Edward Lear: differenze tra le versioni

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L'11 settembre del 1847 Edward Lear raggiunse con un treno [[stazione di Nocera Inferiore|Nocera]], insieme al suo amico John Proby, da lì con una {{Chiarire|"caratella"}} si spostarono verso [[Avellino]] e poi nell'entroterra del [[Principato Ulteriore]]; sommersi da difficoltà logistiche vi passarono dei giorni tra [[Grottaminarda]], [[Frigento]] e [[Sant'Angelo dei Lombardi]], riuscendo solo all'alba del 17 settembre, con l'ausilio di un asino prima e di una "vettura provvidenziale" poi, a raggiungere la città di [[Melfi]], attraversando l'indifferenza umana e le locande di [[Bisaccia (Italia)|Bisaccia]] e [[Lacedonia]]. A Melfi passarono quattro giorni, apprezzando il luogo federiciano con escursioni mattutine e allegre serate nelle cene alla corte del signor Manassei, tra chitarre, canti e partite a carte. Un'abitudine di Lear e in generale dei due viaggiatori era quella di disegnare i posti visitati, per lasciare una traccia materiale del viaggio alla loro memoria. Dopo una parentesi di un giorno in [[Puglia]], nella quale si divisero: Proby verso [[Canosa di Puglia|Canosa]], Edward Lear verso [[Castel del Monte]], tornarono in [[Basilicata]], e dopo una breve sosta a [[Montemilone|Monte Milone]] arrivarono a [[Venosa]], dove vennero ospitati da don Nicola Rapolla. Tutte le accoglienze ricevute, venivano raccomandate da Manassei. Visitarono dapprima il castello di Venosa e nello scritto Lear evidenzia l'apprezzamento per i vicoli e le suggestioni sia della città di Orazio sia del paesaggio del [[Vulture-Melfese|Vulture]], ritenuto come il migliore dei territori indagati nel [[Regno di Napoli (1806-1815)|Regno di Napoli.]] In casa Rapolla si consumavano discorsi culturalmente alti, sulla letteratura inglese, addirittura nel dettaglio cita scambi di battute con donne del posto su [[William Shakespeare|Shakespeare]] e [[John Milton|Milton]]. È evidente l'esplorazione capillare anche degli usi e dei costumi dei posti visitati. Abbandonata Venosa, giunsero a Rapolla, che fu visitata in fretta, per arrivare a Barile, dalla quale rimasero delusi, come anche in parte da Rionero che fu la tappa successiva, dove furono comunque ben accolti e il riferimento nello scritto riguarda l'alto tasso sviluppo commerciale e mercantile del luogo, attraverso il commercio della seta e di altri articoli di lusso. Poi giunsero a [[Monticchio (Basilicata)|Monticchio]] nella viglia della festa di san Michele, il patrono. Poterono ammirare qui i boschi, i laghi e il monastero di San Michele. Dopo aver lasciato Monticchio, ed essere passati per [[Atella (comune)|Atella]], definita da Lear pittoresca ma malinconica, arrivarono a [[Castel Lagopesole|Lagopesole]] per visitare il suo castello. La destinazioni successive furono [[Avigliano]] dove visitarono la Madonna del Carmine, [[Potenza (Italia)|Potenza]] e infine [[Vietri sul Mare|Vietri]].
 
Il calendario segna il primo giorno di ottobre, quando i due viaggiatori fanno ritorno in [[Campania]], presso [[Eboli]].<ref>{{Cita testo|url=https://www.consiglio.basilicata.it/archivio-news/detail.jsp?otype=1120&id=257872&appro=1#.YpHXD6hBzIU|titolo=(RegioneInforma) Edward Lear, intelletualeintellettuale inglese|editore=Agenzia di Stampa del Consiglio Regionale della Basilicata|data=2004-07-05|accesso=2024-08-22}}</ref>
 
=== Il viaggio in Abruzzo ===