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{{NN|calciatori|luglio 2011}}
{{Sportivo
|Deportato in un campo di lavoro
|Nome = Ernő Erbstein
|Sesso = M
|CodiceNazione = {{HUN 1946-1949}}
|Altezza =
|Peso =
|Disciplina = Calcio
|Ruolo = [[Allenatore]] <small>(ex [[centrocampistcentrocampista]])</small>
|TermineCarriera = 1928 - giocatore<br />1949 - allenatore
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|Squadre = {{Carriera sportivo
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{{Carriera sportivo
|1915-1924|{{Bandiera|NC}} [[Bak Budapest]]|? (?)
|1924-1925|{{Calcio Olympia Fiume|G}}|18 (5)
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|1926-1928|{{Calcio Brooklyn Wanderers}}|? (?)
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|Allenatore = {{Carriera sportivo
{{Carriera sportivo
|1927-1928|{{Calcio Andria|A|1928}}|
|1928-1929|{{Calcio Bari|A}}|
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|1948-1949|{{Calcio Torino|A}}|<small>D.T.</small>
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|Aggiornato =
}}
{{Bio
|Nome = Ernő (Ernesto)
|Cognome = Egri Erbstein
|PostCognome = noto come '''Ernest Egri Erbstein'''
|ForzaOrdinamento = Erbstein ,Erno
|Sesso = M
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== Carriera ==
=== Giocatore ===
Erbstein nacque nel 1898 in una famiglia ebraica a Nagyvárad — odierna [[Oradea]] — in [[Transilvania]], all'epoca provincia ungarofonaungherese dell'[[impero austro-ungarico|impero asburgico]] e oggi in [[Romania]].
 
Quando aveva due anni la sua famiglia si stabilì a [[Budapest]] e lì crebbe, diplomandosi alla locale scuola superiore di educazione fisica<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Giovanni A. Cerutti | data = gennaio 2013 | titolo = L’uomoL'uomo che fece grande il Torino | rivista = Anarchica | numero = 376 | p = 20 }}</ref>.
Inoltre, entra nell'associazione locale di atletica, il ''Budapesti Atle'tikai Klub,'' che conta anche una squadra di calcio, il ''BAK Budapest,'' che lo ingaggia nel ruolo di [[centrocampista|mediano]] e dove resta dal 1915 al 1924.
Dopo il diploma inizia a lavorare come agente di borsa e, anche se il calcio passa in secondo piano, milita sempre nelle file del BAK. Nel [[1924]] però l{{'}}''Olympia Fiume'', poi divenuto [[Unione Sportiva Fiumana|Fiumana]], lo nota e lo porta in [[Italia]]. Con questa maglia, Erbstein disputa 18 incontri e mette a segno 5 gol. L'anno successivo è un giocatore del Calcio Vicenza (non ancora chiamato [[L.R. Vicenza]]), nell'allora [[Seconda Divisione 1925-1926#Verdetti 4|seconda divisione]], l'attuale [[Serie B]], (ma più simile, come struttura, alla [[Serie C|Lega Pro]] odierna), dove gioca 28 partite e segna 2 reti. Durante il suo soggiorno a [[Vicenza]], sposa, nel [[1926]], Jolanda Hunterer, che aveva conosciuto in [[Ungheria]]<ref name="ref_A">{{Cita pubblicazione|autore=Giovanni A. Cerutti|anno=2018|titolo=La svastica allo stadio|rivista=Anarchica|volume=|numero=|p=20}}</ref>; il [[18 febbraio]] dello stesso anno, viene al mondo, a [[Budapest]], la loro prima figlia, [[Susanna Egri|Susanna]], in seguito diventata una rinomata ballerina, coreografa e maestra di danza classica<ref name="ref_A" /> <ref>{{Cita web |url=http://www.tuttotoro.com/toro-torinofc/1/931/Fiera-del-LibrobrI-dolci-ricordi-di-Susanna-Egri.html |titolo=Fiera del Libro<br />I dolci ricordi di Susanna Egri Ultime News<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=25 novembre 2013 |dataarchivio=2 dicembre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131202231920/http://www.tuttotoro.com/toro-torinofc/1/931/Fiera-del-LibrobrI-dolci-ricordi-di-Susanna-Egri.html |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/04/28/la-signora-della-danza.html la signora della danza. - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref>.
 
