Stereoscopia: differenze tra le versioni
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Nel 1851 lo stereoscopio di Brewster venne presentato all'[[Esposizione Universale]] di [[Londra]], suscitando l'interesse della [[Vittoria del Regno Unito|regina Vittoria]] che ne volle subito uno per sé.
È del 1852 l'invenzione della fotocamera binoculare (anche conosciuta come [[fotocamera stereoscopica]] o stereo camera), per opera di [[J.B. Dancer]], un ottico di [[Manchester]] e nello stesso anno [[Claude Marie Ferrier]] perfeziona le lastre in vetro stereoscopiche, di gran lunga migliori degli altri supporti fino ad allora utilizzati.
Visto l'enorme interesse riscosso dall'oggetto, dapprima la ditta [[parigi]]na Duboscq & Soleil, cui seguirà Ferrer & Sorlier, poi svariate altre ditte, soprattutto inglesi, francesi e americane, produrranno in serie lo stereoscopio Brewster, che diviene a breve un enorme successo presso la borghesia europea e americana. Negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] [[Oliver Wendell Holmes]] realizza infatti una versione più economica dello stereoscopio di Brewster.
Col tempo alle fotografie in bianco e nero su cartoncino, si affiancheranno fotografie colorate a mano stampate su carta sottile e, successivamente, stampe fotografiche su lastre di vetro (delle diapositive ''ante litteram''), sovente anch'esse colorate, che conferiscono maggiore profondità alle immagini stereoscopiche.
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{{Vedi anche|Autostereoscopia|Barriera di parallasse}}
Tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX vengono ideati e messi a punto i primi sistemi di visione stereoscopica senza l'ausilio di alcun dispositivo ottico supplementare. Il più antico sistema [[autostereoscopia|autostereoscopico]] viene ideato indipendentemente sia da Jacobson che da Berthier attorno al 1896<ref name="history1">{{Cita web |url=http://www.outeraspect.com/history_lenticular.php |titolo=History of Lenticular Technology and Related Autostereoscopic Methods |sito=outeraspect.com |lingua=en |accesso=11 ottobre 2011 |dataarchivio=27 ottobre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111027204239/http://www.outeraspect.com/history_lenticular.php |urlmorto=sì }}</ref> e trova applicazione inizialmente nel campo della fotografia: il sistema viene registrato nel 1903 da [[Frederic Eugene Ives]]<ref>U.S. Patent 725,567 "Parallax Stereogram and Process of Making Same", application filed 25 September 1902, patented 14 April 1903</ref> che ne inventa il nome, [[barriera di parallasse]], e che lo sfrutta per la realizzazione di fotografie stereoscopiche.<ref name="history1" /> A partire dalla fine del XX secolo questo sistema verrà applicato alla costruzione di monitor autostereoscopici.
Nel 1908 [[Gabriel Lippmann]], meglio conosciuto per l'invenzione della fotografia a colori nel 1886, suggerisce di utilizzare un sistema di lenti al posto della barriera di parallasse. A tale sistema dà il nome di "fotografia integrale" e le immagini prendono il nome di "integrammi".<ref name="history1" />
==== Tru-Vue ====
[[File:Tru-Vue bakelite viewer.jpg|thumb|Stereoscopio [[Tru-Vue]] del 1957]]▼
{{Vedi anche|Tru-Vue}}
▲[[File:Tru-Vue bakelite viewer.jpg|thumb|Stereoscopio [[Tru-Vue]] del 1957]]
Già tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento la pellicola fotografica [[35 millimetri (pellicola fotografica)|35mm]] comincia a prendere il posto di cartoncini e vetrini negli stereoscopi sviluppati dai prototipi di Whatstone e Brewster, tuttavia si dovrà alla [[Stati Uniti|statunitense]] [[Tru-Vue]] Company di [[Rock Island (Illinois)|Rock Island]] il rilancio a livello popolare dello stereoscopio attraverso un visore che utilizzi rullini di pellicola 35mm in bianco e nero (i cosiddetti ''filmstrips'') come supporto per le immagini stereoscopiche.
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==== View-Master ====
[[File:View-Master Model E.JPG|thumb|Stereoscopio [[View-Master]] Model E degli anni cinquanta]]▼
{{Vedi anche|Meoskop|Stereo•Rama|View-Master}}
▲[[File:View-Master Model E.JPG|thumb|Stereoscopio [[View-Master]] Model E degli anni cinquanta]]
Nel 1939 la Sawyer's di [[Portland (Oregon)|Portland]], commercializza per la prima volta l'invenzione di un bizzarro riparatore di pianoforti tedesco immigrato negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] durante gli anni venti: si tratta di [[William Gruber]] e del suo visore stereoscopico [[View-Master]].
