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{{Azienda
|nome = Video on Line
|logo = LogoVideoOnLine.gif
|forma societaria =
|data chiusura = [[1996]]
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}}
 
'''Video On Line''' è stato uno dei primi<ref>C'eràerano già [[Galactica (azienda)|Galactica]] a [[Milano]] (primo vero ISP) e [[Roberto Cicciomessere|Agorà Telematica]] a [[Roma]].</ref> [[Internet Service Provider]] [[italia]]ni. Fondata a [[Cagliari]] dall'editore [[Nicola Grauso]] nel [[1993]], l'azienda fu venduta nel [[1996]] a [[Telecom Italia]].
 
==La Storia==
La storia di Video On Line inizia ufficialmente il 4 dicembre [[1994]], ma le sue origini vanno ricercate nel forte legame con il centro di ricerche [[CRS4]], allora guidato dal premio nobel [[Carlo Rubbia]] che era stato direttore del [[CERN]] dove lo stesso [[World Wide Web]] è nato.
Con la collaborazione del [[CRS4]] infatti l'editore [[Nicola Grauso]] mise online il quotidiano locale [[L'Unione Sarda]] nel marzo 1994, primo giornale in Europa.
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Il progetto attirò anche l'attenzione di [[Nicholas Negroponte]], direttore famoso centro di ricerche MediaLab al [[Massachusetts Institute of Technology]], che volle firmare un contratto di ricerca con Video On Line, per progetti innovativi relativi all'[[elaborazione del linguaggio naturale]] e allo sviluppo di [[agenti intelligenti]]. Nonostante questi risultati incoraggianti, lo stesso Grauso ammise di non avere un chiaro mercato o modello di business, operando più come inventore che come innovatore: "Non stavo facendo del business ma esplorando"<ref>Isiline Magazine, 2000.</ref>.
 
L'utopica conduzione degli investimenti da parte di Grauso portò in breve tempo Video On Line vicino al dissesto finanziario. Il debito principale era nei confronti di [[Telecom Italia]], allo stesso tempo concorrente e fornitore principale (della struttura di telecomunicazioni e delle linee a numero verde per la connessione gratuita). L'allora monopolista delle telecomunicazioni, che in pochi mesi si era ritrovata nella scomoda posizione di secondo Internet Provider, cancellò il rischio della competizione portata avanti in modo aggressivo e dinamico in un settore di frontiera come quello di Internet, acquisendoacquisì Video On Line nel giugno [[1996]]. L'operazione si realizzò tecnicamente attraverso la fusione di Video On Line con Telecom On Line (divisione di Telecom Italia), dalla quale nacque l'unità business [[Tin.it]]. La fusione fu consentita dall'[[Autorità garante della concorrenza e del mercato]] sotto diverse condizioni.
 
==I serviziServizi==
[[File:HomePageVideoOnLine.png|thumb|La home page di Video On Line nel 1996.]]
Tra le innovazioni di Video On Line è da ricordare il [[browser web]] [[Tiber (browser)|Tiber]] (di cui VOL era il distributore), sviluppato dalla società californiana Teknema, uno dei pochi presenti all'epoca sul mercato, nonché quello disponibile in più lingue.
 
Il sito di Video On Line era un [[Portale web|portale]] generalista ''ante litteram'': dalla home page dava accesso ad un [[motore di ricerca]], ad un catalogo di aziende in rete, a [[forum (Internet)|forum]], [[chat]], siti informativi legati all'arte, ai musei, al turismo. Il sito era tradotto in 26 lingue diverse, incluso l'arabo, il greco e altre lingue non indoeuropee, {{chiarire|primato quasi mai raggiunto in seguito|da riformulare perché o il primato non è stato superato o lo è stato}}. La tendenza multilingue e multinazionale faceva parte della visione di Grauso, implementata attraverso il ''VOL Case'', ovvero una valigetta contenente tutti i servizi necessari per attivare un provider Video On Line offerta ad altre nazioni, tra i cui acquirenti ci fu anche «Czech On Line», il provider [[Repubblica Ceca|ceco]] creato esportando le tecnologie di VOL.
 
Tra i servizi introdotti da Video On Line vanno ricordati ''VOLmail'', la prima [[Webmail]] commerciale (cioè al di fuori del circuito delle università) disponibile sul web, il motore di ricerca ''VOLume'', Rete! il più completo sito sul calcio, e [[VOLftp]], il servizio [[File Transfer Protocol|FTP]] che, in concorrenza con l'americano [[Tucows]], permetteva di scaricare migliaia di software gratuiti. VOLftp disponeva di una redazione nutrita, guidata da Franco Saiu, e fu il punto di riferimento per il software [[freeware]] e [[shareware]] in Italia attraverso rubriche, newsletter e l'area di promozione dei programmatori italiani.
 
VOLftp, con il servizio Cargo, scaricava software da server stranieri su richiesta degli utenti di Video On Line e li rendeva disponibili dai propri server per consentire il massimo della velocità agli utenti (al tempo ancora a 14.400, 28.800 e 33.600 kpb). VOLftp non venne ceduto a Telecom ma restò alla società Exol SpA; nel corso del tempo, fino ad oggi, ha vissuto acquisizioni e cessioni, dapprima con [[Arnoldo Mondadori Editore]] e poi con [[Tiscali (azienda)|Tiscali]].
 
==Note==