La carriera di Erbstein, però, non riesce a decollare, anche a causa della [[Carta di Viareggio]], documento pubblicato in [[Versilia]] il [[2 agosto]] [[1926]] e che non permetteva agli stranieri di partecipare al campionato tricolore, a partire dall'anno [[1928]] (provvedimento legato al [[fascismo]] che colpì duramente la maggior parte delle società italiane, che contavanocontava, complessivamente, più di ottanta giocatori provenienti da Paesi esteri)<ref name="ref_A" /><ref>{{Cita web|url=https://www.calcioefinanza.it|titolo=Carta di Viareggio, 90 anni fa nasceva il professionismo nel calcio italiano}}</ref>. Dunque, anche per motivi riguardanti il suo lavoro in banca, Erbstein decide di trasferirsi negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], trovando però anche un ingaggio nell'[[American Soccer League]] giocando con i [[Brooklyn Wanderers]], allenati da un ex-attaccante angloamericano, [[Nat Agar|Nathan Agar]], che (è anche stato, nel [[1905]], tra i fondatori della [[United States Football Association]] (della quale fu prima segretario e poi Presidente), dove milita anche il connazionale [[Béla Guttmann]]. Gioca un paio d'anni poi la crisi nell'attività borsistica lo porta ad abbandonare gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e a chiudere la sua carriera con il calcio giocato, eper apoi rientrare in [[Ungheria]].
 
=== Allenatore ===
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Ritornato in [[Ungheria]] riversa tutte le sue energie nello studio del calcio come fenomeno, nelle tattiche di gioco e nella preparazione fisica degli atleti<ref name="contra-ataque.it">{{Cita web|url=https://www.contra-ataque.it|titolo=C'era una volta... Ernest "Egri" Erbstein}}</ref>. Cerca di rimanere informato su ogni novità e mutamento che avviene in [[Inghilterra]], patria del football, a cui tutti, in quel periodo, guardavano e si ispiravano.
 
In [[Italia]], intanto, qualcuno si ricorda di lui, specialmente come istruttore, una fama che lo accompagnava anche durante gli anni giocati. La sua prima esperienza in panchina è con la [[Società Sportiva Dilettantistica Fidelis Andria 2018|U.S.F. De Pinedo]] di [[Andria]] (antenata della [[Fidelis Andria]]), formazione pugliese fondata negli [[Anni 1920|anni '20]] da Amerigo De Meo e che partecipava a campionati non ufficiali<ref>{{Cita web|url=https://www.nostalgiafidelis.it|titolo=Egri si è fermato ad Andria|accesso=10 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190427031536/http://www.nostalgiafidelis.it/|dataarchivio=27 aprile 2019|urlmorto=sì}}</ref>. Nel [[1928]], la dirigenza del {{Calcio Bari|N}} lo chiama ad allenare la squadra nella [[Divisione Nazionale 1928-1929|Divisione Nazionale]], dove chiude la stagione in tredicesima posizione. L'anno dopo passa alla {{Calcio Nocerina|N}}, portando la squadra al quinto posto in classifica nel girone finale meridionale di [[Prima Divisione 1929-1930|Prima divisione]] (ovvero il terzo livello del campionato di calcio dopo la riforma dell'anno precedente). Questo risultato soddisfa la società campana a tal punto da dedicargli, nel secondo dopoguerra, il viale attiguo allo stadio<ref name="ref_B">{{Cita pubblicazione|autore=Giovanni A. Cerutti|anno=2018|titolo=La svastica allo stadio|rivista=Anarchica|volume=|numero=|pagina=21}}</ref>. Per l'annata 1930/31, Erbstein si trasferisce al [[Cagliari Calcio|Cagliari]], sempre in [[Prima Divisione 1930-1931|Prima divisione]]. Qui ottiene la promozione dopo aver vinto il girone F ed il successivo girone finale del sud. L'anno successivo porta i [[Cagliari Calcio|sardi]] fino al tredicesimo posto del campionato di [[Serie B 1931-1932|serie B]]. Sempre nel [[1931]], inoltre, nasce a [[Budapest]] la sua secondogenita, Marta<ref name="ref_B" />. Nel 1932/33, Erbstein torna al [[Società Sportiva Calcio Bari Società Sportiva Dilettantistica|Bari]], ormai in [[Serie A 1932-1933|serie A]], per sostituire [[Árpád Weisz|Arpad Weisz]]; la stagione inizia negativamente, tanto che Ernest è esonerato dopo sette partite e la sua squadra retrocede a fine campionato, piazzandosi soltanto diciassettesima. Così, l'anno successivo, Erbstein diventa il nuovo allenatore della [[Associazione Sportiva Lucchese Libertas 1905|Lucchese]] di Giuseppe Della Santina<ref name="intoscana.it">{{Cita web|url=https://www.intoscana.it|titolo=Erbstein, allenatore errante di una Lucchese controcorrente}}</ref>, in prima divisione: vince subito il girone F ed il girone finale C, portando la sua nuova squadra in [[serie B]]. Nel 1934/35 ottiene solo il settimo posto, ma l'annata seguente la Lucchese arriva in testa al [[Serie B 1935-1936|campionato]], davanti al [[Novara Calcio|Novara]]. Durante la prima stagione nella [[Serie A 1937-1938|massima serie]], la [[Associazione Sportiva Lucchese Libertas 1905|Lucchese]] arriva incredibilmente al settimo posto, con lo stesso punteggio dell'[[Football Club Internazionale Milano|Ambrosiana]]. Nel 1937/38, ultima sua stagione alla guida della [[Associazione Sportiva Lucchese Libertas 1905|formazione toscana]], a causa di problemi di salute, viene affiancato da [[Umberto Caligaris|Umberto Calligaris]], ex-[[Juventus Football Club|Juve]], con il quale porta la squadra al quattordicesimo posto, riuscendo così ad ottenere la salvezza<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Giovanni A. Cerutti|anno=2018|titolo=La svastica allo stadio|rivista=Anarchica|volume=|numero=|p=21}}</ref>.
 