A differenza del predecessore Tru-Vue, il View-Master utilizza dischetti di cartoncino a supporto di 7 coppie di diapositive a colori da [[16mm]], più economiche rispetto al rivale e al contempo permettono di godere per la prima volta di panorami realistici e a colori.
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Negli anni successivi il View-Master passerà di mano in mano fino a venire acquisito dalla [[Mattel]] nel 1997, casa di giocattoli per la quale è in produzione a tutt'oggi.
Il View-Master ha goduto, soprattutto nei primi anni della propria produzione, di numerose imitaziani, di cui le più note e popolari furono il [[Meoskop]], prodotto dalla [[Meopta]] in [[Cecoslovacchia]], e lo [[Stereo•Rama]], prodotto in [[Italia]] tra gli anni cinquanta e sessanta del XX secolo da diverse ditte in successione.<ref>{{Cita web |url=https://www.viewmaster.co.uk/htm/stereorama.asp |titolo=Stereo•Rama |sito=20th Century Stereo Viewers |accesso=7 gennaio 2019 |lingua=en}}</ref><ref>{{Cita|Fabio Sabatelli, 2006}}.</ref>
==== Cinema 3-D ====
{{Vedi anche|Cinema tridimensionale|Stereo-cinema|Stereofantascopio}}
I primi esperimenti di immagini stereoscopiche in movimento si devono già a [[Charles Wheatstone]] che sperimenta lo [[Cinema tridimensionale#Stereofantascopio|stereofantascopio]], unendo la tecnica dello [[zootropio]] a quella dello stereoscopio. L'invenzione, poi sviluppata anche da altri con altri nomi, non avrà il successo commerciale dello stereoscopio a immagini "fisse", rimanendo a livello di pura curiosità scientifica.<ref name="campagnoni">{{Cita|Donata Pesenti Campagnoni, 2007}}.</ref>
[[File:LaNature1908 Stereo-Cinema reynaud.jpg|thumb|Lo [[stereo-cinema]] di [[Charles-Émile Reynaud]]]]
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==== Stereogramma a punti casuali ====
Nel 1959 lo studioso della visione, neuroscienziato e psicologo [[Bela Julesz]] e [[MacArthur Fellow]], inventano gli stereogrammi a punti casuali, mentre portano avanti una ricerca ai [[Bell Laboratories|laboratori Bell]] sul riconoscimenti di oggetti camuffati dalle foto aeree riprese dagli aerei spia. Al tempo, molti studiosi della visione pensavano che la percezione della profondità si verificasse negli occhi stessi, mentre ora sappiamo trattarsi di un complesso processo neurologico. Julesz utilizzò un computer per creare un paio di immagini a punti casuali che, quando venivano osservate con uno stereoscopio, permettevano al cervello di vedere delle forme tridimensionali. Questo provava che la percezione della profondità è un processo neurologico.<ref name="julesz">{{en}} Bela Julesz (1971). ''Foundations of Cyclopean Perception''. Chicago: The University of Chicago Press. ISBN 0-226-41527-9</ref><ref name="julesz_cadence">{{Cita|S. Shimoj, 1994}}.</ref>
==== Autostereogramma ====
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A metà del XIX secolo [[David Brewster]], che come abbiamo visto è responsabile di aver migliorato lo stereoscopio inventato da [[Charles Wheatstone]], scopre anche l'effetto "carta da parati" (''wallpaper effect''): egli nota che fissando a lungo gli schemi ripetuti nella [[carta da parati]], il cervello è portato a sovrapporli creando l'illusione che il piano di messa a fuoco si trovi dietro alla superficie reale.<ref name="pinker"/>
Nel 1979 Christopher Tyler, uno studente di Bela Julesz e della visione psicofisica al [[Smith-Kettlewell Institute]], combina questa teoria con quella dello stereogramma a punti casuali di Julesz, per creare il primo [[autostereogramma|autostereogramma a punti casuali]], anche conosciuto con il nome di stereogramma a singola immagine a punti casuali (''single-image random-dot stereogram'' o SIRDS). Questo tipo di autostereogramma permette di visualizzare una forma tridimensionale da una singola immagine bidimensionale senza l'ausilio di alcun dispositivo ottico.<ref name="beyond3d">{{Cita|Marc Grossman e Cheri Smith, 2004}}.</ref><ref name="tyler_cadence">{{Cita|Christopher Tyler, 1994}}.</ref>
==== Informatica ====
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== Percezione ==
[[File:Constudeyepath.png|thumb|La visione binoculare negli [[Essere umano|esseri umani]]]]▼
{{Vedi anche|Visione binoculare|Libera visione stereoscopica}}
▲[[File:Constudeyepath.png|thumb|La visione binoculare negli [[Essere umano|esseri umani]]]]
Ciò che permette ai nostri occhi di percepire la realtà a tre dimensioni, è la [[visione binoculare]]. Gli occhi vedono lo stesso soggetto da due posizioni differenti (a distanza di circa 6 cm. l'una dall'altra), il [[cervello]] unisce queste due immagini ed elabora la profondità.
