Monte Zebrù: differenze tra le versioni
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{{Montagna
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|image_text = Il monte Zebrù (al centro) visto dalla
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Il '''Monte Zebrù''' (3.735 {{m s.l.m.}}) è una montagna del [[Gruppo Ortles-Cevedale]] nelle [[Alpi Retiche meridionali]]
== Descrizione ==
Si trova sulla linea di confine tra la [[Lombardia]] ed il [[Trentino-Alto Adige]].
== Alpinismo ==
[[File:Thurwieserspitze, Zebru und Königsspitze.jpg|sinistra|miniatura|Fotografia del 1880 che riprende alcune montagne del massiccio dell'[[Ortles]]: [[Punta Thurwieser]], monte Zebrù e [[Gran Zebrù]]]]
La prima ascensione certa della montagna
La prima scalata della grande parete nord-est fu compiuta nel 1898 da una delle prime donne alpiniste, [[Beatrice Tomasson]], con le guide Hans Sepp Pinggera e Friedrich Renstadler, che tracciarono un itinerario che ancora oggi è classico ed apprezzato. Le altre ascensioni ai vari versanti della montagna sono invece un fatto abbastanza recente, dovuto in parte anche alla scomoda posizione della montagna, lontana da tutti i valichi facilmente accessibili e circondata da imponenti muraglie che impongono discese lunghe e difficoltose. La parete nord-est sotto la cima nord-ovest, la sommità, venne scalata per via diretta nel 1937 da Kurt Richter con Alois Pichler e Sepp Pinggera mentre nel 1921 Antonio Ballabio
== Ascensioni ==
Il Monte Zebrù è il meno frequentato e più selvaggio monte della catena Ortles
* ''Via normale:'' è quella dei primi salitori lungo il ghiacciaio del versante nord. Lo si risale dalla Vedretta Zebrù che può essere raggiunta dal [[Rifugio Quinto Alpini]] (2.877 m), poi tenendosi sul fianco sinistro fino al passo del Giogo Alto dove sorge il bivacco fisso Città di Cantù (3.527 m)
* ''Cresta sud-est: ''è il crinale di collegamento delle due cime, la cresta principale della montagna, seguita soprattutto in discesa, che costituisce una bella traversata d'alta quota con passaggi su terreno misto ghiaccio e roccia impegnativi. La difficoltà è AD con tratti di III e III+ in roccia friabile.
* ''Via Tomasson:'' è la via più frequentata alla parete nord-est ed è una classica della zona
* ''Via Diemberger:'' è l'alternativa più diretta alla via Tomasson con cui ha in comune l'approccio alla parete. Essa poi si sposta verso destra dapprima nel colatoio principale, poi lungo le placche nevose della cima nord-ovest raggiungendola poco sotto il culmine lungo la cresta, supera 850 m di parete con passi di III e IV e ghiaccio a 55°, valutata D.
Gli altri itinerari alla montagna sono stati abbandonati a causa della friabilità della roccia e quindi degli elevati pericoli oggettivi, anche a causa della riduzione del manto glaciale degli ultimi tempi.
== Bibliografia ==
{{cita libro |collana=Guida dei Monti d'Italia
== Voci correlate ==
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