [[diossido di carbonio]] e [[ammoniaca]]; quest'ultima neutralizza l'acido prodotto nella cavità gastrica. Al tempo stesso l'attività ureasica viene implicata nella colonizzazione e nella patogenicità del batterio, in quanto sembrerebbe determinare un'azione lesiva, diretta, sui tessuti da parte dell'ammoniaca.<ref name="Ca"/><ref>{{en}} C. Montecucco; E. Papini; M. De Bernard; M. Zoratti, ''Molecular and cellular activities of Helicobacter pylori pathogenic factors''. Springer-Verlag Berlin Heidelberg, 1999.</ref>
==== Vita in colonia ====
Con i suoi flagelli, il batterio si muove nello [[stomaco]] e scava nei suoi vari strati mucosi. In questo modo, vagando per lo stomaco, l{{'}}''H. pylori'' si fissa in un'area e si stabilisce permanentemente lì. Le aree che questi batteri prediligono sono gli strati di muco (con una preferenza per l'area più in superficie), le cellule epiteliali e i [[vacuolo|vacuoli]] formati da essi nelle cellule epiteliali. Questo microrganismo produce inoltre una sostanza appiccicosa che si fissa ai lipidi delle membrane e dei carboidrati e aiuta l'adesione alle cellule epiteliali. Qui il batterio produce una grande quantità di ureasi all'esterno di esso. L'ureasi è un enzima, appartenente alla classe delle idrolasi, che catalizza l'[[idrolisi dell'urea]] in [[anidride carbonica]] e [[ammoniaca]] (che neutralizza l'effetto dei [[succhi gastrici]]). La sopravvivenza degli ''H. pylori'' nell'acido dello stomaco dipende dall'ureasi: infatti senza di essa il batterio muore. L'ammoniaca prodotta è tossica per le cellule epiteliali e, insieme alle altre sostanze prodotte dall{{'}}''H. pylori'', tra cui la [[proteasi]], la [[catalasi]] e la [[fosfolipasi]], le danneggia.
Alcuni ceppi appartenenti a questo batterio mettono in pratica un meccanismo con cui vengono iniettate sostanze infiammatorie, tra cui agenti [[peptidoglicano|peptidoglicanici]] dalle loro membrane cellulari dentro le cellule epiteliali gastriche. Questo fattore gioca un ruolo importante nello studio dei vari ceppi biologici di questo batterio.<ref>{{en}} Jérôme Viala; Catherine Chaput; Ivo Boneca; Ana Cardona; Stephen Girardin; Anthony Moran; Rafika Athman; Sylvie Memet; Michel Huerre; Anthony Coyle; Peter Di Stefano; Philippe Sansonetti; Agnès Labigne; John Bertin; Dana Philpott; Richard Ferrero, ''Nod1 responds to peptidoglycan delivered by the Helicobacter pylori cag pathogenicity island''. Nature Immunol, 2004. PMID 15489856</ref>
== Aspetti clinici ==
=== Gastrite ===
L{{'}}''H. pylori'' è l'agente causale più importante della [[gastrite]] cronica, detta anche "aspecifica". La relazione patogenetica tra quest'ultima e l'[[infezione]] è sorretta da studi che hanno dimostrato che l'eradicazione del batterio può inizialmente far diminuire e successivamente far scomparire i segni dell'infiammazione.<ref name="ponz">A. Ponzetto; R. Pellicano; F. Mégraud, ''Helicobacter pylori''. Edizioni La Minerva, 1999.</ref>
L'[[endoscopia]] permette di valutare e di descrivere la presenza e la localizzazione delle lesioni macroscopiche e l'esame istologico dà notizie sullo stato dell'infezione nell'area esaminata, sulla presenza e sulla profondità dell'infiltrazione delle cellule infiammatorie, sul loro tipo e sulla condizione delle cellule epiteliali situate sulla superficie e delle foveole gastriche, l'evidenza di metaplasia intestinale o l'ipertrofia delle cellule endocrine.<ref>{{en}} P. Spipponen, ''Update on the pathologic approach to the diagnosis of gastritis, gastric atrophy, and Helicobacter pylori and its sequelae''. J Clin Gastroenterol, 2001.</ref>
La distribuzione della gastrite nelle zone dello [[stomaco]] dà solo in parte la vista a occhio nudo della differenza tra l'infiammazione causata dal batterio e la secrezione acida. La localizzazione antrale favorisce una condizione dell'[[ipersecrezione acida]], che aumenterà il rischio di sviluppo dell'ulcera duodenale, mentre quella del fondo gastrico provocherà una distruzione [[ghiandola]]re, con uno stato di iposecrezione acida, atrofia e metaplasia intestinale gastrica e, in un'area intermedia, si svilupperà l'ulcera gastrica.<ref name="Cc">{{cita web|url=http://www.gastronet.it/divulgativo/educazionali/helicobacterpylori/cap4/default.html?sz=1|titolo=GastroNet – Aspetti clinici|accesso=15 maggio 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080513071622/http://www.gastronet.it/divulgativo/educazionali/helicobacterpylori/cap4/default.html?sz=1|dataarchivio=13 maggio 2008}}</ref>
Una condizione di pangastrite (cioè dell'interessamento di tutte le aree dello stomaco all'infezione) è esposta a una maggiore possibilità di evoluzione verso il [[cancro gastrico]].<ref name="ponz"/>
=== Ulcera peptica ===
==== Epidemiologia ====
Le persone affette dalla malattia ulcerosa sono negli ultimi anni costantemente diminuite, pur con livelli differenti se si suddividono le forme non-complicate da quelle complicate: per le ultime, infatti, il calo è meno accentuato, e ciò può essere attribuito all'aumentato consumo di [[Farmaco gastrolesivo|farmaci gastrolesivi]] (come, ad esempio, i FANS), soprattutto dalle persone anziane.
