Addio ai monti: differenze tra le versioni
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[[File:I promessi sposi - ch8.jpg|miniatura|L{{'}}''Addio ai monti'' illustrato da
L''''''Addio ai monti''''' è un brano tratto dal capitolo VIII dei ''[[Promessi sposi]]'' di [[Alessandro Manzoni]] (1785-1873). Qui Manzoni riporta i pensieri di Lucia mentre saluta tristemente, a bordo di una barca, il paese tanto amato. Rivolge il suo addio soprattutto ai monti, paragonati ai visi dei suoi cari, ai torrenti che ricordano il suono delle voci dei suoi amici, alle ville sparse, alla chiesa in cui si sarebbe dovuta sposare, alla sua casa nativa e alla casa del promesso sposo, Renzo.
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==Testo==
{{Citazione|Addio,
Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell'avvenire, e n'è sbalzato lontano, da una forza perversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia que' monti, per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere, e non può con l'immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno! Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s'imparò a distinguere dal rumore de' passi comuni il rumore d'un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l'animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov'era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l'amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de' suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.|[[s:Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/169|''I promessi sposi'', cap. VIII, p. 163]]}}
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