Ernő Erbstein: differenze tra le versioni
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{{NN|calciatori|luglio 2011}}
{{Sportivo
|Nome = Ernő Erbstein
|Sesso = M
|CodiceNazione = {{HUN 1946-1949}}
|Disciplina = Calcio
|Ruolo = [[Allenatore]] <small>(ex [[
|Squadre = {{Carriera sportivo▼
▲|TermineCarriera = 1928 - giocatore<br />1949 - allenatore
▲{{Carriera sportivo
|1915-1924|{{Bandiera|NC}} [[Bak Budapest]]|? (?)
|1924-1925|{{Calcio Olympia Fiume|G}}|18 (5)
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|1926-1928|{{Calcio Brooklyn Wanderers}}|? (?)
}}
|Allenatore = {{Carriera sportivo
|1927-1928|{{Calcio Andria|A|1928}}|
|1928-1929|{{Calcio Bari|A}}|
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|1948-1949|{{Calcio Torino|A}}|<small>D.T.</small>
}}
}}
{{Bio
|Nome = Ernő (Ernesto)
|Cognome = Egri Erbstein
|PostCognome =
|ForzaOrdinamento = Erbstein ,Erno
|Sesso = M
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== Carriera ==
=== Giocatore ===
Erbstein nacque nel 1898 in una famiglia ebraica a Nagyvárad — odierna [[Oradea]] — in [[Transilvania]], all'epoca provincia
Quando aveva due anni la sua famiglia si stabilì a [[Budapest]] e lì crebbe, diplomandosi alla locale scuola superiore di educazione fisica<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Giovanni A. Cerutti | data = gennaio 2013 | titolo =
Inoltre, entra nell'associazione locale di atletica, il ''Budapesti Atle'tikai Klub,'' che conta anche una squadra di calcio, il ''BAK Budapest,'' che lo ingaggia nel ruolo di [[centrocampista|mediano]] e dove resta dal 1915 al 1924.
Dopo il diploma inizia a lavorare come agente di borsa e, anche se il calcio passa in secondo piano, milita sempre nelle file del BAK. Nel [[1924]] però l{{'}}''Olympia Fiume'', poi divenuto [[Unione Sportiva Fiumana|Fiumana]], lo nota e lo porta in [[Italia]]. Con questa maglia, Erbstein disputa 18 incontri e mette a segno 5 gol. L'anno successivo è un giocatore del Calcio Vicenza (non ancora chiamato [[L.R. Vicenza]]), nell'allora [[Seconda Divisione 1925-1926#Verdetti 4|seconda divisione]], l'attuale [[Serie B]], (ma più simile, come struttura, alla [[Serie C|Lega Pro]] odierna), dove gioca 28 partite e segna 2 reti. Durante il suo soggiorno a [[Vicenza]], sposa, nel [[1926]], Jolanda Hunterer, che aveva conosciuto in [[Ungheria]]<ref name="ref_A">{{Cita pubblicazione|autore=Giovanni A. Cerutti|anno=2018|titolo=La svastica allo stadio|rivista=Anarchica|volume=|numero=|p=20}}</ref>; il [[18 febbraio]] dello stesso anno, viene al mondo, a [[Budapest]], la loro prima figlia, [[Susanna Egri|Susanna]], in seguito diventata una rinomata ballerina, coreografa e maestra di danza classica<ref name="ref_A" />
La carriera di Erbstein, però, non riesce a decollare, anche a causa della [[Carta di Viareggio]], documento pubblicato in [[Versilia]] il [[2 agosto]] [[1926]] e che non permetteva agli stranieri di partecipare al campionato tricolore, a partire dall'anno [[1928]] (provvedimento legato al [[fascismo]] che colpì duramente la maggior parte delle società italiane, che
=== Allenatore ===
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Ritornato in [[Ungheria]] riversa tutte le sue energie nello studio del calcio come fenomeno, nelle tattiche di gioco e nella preparazione fisica degli atleti<ref name="contra-ataque.it">{{Cita web|url=https://www.contra-ataque.it|titolo=C'era una volta... Ernest "Egri" Erbstein}}</ref>. Cerca di rimanere informato su ogni novità e mutamento che avviene in [[Inghilterra]], patria del football, a cui tutti, in quel periodo, guardavano e si ispiravano.