Una letteratura scientifica, ormai consolidata, ha dimostrato l'importante ruolo dell{{'}}''H. pylori'' nella malattia dell'[[ulcera peptica]]. L'associazione è più evidente con l'[[ulcera duodenale]] (abbreviata UD), in cui l'infezione oscilla tra l'85% e il 100%. Inoltre, la cura di questo batterio cambia la storia naturale della malattia fino a pochi decenni fa definita cronica e recidivante, con una diminuzione delle recidive ulcerose come conseguenza.<ref name="hop">{{en}} R. J. Hopkins; L. S. Girardi; E. A. Turney, ''Relationship between Helicobacter pylori eradication and reduced duodenal and gastric ulcer recurrence: A review''. Gastroenterology, 1996.</ref> La ricorrenza dopo l'eliminazione del microrganismo è spesso dovuta all'ingerimento di FANS.
La percentuale di [[Ulcera gastrica|ulcere gastriche]] (o UG), associate all'infezione dall{{'}}''H. pylori'', è sempre inferiore rispetto a quella delle UD, variando tra il 50% e il 90% dei casi. Nonostante ciò, se si eliminano dal calcolo le forme conseguenti all'assunzione di FANS, la percentuale avanza a un numero circa pari a quello delle UD. Anche la storia naturale dell'UG è stata modificata dopo l'eradicazione del microrganismo, con percentuali di ricorrenza del 4% contro il 59% nelle persone in cui esso persiste.<ref name="hop"/>
Per ciò che concerne il rischio, per gli individui infettati dall{{'}}''H. pylori'', di sviluppare malattia ulcerosa, è emerso da alcuni studi che in un lungo periodo di osservazione, una percentuale compresa tra il 10% e il 20% è soggetto alla comparsa di una lesione ulcerosa, con un aumento dalle quattro alle dieci volte rispetto ai non infettati.<ref name="ponz"/>
==== Patogenesi ====
[[File:Pylorigastritis.jpg|left|upright=1.3|thumb|''Helicobacter pylori'' colonizzati sulle cellule epiteliali]]
La sequenza di eventi che conducono allo sviluppo della [[lesione]] ulcerosa prevede per prima cosa la colonizzazione gastrica da parte dell{{'}}''H. pylori'' che oltre a indurre un danno mucoso diretto allo [[stomaco]] perturba la fisiologia con alterazioni della secrezione acida. È possibile, inoltre, che l'azione del batterio si estrinsechi contemporaneamente sulla riduzione della secrezione dei bicarbonati, protettivi a livello duodenale.<ref name="Cc"/>
Quanto all'ulcera gastrica ciò che causa la formazione della lesione è una condizione di squilibrio tra i fattori aggressivi, tra cui spicca l'infezione dall{{'}}''H. pylori'', e quelli protettivi, che sono ridotti. Le lesioni nello strato protettivo di muco lo rendono inadeguato a rallentare e neutralizzare la retrodiffusione di una serie di agenti, che arrivano alle cellule superficiali dello stomaco danneggiandole.<ref name="Cc"/> All'aggressione batterica è anche complice la liberazione di mediatori dell'[[infiammazione]], che amplificano, seppur in via indiretta, il danneggiamento.
Il risultato di questa complessa interazione nel duodeno tra l{{'}}''H. pylori'' e l'ospite determina, in una fase successiva, la trasformazione delle cellule gastriche in cellule proprie delle ghiandole duodenali (ossia la cosiddetta [[metaplasia intestinale]]) e la loro [[colonizzazione]] per opera del batterio di provenienza dallo stomaco. A questo punto si danneggiano le varie cellule epiteliali colpite, conducendo alla formazione dell'ulcera duodenale.
==== Sintomi ====
[[File:Immunohistochemical detection of Helicobacter pylori histopathology.jpg|thumb|Macchie di ''Helicobacter pylori'' al microscopio ottico, visibili mediante metodiche immunoistochimiche]]
Il sintomo più diffuso dell'ulcera gastroduodenale è un bruciore o un dolore nella parte superiore dell'addome, l'[[epigastrio]], molto più forte lontano dai pasti e nel mattino presto, quando lo stomaco è vuoto.<ref name="B" /> Tuttavia può insorgere anche in qualsiasi momento, con durata che può variare da pochi minuti fino ad alcune ore. Più raramente possono insorgere sintomi come nausea, vomito e mancanza di appetito. A volte l'ulcera può sanguinare e indurre [[anemia]].
L'[[infezione]] dagli ''H. pylori'' è associata a un aumento di 2-6 volte del rischio di [[MALT|linfoma MALT]] e soprattutto di [[cancro gastrico]], il secondo [[Cancro (malattia)|cancro]] più comune nel mondo, soprattutto in Paesi come la [[Cina]] e la [[Colombia]] dove più della metà della popolazione è sotto i sedici anni ed è infetta da ''H. pylori''.<ref name="B" />
=== Dispepsia funzionale ===
La definizione attualmente più accettata di [[dispepsia]] (una volta definita "cattiva digestione") è quella di "dolore o fastidio addominale persistente o ricorrente, riferito ai quadranti addominali superiori che dura da almeno tre mesi e non si associa a diagnosi di malattia organica".<ref>{{en}} N. J. Talley; D. Colin-Jones; K. L. Kock, ''Functional dyspespia: a clarification with guidelines for diagnosis and management''. Gastroenterol, 1991.</ref> La prevalenza della dispepsia è presente tra il 30% e il 50% della popolazione. Si sostiene inoltre che questa condizione rappresenti tra il 3% e il 5% delle cause di visita al medico.<ref name="Cc"/>
La relazione tra l'infezione causata dall{{'}}''H. pylori'' e la [[dispepsia funzionale]] è tuttora controversa. Sono stati condotti numerosi studi al fine di valutare se l'eradicazione del batterio possa condurre a un beneficio sui sintomi. I risultati ottenuti sono variabili, perlopiù negativi a causa delle modalità con cui sono stati selezionati i pazienti e delle diversità con cui essi sono stati valutati.