==== Le leggi razziali e la guerra ====
A [[Lucca]], Erbstein era osannato e sicuramente sarebbe rimasto volentieri, ma le prime [[Leggi razziali fasciste]] emesse a partire dal [[1938]] lo colpiscono direttamente. I suoi motivi di apprensione, specialmente per la sua famiglia, sono da prendere in seria considerazione. Si ritrova a non poter più far frequentare una scuola pubblica alle sue figlie. Decide così di accettare l'offerta della dirigenza piemontese dei granata a guidare il [[Torino Football Club|Torino]]: il trasferimento sarebbe servito, in parte, a giustificare alle sue figliole l'iscrizione in una nuova scuola privata. Dalla [[Associazione Sportiva Lucchese Libertas 1905|Lucchese]], l’allenatore ungherese si porta dietro [[Aldo Olivieri]], fresco [[Campionato mondiale di calcio 1938|campione del Mondo]] (aveva infatti sostituito [[Gianpiero Combi|Giampiero Combi]]), e permette a [[Raf Vallone]], promettente [[centrocampista]] delle giovanili del [[Torino Football Club|Toro]], di esordire in prima squadra. Inoltre, Erbstein ritrova nella sua nuova formazione [[Bruno Neri]], [[Centrocampista|mediano]] ex-[[Associazione Sportiva Lucchese Libertas 1905|Lucchese]] e con tre presenze in [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]]. [[Bruno Neri|Neri]], che diventerà un [[partigiano]] nel corso della [[Seconda guerra mondiale|guerra]], muore in uno scontro con i tedeschi sull’[[Eremo di Gamogna]] il [[10 luglio]] del [[1944]]<ref name="intoscana.it" />. Il [[Torino Football Club|ToroTorino]] inizia il [[Serie A 1938-1939|campionato 1938-1939]] con il piede giusto, battendo subito la [[Associazione Sportiva Lucchese Libertas 1905|Lucchese]] per 5-1 e sconfiggendo, clamorosamente, il [[Bologna Football Club 1909|Bologna]] di [[Árpád Weisz|Arpad Weisz]], con un secco 3-0. Nonostante la testa della classifica, conquistata al pari del [[Liguria Foot Ball Club|Liguria]], il [[Torino Football Club|Torino]] inciampa contro [[Società Sportiva Lazio|Lazio]] e [[Associazione Sportiva Roma|Roma]], ottenendo solo un pareggio ed una brutta sconfitta. I [[Torino Football Club|granata]] tornano in testa al campionato il [[18 dicembre]] [[1938]], battendo l’[[Football Club Internazionale Milano|Ambrosiana]] per 2-1. Quella stessa sera, però, Erbstein viene convocato dalla questura: anche se non pratica nessuna religione da anni, ha origini [[Ebrei|ebraiche]], e quindi deve abbandonare il lavoro e l'[[Italia]] (mentre le figlie, seppur battezzate, non potranno più frequentare la scuola)<ref name="ref_C">{{Cita pubblicazione|autore=Giovanni A. Cerutti|anno=2018|titolo=La svastica allo stadio|rivista=Anarchica|volume=|numero=|p=22}}</ref>.
 
