Candragupta Maurya: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 297 a.C.
|AttivitàEpoca = -300
|Epoca2 = -200
|Attività = sovrano
|Nazionalità =
|Categorie = no
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Qui gli venne incontro il regnante locale, [[Omfi]] ([[Ambhi]], poi chiamato ufficialmente Taxila). Egli non solo aveva già offerto il suo aiuto ad Alessandro in [[Sogdiana]], con 30 elefanti e 700 cavalieri, ma aveva anche rifornito Efestione durante la costruzione del ponte e si ripropose ad attendere l'intero contingente quando questo avrebbe attraversato il fiume. Gli venne riferito dal re di [[Taxila]] ([[Takshicila]]), una trentina di chilometri a nordovest della moderna [[Islamabad]], che la terra tra l'Indo ed il [[Gange]] era "vasta quanto quella compresa tra il [[Tigri]] e l'Indo medesimo, ma frammentata in tanti regni in perenne lotta fra di loro e retta da re che avrebbero potuto esser figli di un barbiere" (frase offensiva per designare dei re-travicello, ostaggi dei dignitari di corte e/o dei generali dell'esercito).
 
Una missione esplorativa che il Macedone inviò nell'attuale regione indiana di [[AmristarAmritsar]] confermò in parte il racconto. Però venne anche sottolineata la difficoltà dell'impresa per via della scarsità di vie di comunicazione, per il clima quotidianamente piovoso che trasformava i sentieri da aridi e polverosi in paludosi, per tutti i 330 km che gli esploratori coprirono in dodici giorni. Inoltre, pur confermata la notizia delle rivalità tra i regni in cui il [[subcontinente]] era frammentato, era pur vero che il regno limitrofo ai confini disponeva di un esercito numericamente di molto superiore a quello messo in campo dai regni della valle dell'Indo che tanto filo da torcere stavano dando ai Macedoni. Del resto, Alessandro era intenzionato a marciare sull'Indo, se l'esercito - stanco di continue campagne militari - non si fosse ammutinato, esausto di procedere a marce forzate di 40 km al giorno, in una terra martoriata dalle piogge monsoniche che rendevano l'aria pregna di umidità, i sentieri impraticabili a causa del fango e le insidie di serpenti velenosi (probabilmente [[cobra]]) e [[scorpiones|scorpioni]].
 
Alessandro desiderava ardentemente giungere "all'estremo confine della terra, laddove essa si getta nel grande Oceano". Alessandro voleva spingersi oltre il fiume [[Beas]], e oltre quel confine fluviale sembra vi fosse un popolo numeroso, retto da un'[[oligarchia]], ricco di elefanti, forse i [[Prasii]] o i [[Gangaridi]], che governava il bacino del Gange, della dinastia [[Nanda]], la cui capitale, [[Pataliputra]] (la greca {{lang-grc|Παλίμβοθρα|Palímbothra}}) era situata alla confluenza del [[Son (fiume)|fiume Son]] col Gange, presso la moderna città di [[Patna]].