Nella pratica clinica è utile identificare in maniera schematica individui con:
* dispepsia simil-ulcerosa, che presentano una [[sintomatologia]] pressappoco come quella dell'[[ulcera peptica]] pur in assenza di corrispondenti [[Lesione|lesioni]];
* dispepsia tipo-dismotilità, in cui si presentano sintomi riferibili ad alterazioni della motilità gastrica;
* dispepsia aspecifica, per le forme che non sono inquadrabili nei precedenti casi.
In generale, sembra che solo il sottogruppo di pazienti con dispepsia simil-ulcerosa tragga giovamento dal trattamento eradicante l'[[infezione]] dall{{'}}''Helicobacter pylori''.
=== Cancro gastrico ===
Il ruolo dell'infezione da parte dell{{'}}''H. pylori''<ref name="yahoo">{{cita web|url=http://it.health.yahoo.net/c_encicl.asp?s=5&idMen=1465&t=1|titolo=Yahoo! salute – ''H. pylori''|accesso=16 maggio 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081211024054/http://it.health.yahoo.net/c_encicl.asp?s=5&idMen=1465&t=1|dataarchivio=11 dicembre 2008}}</ref> tra gli eventi che conseguono all'evoluzione in [[cancro gastrico]] è sottolineato dall'importanza assegnata a esso dall'[[International Agency for Research on Cancer]] (abbreviato IARC)<ref>{{en}} International Agency for Research on Cancer. World Health Organization, ''Infection with Helicobacter pylori''. Schistosomes, liver flukes and Helicobacter pylori, 1994.</ref> che lo ha classificato come "carcinogeno di gruppo I", al pari del fumo per il cancro al polmone. L'associazione del microrganismo con lesioni cancerose e precancerose (cioè che tendono a un'evoluzione verso il cancro) è assai elevata, infatti essa raggiunge in alcuni casi fino al 100%.<ref>{{en}} R. Fiocca; R. Luinetti; L. Villani; A. Chiaravalli; M. Cornaggia; G. Stella; M. Perego; E. Trespi; E. Solcia, ''High incidence of Helicobacter pylori colonization in early gastric cancer and the possible relationship to carcinogenesis''. Eur J Gastroenterol Hepatol, 1994.</ref>
[[File:H pylori ulcer diagram.png|thumb|I quattro stadi di sviluppo dell'ulcera gastrica causata dall'infezione da ''Helicobacter pylori:'' 1) Attecchimento del batterio
2) Produzione di ureasi, aumento del pH attorno al batterio, creazione di ambiente favorevole
3) Attecchimento di altri batteri/crescita batterica
4) Sviluppo dell'ulcera
]]
La [[patogenesi]] di questa [[neoplasia]] è multifattoriale ed è legata a molti agenti iniziatori e ad altri continuatori; l'infezione dell{{'}}''H. pylori'' ha un ruolo fino a un certo passo del processo di trasformazione cellulare, oltre il quale la malattia progredisce indipendentemente dalla presenza del microrganismo.
Il coinvolgimento dell{{'}}''H. pylori'' nell'induzione del cancro gastrico è confermato da dati secondo i quali la concentrazione di [[acido ascorbico]] (o vitamina C, ad azione antiossidante e presente in parecchi frutti e vegetali) nel succo gastrico è particolarmente inferiore nei pazienti infettati rispetto ai non infettati e ciò è ancor più evidente se si suddividono i pazienti in base alla presenza della proteina CagA (cioè il marcatore dei ceppi più virulenti).<ref name="Cc"/> L'ipotesi che ne esce è che la riduzione dell'acido ascorbico, insieme allo stato di ipoacidità dipendente dall'atrofia gastrica, è associata alla produzione aumentata di [[N-nitrosammine|nitrosamine]], composti ad azione carcinogena (in grado cioè di produrre il cancro).
A tutto ciò si collega il fatto che sono state riportate alterazioni genetiche legate alla patogenesi delle neoplasie maligne gastriche, con inattivazione dei [[gene oncosoppressore|geni oncosoppressori]] (che quando funzionano normalmente agiscono contro lo sviluppo della neoplasia) e attivazione dei [[gene protoncogeno|geni protoncogeni]] (che sono alla base dello sviluppo della [[neoplasia]]). L'impatto dell{{'}}''H. pylori'' sulle modifiche genetiche rimane da chiarire anche se è stata dimostrata una proliferazione cellulare aumentata e un'instabilità del [[genoma]] (cioè dell'insieme di geni di un individuo) in caso di infezione.<ref>{{en}} G. Nardone; S. Staibano; A. Rocco; E. Mezza; F. P. D'Armiento; L. Insabato; A. Coppola; G. Salvatore; A. Lucariello; N. Figura; G. De Rosa; G. Budillon, ''Effect of Helicobacter pylori infection and its eradication on cell proliferation, DNA status, and oncogene expression in patients with chronic gastritis''. Gut, 1999.</ref>
Differenti modi, ma non contrastanti tra di loro, potrebbero condurre perciò all'origine del cancro gastrico, di cui il tipo istologico più frequente è definito [[carcinoma]].
