Ciclismo: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|lo sport agonistico|Ciclismo (sport)}}
[[File:Vélocourse.jpg|thumb|Ciclisti professionisti ritratti durante la [[Tro-Bro Léon 2009]]]]
Per '''ciclismo''' si intende l'utilizzo di una [[bicicletta]] come mezzo meccanico a scopi differenziati. L'accezione più comune di "ciclismo" è riferita allo [[ciclismo (sport)|sport del ciclismo]], ma in realtà lo spettro è più ampio abbracciando anche gli usi [[mezzo di trasporto|trasportistici]], quelli ricreativi e [[cicloturismo|cicloturistici]] e quelli militari.
 
Il mezzo meccanico ovvero la bicicletta ha cominciato a diffondersi nel [[XIX secolo]] e sono circa due miliardi le persone, di ogni età ed estrazione sociale, che nel mondo utilizzano tale veicolo.<ref>{{cita web|url=http://www.uci.ch/cyclingforall/about/|titolo=About Cycling for All |accesso=6 settembre 2014|lingua=en}}</ref> È il principale mezzo di trasporto in molti paesi in cui la motorizzazione di massa non si è sviluppata a pieno. In altri paesi in cui questo processo è già avvenuto, a causa delle conseguenze negative (congestione, inquinamento, vivibilità), si è avviato un processo di riduzione ed uscita dal trasporto motorizzato. Le primissime gare ufficiali si sono svolte nel 1868. Gli europei, gli inglesi e i francesi vi hanno preso parte. In uno dei parchi della capitale francese, era necessario guidare per due chilometri. Successivamente, hanno iniziato a condurre gare di lunga distanza e sviluppare il campo del ciclismo.
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== Storia ==
{{Vedi anche|Storia della bicicletta}}
[[File:Draisine or Laufmaschine, around 1820. Archetype of the Bicycle. Pic 01.jpg|thumb|[[Draisina]]|sinistra|251x251pxdestra]]
 
[[File:The American Velocipede.jpg|thumb|[[Velocipede]]]]
[[File:Ordinary bicycle01.jpg|thumb|[[Biciclo]]]]
Nel 1790 nasce il celerifero del Conte Mede de Sivrac, di legno, senza sterzo e catena, con avanzamento a spinta. La draisina di Von Drais (barone tedesco) risale invece al 1818 ed era costituita da un [[manubrio]] per dirigere la ruota anteriore e un sellino; l'avanzamento era sempre a spinta, così come il materiale: il legno. La prima "vera" bicicletta fu inventata verso il 1839 da un [[maniscalco]] scozzese: Kirkpatrick Mac Millan e consisteva in una "draisienne migliorata", alla quale Mac Millan aveva installato un sistema abile di pedali. Contrariamente alla draisienne, diventava possibile rotolare senza che i piedi toccassero il suolo.
 
Il primo velocipede (così battezzato dal francese Michaux nel 1855) modello Michaudina aveva i pedali innestati direttamente sul mozzo anteriore, la cui [[ruota]] era molto grande (circa 3 metri). Il [[telaio (bicicletta)|telaio]] era in [[ferro]] e il freno a pattino si trovava sulla ruota posteriore. Questa bicicletta ebbe un grande successo, e si passò dai due esemplari del 1861, ai 4 esemplari del 1865. La funzione di una ruota anteriore grande, era quella di aumentare lo spazio percorso in funzione del tempo, quindi di incrementare la velocità. L'altezza della ruota anteriore costringeva il ciclista ad usare uno scalino per poter montare in [[sella (bicicletta)|sella]].
[[File:The American Velocipede.jpg|thumb|[[Velocipede]]]]
 
Durante questo periodo nacquero anche le prime corse in bicicletta, le quali avevano la funzione di promuovere questo mezzo, quindi i fini erano di tipo commerciale. Nel 1868 fecero la loro apparizione telai e [[forcella (bicicletta)|forcelle]] di [[acciaio]] forgiato, ruote di legno cerchiate in ferro, rivestimenti delle ruote in caucciù. Nel 1869 nasce in [[Francia]] la [[Parigi]]-[[Rouen]] (prima grande corsa ciclistica su strada, da Parigi a Rouen sulla distanza di 126 chilometri, con la partecipazione di 304 concorrenti), vinta dal [[veterinario]] inglese Moor, il quale percorse la distanza a circa 15&nbsp;km/h. La prima gara in [[Italia]] risale invece al 1870 ([[Firenze]]-[[Pistoia]]); 33&nbsp;km percorsi in poco più di 2 ore. Intorno al 1875 apparve in [[Inghilterra]] la "grande B" detta anche "il ragno", con la ruota anteriore di 1,5&nbsp;m di diametro, al cui mozzo erano posti i pedali, mentre la minuscola ruota posteriore serviva solo da punto di appoggio. La prima classica italiana (1876) fu vinta da Maghetti, che percorse 150&nbsp;km da [[Milano]] a [[Torino]].
 
