Letteratura vittoriana: differenze tra le versioni

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[[File:Queen Victoria bw.jpg|thumb|La [[Regina Vittoria]] in una foto in bianco e nero]]
La '''letteratura vittoriana''' è la [[letteratura britannica]] nel periodo di regno della [[regina Vittoria]] (1837-1901).
 
La '''letteratura vittoriana''' è laNel [[letteratura]]Regno delUnito periododi compresoGran nelBretagna regno della [[Vittoria dele Irlanda|Regno Unito|Regina Vittoria]], ([[1837]]-[[1901]]). L'epoca delll'[[Inghilterraetà vittoriana]] fu caratterizzata nella sua prima metà (fino al [[1860]] circa) dalla [[rivoluzione industriale]], e nella seconda (pressappoco fino al [[1900]]) dall'espansione [[colonialismoImpero britannico|espansione coloniale]] [[Inghilterra|inglese]], frutto degli investimenti nel settore mercantile dei [[capitalismo|capitali]] accumulati dall'attività [[manifattura|manifatturiera]] tessile.
 
==Panorama dell'era vittoriana==
===La prima metà===
[[File:Alfred Lord Tennyson 1869.jpg|thumb|[[Alfred Tennyson]], [[Poeta Laureato]]]]
Se l'[[Inghilterra vittoriana|età vittoriana]] è stata esaltata per le sue grandi innovazioni [[scienza|scientifiche]] e [[tecnologia|tecnologiche]] quali la [[ferrovia]], la propulsione ad [[elica]], l'[[illuminazione a gas]] e il [[telegrafo]] ([[1844]]), la maggior parte della critica posteriore e attuale ha ravvisato in essa, a torto o a ragione, una mancanza di profondità [[arte|artistica]] e di impegno [[società (sociologia)|sociale]] tra gli intellettuali, accusati spesso di conformismo e superficialità: i critici più severi hanno fatto nomi significativi quali [[Charles Dickens]], [[William Makepeace Thackeray]] ([[1811]]-[[1863]]), [[Anthony Trollope]] ([[1815]]-[[1888]]) e, [[Benjamin Disraeli]] e [[Robert Louis Stevenson]].
 
===La seconda metà===
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===L'Oxford Movement===
{{vedi anche|Movimento di Oxford}}
A fianco della [[chiesa (istituzionecomunità)|chiesa]] ufficiale si diffondono però numerose confessioni [[Vangelo|evangeliche]] alternative e crescono quelle non-conformiste come i [[quaccheri]] e i [[chiesa metodista|metodisti]]: il disagio di questa crisi spirituale e la secolarizzazione della società spacca la stessa [[comunità]] ecclesiale dall'interno determinando la nascita verso la metà del secolo dell'[[Movimento di Oxford|Oxford Movement]]. Predicando il ritorno nostalgico al [[cattolicesimo]] [[medioevo|medievale]] esso produce in effetti la defezione di una piccola ma influente élite del clero [[Chiesa anglicana|anglicano]] verso il cattolicesimo romano o il ripiegamento su posizioni ad esso vicine (destando grande scandalo nell'alta e media [[borghesia]]).
 
===I preraffaelliti===
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===L'utilitarismo===
{{vedi anche|utilitarismo}}
[[John Stuart Mill]] e [[Jeremy Bentham]] sono al contrario i maggior sostenitori dell'utilitarismo assieme a [[Thomas Robert Malthus]], [[matematica|matematico]] che studia le [[Curva (matematica)|curve]] [[demografia|demografiche]]: questi propone la [[pianificazione delle nascite]] allo scopo di garantire il benessere sociale e l'ordine [[politica|politico]]. Si diffonde l'idea che utilità sia sinonimo di benessere e il benessere coincida con il bene: l'uomo medio vittoriano è un inguaribile ottimista, convinto che la tecnologia sia in grado di risolvere tutti i problemi umani, materiali e [[spiritoSpirito (filosofia)|spirituali]]. L'orgoglio nazionale inglese raggiunge le sue massime vette con la conquista dell'[[India]] ma il primato coloniale è, non per caso, il prodotto delle conquiste scientifiche del secolo.
 