La maggioranza dei carcinomi sono di tipo "intestinale" e sono preceduti da un lungo stadio di [[precancerosi]] scandito in fasi di progressione, che comprendono lo sviluppo della [[gastrite cronica]] [[atrofia|atrofica]], la [[metaplasia intestinale]] e la [[displasia]].<ref>{{en}} P. Correa; W. Haenszel; C. Cuello; D. Zavala; E. Fontham; G. Zarama; Z. Zannenbaum; T. Collazos; B. Ruiz, ''Gastric precancerous process in a high risk population: Cohort follow-up''. Cancer Res, 1990.</ref>
La relazione tra l'infezione dall{{'}}''H. pylori'' e lo sviluppo della metaplasia e della displasia non è tutt'oggi chiara, soprattutto per quel che riguarda la possibilità di regressione della lesione dopo l'eradicazione del microrganismo: mentre alcuni studi sembrano indicare che ciò avvenga, altri non hanno osservato un beneficio istologico, tra l'altro non è chiaro quali siano i tempi necessari affinché questo evento possa verificarsi.<ref>{{en}} D. Palli, ''Gastric cancer and Helicobacter pylori: A critical evaluation of the epidemiological evidence''. Helicobacter, 1997.</ref><ref>{{en}} S. Tsuji; N. Kawai; M. Tsujii; S. Kawano; M. Hori, ''Review article: inflammation-related promotion of gastrointestinal carcinogenesis –a perigenetic pathway''. Aliment Pharmacol Ther 18, 2003. PMID 12925144</ref>
L'identificazione dell{{'}}''helicobacter pylori'' avviene tramite test non invasivo del respiro o delle feci, da ripetersi al termine della profilassi. La profilassi dura 10 giorni a base di [[inibitore di pompa protonica]] (come lansoprazolo, omeprazolo) allo scopo di bloccare la secrezione, in aggiunto ad [[amoxicillina]] nei primi cinque giorni, e altri due antibiotici nei rimanenti cinque<ref>dr. Gargiulo, prof. Vaira, ''Helicobacter pylori. Benedetto il giorno che t'ho incontrato'', Mondadori editore</ref>. <br />Se la terapia non eradica il batterio (circa il 6% dei casi), si esegue gastroscopia e [[antibiogramma]] per preparare una cura "su misura" del paziente, efficace nel 90% dei casi. L{{'}}''Helicobacter pylori'' è responsabile della gastrite e dell'ulcera gastrica in 25 milioni di italiani<ref>Prof. Vaira intervento su ''Ambiente gastro-intestinale e assorbimento dell'ormone tiroideo'', al Convegno ''IPOTIROIDISMO: Novità, dubbi e certezze in tema di terapia con L-tiroxina'', Università degli Studi di Torino, Sabato 22 novembre 2014</ref>: l'eradicazione dell'helicobacter aumenta notevolmente l'efficacia dei farmaci contro l'ipotiroidismo, per cui è importante che chi soffre di ipotirodismo si sottoponga a uno screening per identificare l'eventuale presenza di un'infezione da Helicobacter pylori.
=== MALT-linfoma (linfoma extranodale a cellule B della zona marginale associato al MALT) ===
Il MALT (acronimo della parola inglese ''[[MALT|Mucosa Associated Lymphoid Tissue]]''), è un tessuto linfoide (cioè dotato di [[Sistema linfatico#La Linfa|linfa]], costituita da una sostanza liquida e una cellulare con prevalenza di linfociti), il cui compito principale è la protezione delle superfici mucose esposte all'ambiente.
Il MALT-linfoma primitivo gastrico è il tipo di linfoma più frequente tra quelle che sorgono al di fuori dei linfonodi (extranodali) e, da oltre un decennio, è associato all'infezione da parte dell{{'}}''H. pylori''. Si tratta di un [[Linfoma di Hodgkin|linfoma non-Hodgkin]] a cellule B, a basso grado di malignità. La principale caratteristica dei linfomi-MALT extranodali è di avere un decorso clinico non severo, con scarsa tendenza all'evoluzione e una buona risposta alla terapia; spesso si ha risoluzione del quadro neoplastico con l'eradicazione dell'infezione.<ref name="ponz"/>. Questa neoplasia è di basso grado per definizione; il termine MALT-linfoma di alto grado andrebbe evitato: dunque un linfoma diffuso a grandi cellule B, pur se frutto di un'evoluzione di un MALT-linfoma, non andrebbe indicato come MALT-linfoma di alto grado.
È stata documentato da diversi studi sia un elevato accordo tra l'infezione e la patologia, sia la possibilità di regressione delle forme linfomatose, a basso grado di malignità, dopo l'eradicazione dell{{'}}''H. pylori''.<ref name="regression">{{en}} A. C. Wotherspoon; C. Doglioni; T. C. Diss; L. Pan; A. Moschini; M. De Boni; P. G. Isaacson, ''Regression of primary low-grade B-cell gastric lymphoma of mucosa-associated lymphoid tissue after eradication of Helicobacter pylori''. Lancet, 1993.</ref>
'''MACROSCOPIA''': si manifesta con ulcere, erosioni, zone discromiche, aspetti ad "acciottolato", rughe ingrossate (l'aspetto macroscopico entro certi limiti può dare un'idea del quadro di sviluppo neoplastico).