Nel 1877 Rousseau inventa gli ingranaggi moltiplicatori applicati alla ruota anteriore, con trasmissione a catena. Tra il 1876 ed il 1879 Shergold, Vincent e Lawson applicano gli ingranaggi nella ruota posteriore. Nel 1880 a [[New York]] in [[America]], nasce la prima 6 giorni di corsa su pista. Nel 1883 in [[Inghilterra]] Starley introdusse sulla sua "safety" la trasmissione a catena, oltre a rimettere in uso il sistema a raggi tangenziali e non perpendicolari al mozzo, per una migliore ripartizione del carico. Nel 1888 Dunlop inventa lo pneumatico; con l'arrivo dello pneumatico di Dunlop si risolse soprattutto il problema delle strade accidentate di allora, rendendo così più confortevoli e pratiche le biciclette. Tra il 1889 e il 1890, rispettivamente [[Michelin]] e [[Pirelli Tyre|Pirelli]] apportano delle modifiche sulsullo pneumatico inventato da Dunlop.
[[File:Ordinary bicycle01.jpg|thumb|[[Biciclo]]]]
 
Nel 1890 nasce la [[Parigi]]-[[Brest (Francia)|Brest]]-Parigi: 1260&nbsp;km no stop da pedalare giorno e notte. Nel 1896 nasce la prima classica francese denominata [[Parigi-Roubaix]]. Nel 1897 nasce la prima [[ruota libera]]. Nel 1898 vengono installati i mozzi forniti di freni "retro-pedale" alla bicicletta. Tra il 1900 e il 1912 aumenta il numero di biciclette in Italia, fino ad arrivare a circa un milione di esemplari. Nel 1903 nasce il [[Tour de France]] che fu vinto da Maurice Garin, spazzacamino valdostano.
 
Sei anni dopo il primo "Tour de France", nel 1909, l'Italia si adegua e organizza il primo "[[Giro d'Italia]]" della penisola, grazie all'inventiva di [[UccioTullo CostamagnaMorgagni]] de "[[La Gazzetta dello Sport]]". 127 i corridori al via della corsa che non aveva ancora come simbolo del primato la [[maglia rosa]] e la classifica non era redatta in base al tempo impiegato da ciascun corridore, ma in base ad un punteggio assegnato al termine di ogni arrivo di tappa. E già nella prima frazione il "Giro" perse due dei probabili favoriti: il "diavolo rosso", l'astigiano [[Giovanni Gerbi]] e il francese [[Lucien Mazan]] che si faceva chiamare Petit Breton entrambi coinvolti in due differenti cadute. La classifica finale vide primeggiare [[Luigi Ganna]] che precedette di due punti [[Carlo Galetti]] e di 15 [[Giovanni Rossignoli]]. Infine, nel 1912 nasce il professionismo.
 
== Tipologie ==
=== Trasporto ===
{{Vedi anche|Ciclismo urbano|Mobilità ciclabileciclistica}}
[[File:coconut bunch.jpg|thumb|[[Noci di cocco]] su bicicletta]]
L'uso [[mezzo di trasporto|trasportistico]] della bicicletta ha luogo, soprattutto in aree urbane, sia per gli spostamenti di persone che in attività commerciali, per il trasporto merci.
 
La bicicletta ha storicamente costituito uno dei pochi modi per spostare persone e merci a disposizione delle classi meno agiate. Lo sviluppo economico, a partire dalla seconda metà del [[XX secolo]], ha portato a un'importante diffusione dell'[[automobile]], che ha in gran parte soppiantato l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto. Con l'aumento del [[traffico urbano]], tuttavia, e il raggiungimento, soprattutto nei territori fortemente urbanizzati, dei limiti di sviluppo del trasporto motorizzato, l'utilizzo della bicicletta è ridivenuto concorrenziale: a suo favore anche l'estrema economicità rispetto agli altri mezzi e l'impatto ambientale praticamente nullo.
 
