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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = designer
|Nazionalità = sudafricano
|PostNazionalità = , noto per le collaborazioni con [[Volkswagen]], [[Norton Motorcycle Company|Norton]] e soprattutto [[Ducati]], marchio con il quale ha stretto, dal [[1989]] al [[2006]], una collaborazione professionale che l'ha portato ad apporre la firma su alcuni dei più famosi (e controversi) modelli della casa di [[Borgo Panigale]]. Collaboratore e allievo di [[Massimo Tamburini]] (ideatore, tra le altre, di [[MV Agusta Brutale]], [[Ducati 888]], [[Ducati 916|916]] e [[Ducati 996|996]] ) e [[Miguel Galluzzi]] (famoso per aver ideato il ''design'' della [[Ducati Monster]], indiscusso modello dell'attuale generazione di ''naked''), Terblanche è stato assunto nel 2013 dalla statunitense [[Confederate Motor Company]] in qualità di nuovo responsabile dello Sviluppo Prodotti<ref name= Terblanche_at_Confederate>{{cita news|lingua=en|autore=Jensen Beeler|url=http://www.asphaltandrubber.com/news/pierre-terblanche-confederate-motorcycles/|titolo=Pierre Terblanche Joins Confederate Motorcycles|pubblicazione=Asphalt And Rubber|data=12 marzo 2012|accesso=29 giugno 2013}}</ref>
}}
== Biografia ==
=== Gli studi e le prime esperienze ===
Gli studi di Pierre Terblanche cominciano nella natia [[Uitenhage]], dove, nel [[1974]], si diploma alla scuola superiore Brandwag; iscrittosi quindi all'Eastern Cape Technikon (che nel 2005 ha dato vita, con il Border Technikon e la University of [[Transkei]], all'unico polo universitario della [[Walter Sisulu]] University<ref>{{cita web|url=http://www.wsu.ac.za/research/research.php|titolo=Sito della Walter Sisulu University|accesso=30 giugno 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130628115503/http://www.wsu.ac.za/research/research.php|dataarchivio=28 giugno 2013}}</ref>), nel [[1977]] ottiene un diploma in ''[[graphic design]]'', che lo porterà alla sua prima occupazione lavorativa, un incarico come ''[[Key account manager|account manager]]'' presso la sede di Città del Capo della prestigiosa agenzia pubblicitaria [[Young & Rubicam]].
La passione di Terblanche per il ''design'' di veicoli (sorta, a detta sua, vedendo per la prima volta una [[Ferrari Modulo]] disegnata da [[Pininfarina]]<ref name= Terblanche_Vita >{{cita news|autore=Francesca Parisini|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/02/18/io-dal-sudafrica-alla-ducati-rapito-dalle.html|titolo=Io, dal Sudafrica alle Ducati, rapito dalle moto e dalla Dotta|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=18 febbraio 2003|accesso=6 luglio 2013}}</ref>) e l'incontro nel [[1981]] con [[Giorgetto Giugiaro]] (che, recatosi quell'anno in Sudafrica, vide i bozzetti di Terblanche e lo invitò a venire in [[Italia]]) lo spingono a lasciare il Sudafrica alla volta dell'[[Europa]]: per due anni, infatti, lavorerà per la [[Italdesign Giugiaro|Italdesign]] di Giugiaro a [[Torino]], per poi cercare un lavoro agli stabilimenti [[Ford]] di [[Colonia (Germania)|Colonia]].
Lì Terblanche cattura l'attenzione di [[Patrick Le Quément]], capo ''designer'', il quale, pur non concedendogli un lavoro (perché troppo poco qualificato<ref name=Terblanche_indiabike />) lo aiuta ad entrare al [[Royal College of Art]] con una lettera di presentazione.