'''ISTOPATOLOGIA''': le cellule neoplastiche infiltrano attorno ai follicoli linfatici, esternamente rispetto alla zona mantellare, con un pattern a zona marginale. Le cellule tipiche della zona marginale sono di dimensioni intermedie con citoplasma pallido e nucleo leggermente irregolare, un aspetto simile ai centrociti, e infatti le cellule del MALT-linfoma sono anche dette "centrocita-simili". Le cellule linfomatose infiltrano le ghiandole gastriche originando le lesioni linfoepiteliali.
Il meccanismo patogenetico, in grado di indurre la lesione linfomatosa, è rappresentato da un'abnorme risposta immunitaria, fatta dai linfociti T, allo [[stimolo]] costituito dall'infezione. L'eliminazione di quest'ultima, cioè l'eradicazione dell{{'}}''H. pylori'', indurrebbe nelle forme a basso grado di malignità una regressione della lesione e perciò il trattamento del batterio è considerato, insieme a una sorveglianza [[patologia clinica|clinico]]-[[Ematologia|ematologica]], il primo livello di terapia. Mentre questa strategia è sicuramente vantaggiosa sul breve periodo, non è ancora ben chiaro il destino di questi pazienti, per cui la gestione da intraprendere deve essere improntata su una certa prudenza.<ref name="regression"/>
Attualmente non esistono indicazioni all'attuazione della reazione nei linfomi gastrici MALT ad alto grado di malignità.
=== Patologie extragastroduodenali ===
Negli ultimi anni si è studiato molto sul potenziale ruolo dell{{'}}''H. pylori'' nella patogenesi di patologie a sede extragastroduodenale.
Tra queste si ricordano la malattia [[Coronaropatia|ischemica coronarica]], la [[sindrome di Sjögren]], la [[porpora di Schönlein-Henoch]], l'[[orticaria cronica]] idiopatica, l'[[acne rosacea]], la [[cefalea]], la [[sindrome di Raynaud]], l'[[anemia sideropenica]], la [[Porpora trombocitopenica idiopatica|porpora trombocitopenica autoimmune]] e la [[sindrome di Prader-Willi]]. Nonostante ciò, bisogna ancora definire se queste associazioni siano causali od occasionali.<ref name="danesh">{{en}} J. Danesh; A. Gasbarrini; F. Cremonini; G. Gasbarrini, ''Helicobacter pylori infection and extradigestive diseases''. Curr Opin Gastroenterol, 2000.</ref><ref name="Cd"/>
La stessa presenza del genoma batterico è stata dimostrata nel [[fegato]] e nella [[bile]] di alcuni pazienti con malattie in queste sedi (come la [[cirrosi epatica]] e la [[colecistite]]) ed è stato osservato che altri microrganismi appartenenti allo stesso genere (''[[Helicobacter bilis]]'', ''[[Helicobacter pullorum]]'', ''[[Helicobacter hepaticus]]'') possono causare epatite anche negli animali.<ref name="Cd">{{cita web|url=http://www.gastronet.it/divulgativo/educazionali/helicobacterpylori/cap4/default.html?sz=2|titolo=GastroNet – Patologie extragastrodeudenali|accesso=15 maggio 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080428214707/http://www.gastronet.it/divulgativo/educazionali/helicobacterpylori/cap4/default.html?sz=2|dataarchivio=28 aprile 2008}}</ref> Ancora oggi, molti studi sono in corso e il loro scopo è quello di chiarire il significato di questi riscontri.
== Modalità di trasmissione ==
Le modalità con cui l{{'}}''H. pylori'' si trasmette sono ancora oggi sconosciute e attualmente l'uomo è l'unico serbatoio noto di questo [[batterio]]. La modalità di trasmissione più probabile è quella orale o oro-fecale.<ref name="B"/> Altre possibili vie di contagio sono il contatto con acque o con strumenti endoscopici contaminati, ma non esistono ancora dati definitivi al riguardo.<ref name="B"/><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.jstor.org/cgi-bin/jstor/viewitem/09502688/ap070028/07a00130/0?frame=noframe&dpi=3&userID=ab4231b8@stanford.edu/01c0a834726f25118357f30dd&backcontext=page|titolo=Cause d'infezione dell{{'}}''H. pylori''|accesso=14 maggio 2008|urlmorto=sì}}</ref>
Riassumendo, le principali modalità di trasmissione dell{{'}}''Helicobacter pylori'' sono quattro:
* [[Trasmissione oro-fecale|oro-fecale]];
* orale (è stata dimostrata la presenza dell{{'}}''H. pylori'' nella placca e nella [[saliva]]);
* attraverso materiali sanitari (uso di endoscopi o sondini naso gastrici);
* [[zoonosi]] (prevalenza alta nei veterinari e nelle persone a stretto contatto con gli animali).
=== Via oro-fecale ===
È stato dimostrato che l{{'}}''H. pylori'' può rimanere metabolicamente attivo in [[acqua]] corrente per vari giorni. Indagini condotte nell'[[America meridionale]] hanno rilevato che il rischio di infettarsi, tra i bambini che ingeriscono acqua proveniente dall'[[acquedotto]], è significativamente più elevato rispetto a coloro che utilizzano una sorgente privata.