==La letteratura e il letterato vittoriano==
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[[File:Harriet Beecher Stowe by Francis Holl.JPG|thumb|[[Harriet Beecher Stowe]], che scrisse dell'Inghilterra vittoriana al di fuori del paese]]
 
Periodo che vede da un lato prosperità e progresso (con l'invenzione del telefono, del telegrafo, delle fotografie ecc.), dall'altro grave povertà, disagi e profonda ingiustizia, per le classi più disagiate, creando un binomio tra conformismo etico, filantropia, moralismo e corruzione, ricerca di denaro, avidità e che separava la vita privata dal più generale comportamento pubblico.<br />
Dato anche il carattere di transizione dell'età vittoriana, per molti critici è un ponte tra Romanticismo etico e modernismo. Oltre alle opere di Dickens, dobbiamo accennare a romanzieri quali [[Benjamin Disraeli|Disraeli]], [[William Makepeace Thackeray|Thackeray]], le [[sorelle Brontë]], e [[Anthony Trollope|Trollope]] per l'influsso del [[Naturalismo (letteratura)|naturalismo]] e del [[positivismo]]: quest'ultimo fu autore di bozzetti realistici ma non privi di satira di personaggi del [[sacerdozio|clero]] anglicano. In ogni caso, proprio per il fatto di essere un periodo affascinato dalla scienza, la [[poesia]] ricopre un ruolo minore. Anche la prosa satirica sembra rinunciare alla verve mordace e trasgressiva che l'[[anarchia]] romantica aveva ereditato dai romanzieri settecenteschi ([[Jonathan Swift]], [[Henry Fielding]], [[Daniel Defoe]]).
 
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===La censura letteraria===
Le trame dei [[romanzo|romanzi]] sono per lo più a lieto fine e comunque esplicitamente edificanti. In quell'epoca apparve perfino un rifacimento delle opere di [[William Shakespeare|Shakespeare]], epurato delle scene di [[erotismo]] e [[violenza]] quali si possono leggere anche in [[Romeo e Giulietta]]: opportunamente riviste le opere diventarono favole piacevoli da leggere anche ai bambini. Tacciono così anche gli antichi e pure modernissimi [[Età elisabettiana|elisabettiani]] che avevano ispirato fino a pochi anni prima tanta [[letteratura]] e [[poesia]] deldei primi “anni ruggenti” del movimento romantico.
 
===Tabù vittoriani===
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===Il Crystal Palace (1851)===
[[File:Delamotte-Crystal.png|thumb|Il [[Crystal Palace (Londra)|Crystal Palace]] dall'interno (1851)]]
 
{{Vedi anche|Crystal Palace (palazzo)}}
[[File:Delamotte-Crystal.png|thumb|Il [[Crystal Palace (palazzo)|Crystal Palace]] dall'interno (1851)]]
 
L'uomo vittoriano dall'apparenza rassicurante e paternalista, padre ideale di famiglia, soldato eroico in tanti bozzetti di genere ma in fondo turbato da incertezze e inquietudini. Disorientamento comprensibile, proprio nel momento in cui per la prima volta, la scienza sembra scardinare l'esistenza di una presenza [[provvidenza|provvidenziale]] nel mondo.
 