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La stereoscopia artificiale viene utilizzata in quei casi in cui una normale riproduzione stereoscopica con base di ripresa pari alla distanza interpupillare non sia sufficientemente adatta a riprodurre in rilievo l'oggetto ripreso, cioè nel caso di ripresa di soggetti posti a grandi distanze rispetto al punto di ripresa e che, se fotografati con una base di ripresa normale, cioè pari alla distanza interpupillare, non permetterebbero di ottenere alcun effetto di rilievo, o nel caso di soggetti microscopici, che è impossibile riprendere a una distanza di 6,5 cm.
Ad esempio nel caso si riprendano immagini [[astronomia|astronomiche]] o in [[fotogrammetria]] (dove si utilizza un rapporto base/distanza compreso tra 1/5 ed 1/20), la distanza deve essere notevolmente aumentata, mentre nel caso si debbano fotografare delle molecole, la distanza tra i due punti di ripresa non deve essere che di qualche [[ångström]].<ref>[http://www.rilievo.poliba.it/studenti/aa99/DeFeudis/STEREOSCOPIA/STEREO.html ''Stereoscopia''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100907212937/http://rilievo.poliba.it/studenti/aa99/DeFeudis/STEREOSCOPIA/stereo.html |date=7 settembre 2010 }} in Rilievo dell'architettura</ref>
Altre fonti identificano invece la stereoscopia naturale con la comune [[visione binoculare]] umana, mentre la stereoscopia artificiale con qualsiasi tecnica di creazione di una immagine stereoscopica, rendendola quindi un sinonimo della stereoscopia stessa.<ref>[http://www.cs.unibo.it/~roffilli/thesis/MAGALO07.pdf Tesi sulla stereoscopia] in Dipartimento di Scienze dell'Informazione, Università di Bologna</ref>
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I primi stereogrammi, utilizzati da [[Charles Wheatstone]] per illustrare la [[visione binoculare]] attraverso il suo [[stereoscopio a specchi]], riproducono semplici immagini geometriche tridimensionali, e furono infatti disegnati a mano. E così avvenne per le immagini stereoscopiche utilizzate dallo [[stereofantascopio]].
Con la nascita della fotografia, sempre su interessamento da parte di Wheatstone, si vennero a utilizzare apparecchi fotografici per la creazione di fotografie stereoscopiche o ''stereofotografie''. Il [[cinema tridimensionale]] portò la nuova esigenza di riprendere immagini in movimento tridimensionali: per un lungo
Per la realizzazione di [[autostereogramma|autostereogrammi]], videogiochi, film 3D in animazione digitale, si utilizzano infine appositi programmi per computer.
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==== Fotocamere a obiettivo singolo accoppiate ====
Alcuni fotografi, tra i quali [[William Gruber]], l'inventore del [[View-Master]]<ref name="viewmastermemories">{{Cita|Mary Ann Sell, Wolfgang Sell e Charley van Pelt, 2000}}.</ref>, preferiscono fare ricorso a due fotocamere tradizionali, specialmente reflex, accoppiate, al fine di ottenere una migliore qualità (messa a fuoco e definizione) dell'immagine.
In questo caso le fotocamere vengono sincronizzate per scattare perfettamente all'unisono. Per le fotocamere tradizionali si ricorre ad un doppio cavetto flessibile per far scattare gli otturatori di entrambe le fotocamere nel medesimo istante, mentre per le fotocamere digitali devono essere effettuati interventi a livello hardware.
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Questa tecnica veniva sovente utilizzata dai fotografi ottocenteschi che realizzavano immagini stereoscopiche di paesaggi. È infatti possibile realizzare tali immagini solamente per soggetti "fissi", dal momento che il soggetto, se in movimento, deve essere ripreso nello stesso istante.