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=== Gli anni Cagiva ===
[[File:Ducati Supermono.jpg|upright=0.7|thumb|left|[[Ducati Supermono]] ([[1993]]-[[1997]])]]
Ma è nel [[1989]] che la carriera di Terblanche giunge ad una svolta: il ''designer'' approda finalmente in Ducati, nel periodo ([[1983]]-[[1996]]) in cui il marchio bolognese è controllato dalla [[Varese|varesina]] [[Cagiva]]: nei primi due anni di collaborazione, sotto l'egida di [[Massimo Tamburini]], si occupa del ''[[restyling (auto)|restyling]]'' della [[Ducati Paso]] e del disegno della [[Ducati 888|888]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.motorcyclespecs.co.za/model/ducati/ducati_888strada%2093.htm|titolo=Ducati 888 su Motorcycle Specs|accesso=30 giugno 2013}}</ref>.
Trasferitosi dalla sede Ducati di Rimini a quella di Cagiva a [[Morazzone]] ([[Varese]]), durante gli "anni Cagiva" Terblanche si occupa anche del ''design'' della [[Cagiva Gran Canyon]] e soprattutto, in collaborazione con Massimo Bordi<ref>{{cita web|url=http://www.ducati.it/storia/anni_90/supermono/index.do|titolo=Ducati Supermono sul sito Ducati|accesso=30 giugno 2013}}</ref>, della [[Ducati Supermono]], creata esclusivamente per le competizioni di [[Superbike]], anche se ne furono omologati e messi in commercio 65 esemplari con il nome di "Supermono Strada"<ref>{{cita news|url=http://www.insella.it/news/la-ducati-supermono-si-fa-strada|titolo=La Ducati Supermono finalmente omologata|pubblicazione=In Sella|data=5 novembre 2012|accesso=30 giugno 2013}}</ref>. Il particolare ''design'' della moto (ispirato alla [[Ducati 916|916]]), caratterizzato da linee semplici e da un'essenzialità e leggerezza (non solo estetica: la moto, monocilindrica a 4 tempi con motore [[Ducati Desmoquattro]], pesa solamente 121 kg) del tutto nuove, ha fatto sì che diventasse uno dei modelli Ducati più apprezzati e ricercati di sempre, tanto che in dieci anni il suo valore si è decuplicato<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://britaliamoto.com/britaliamoto.com/The_Supermono_Strada.html|titolo=Scheda della Supermono Strada su Britaliamoto|accesso=30 giugno 2013|dataarchivio=22 febbraio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140222024217/http://britaliamoto.com/britaliamoto.com/The_Supermono_Strada.html|urlmorto=sì}}</ref>.
=== Al Centro Stile Ducati ===
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[[File:2006 Ducati Sport 1000.jpg|upright=0.7|thumb|left|Ducati Sport 1000 ([[2006]]–[[2008]])]]
[[File:2010 Ducati Hypermotard 796 at the 2009 Seattle International Motorcycle Show 1.jpg|upright=0.7|thumb|left|[[Ducati Hypermotard|Hypermotard]] ([[2007]]-presente)]]
Nel [[1996]] Ducati, grazie all'acquisizione da parte del fondo americano di [[private equity]] [[Texas Pacific Group]]<ref>{{cita web|url=http://economia.tesionline.it/economia/article.jsp?id=489|titolo=Il caso Ducati|accesso=2 luglio 2013}}</ref>, torna ad essere indipendente e Pierre Terblanche, lasciata Cagiva per seguire l'ormai indipendente casa emiliana, viene chiamato a dirigerne il Centro Stile. In questo ruolo si dedica inizialmente alla [[Ducati Supersport|Ducati Supersport 900]], uno dei primi modelli progettati con strumenti quasi esclusivamente informatici ([[CAD|CAD tridimensionale]], all'avanguardia per i tempi), la cui linea è un'evidente evoluzione della Supermono<ref>{{cita news|autore=Claudio Falanga|url=http://www.motoitaliane.it/mondoducati/arretrati/luglio1998/900ss.htm|titolo=Prova Ducati 900SS|pubblicazione=Motoitaliane.it|data=luglio 1998|accesso=30 giugno 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120611083708/http://www.motoitaliane.it/mondoducati/arretrati/luglio1998/900ss.htm|dataarchivio=11 giugno 2012}}</ref>.