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===L'estetismo e il decadentismo===
[[File:Oscar Wilde.jpeg|thumb|upright=0.7|[[Oscar Wilde]]]]
 
{{vedi anche|estetismo|decadentismo}}
[[File:Oscar Wilde by Sarony 1882 01.jpg|thumb|upright=0.7|[[Oscar Wilde]]]]
 
Il [[decadentismo]] e l'[[estetismo]] trovano un eloquente interprete in [[Oscar Wilde]] ([[1854]]-[[1900]]), autore del celeberrimo romanzo ''[[Il ritratto di Dorian Gray]]'', continuatore delle teorie pre-estetistiche di [[John Keats]] e strenuo difensore del principio dell'"Arte per l'Arte!" (in [[Lingua inglese|inglese]]: ''Art for Art's sake!''), non più asservita alla [[morale]] o alle ideologie. L'arte ha valore anche soltanto perché è bella e dà piacere alla vista, prescindendo dal soggetto ritratto. A questo distacco dai codici sociali e morali fa da contraltare la [[psicoanalisi]], che cerca di esorcizzare i nuovi [[fantasma|fantasmi]] dell'era moderna: desideri inconfessabili e paure represse vengono finalmente alla luce sul lettino dello [[psicoanalisi|psicoanalista]].
 
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{{vedi anche|spiritismo}}
La temibile potenza del vapore perde impeto nel crepuscolo del secolo, dominato dal [[decadentismo]] in cui vibrano più dimesse le note di una poesia [[malinconia|malinconica]] su cui incombe un profondo senso di stanchezza: il mistero e l'ineffabile pervadono la poesia ma anche la vita, in cui oggetti, animali eventi non sono descritti per quello che sono ma per i significati arcani che racchiudono in sé che la scienza non può penetrare: lo [[spiritismo]] attira molte persone soprattutto a partire dagli anni '80. È in un'atmosfera dimessa che si spegne un secolo: l'Imperatrice muore appena un anno dopo ([[1901]]).
 
==Bibliografia utilizzata==
===Testi===
*[[Thomas Hardy]], ''Tess dei d'Urbervilles''. Milano, Rizzoli, 1979.
*Sir [[Arthur Conan Doyle]], ''The Best of Sherlock Holmes''. Hertfordshire, Wordsworth classics, 1998.
*R.L. Stevenson, ''Lo Strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde''. Milano, Rizzoli, 1952.
*R.L. Stevenson, ''Dr. Jekyll and Mr. Hyde''. Harmondsworth, Penguin, 1979.
*[[Charlotte Brontë]], ''Jane Eyre''. ''Harmondsworth'', Penguin, 1966.
*H.G. Wells, ''The Time Machine''. London, Everyman, 2001.
*E.A. Poe, ''Tales of Mystery and Imagination''. Hertfordshire, Wordsworth Classics, 1993
*E.A. Poe, ''Racconti''. Milano, Garzanti, 1972.
*A. Trollope, ''The Warden''. Harmondsworth, Penguin, 1984.
*J.H. Newman, ''Loss and Gain''. Oxford, Oxford University Press, 1986.
 