La sua ultima partita, giocata il [[29 gennaio]] [[1939]], sarà una sconfitta per 3-1 sul campo della [[Unione Sportiva Triestina Calcio 1918|Triestina]]. Viene sostituito, come [[Direttore tecnico (sport)|direttore tecnico]], da un altro ungherese, [[Ignác Molnár]] (consigliato dallo stesso Ernest, poiché erano vecchi amici), mentre il ruolo di [[allenatore]] continua ad essere di [[Mario Sperone]]. La squadra, come sottolineato da [[Vittorio Pozzo]], non esprimerà più il gioco brillante di prima e, a causa di una sconfitta per 6-1 rimediata contro il [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]], arriverà solo seconda in [[Serie A 1938-1939|campionato]], con 38 punti, alle spalle del [[Bologna Football Club 1909|Bologna]] (che di punti ne ottiene 42)<ref name="ref_C" /><ref name="torinofc.it">{{Cita web|url=https://torinofc.it|titolo=1929-1949: il Grande Torino|accesso=10 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190520140431/http://torinofc.it/|dataarchivio=20 maggio 2019|urlmorto=sì}}</ref>. Inoltre, anche per i [[Bologna Football Club 1909|campioni d’Italia]] si verifica una situazione analoga: [[Árpád Weisz|Arpad Weisz]], anch’esso ebreo ungherese, viene improvvisamente cacciato dalla squadra emiliana per essere sostituito da [[Hermann Felsner]]. Nonostante questo, [[Ferruccio Novo]], presidente del [[Torino Football Club|Torino]] dal [[1939]], cercherà in tutti i modi di aiutare Erbstein<ref name="treccani.it">{{Cita web|url=https://www.treccani.it|titolo=NOVO, Ferruccio|accesso=30 maggio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190407082902/http://www.treccani.it/|dataarchivio=7 aprile 2019|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it|titolo=ERBSTEIN, Ernest (Egri)|accesso=30 maggio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190407082902/http://www.treccani.it/|dataarchivio=7 aprile 2019|urlmorto=sì}}</ref>.
 
L’allenatore ungherese riesce a trovare un accordo con il [[Feyenoord Rotterdam|Feyenoord]] grazie a [[Ignác Molnár|Molnár]] (che, tra l’altro, gli aveva procurato anni prima l’ingaggio con l’[[Unione Sportiva Fiumana|Olympia Fiume]]), che sedeva proprio sulla panchina degli olandesi prima di passare al [[Torino Football Club|ToroTorino]]. Purtroppo, Erbstein non arriverà mai a [[Rotterdam]]: il treno su cui viaggia viene fermato a [[Kleve (Renania Settentrionale-Vestfalia)|Kleve]], sul confine tra [[Germania]] e [[Paesi Bassi]] e non gli è permesso di entrare nei [[Paesi Bassi]] (nonostante il visto rilasciato dal consolato e il contratto già firmato con il [[Feyenoord Rotterdam|Feyenoord]]). È quindi obbligato a passare diversi mesi in [[Germania]], dove però, in quanto [[Ebrei|ebreo]], non viene accolto praticamente da nessuno. L’unica soluzione, quindi, è quella di ritornare a [[Budapest]], dove vivevano ancora alcuni parenti di Ernest: con l’aiuto di [[Ferruccio Novo|Novo]], presidente del Torino, Erbstein riesce a trarre in salvo la sua famiglia riportandola nella [[Budapest|capitale ungherese]]. Sempre grazie alla collaborazione con il [[Ferruccio Novo|presidente granata]], poi, ottiene un lavoro presso una ditta tessile del biellese, cosa che gli permette di tornare in [[Italia]] più volte (aveva inoltre mutato il suo cognome in Egri, per renderlo simile all’italiano). In questo periodo, dunque, riesce, anche se clandestinamente, a collaborare con il [[Torino Football Club|Toro]], suggerendo l’acquisto, tra gli altri, di [[Valentino Mazzola]] ed [[Ezio Loik]]<ref name="contra-ataque.it" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Giovanni A. Cerutti|anno=2018|titolo=La svastica allo stadio|rivista=Anarchica|volume=|numero=|pagina=23}}</ref>.
 
