Monastero di Santo Stefano (Jolfa): differenze tra le versioni

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{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
|nome = Monastero di Santo Stefano
|nomeInglese = Saint Stepanos Monastery
|immagine = St-Stepanous-02.jpg
|anno = 2008
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Il '''monastero di Santo Stefano''' (in [[lingua armena|armeno]]: Սուրբ Ստեփանոս վանք), conosciuto in Armenia come '''Maghardavank''', è un antico complesso della [[Chiesa apostolica armena|chiesaChiesa armena]] in [[Iran]], situato circa 15&nbsp;km a nord-ovest della città di [[Jolfa]], nella [[regione dell'Azarbaijan occidentale]]. È stato inserito, nel luglio del 2008, nella lista del [[Patrimonio dell'umanità]] dell'[[UNESCO]] assieme al [[Monasteromonastero di San Taddeo]] e alla [[Cappellacappella di Dzordzor]].<ref>{{cita web |lingua=en |url=http://whc.unesco.org/en/list/1262||titolo=UNESCO World Heritage: Armenian Monastic Ensembles of Iran}}</ref>
 
Si trova in una gola sul versante iraniano del [[fiume Aras]] (vicino al villaggio abbandonato di Darashamb)<ref>{{cita libro |titolo= Православная |titolotradotto=Darashamb // Enciclopedia ortodossa |città=Mosca|anno=2007|volume= XIV|autore=Daniil Dimitri |pp= 191-192. – 752 |lingua=ru |ISBN= 978-5-89572-024-0}}</ref> che segna il confine con l'[[Azerbaigian]]. È stato eretto nel [[IX secolo]] e ricostruito durante l'epoca [[safavide]] dopo aver patito danneggiamenti in seguito a diversi [[terremoti]].
 
== Storia ==
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[[San Bartolomeo Apostolo]] fondò la chiesa intorno al 62 d.C., quando la regione faceva ancora parte dell'[[Impero partico]].<ref>{{cita libro|autore1= A. Bruke|autore2= V. Maxwell|autore3= I. Shearer|titolo= Iran|editore= Lonely Planet|anno= 2012 |lingua=en}}</ref> Il primo monastero fu costruito nel VII secolo e fu successivamente ampliato nel X secolo. Il monastero fu danneggiato durante le guerre tra i [[Selgiuchidi]] e l'[[Impero bizantino]] nei secoli XI e XII.
[[File:Iran - Aras - St. Stepanos Monastry - panoramio.jpg|miniaturathumb|sinistra|Il Monastero di Santo Stefano]]
In seguito alla conquista della regione da parte dei [[mongoli]] di [[Hulagu Khan]], nipote di [[Gengis Khan]], a metà del XIII secolo, fu firmato un accordo di pace tra la Chiesa armena e l'[[Ilkhanato]], che garantiva ai Cristiani un trattamento equo. Il monastero fu restaurato nella seconda metà del XIII secolo e fu completamente ricostruito sotto la guida di Zaccaria nel 1330. Nel XIV e XV secolo, il monastero di Santo Stefano era all'apice della sua influenza culturale e intellettuale, producendo dipinti e manoscritti miniati di religione, storia e filosofia.
[[File:St. Stepanos Monastery - panoramio.jpg|thumb|sinistra|Panorama del Monastero di Santo Stefano]]
All'inizio del XV secolo, la nuova dinastia safavide protesse gli armeni, ma la regione fu al centro dei conflitti con gli ottomani, che invasero l'Armenia occidentale nel 1513. Il monastero declinò gradualmente nel XVI secolo. [[Abbas il Grande]] espulse gli abitanti della regione nel 1604 e il monastero fu abbandonato. Dopo il 1650, i [[Safavidi]] rioccuparono la regione e il monastero abbandonato fu restaurato nell'ultima parte del XVII secolo.
[[File:Aras - Jolfa - St. Stepanos Monastery - panoramio.jpg|thumb|Aras - Jolfa - Monastero di St. Stefano]]
All'inizio del XVIII secolo, la regione passò sotto l'espansione dell'[[Impero russo]]. [[Yerevan]] fu conquistata dai russi nel 1827 e, in base al [[Trattato di Turkmenchay]], il confine tra Iran e Russia fu successivamente stabilito sull'[[Araxes]]. Di conseguenza, parte della popolazione fu forzatamente sfollata nell'Armenia russa. I governanti Qajar continuarono a proteggere gli armeni e incoraggiarono la ricostruzione del monastero di Santo Stefano tra il 1819 e il 1825.
 
Il monastero fu ricostruito più volte e gli elementi attuali risalgono per lo più al XVII e XIX secolo. È stato un importante centro culturale per gli armeni e ha ospitato e ospitato figure religiose, calligrafi, pittori, scrittori, filosofi e storici. Un certo numero di manoscritti miniati prodotti o copiati nel monastero sono ora conservati presso il [[Matenadaran]] di [[Yerevan]], o presso il Centro Culturale Mechitarista di [[Venezia]].<ref>{{cita web|lingua=en |url=http://www.armenica.org/cgi-bin/armenica.cgi?490876818615110=2=ba=1====baz0028===| titolo=St.Stepanos Monastery|editore=Armenica|accesso=16 agosto 2008}}</ref>
[[File:Iran - Aras - St. Stepanos Monastry - panoramio.jpg|miniatura]]
 
==Galleria d'immagini==
Il monastero ha subito diversi restauri anche nel XX secolo.
 
== Galleria d'immagini ==
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== Note ==
<references />
 
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Saint Stepanos Monastery}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=https://www.treccani.it/magazine/atlante/cultura/Via_della_Seta_Santo_Stefano.html|titolo=Via della Seta Santo Stefano |pubblicazione=Treccani}}
* {{cita web|http://whc.unesco.org/en/list/1262|UNESCO World Heritage: Armenian Monastic Ensembles of Iran}}
* {{cita web | 1 = http://www.iranchamber.com/monuments/historical_churches_iran.php | 2 = Historical Churches in Iran | accesso = 22 gennaio 2010 | dataarchivio = 5 giugno 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110605042641/http://www.iranchamber.com/monuments/historical_churches_iran.php | urlmorto = sì }}
* {{fa}} Hamid-Rezā Hosseini, ''The Stepanous Paradise'' (''Behesht-e Stepanous'' - بهشت استپانوس), Jadid Online, November 10, 2008, [http://www.jadidonline.com/story/10112008/frnk/st_stephanus_church]. Filmato: [http://www.jadidonline.com/images/stories/flash_multimedia/St_stephanus_church_test/church_high.html] (4 min 52").
 
{{Patrimoni Unesco|Iran}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Iran|patrimoni dell'umanità}}
 
[[Categoria:Patrimoni dell'umanità dell'Iran]]