Franco Martinengo: differenze tra le versioni
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Torino
|GiornoMeseNascita = 28 ottobre
|AnnoNascita = 1910
|LuogoMorte = Torino
|GiornoMeseMorte = 5 novembre
|AnnoMorte = 2001
|Epoca = 1900
|Attività = designer
|Attività2 = pittore
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==Biografia==
[[File:Roundtail 1750.jpg|right|thumb|La "[[Alfa Romeo Spider (Duetto)|Duetto]]", da molti considerata l'opera capolavoro di Franco Martinengo]]
Nato da famiglia di modeste condizioni, le sue innate capacità artistiche nel disegno convinsero i genitori ad affrontare grandi sacrifici economici per farlo diplomare all'[[Accademia Albertina]]. In seguito si iscrisse alla facoltà di architettura dell'[[Università degli Studi di Torino|Ateneo torinese]] che, ben presto, fu costretto ad abbandonare a causa della forte crisi industriale che in Italia precedette la [[grande depressione|grande depressione mondiale]]. L'identico motivo spinse lo zio materno Mario a salpare da [[Genova]] per cercare fortuna a [[Buenos Aires]], dove nacque il cugino
Nel [[1928]] trova occupazione negli [[Stabilimenti Farina]], all'epoca importante carrozzeria torinese, dove le sue doti di disegnatore vengono subito notate dal fratello del fondatore. [[Battista Farina]], infatti, era un abilissimo modellatore della materia, ma totalmente negato nel disegno e con Martinengo instaura un'immediata intesa artistica, destinata a durare e produrre capolavori nei successivi quattro decenni.
Nel [[1930]] Battista Farina decide di mettersi in proprio fondando la ''[[Pininfarina|Società anonima Carrozzeria Pinin Farina]]''. Martinengo prosegue la sua attività presso gli [[Stabilimenti Farina]] e dopo una breve parentesi nel dopoguerra come Direttore del design, nel 1951
Quando l'ormai attempato ''Pinin'' decise di attenuare gradualmente il suo ruolo aziendale, iniziando il trasferimento delle responsabilità dirigenziali al figlio e al genero, affidò la direzione del Centro Stile a Martinengo, incarico che egli ricoprì ininterrottamente dal [[
Sotto la direzione di Martinengo e la supervisione artistica di ''Pinin'', sempre più libero da gravami imprenditoriali, il Centro Stile Pininfarina diviene una sorta di [[falansterio|falansterio estetico]] in cui si muovono giovani e talentuosi disegnatori del calibro di [[Aldo Brovarone]], [[Tom Tjaarda]], [[Paolo Martin]] e [[Leonardo Fioravanti (designer)|Leonardo Fioravanti]], le cui idee progettuali, affinate da un lavoro collettivo, si trasformeranno in capolavori del ''design'' automobilistico, come nel caso dei modelli [[Alfa Romeo Giulietta Spider]], [[Fiat 124 Sport Spider]] e [[Fiat Dino|Dino Spider]], [[Ferrari Dino 206
L'ultima opera nata dalla collaborazione tra ''Pinin'' e Martinengo, su disegno di quest'ultimo, fu il [[prototipo]] dell'[[Alfa Romeo Spider (Duetto)|Alfa Romeo "Duetto"]], esposto al [[Salone di Ginevra]] del [[1966]], poche settimane prima dell'improvvisa morte del grande carrozziere torinese. Dopo la scomparsa di ''Pinin'', Martinengo continuò a dirigere il Centro Stile Pininfarina, ma giunto ad aver maturato l'età pensionabile, preferì lasciare spazio ai giovani, seguendo l'esempio del suo mentore. Forse non è un caso il nuovo prototipo presentato al Salone di Ginevra del [[1973]] fosse denominato proprio "[[Autobianchi A112 Pininfarina Giovani|Pininfarina Giovani]]".
Il "Maestro", come veniva chiamato in ''Pininfarina'', conclusa la sua carriera nel settore automobilistico, si dedicò completamente alla [[pittura]], attività esercitata con successo fin dal [[1940]], con importanti mostre nazionali e internazionali. Nell'ambito artistico collaborò con l'amico [[Riccardo Taliano]].
Nota in particolare è imparentato con il santo padre [[Papa Francesco]], essendo loro cugini di primo grado.
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Designer automobilistici}}
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{{Portale|automobili|biografie|design}}
[[Categoria:Personalità del
[[Categoria:Designer automobilistici italiani|Martinengo]]
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