Anche questa volta, però, la pace di Erbstein dura poco: il [[18 marzo]] [[1944]], le truppe tedesche invadono l’[[Ungheria]]. Ernest viene internato in un campo lavoro finalizzato alla costruzione di strade e ferrovie, ma scampa comunque alle prime ondate di deportazioni. La figlia [[Susanna Egri|Susanna]], invece, riesce a farsi accogliere in un pensionato per ragazze cattoliche nella periferia di [[Budapest]], dove porta anche la madre. Dopo l’assalto del pensionato da parte delle truppe tedesche, però, le due ragazze sono costrette a fuggire, per raggiungere la sorella di Jolanda, che farà ottenere loro dei documenti falsi. Anche Erbstein riesce a fuggire e a ricongiungersi con la famiglia. I pericoli, però, non sono finiti: a causa dell’[[Assedio di Budapest|assedio finale di Budapest]], iniziato il [[20 dicembre]] [[1944]], Ernest, grazie all’aiuto di [[Susanna Egri|Susanna]], è costretto a mettersi in salvo presso [[Raoul Wallenberg]], funzionario svedese, incaricato dalla War Refugee Board (istituita dal presidente americanostatunitense [[Franklin Delano Roosevelt|Roosevelt]]) di istituire una “sezione umanitaria” al fine di salvare gli [[ebrei]] ungheresi, che erano più di 800.000. Questa pericolosa azione porta Wallenberg all’arresto il [[17 gennaio]] [[1945]]: probabilmente, muore il [[17 luglio]] dello [[1945|stesso anno]] nella prigione [[Lubjanka]]. Ad oggi, [[Raoul Wallenberg|Wallenberg]] è stato riconosciuto come “Giusto tra le Nazioni”<ref>{{Cita web|url=https://it.gariwo.net|titolo=Raoul Wallenberg: il diplomatico svedese che ha slavato migliaia di ebrei in Ungheria}}</ref>. Salvato ancora una volta ancora da [[Susanna Egri|Susanna]] (che si finge [[crocerossina]] per aiutare il padre)<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Giovanni A. Cerutti|anno=2018|titolo=La svastica allo stadio|rivista=Anarchica|volume=|numero=|pagina=24}}</ref>, Erbstein ritorna dalla sua famiglia, e con questa, dopo un breve periodo, giunge in [[Italia]], dove viene nascosto da [[Ferruccio Novo]] fino al termine della [[Seconda guerra mondiale|guerra]]<ref name="treccani.it" />.
 
==== Il Grande Torino e la tragedia di Superga ====
Dopo la [[Seconda guerra mondiale|guerra]], viene rintracciato dal presidente [[Ferruccio Novo|Novo]] e fa il suo ritorno nella [[Torino Football Club|squadra granata]]<ref>{{Cita web|url=https://viaggiatoricheignorano.blogspot.com|titolo=Ernest Egri Erbstein, l'allenatore ebreo del Grande Torino}}</ref>, che nel frattempo aveva vinto l'[[Serie A 1942-1943|ultimo campionato disputato]], quello del 1942/-43, in qualità di consulente prima e di [[Direttore tecnico (sport)|direttore tecnico]] poi. È il periodo del [[Grande Torino]]. Vince subito lo [[Divisione Nazionale 1945-1946|scudetto]], battendo all’ultima giornata il Livorno per 9-1<ref name="torinofc.it" />.
 
Nei quattro anni successivi, durante i quali i granata vinsero sempre il tricolore, la squadra diretta da Egri Erbstein collezionò numerosi record: nel 1947-1948, ad esempio, concluse la stagione con 125 gol segnati, 10 dei quali in un memorabile Torino-[[Unione Sportiva Alessandria Calcio 1912|Alessandria]] del 2 maggio 1948. Proprio dopo quel 10-0 fu curiosamente richiesto dalla stessa Alessandria, società a rischio retrocessione con la quale aveva già collaborato ufficiosamente nel novembre 1946 (aveva consigliato, tra l'altro, alla dirigenza grigia l'assunzione dell'allenatore [[Lajos Kovács]], suo connazionale e amico); la società granata – già virtualmente campione – accettò il «prestito» del suo direttore tecnico, che guidò quindi l'Alessandria per l'ultima parte di campionato, dapprima operando sul campo e poi supervisionando altri tecnici (Kovács, il dirigente Michele Roncali, [[Umberto Dadone|Dadone]]); malgrado un iniziale miglioramento dei risultati, la squadra non ottenne la salvezza ed Egri Erbstein tornò, come previsto, al Torino<ref>Oltre alle cronache delle singole gare pubblicati su «La Gazzetta dello Sport» dell'epoca e reperibili sul sito [https://www.museogrigio.it/storico/stagioni.php?id=40 Museogrigio.it] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190504100455/https://www.museogrigio.it/storico/stagioni.php%3Fid%3D40 |date=4 maggio 2019 }} , si vedano gli articoli: ''Erbstein ad Alessandria'', «La Stampa», 7 maggio 1948, p. 4; ''Erbstein sostituisce Kovács nell'Alessandria'', «Corriere dello Sport», 7 maggio 1948, p. 1; [[Andrea Canestri]], ''Erbstein ai grigi'', «Il Piccolo», 8 maggio 1948, p. 4; [[Enrico Reposi]], ''Riaccese le speranze nei cuori dei grigi'', «Tuttosport», 12 maggio 1948; ''I grigi alessandrini con molte speranze'', «La Gazzetta dello Sport», 11 maggio 1948. La storia del «prestito» di Erbstein all'Alessandria è raccontata anche nella biografia di Dominic Bliss, ''Erbstein: the triumph and tragedy of football's forgotten pioneer'', Sunderland, Blizzard Books, 2014 e nel racconto di Alessandro Mastroluca, ''Ernesto Egri Erbstein. Il mestiere di vivere'', in AA.VV., ''Il Grande Torino. Campioni per sempre. Sedici scrittori raccontano l'epopea degli Invincibili'', Roma, Absolutely Free, 2017.</ref>.
 