Nelle immagini ottocentesche non è infrequente, l'esagerazione dell'effetto stereoscopico, ottenuto attraverso l'aumento della distanza dello slittamento tra i due scatti separati, ben oltre la distanza pupillare<ref name="3DImagics">{{Cita|Wim van Keulen, 1990}}.</ref>. Effetto sfruttato inizialmente dalle immagini di [[Charles Wheatstone]] per le prime immagini realizzate per il suo [[stereoscopio a specchi]].
==== Cinepresa stereoscopica ====
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L'effetto Pulfrich si ottiene diminuendo leggermente la luce che raggiunge uno degli occhi con appositi occhialini o anche semplicemente anteponendo ad uno dei due occhi la lente polarizzata di un paio di occhiali da sole.
L'effetto Pulfrich è stato sfruttato dalla televisione italiana per la trasmissione dell'[[anime]] ''[[
=== Stereogramma a punti casuali ===
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=== Autostereogramma ===
{{Vedi anche|Autostereogramma}}
[[File:Stereogram Tut Random Dot Shark.png|thumb|Autostereogramma la cui illusione ottica permette di vedere uno [[squalo]] 3-D]]
L'[[autostereogramma]], comunemente detto anche [[stereogramma]]<ref group="N">Tuttavia il termine "stereogramma" definirebbe tutti i tipi di immagine piana stereoscopica, comprese le doppie immagini affiancate per stereoscopio o gli anaglifi.</ref>, è un'illusione ottica, atta a creare una immagine tridimensionale da una immagine piana bidimensionale, senza utilizzare alcuno strumento ottico, ma usufruendo della visione a occhio nudo.
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Gli occhiali sono dotati di due lenti costituite da un piccolo schermo a [[cristalli liquidi]], che, sincronizzate dal processore, alla stessa frequenza del display oscurano prima un occhio e poi l'altro, in questo modo quando sullo schermo compare l'immagine destinata all'occhio sinistro, viene oscurata la lente destra e viceversa. A una frequenza così elevata le due immagini vengono osservate come contemporanee, il cervello le elabora formando l'immagine tridimensionale.
Nel [[1997]] la [[Woobo Electronics Co. Ltd]] immette sul mercato del Personal Computer il primo paio di occhiali elettronici LCD denominato "CyberBoy" con alcuni videogiochi in realtà virtuale, in grado di permettere la visione stereoscopica con qualsiasi PC dotato di un semplice processore [[Intel]] 486 e con appena 4 MB di Ram.{{
L'effetto ottenuto coinvolge l'utilizzatore, ma produce anche un certo affaticamento a chi indossa gli occhiali che può portare, specialmente le prime volte, ad una sensazione di nausea e vertigine. Il fenomeno sembra dovuto ad un'errata interpretazione della realtà del cervello, che percepisce la scena tridimensionale come reale, ma non riceve dagli altri sensi (tipicamente dal senso dell'equilibrio) nessun altro stimolo collegato all'esperienza<ref name=PCPro />.
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==== Fotogrammetria ====
{{Vedi anche|Stereoscopio a specchi|Stereoscopio a ingrandimento variabile|Stereomicrometro|Fotogramma stereometrico|Modelli stereometrici}}
La [[fotogrammetria]] utilizza la stereoscopia quale tecnica che consente di rilevare forma, posizione e dimensioni di un oggetto mediante una coppia di [[fotogrammi stereometrici]], cioè una coppia di fotografie ottenute con una particolare [[fotocamera stereoscopica]] chiamata [[camera stereometrica]], e che vengono osservate attraverso particolari tipi di [[stereoscopio]], quali lo [[stereoscopio a specchi]] e lo [[stereoscopio a ingrandimento variabile]], e di misura, quali lo [[stereomicrometro]]. Questa tecnica viene utilizzata in [[cartografia]], [[topografia]], [[geologia]] e in [[architettura]].