A rafforzare l'ipotesi della trasmissione attraverso questa via sono stati registrati alcuni dati che indicano un modello di distribuzione rassomigliante a quello del [[Vira|virus]] A dell'[[epatite]], prevalentemente a trasmissione oro-fecale, e associato a situazioni igienico-sanitarie scarse e a condizioni di vita in molte persone. Infine, dopo l'evidenza della sopravvivenza dell{{'}}''H. pylori'' in [[Gallus gallus domesticus|pollo]] e [[latte]], anche per diversi mesi se refrigerati, si è cominciato a indagare sulla possibilità che alimenti soggetti a manipolazione e a contaminazione fecale possano rappresentare una causa di infezione. Contro una possibile via di trasmissione oro-fecale vi è la difficoltà a isolare dalle feci il [[batterio]], oltre che il fatto che la dimostrazione a livello fecale della presenza del [[DNA]] batterico non è sintomo di evidenza dell'intero microbo in vita o in forma attiva.
=== Via orale ===
A sostegno dell'ipotesi della trasmissione per via oro-orale vi è l'isolamento dell{{'}}''H. pylori'' nella placca dentale e nella [[saliva]]. Si è inoltre ipotizzato che il [[microrganismo]] possa giungere nella cavità orale attraverso il rigurgito o il vomito. Tra l'altro alcuni dati indicano che in [[Africa]] vi è una percentuale più elevata di infezione tra i bambini le cui madri premasticano il cibo che essi a loro volta ingeriranno.
== Diagnosi ==
{{Citazione|Noi ci siamo soffermati sul test per riconoscere la presenza di Helicobacter pylori, tenendo presente che si tratta di un batterio molto diffuso, e su 20 milioni di ipotetici portatori, 10 sono sani e asintomatici ma altri 10 manifestano segnali come una cattiva digestione. Ci siamo soffermati su questi.|D. Vaira.<ref>{{cita web|url=http://www.dica33.it/argomenti/gastroenterologia/ulcera/ulcera8.asp|titolo=Diagnosi e cura dell{{'}}''H. pylori''|accesso=15 maggio 2008}}</ref><ref>{{en}} D. Vaira, ''Accuracy of breath tests using low doses of 13C-urea to diagnose Helicobacter pylori infection: a randomised controlled trial''. Gut, 2006.</ref>}}
I metodi per la diagnosi dell{{'}}'''Helicobacter pylori'' possono essere classificati come invasivi (gastroscopia e biopsia) e non invasivi (test del respiro, ricerca dell'antigene nelle feci, ricerca di anticorpi nel sangue).
Uno dei metodi non invasivi più diffusi è l{{'}}''[[breath test|Urea Breath Test]]'' (''test del respiro''). Esso consiste nel far ingerire al paziente una bevanda che contiene dell'[[urea]] marcata con un [[isotopo]] del carbonio (C13 o C14) e valutare la presenza dell'[[anidride carbonica]] (CO<sub>2</sub>) marcata rilasciata nell'aria espirata.<ref name="brt"/>. L'esame viene effettuato in ambulatorio utilizzando strumentazione apposita e con l'aiuto di un tecnico specializzato. Un'alternativa altrettanto affidabile e poco invasiva per il paziente è la ricerca dell'[[antigene]] nelle feci, chiamato test [[antigene HpSA|HpSA]].<ref name="cons">{{en}} Peter Malfertheiner; Francis Mégraud; Colm O'Morain, [http://www.helicobacter.org/download/summary_guidelines_hp_infection%20_business_briefing.pdf ''Guidelines for the Management of Helicobacter Pylori Infection''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081113021946/http://www.helicobacter.org/download/summary_guidelines_hp_infection%20_business_briefing.pdf |data=13 novembre 2008 }}. European Gastroenterology Review, 2005.</ref> In questo caso il paziente deve semplicemente consegnare al laboratorio analisi un campione delle proprie feci su cui verrà condotto un [[test immunoenzimatico]]. L'infezione da ''H. pylori'' è anche diagnosticabile grazie alla rilevazione degli [[anticorpo|anticorpi]] [[IgG]] nel [[sangue]]; questo metodo, però, non consente di distinguere tra infezione attiva e infezione pregressa quindi è sconsigliato per il monitoraggio dell'efficacia della terapia.
Il metodo di riferimento per la diagnosi dell{{'}}''H. pylori'' rimane però la [[gastroscopia]], perché permette al medico una visione più diretta delle eventuali lesioni sulla parete dello stomaco e simultaneamente di raccogliere un campione di tessuto, che può quindi essere analizzato mediante metodi istologici o con il CLO Test (Test dell'Ureasi su campione istologico). L{{'}}''H. pylori'' possiede un [[enzima]], l'[[ureasi]], che scinde l'urea.<ref name="cons"/> Il CLO test prevede che il campione bioptico venga messo in una provetta contenenti l'urea e una [[Indicatore (chimica)|cartina tornasole]], con cui si può notare il cambiamento di pH nel liquido. Se esso varia significa che l'urea è stata scissa, e quindi in essa è presente l{{'}}''H. pylori''. Il test del respiro all'urea sfrutta lo stesso procedimento, ossia la presenza di ureasi che riesce a scindere l'urea.<ref name="cons"/>
== Terapia ==
=== Autoimmunitaria ===