Il gioco del Torino è spiccatamente offensivo (Erbstein utilizza la famosa tattica «[[Sistema (calcio)|WM]]» di [[Herbert Chapman|Chapman]]), grazie soprattutto ad una mirata preparazione fisica e ad uno studio specifico dei movimenti dei giocatori in campo. Per tutti, però, la forza di quella squadra è l’affiatamento tra i giocatori, sia dentro che fuori il rettangolo verde<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Giovanni A. Cerutti|anno=2018|titolo=La svastica allo stadio|rivista=Anarchica|volume=|numero=|pagina=25}}</ref>. Quella formazione è considerata da molti come la squadra più forte d’[[Europa]], tanto che la maggior parte dei giocatori della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] di allora vestono la maglia del [[Torino Football Club|Torino]]. Il [[4 maggio]] [[1949]], però, Erbstein, insieme a tutto il [[Grande Torino]], perde la vita nella [[tragedia di Superga]], quando l’aereo su cui la formazione viaggiava dopo un’amichevole a [[Lisbona]] si schianta contro il poderoso bastione della [[Basilica di Superga|Basilica piemontese]]<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttosport.com|titolo=Susanna Egri, la figlia di Erbstein: papà, il Grande Torino, lo spettacolo}}</ref>. Nove giorni dopo sarebbe stato il suo cinquantunesimo compleanno<ref>{{Cita web|url=https://www.isrn.it|titolo=Ernest Erbstein, l'uomo che fece grande il Torino|accesso=10 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190506053601/http://www.isrn.it/|dataarchivio=6 maggio 2019|urlmorto=sì}}</ref>.
 
== Riconoscimenti ==
*Inserito nella [[Hall of Fame]] del [[Cagliari Calcio|Cagliari]]<ref name=HoF>[http://www.cagliaricalcio.com/images/FCK/Image/Halloffame(1).pdf Hall of fame Cagliari Calcio -] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130921053530/http://www.cagliaricalcio.net/images/FCK/Image/Halloffame%281%29.pdf |date=21 settembre 2013 }} cagliaricalcio.net.</ref>
* Inserito Hall of Fame Granata (2019)
* Inserito nella [[Hall of Fame del calcio italiano|Hall of Fame FIGC del calcio italiano]] nella categoria ''Riconoscimenti alla memoria'' (20222023)
 
== Palmarès<ref>{{Cita web|url=https://www.transfermarkt.it|titolo=Erno Erbstein}}</ref> ==
=== Allenatore ===
* {{Calciopalm|Prima Divisione|2}}
:[[Cagliari Calcio|Cagliari]]: [[Prima Divisione 1930-1931|1930-1932|1931-1932]]
:[[Associazione Sportiva Lucchese Libertas 1905|Lucchese]]: [[Prima Divisione 1933-1934|1933-1934]]
 
* {{Calciopalm|Serie B|1}}
:[[Società Sportiva Dilettantistica Lucchese 1905|Lucchese]]: [[Serie B 1935-1936|1935-1936]]
 
=== Direttore tecnico ===
* {{Calciopalm|Campionato italiano |1}}
:[[Torino Football Club|Torino]]: [[Serie A 1948-1949|1948-1949]]
 
== Note ==