==== Medicina ====
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* {{Cita libro |autore=Susan Barry |titolo=Vedere e rivedere |editore=Biblioteca Le Scienze |anno=2010 |isbn=no |cid=Susan Barry, 2010}}
* {{Cita libro |autore=Maria Letizia Casanova |autore2=Alberto Manodori |autore3=Carlo Pavia |titolo=Roma in stereoscopia (1855-1908) |editore=De Luca Editori d'Arte |anno=1994 |isbn=88-8016-064-8 |cid=Maria Letizia Casanova, Alberto Manodori e Carlo Pavia, 1994}}
* {{Cita libro |autore=Keith Claworthy |titolo=The Collectable Stereo Viewers Guide |editore=Keith Claworthy |anno=2006 |isbn=1-905290-35-7 |lingua=en |cid=Keith Claworthy, 2006}}
* {{Cita libro |autore=Sylvain Grain |titolo=Images 3D stéréoscopiques. Etude et expérimentation des images tridimensionnelles en relief: de leur création à leur diffusion |anno=2007 |isbn=no |lingua=fr |cid=Sylvain Frain, 2007}}
* {{Cita libro |autore=Marc Grossman |autore2=Cheri Smith |titolo=Magic Eye Beyond 3D. Improve Your Vision |url=https://archive.org/details/magiceyebeyond3d0000gros |editore=Andrews McMeel Publishing |città=Kansas City |anno=2004 |
* {{Cita libro |autore=Anton Hautmann |titolo=Firenze in stereoscopia |editore=Ocatvo |anno=1999 |isbn=88-8030-122-5 |cid=Anton Hautmann, 1999}}
* {{Cita libro |autore=Henry Le Lieure |titolo=Il mondo in stereoscopia |url=https://archive.org/details/ilmondoinstereos0000unse |editore=Electa Mondadori |anno=1996 |isbn=88-435-5575-8 |cid=Henry Le Lieure, 1996}}
* {{Cita libro |autore=Herbert McKay |titolo=3-Dimensional Photography |editore=American Photographic Publishing Company |anno=1953 |isbn=no |lingua=en |cid=Herbert McKay, 1953}}
* {{Cita libro |autore=[[Stanislao Pecci]] |autore2=Franco Gengotti |titolo=Stereofotografia. Manuale pratico per il cinema e la fotografia tridimensionale |anno=1920 |isbn=no |cid=Stanislao Pecci e Franco Gengotti, 1920}}
* {{Cita libro |autore=Donata Pesenti Campagnoni |titolo=Quando il cinema non c'era. Storie di mirabili visioni, illusioni ottiche e fotografie animate |editore=UTET Università |anno=2007 |isbn=88-6008-079-7 |cid=Donata Pesenti Campagnoni, 2007}}
* {{Cita libro |autore=Stephen Pinker |titolo=How the Mind Works |url=https://archive.org/details/howmindworks0000pink |editore=W. W. Norton & Company |anno=1999 |isbn=0-393-31848-6 |lingua=en |cid=Stephen Pinker, 1999}}
* {{Cita libro |autore=Mary Ann Sell |autore2=Wolfgang Sell |autore3=Charley van Pelt |titolo=View-Master Memories |editore=Mary Ann & Wolfgang Sell |anno=2000 |isbn=no |lingua=en |cid=Mary Ann Sell, Wolfgang Sell e Charley van Pelt, 2000}}
* {{Cita libro |autore=S. Shimoj |capitolo=Interview with Bela Julesz |titolo=Super Stereogram |url=https://archive.org/details/superstereogram00cade_0 |curatore=S. Horibuchi |città=San Francisco |editore=Cadence Books |anno=1994 |isbn=1-56931-025-4 |pp=
* {{Cita libro |autore=Christopher Tyler |capitolo=The Birth of Computer Stereograms for Unaided Stereovision |curatore=S. Horibuchi |titolo=Stereogram |url=https://archive.org/details/stereogram00howa |editore=Cadence Books |città=San Francisco |anno=1994 |pp=
* {{Cita libro |autore=Wim van Keulen |titolo=3D Imagics. A stereoscopic Guide to the 3D Past and its Magic Images 1838-1900 |editore=3-D Books Productions |anno=1990 |isbn=90-71377-04-0 |lingua=en |cid=Wim van Keulen, 1990}}
* {{Cita libro |autore=John Waldsmith |titolo=Stereo Views - An Illustrated History & Price Guide |editore=Krause Publications |anno=2002 |isbn=0-87349-409-1 |lingua=en |cid=John Waldsmith, 2002}}
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* {{cita web |url=http://www.stereoscopicsociety.org.uk/ |titolo=The Stereoscopic Society |lingua=en}}
* {{cita web |url=http://www.stereoscopic.org/ |titolo=Stereoscopic Displays and Applications |lingua=en}}
* {{cita web |url=http://www.3-dreview.com/
* {{cita web |url=http://www.stereoscopy.com/ |titolo=Stereoscopy.com - The World of 3D-Imaging! |lingua=en}}
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{{Storia della fotografia}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|cinema|
[[Categoria:Precinema]]
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