Studi eseguiti in [[Europa]] hanno dimostrato una prevalenza media di sieropositività, per [[globulo bianco|anticorpi]] contro gli ''H. pylori'', compresa tra il 5% e il 15% nei bambini e tra il 30% e il 65% negli adulti. Il dato è differente se si stratificano i soggetti in relazione all'origine etnica, in quanto gli immigrati e i loro discendenti di prima generazione presentano dei valori più elevati rispetto agli autoctoni, numericamente simili se non identici rispetto a quelli del paese d'origine.<ref name="Cb">{{cita web|url=http://www.gastronet.it/divulgativo/educazionali/helicobacterpylori/cap1/default.html?sz=1|titolo=GastroNet – Epidemiologia|accesso=14 maggio 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080513071616/http://www.gastronet.it/divulgativo/educazionali/helicobacterpylori/cap1/default.html?sz=1|dataarchivio=13 maggio 2008}}</ref>
=== Farmacologica ===
La terapia per l'eradicazione del batterio comprende [[Inibitore di pompa protonica|inibitori di pompa protonica]] (IPP) per ridurre l'acidità, e l'uso di [[antibiotici]]. Tuttavia la migliore terapia è una "multipla", costituita da un inibitore di pompa associato a più antibiotici contemporaneamente. Quella che si è dimostrata più efficace contro ''H. pylori'' è quella con [[tetraciclina]] (eccetto che nei bambini al di sotto dei dodici anni),<ref name="libro2"/> metronidazolo, bismuto ed esomeprazolo per due settimane.<ref name="ponz"/><ref name="libro2"/><ref name="A">{{cita web|url=http://www.nutritionvalley.it/Salute/gastrico/stomaco/helicobacter_pylori.html|titolo=''Helicobacter pylori''|accesso=17 maggio 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080229130836/http://www.nutritionvalley.it/Salute/gastrico/stomaco/helicobacter_pylori.html|dataarchivio=29 febbraio 2008}}</ref>
Il primo ciclo terapeutico si basa sull'uso di:
* [[claritromicina]] 500 mg per 2/die;<ref name="libro1"/>
* [[amoxicillina]] 1 g per 2/die, o [[metronidazolo]] 500 mg per 2/die.<ref name="libro1">Mirbagheri Seyed Amir; Mehrdad Hasibi; Mehdi Abouzari; Armin Rashidi, ''Triple, standard quadruple and ampicillin-sulbactam-based quadruple therapies for H pylori eradication: A comparative three-armed randomized clinical trial''. World Journal of Gastroenterology, 2006. PMID 16937475</ref>
La terapia deve durare per almeno una settimana e devono essere associati IPP.
Nel caso in cui non sia avvenuta l'eradicazione del batterio la seconda scelta terapeutica è:
* [[bismuto]] 120 mg per 4/die;<ref name="libro2">V. M. Galan; A. A. Kishan; A. L. Silverman, ''Oral broccoli sprouts for the treatment of Helicobacter pylori infection: a preliminary report''. Dig Dis Sci, 2004. PMID 15387326</ref>
* [[metronidazolo]] 500 mg per 3/die;<ref name="libro2"/>
* [[tetraciclina]] 500 mg per 4/die.<ref name="libro2"/>
Se anche il secondo ciclo dovesse rivelarsi inefficace, è indicata una biopsia endoscopica, per isolare il batterio ed effettuare la scelta del farmaco in base al risultato dell'antibiogramma.
Uno studio effettuato in Italia, nel [[2006]], ha proposto l'utilizzo della [[levofloxacina]] in sostituzione della claritromicina e dell'amoxicillina, come primo ciclo terapeutico per l'eradicazione del batterio.<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Levofloxacin-based triple therapy in first-line treatment for Helicobacter pylori eradication|autore=Nista EC, Candelli M, Zocco MA, Cremonini F, Ojetti V, Finizio R, Spada C, Cammarota G, Gasbarrini G, Gasbarrini A.|rivista=The American Journal of Gastroenterology|anno=2006|pmid=16968503}}</ref>
== Studi genetici sui vari ceppi ''Helicobacter'' ==
[[File:Helicobacter pylori.jpg|thumb|upright=1.6|Vista al [[microscopio elettronico]] di una colonia di ''H. pylori'' stanziata nel muco gastrico]]
Al giorno d'oggi conosciamo vari ceppi di ''H. pylori'', suddivisi in modo anche minimale tra loro.<ref name="genome">{{en}} J. F. Tomb; O. White; A. R. Kerlavage; R. A. Clayton; G. G. Sutton; R. D. Fleischmann; K. A. Ketchum; H. P. Klenk; S. Gill; B. A. Dougherty; K. Nelson; J. Quackenbush; L. X. Zhou; E. F. Kirkness; S. Peterson; B. Loftus; D. Richardson; R. Dodson; H. G. Khalak; A. Glodek; K. McKenney; L. M. Fitzegerald; N. Lee; M. D. Adams; E. K. Hickey; D. E. Berg; J. D. Gocayne; T. R. Utterback; J. D. Peterson; J. M. Kelley; M. D. Cotton; J. M. Weldman; C. Fujii; C. Bowman; L. Watthey; E. Wallin; W. S. Hayes; J. M. Weidman; M. Borodovsky; P. D. Karp; H. O. Smith; C. M. Fraser; J. C. Venter, ''The complete genome sequence of the gastric pathogen Helicobacter pylori''. Nature, 1997. PMID 9252185</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://genolist.pasteur.fr/PyloriGene/|titolo=Il genere ''Helicobacter''|accesso=19 maggio 2008}}</ref> I due ceppi principali differiscono per il 6% del loro genoma.