===Critica===
*Walter Allen, ''The English Novel''. Harmondsworth, Penguin, 1954.
*Chris Baldick, ''In Frankenstein's Shadow. Myth, Monstrosity, and Nineteenth-Century Writing''. Oxford and New York, Oxford University Press/Clarendon Press, 1990.
*Mirella Billi, ''Il gotico inglese''. Bologna, Il Mulino, 1986.
*Jerome H. Buckley, ''The Victorian Temper''. London, Frank Cass, 1966.
*[[Anthony Burgess]], ''English Literature''. Burnt Mills, Longman, 1958.
*Mariaconcetta Costantini, ''Poesia e sovversione. Christina Rossetti, Gerard Manley Hopkins''. Pescara, Edizioni Campus, 2000.
*Walter H. Houghton, ''The Victorian Frame of Mind 1830-1870''. New Haven and London, Yale University Press, 1957.
*Renzo D'Agnillo, ''The Poetry of Matthew Arnold''. Roma, Aracne, 2005.
*De Logu, Pietro, ''La narrativa di George Eliot'', Adriatica, Bari, 1969.
*De Logu, Pietro, ''La poetica e la poesia di Matthew Arnold'', Di Stefano, Genova, 1961.
*De Logu, Pietro, ''Poesia vittoriana'', ESI, Napoli, 1964.
*Robert Douglas-Fairhurst, ''Victorian Afterlives. The Shaping of Influence in Nineteenth-Century Literature''. Oxford, Oxford University Press, 2002.
*Francesco Marroni, ''Disarmonie vittoriane. Rivisitazioni del canone della narrativa inglese dell'Ottocento''. Roma, Carocci, 2002.
*Francesco Marroni, ''Miti e mondi vittoriani. La cultura inglese dell'Ottocento''. Roma, Carocci, 2004.
*Francesco Marroni, ''Spettri senza nome. Modelli epistemici e narrativa vittoriana''. Roma, Carocci, 2007.
*Michela Marroni, ''John Ruskin: ricerca estetica e mito di Venezia''. Roma, Aracne, 2007.
*Franco Marucci, ''Il Vittorianesimo''. Bologna, Il Mulino, 1991.
*Paola Partenza, "Alfred Tennyson e la poesia del dubbio". Bari, Adriatica, 2002, 2012.
*[[Mario Praz]]. ''Storia della letteratura inglese''. Firenze, Sansoni, 1979.
*Marcella Romeo, ''Ologrammi e stereotipi coloniali nell'opera di Harriet Martineau''. Pescara, [[Edizioni Tracce]], 2006.
*Eleonora Sasso, ''William Morris tra utopia e medievalismo''. Roma, Aracne, 2007.
*Emma Sdegno, ''Saggi su Ruskin''. Venezia, Cafoscarina, 2004.
* Miriam Sette, ''George Eliot: il corpo della passione. Aspetti della corporeità nella narrativa dell'ultima fase'',Pescara, Campus, 2004.
*Anna Enrichetta Soccio, ''George Meredith: romanzo e sperimentazione''. Pescara, Edizioni Campus, 2001.
*Saverio Tomaiuolo, ''Tennyson e il senso del narrare''. Pescara, Edizioni Tracce, 2003.
*Raymond Williams, ''Culture and Society''. Harmondsworth, Penguin, 1958.
*Raymond Williams, ''The English Novel from Dickens to Lawrence''. London, Chatto and Windus, 1971.
*Raymond Williams, ''The Country and the City''. London, Chatto and Windus, 1973.
 
==Note==
<references/>
==Voci correlate==
;Letteratura
*[[Età vittoriana]]
*[[Romanticismo]]
 
;Scrittori vittoriani
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*[[Utilitarismo]]
 
==Note==
==Collegamenti esterni==
<references/>
*[https://web.archive.org/web/20060430092559/http://www.radio.rai.it/radio3/terzo_anello/alta_voce/archivio_2004/eventi/2004_10_01_mulino_flossa/index.cfm ''Il mulino sulla Floss'' di George Eliot, riduzione radiofonica di Radio 3 Rai] (Il Terzo Anello - Ad alta voce): 21 puntate, formato .ram
 
==Bibliografia==
===Testi===
*[[Thomas Hardy]], ''Tess dei d'Urbervilles''. Milano, Rizzoli, 1979.
*Sir [[Arthur Conan Doyle]], ''The Best of Sherlock Holmes''. Hertfordshire, Wordsworth classics, 1998.
*R.L. Stevenson, ''Lo Strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde''. Milano, Rizzoli, 1952.
*R.L. Stevenson, ''Dr. Jekyll and Mr. Hyde''. Harmondsworth, Penguin, 1979.
*[[Charlotte Brontë]], ''Jane Eyre''. ''Harmondsworth'', Penguin, 1966.
*H.G. Wells, ''The Time Machine''. London, Everyman, 2001.
*E.A. Poe, ''Tales of Mystery and Imagination''. Hertfordshire, Wordsworth Classics, 1993
*E.A. Poe, ''Racconti''. Milano, Garzanti, 1972.
*A. Trollope, ''The Warden''. Harmondsworth, Penguin, 1984.
*J.H. Newman, ''Loss and Gain''. Oxford, Oxford University Press, 1986.
 