[[File:Loaded touring bicycle.JPG|thumb|Bicicletta per [[cicloturismo]] in [[Tibet]]]]
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=== Scopi militari ===
[[File:HJB10 – Radfahr-Kompanie.jpg|thumb|Fanteria tedesca in bicicletta durante la [[Primaprima guerra mondiale]]]]
La fanteria in bicicletta ha costituito, tra il [[XIX secolo|XIX]] e il [[XX secolo]], una delle specialità della [[fanteria]]. Suddivisi in reparti organici, e armati di moschetti e di mitragliatrici, i fanti in bicicletta potevano coprire 80–90&nbsp;km al giorno e trovare utilità sia in fase prebellica che in combattimento.<ref name=ciclistifanti>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclisti_%28Enciclopedia_Italiana%29/|titolo=Ciclisti - Enciclopedia Italiana (1931)-|accesso=6 settembre 2014}}</ref>
 
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=== Sport ===
{{Vedi anche|Ciclismo (sport)}}
[[File:Trois jours d'Aigle - 1.jpg|thumb|Una [[ciclismo su pista|competizione su pista]]]]
Le competizioni di ciclismo sono parte integrante di questa disciplina. Nate negli ultimi decenni del [[XIX secolo]], si sono storicamente distinte in tre discipline principali: il [[ciclismo su pista]], praticato all'interno dei [[velodromo|velodromi]], il [[ciclismo su strada]], praticato sulle comuni strade, e il [[ciclocross]], praticato fuori strada. Dagli anni settanta e ottanta ha avuto molta diffusione anche il [[mountain biking|mountain bike]]. Sono poi riconosciute anche le specialità della [[BMX]], del [[trialBike (ciclismo)trial|trial]], del [[ciclismo indoor]] e del [[paraciclismo]].
 
Il ciclismo è [[sport olimpico]] dal 1896, anche se solo dal 1984 sono ammesse nel programma le gare femminili. Al 2012 rientrano nel [[Ciclismo ai Giochi olimpici|programma olimpico]] quattro discipline: il ciclismo su pista, il ciclismo su strada, il mountain biking e la BMX. Le competizioni sono regolate e coordinate dall'[[Unione Ciclistica Internazionale]] attraverso le organizzazioni continentali e nazionali.
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* {{cita libro |nome=Claudio |cognome=Gregori |wkautore=Claudio Gregori (giornalista) |titolo=Ciclismo |url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/ |opera=Enciclopedia dello Sport |editore=[[Enciclopedia Treccani]] |anno=2005}}
* {{cita libro |nome=Davide |cognome=Mazzocco |titolo=Storia del ciclismo - 150 anni: dai pionieri ai giorni nostri |città=Torino |editore=Bradipolibri |anno=2010}}
* {{cita libro|titolo=Il ciclista |autore= Grioni U. |editore=Cisalpino Istituto Editoriale Universitario |città=Milano |anno=1990 |annooriginale=1910 |edizione=terza |ISBN= 88-205-0659-9 |oclc=954753722 |SBN=IT\ICCU\LO1\0364843LO10364843}}
* {{cita libro|titolo=Dal velocipedismo a Gino Bartali |autore1=Capanni A. |autore2=cervellati F. |editore=Provincia di Firenze |città=Firenze |anno=2005 |edizione=II |oclc=955586066 |SBN=IT\ICCU\CFI\0406181CFI0406181}}
* {{cita libro|titolo=Cicloeroi. Il ciclismo eroico, 1891-1914 |autore1=Delfino C. |autore2=Petrucci G. |editore=I libri de L'Eroica |città=Siena |anno=2010 |ISBN=978-88-7145-3040 |lccn=9788871453040 |oclc=701208641 |SBN=IT\ICCU\RMB\0796927RMB0796927}}
* {{cita libro|titolo=Il Touring Club Italiano |autore=Pivato S. |wkautore=Stefano Pivato |editore=Il Mulino |città=Bologna |anno=2006 |opera=L'identità italiana |ISBN=88-15-10883-1 |lccn=2006350997 |oclc=65179581 |SBN=IT\ICCU\IEI\0244145IEI0244145}}
* {{cita libro|titolo=Storia sociale della bicicletta |autore=Pivato S. |wkautore=Stefano Pivato |editore=Il Mulino |città=Bologna |anno=2019 |ISBN=978-88-15-28521-8 |oclc=1127259313 |SBN=IT\ICCU\TO0\2047320TO02047320}}
* {{cita libro|titolo=Dizionario (raccontato) della lingua del ciclismo| autore=Mauro Parrini |editore=Absolutely Free| città=Roma | anno=2018 | ISBN=978-88-6858-137-4 | SBN=IT\ICCU\RMB\0802155RMB0802155}}
* Marco Marando, ''La bici rosa, viaggio nel ciclismo femminile con le campionesse di ieri e di oggi,'' Pontedera'','' Bandecchi&Vivaldi'','' giugno 2016'', ISBN 9788865291344''
* Marco Marando e Ambrogio Rizzi, ''Inseguendo un sogno, intervista con il ciclismo femminile,'' Pontedera, Bandecchi&Vivaldi, dicembre 2018. ISBN 9788883417191
 
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