In [[Italia]], intanto, qualcuno si ricorda di lui, specialmente come istruttore, una fama che lo accompagnava anche durante gli anni giocati. La sua prima esperienza in panchina è con la [[Società Sportiva Dilettantistica Fidelis Andria 2018|U.S.F. De Pinedo]] di [[Andria]] (antenata della [[Fidelis Andria]]), formazione pugliese fondata negli [[Anni 1920|anni '20]] da Amerigo De Meo e che partecipava a campionati non ufficiali<ref>{{Cita web|url=https://www.nostalgiafidelis.it|titolo=Egri si è fermato ad Andria|accesso=10 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190427031536/http://www.nostalgiafidelis.it/|dataarchivio=27 aprile 2019|urlmorto=sì}}</ref>. Nel [[1928]], la dirigenza del {{Calcio Bari|N}} lo chiama ad allenare la squadra nella [[Divisione Nazionale 1928-1929|Divisione Nazionale]], dove chiude la stagione in tredicesima posizione. L'anno dopo passa alla {{Calcio Nocerina|N}}, portando la squadra al quinto posto in classifica nel girone finale meridionale di [[Prima Divisione 1929-1930|Prima divisione]] (ovvero il terzo livello del campionato di calcio dopo la riforma dell'anno precedente). Questo risultato soddisfa la società campana a tal punto da dedicargli, nel secondo dopoguerra, il viale attiguo allo stadio<ref name="ref_B">{{Cita pubblicazione|autore=Giovanni A. Cerutti|anno=2018|titolo=La svastica allo stadio|rivista=Anarchica|volume=|numero=|pagina=21}}</ref>. Per l'annata 1930/31, Erbstein si trasferisce al [[Cagliari Calcio|Cagliari]], sempre in [[Prima Divisione 1930-1931|Prima divisione]]. Qui ottiene la promozione dopo aver vinto il girone F ed il successivo girone finale del sud. L'anno successivo porta i [[Cagliari Calcio|sardi]] fino al tredicesimo posto del campionato di [[Serie B 1931-1932|serie B]]. Sempre nel [[1931]], inoltre, nasce a [[Budapest]] la sua secondogenita, Marta<ref name="ref_B" />. Nel 1932/33, Erbstein torna al [[Società Sportiva Calcio Bari Società Sportiva Dilettantistica|Bari]], ormai in [[Serie A 1932-1933|serie A]], per sostituire [[Árpád
==== Le leggi razziali e la guerra ====
A [[Lucca]], Erbstein era osannato e sicuramente sarebbe rimasto volentieri, ma le prime [[Leggi razziali fasciste]] emesse a partire dal [[1938]] lo colpiscono direttamente. I suoi motivi di apprensione, specialmente per la sua famiglia, sono da prendere in seria considerazione. Si ritrova a non poter più far frequentare una scuola pubblica alle sue figlie. Decide così di accettare l'offerta della dirigenza piemontese dei granata a guidare il [[Torino Football Club|Torino]]: il trasferimento sarebbe servito, in parte, a giustificare alle sue figliole l'iscrizione in una nuova scuola privata. Dalla [[Associazione Sportiva Lucchese Libertas 1905|Lucchese]], l’allenatore ungherese si porta dietro [[Aldo Olivieri]], fresco [[Campionato mondiale di calcio 1938|campione del Mondo]] (aveva infatti sostituito [[Gianpiero Combi|Giampiero Combi]]), e permette a [[Raf Vallone]], promettente [[centrocampista]] delle giovanili del [[Torino Football Club|Toro]], di esordire in prima squadra. Inoltre, Erbstein ritrova nella sua nuova formazione [[Bruno Neri]], [[Centrocampista|mediano]] ex-
La sua ultima partita, giocata il
L’allenatore ungherese riesce a trovare un accordo con il [[Feyenoord Rotterdam|Feyenoord]] grazie a [[Ignác Molnár|Molnár]] (che, tra l’altro, gli aveva procurato anni prima l’ingaggio con l’[[Unione Sportiva Fiumana|Olympia Fiume]]), che sedeva proprio sulla panchina degli olandesi prima di passare al [[Torino Football Club|
Anche questa volta, però, la pace di Erbstein dura poco: il
==== Il Grande Torino e la tragedia di Superga ====
Dopo la [[Seconda guerra mondiale|guerra]], viene rintracciato dal presidente