===Critica===
*Walter Allen, ''The English Novel''. Harmondsworth, Penguin, 1954.
*Chris Baldick, ''In Frankenstein's Shadow. Myth, Monstrosity, and Nineteenth-Century Writing''. Oxford and New York, Oxford University Press/Clarendon Press, 1990.
*Mirella Billi, ''Il gotico inglese''. Bologna, Il Mulino, 1986.
*Jerome H. Buckley, ''The Victorian Temper''. London, Frank Cass, 1966.
*[[Anthony Burgess]], ''English Literature''. Burnt Mills, Longman, 1958.
*Mariaconcetta Costantini, ''Poesia e sovversione. Christina Rossetti, Gerard Manley Hopkins''. Pescara, Edizioni Campus, 2000.
*Walter H. Houghton, ''The Victorian Frame of Mind 1830-1870''. New Haven and London, Yale University Press, 1957.
*Renzo D'Agnillo, ''The Poetry of Matthew Arnold''. Roma, Aracne, 2005.
*De Logu, Pietro, ''La narrativa di George Eliot'', Adriatica, Bari, 1969.
*De Logu, Pietro, ''La poetica e la poesia di Matthew Arnold'', Di Stefano, Genova, 1961.
*De Logu, Pietro, ''Poesia vittoriana'', ESI, Napoli, 1964.
*Robert Douglas-Fairhurst, ''Victorian Afterlives. The Shaping of Influence in Nineteenth-Century Literature''. Oxford, Oxford University Press, 2002.
*Francesco Marroni, ''Disarmonie vittoriane. Rivisitazioni del canone della narrativa inglese dell'Ottocento''. Roma, Carocci, 2002.
*Francesco Marroni, ''Miti e mondi vittoriani. La cultura inglese dell'Ottocento''. Roma, Carocci, 2004.
*Francesco Marroni, ''Spettri senza nome. Modelli epistemici e narrativa vittoriana''. Roma, Carocci, 2007.
*Michela Marroni, ''John Ruskin: ricerca estetica e mito di Venezia''. Roma, Aracne, 2007.
*Franco Marucci, ''Il Vittorianesimo''. Bologna, Il Mulino, 1991.
*Paola Partenza, ''Alfred Tennyson e la poesia del dubbio''. Bari, Adriatica, 2002, 2012.
*[[Mario Praz]]. ''Storia della letteratura inglese''. Firenze, Sansoni, 1979.
*Marcella Romeo, ''Ologrammi e stereotipi coloniali nell'opera di Harriet Martineau''. Pescara, [[Edizioni Tracce]], 2006.
*Eleonora Sasso, ''William Morris tra utopia e medievalismo''. Roma, Aracne, 2007.
*Emma Sdegno, ''Saggi su Ruskin''. Venezia, Cafoscarina, 2004.
* Miriam Sette, ''George Eliot: il corpo della passione. Aspetti della corporeità nella narrativa dell'ultima fase'',Pescara, Campus, 2004.
*Anna Enrichetta Soccio, ''George Meredith: romanzo e sperimentazione''. Pescara, Edizioni Campus, 2001.
*Saverio Tomaiuolo, ''Tennyson e il senso del narrare''. Pescara, Edizioni Tracce, 2003.
*Raymond Williams, ''Culture and Society''. Harmondsworth, Penguin, 1958.
*Raymond Williams, ''The English Novel from Dickens to Lawrence''. London, Chatto and Windus, 1971.
*Raymond Williams, ''The Country and the City''. London, Chatto and Windus, 1973.
 
==Voci correlate==
;Letteratura
*[[Età vittoriana]]
*[[Romanticismo]]
 
{{Letteratura inglese}}