Lo studio del ceppo dell{{'}}''H. pylori'' è incentrato nel tentativo di comprenderne la patogenicità. Possiede sessantadue geni coinvolti nella genesi del danno; entrambi i ceppi possiedono un'isola patogenicità di 40 kB che da sola ne contiene più di quaranta. Questa isola di patogenicità è assente negli ''H. pylori'' non patogeni per l'essere umano rimanendo quindi asintomatici.<ref name="genome"/>
Il [[gene]] ''CagA'' trascrive per una delle più importanti [[proteina|proteine]] dell{{'}}''H. pylori'', la CagA, molto diffusa tra i batteri del genere Helicobacter. I ceppi batterici che possiedono il gene ''CagA'' sono dotati della capacità di generare ulcere molto gravi e difficili da curare. La proteina ''CagA'' è trasportata all'interno delle cellule umane, dove la funzione normale del [[citoscheletro]] verrà annullata, alterando le regolari attività della cellula. La patogenica ''Cag'' contiene circa 30 geni, che collaborano per il [[quarto sistema di secrezione]]. Dopo la fissazione dell{{'}}''H. pylori'' alle cellule epiteliali gastriche, la proteina ''CagA'' è iniettata in esse passando per il quarto sistema di secrezione. La proteina ''CagA'' è [[Fosforilazione|fosforilata]] sui residui di [[tirosina]] da una cellula collegata alla [[membrana cellulare]] che favorisce l'ingresso della sostanza. Nei ceppi patogenici dell{{'}}''H. pylori'' è stata inoltre evidenziata la capacità di attivare l'[[recettore del fattore di crescita dell'epidermide|EGFR]] (il recettore del [[fattore di crescita dell'epidermide]]), una proteina della membrana dotata di attività [[recettore tirosina chinasi|tirosina chinasica]]. L'attivazione dell'EGFR dall{{'}}''H. pylori'' è associata a [[Trasduzione del segnale|trasduzioni del segnale]] ed [[Espressione genica|espressioni geniche]] all'interno delle cellule epiteliali che contribuiscono alla patogenesi. È stato inoltre provato che il [[dominio C-terminale]] della proteina ''CagA'' ([[amminoacido|amminoacidi]] 873–1002) può regolare la trascrizione genica della cellula ospite indipendentemente dalla fosforilazione delle tirosine.<ref name="genome"/>
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
=== Tesi e dissertazioni ===
* {{Cita web | url = https://tspace.library.utoronto.ca/handle/1807/24694 | titolo = T-Space at The University of Toronto Libraries: Mechanism of Helicobacter pylori Induced Gastric Cancer: Role of the Signal Transducer and Activator of Transcription Pathway | autore = Bronte-Tinkew, Dana Melanie | data = Jun 2010| lingua = en| accesso=8 gennaio 2012}}
* {{Cita web| url = http://etd.ohiolink.edu/view.cgi?acc_num=ucin1275937800| titolo = OhioLINK ETD: Mechanisms of Gastric Defense against Luminal Acid and Helicobacter pylori| autore = Demitrack, Elise| data = Aug 2010| lingua = en| accesso = 8 gennaio 2012| urlmorto = sì}}
* {{Cita web | url = http://etd.lib.nsysu.edu.tw/ETD-db/ETD-search/view_etd?URN=etd-0824110-180422 | titolo = Molecular interactions: metal ions and protein chaperones in the urease system from Helicobacter pylori | autore = Bellucci, Matteo| data = Apr 2010| lingua = en| accesso=8 gennaio 2012}}
* {{Cita web | url = https://tel.archives-ouvertes.fr/docs/00/52/12/13/PDF/PhD_Thesis_FINAL_VERSION.pdf | titolo = Etudes structurales de facteurs de virulence de la bactérie Helicobacter pylori | autore = Tosi, Tommaso | data = | lingua = fr| accesso=8 gennaio 2012}}
=== Testi ===
* {{Cita libro|autore=F. Pace|autore2=Sergio Vigneri|titolo=Helicobacter pylori|url=http://books.google.com/books?id=KmU3URUJ0A0C|data=1º giugno 1999|editore=Springer|isbn=978-88-470-0065-0}}
* {{Cita libro|titolo=Medicina interna sistematica|url=http://books.google.com/books?id=bgz8lBTiBbsC&pg=PA648|anno=2010|editore=Elsevier srl|p=648|isbn=978-88-214-3109-8}}
* {{Cita libro|autore=Giampiero Carosi|autore2=Carosi - Pauluzzi|autore3=Sergio Pauluzzi|titolo=Malattie infettive|url=http://books.google.com/books?id=4sZ1BhhFX-MC&pg=PA184|anno=2007|editore=PICCIN|p=184|isbn=978-88-299-1844-7}}
* {{Cita libro|autore=Panteghini|titolo=Interpretazione degli esami di laboratorio|url=http://books.google.com/books?id=oe2gFJj3nZ8C&pg=PA399|anno=2008|editore=PICCIN|p=399|isbn=978-88-299-1896-6}}
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== Voci correlate ==
* [[Batterio]]
* [[Helicobacter]]
* [[Tumore]]
* [[Tumore dello stomaco]]
* [[Test HpSA]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.epicentro.iss.it/problemi/helico/helicobacter.asp|EpiCentro - Helicobacter pylori}}
* {{Cita web| url = http://www.cdc.gov/search.do?queryText=helicobacter+pylori&searchButton.x=0&searchButton.y=0&action=search | titolo = Search Results: Helicobacter pylori | autore = | data = | lingua = en| accesso = }}
* {{Cita web | url = http://search.medscape.com/reference-search?newSearchHeader=1&queryText=helicobacter+pylori | titolo = Reference Search | autore = | data = | lingua = en | accesso = }}
* {{cita web|url=http://www.polygenicpathways.co.uk/helicobacter.htm|titolo=Helicobacter host/agente patogeno interazioni}}
* {{Catalife|codice=4260274|titolo=Helicobacter pylori|accesso=5 dicembre 2012|rango=specie|anno=2012}}
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{{Portale|medicina|microbiologia}}
[[Categoria:Helicobacter]]
[[Categoria:Gruppo 1 IARC delle sostanze cancerogene]]
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