Nei quattro anni successivi, durante i quali i granata vinsero sempre il tricolore, la squadra diretta da Egri Erbstein collezionò numerosi record: nel 1947-1948, ad esempio, concluse la stagione con 125 gol segnati, 10 dei quali in un memorabile Torino-[[Unione Sportiva Alessandria Calcio 1912|Alessandria]] del 2 maggio 1948. Proprio dopo quel 10-0 fu curiosamente richiesto dalla stessa Alessandria, società a rischio retrocessione con la quale aveva già collaborato ufficiosamente nel novembre 1946 (aveva consigliato, tra l'altro, alla dirigenza grigia l'assunzione dell'allenatore [[Lajos Kovács]], suo connazionale e amico); la società granata – già virtualmente campione – accettò il «prestito» del suo direttore tecnico, che guidò quindi l'Alessandria per l'ultima parte di campionato, dapprima operando sul campo e poi supervisionando altri tecnici (Kovács, il dirigente Michele Roncali, [[Umberto Dadone|Dadone]]); malgrado un iniziale miglioramento dei risultati, la squadra non ottenne la salvezza ed Egri Erbstein tornò, come previsto, al Torino<ref>Oltre alle cronache delle singole gare pubblicati su «La Gazzetta dello Sport» dell'epoca e reperibili sul sito [https://www.museogrigio.it/storico/stagioni.php?id=40 Museogrigio.it] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190504100455/https://www.museogrigio.it/storico/stagioni.php%3Fid%3D40 |date=4 maggio 2019 }} , si vedano gli articoli: ''Erbstein ad Alessandria'', «La Stampa», 7 maggio 1948, p. 4; ''Erbstein sostituisce Kovács nell'Alessandria'', «Corriere dello Sport», 7 maggio 1948, p. 1; [[Andrea Canestri]], ''Erbstein ai grigi'', «Il Piccolo», 8 maggio 1948, p. 4; [[Enrico Reposi]], ''Riaccese le speranze nei cuori dei grigi'', «Tuttosport», 12 maggio 1948; ''I grigi alessandrini con molte speranze'', «La Gazzetta dello Sport», 11 maggio 1948. La storia del «prestito» di Erbstein all'Alessandria è raccontata anche nella biografia di Dominic Bliss, ''Erbstein: the triumph and tragedy of football's forgotten pioneer'', Sunderland, Blizzard Books, 2014 e nel racconto di Alessandro Mastroluca, ''Ernesto Egri Erbstein. Il mestiere di vivere'', in AA.VV., ''Il Grande Torino. Campioni per sempre. Sedici scrittori raccontano l'epopea degli Invincibili'', Roma, Absolutely Free, 2017.</ref>.
Il gioco del Torino è spiccatamente offensivo (Erbstein utilizza la famosa tattica «[[Sistema (calcio)|WM]]» di [[Herbert Chapman|Chapman]]), grazie soprattutto ad una mirata preparazione fisica e ad uno studio specifico dei movimenti dei giocatori in campo. Per tutti, però, la forza di quella squadra è l’affiatamento tra i giocatori, sia dentro che fuori il rettangolo verde<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Giovanni A. Cerutti|anno=2018|titolo=La svastica allo stadio|rivista=Anarchica|volume=|numero=|pagina=25}}</ref>. Quella formazione è considerata da molti come la squadra più forte d’[[Europa]], tanto che la maggior parte dei giocatori della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] di allora vestono la maglia del [[Torino Football Club|Torino]]. Il
== Riconoscimenti ==
*Inserito nella [[Hall of Fame]] del [[Cagliari Calcio|Cagliari]]<ref name=HoF>[http://www.cagliaricalcio.com/images/FCK/Image/Halloffame(1).pdf Hall of fame Cagliari Calcio -] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130921053530/http://www.cagliaricalcio.net/images/FCK/Image/Halloffame%281%29.pdf |date=21 settembre 2013 }} cagliaricalcio.net.</ref>
* Inserito Hall of Fame Granata (2019)
* Inserito nella [[Hall of Fame del calcio italiano|Hall of Fame FIGC del calcio italiano]] nella categoria ''Riconoscimenti alla memoria'' (
== Palmarès<ref>{{Cita web|url=https://www.transfermarkt.it|titolo=Erno Erbstein}}</ref> ==
=== Allenatore ===
* {{Calciopalm|Prima Divisione|2}}
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* {{Calciopalm|Serie B|1}}
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=== Direttore tecnico ===
* {{Calciopalm|Campionato italiano |1}}
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== Note ==
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