Lo spirito innovativo e l'intuito di Terblanche emergono nuovamente l'anno successivo, quando viene presentata al Salone di Monaco la [[Ducati MH900e]]: inizialmente pensata come ''concept bike'' ispirata alla moto con cui [[Mike Hailwood]] vinse il [[Tourist Trophy]]
Suscitato scalpore e ottenuto un discreto successo (limitato comunque ad un mercato di nicchia o all'ambiente sportivo delle Superbike), a partire dal 2001 Terblanche si occuperà del ''design'' dei modelli principali del listino Ducati di inizio millennio. Nel mondo del motociclismo e in particolare degli appassionati del marchio di Borgo Panigale Terblanche è ormai conosciuto come un creativo particolarmente innovativo e anticonformista, capace di portare avanti idee controcorrente e spesso audaci<ref name=Terblanche_indiabike
È quello che accade in merito alla [[Ducati Multistrada]], mezzo di categoria "on/off", ideato sia per uso sportivo fuoristrada sia come moto da viaggio per una o due persone; ma lo "scandalo" vero e proprio si avrà solo un anno dopo, nel [[2002]], quando viene presentata la [[Ducati 999]], erede della [[Ducati 998|998]] e delle altrettanto fortunate [[Ducati 996|996]] e [[Ducati 916|916]]. La ''triple nine'' (che presentava alcune notevoli modifiche di ''design'' rispetto alle precedenti, dal cupolino più ampio agli indicatori di direzione incorporati negli specchietti) ha vinto, nel 2003, 2004 e 2006 tre [[Campionato mondiale Superbike|campionati mondiali Superbike]].
Al [[Salone dell'automobile di Tokyo|Tokyo Motor Show]] del [[2003]] fu presentata la nuova gamma [[Ducati Sport Classic]], composta da diversi modelli nei quali Terblanche aveva unito uno [[stile rétro]] con le tecnologie più avanzate del momento: anche in questo caso, pur essendo solo prototipi, la loro grande popolarità portò la casa emiliana a metterli in commercio. Nel 2006 videro la luce la [[Ducati Sport 1000]] monoposto e la [[Ducati PaulSmart 1000LE|Paul Smart]]<ref>{{cita news|autore=Franco Bartoli|url=http://www.motoitaliane.it/mondoducati/nov05prova.html|titolo=Sportive con classe|pubblicazione=Motoitaliane.it|accesso=2 luglio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060604130636/http://www.motoitaliane.it/mondoducati/nov05prova.html|dataarchivio=4 giugno 2006}}</ref> (ispirata alla [[Ducati 750 SS|750 SS]] portata in trionfo alla [[200 Miglia di Imola]] nel 1972 da [[Paul Smart]]), mentre l'anno seguente vennero messe in vendita la [[Ducati GT 1000]]<ref>{{cita news|url=http://www.motoitaliane.it/mondoducati/gtmille.html|titolo=Prova su strada della GT 1000|pubblicazione=Motoitaliane.it|accesso=2 luglio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110518151434/http://www.motoitaliane.it/mondoducati/gtmille.html|dataarchivio=18 maggio 2011}}</ref>, più turistica (e chiaramente ispirata alla [[Ducati 750 GT]]) e la Sport 1000 S, che presentava un cupolino simile a quello della Paul Smart.
L'ultimo modello Ducati che porta la firma di Terblanche è la [[Ducati Hypermotard]]: presentata nel 2005 all'[[EICMA]] di Milano, essa ha ancora (come Monster e Multistrada) l'ambizioso obiettivo di introdurre un nuovo concetto di moto<ref>{{cita news|autore=Alan Cathcart|url=http://www.motoitaliane.it/mondoducati/cavallo.html|titolo=Cavallo di razza: Prova della Ducati Hypermotard|pubblicazione=Motoitaliane.it|accesso=2 luglio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120107035508/http://www.motoitaliane.it/mondoducati/cavallo.html|dataarchivio=7 gennaio 2012}}</ref>, a metà tra la ''[[Naked (motociclismo)|naked]]'' e la [[supermotard]]: il progetto riesce e la moto registra un grande successo, tanto che viene premiata dalla Motorcycle Design Association come "Moto più bella del 2005"<ref>{{cita web|url=http://www.moto.it/news/hypermotard-moto--anno-per-motorcycle-design-association-1341.html|titolo=Hypermotard moto dell'anno per la Motorcycle Design Association|accesso=2 luglio 2013}}</ref>.
=== Il "dopo Ducati": Moto Guzzi, Norton e Confederate Group ===
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In realtà tra il [[2009]] e il [[2011]] collaborerà con il [[Piaggio & C.|Gruppo Piaggio]] e [[Moto Guzzi]], per la quale disegna i ''concept V-12'' (la "LM", la "Strada" e la "X", presentate all'[[EICMA]] 2009), possibili eredi delle stradali sportive di Guzzi (di cui la [[Moto Guzzi Le Mans|Le Mans]] è il modello più famoso), caratterizzate da dettagli e soluzioni tecniche fortemente innovativi<ref>{{cita news|url=http://www.motoblog.it/post/21621/eicma-2009-moto-guzzi-v12-concepts-dati-e-foto-ufficiali|titolo=Eicma 2009: Moto Guzzi V12 Concepts|pubblicazione=Motoblog|data=10 novembre 2009|accesso=4 luglio 2013}}</ref>. I prototipi, però, rimangono tali, non figurando negli anni successivi nelle gamme della casa di [[Mandello del Lario]].
Lasciato il Gruppo Piaggio nel 2011, Terblanche è assunto dalla casa motociclistica inglese [[Norton Motorcycle Company|Norton]]<ref>{{cita web|url=http://www.motorbox.com/moto/magazine-moto/people/pierre-terblanche-va-in-norton|titolo=Designer:Pierre Terblanche va in Norton|accesso=5 luglio 2013}}</ref>, rilanciata sul mercato nel 1998 e produttrice dal 2006 di un nuovo modello, la Commando 961<ref>{{cita web|url=http://www.classic-british-motorcycles.com/norton-motorcycles.html|titolo=Norton Motorcycle|accesso=5 luglio 2013}}</ref>. Ma i rapporti con la casa di [[Donington Park]], nonostante alcuni immediati progetti di Terblanche<ref>{{cita news|autore=Michele Lallai|url=http://www.motoblog.it/post/29782/i-primi-sketch-delle-nuove-norton-di-terblanche|titolo=I primi sketch delle nuove Norton di Terblanche|pubblicazione=Motoblog.it|data=24 maggio 2011|accesso=5 luglio 2013}}</ref>, sono tesi al punto da indurre il ''designer'' a dimettersi in poco meno di un anno<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.bikesales.com.au/news/2011/ducati/pierre-terblanche-walks-out-on-norton-25270|titolo=Pierre Terblanche walks out on Norton|accesso=5 luglio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120407032916/http://www.bikesales.com.au/news/2011/ducati/pierre-terblanche-walks-out-on-norton-25270|dataarchivio=7 aprile 2012}}</ref>.
Dal 2013 al 2015 Pierre Terblanche è responsabile dello Sviluppo Prodotti presso l'azienda [[Confederate Motor Company]], fondata e amministrata da H. Matthew Chambers, che ha definito Terblanche "minacciosamente intelligente, ferocemente coraggioso e schietto fino all'eccesso"<ref name= Terblanche_at_Confederate />.▼
Dal 2015 al 2016 Pierre Terblanche ha collaborato con Royal Enfield.
▲Dal 2013 Pierre Terblanche è responsabile dello Sviluppo Prodotti presso l'azienda [[Confederate Motor Company]], fondata e amministrata da H. Matthew Chambers, che ha definito Terblanche "minacciosamente intelligente, ferocemente coraggioso e schietto fino all'eccesso"<ref name= Terblanche_at_Confederate />.
==Note==
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==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
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{{Portale|biografie|design}}
[[Categoria:Designer automobilistici]]
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