Castelvecchio (Verona): differenze tra le versioni

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{{Infobox struttura militare
|Struttura = Castello
|Nome= Castelvecchio
|Nome originale = Castello di San Martino in Aquaro
|Parte di = [[Sistema difensivo di Verona]]
|Immagine=Castelvecchio Verona-01(51986288).JPGjpeg
|Didascalia= Immagine d'insieme del castello
|Stato = ITA
|Larghezzaimmagine=300px
|Suddivisione=[[Veneto]]
|Stato attuale={{ITA}}
|Suddivisione={{IT-VEN}}
|Città=[[Verona]]
|Tipologia= [[Castello]]
|LatGradi = 45
|LatPrimi = 26
|LatSecondi = 22.70
|LatNS = N
|LongGradi = 10
|LongPrimi = 59
|LongSecondi = 14.20
|LongEW = E
|Tipologia= Castello medievale
|Primo proprietario= [[Della Scala]]
|Inizio costruzione= [[1354]]
|Termine costruzione = [[1356]]
|Condizione attuale= Sede del [[Museo di Castelvecchio|museo civico di Castelvecchio]]
|Visitabile = Si
|Sito web=
|Sito web= {{lingue|it|en}} [http://www.comune.verona.it/castelvecchio/cvsito/ Link]
}}
 
'''Castelvecchio''' (in [[Lingua veneta|veneto]] ''Castelvecio''),<ref>{{Cita web|url=https://www.larenadomila.it/storia/verona-e-la-so-storia/i-ponti.html|titolo=I Ponti|sito=La Rena Domila|lingua=it-it|accesso=2024-07-12}}</ref> originariamente chiamato '''Castellocastello di San Martino in Aquaro''', è un [[castello|fortino medievale]] situato nel centro storico di [[Verona]] attualmente adibito a ospitare ilsede dell'[[Museo di Castelvecchio|omonimo museo civico]],; èsi tratta ildel più importante monumento militare della [[Della Scala|signoria Scaligerascaligera]].
 
== Origini del nome ==
==Toponimo==
Inizialmente il [[castello]] prese il nome di ''San Martino in Aquaro'', derivato dalla preesistente chiesa racchiusa nella ''Corte d'Armi'', la cui esistenza risaliva all'[[VIII secolo]]. Il toponimo può essere ricondotto sia alla vicinanza dell'[[Adigetto (Verona)|Adigetto]] (''acquario'' o ''canale''), sia alla vicinanza di un ponte (''quaro''), che avrebbe superato lo stesso canale, o l'[[Adige]]. Prese il nome di ''Castel Vecchio'' solo dopo la costruzione dei [[castel San Felice|castelli San Felice]] e [[Castel San Pietro (Verona)|San Pietro]].
 
Inizialmente la fortificazione era chiamata "castello di San Martino in Aquaro", denominazione derivata dalla preesistente chiesa che si collocava dove sarebbe poi sorta la cosiddetta "Corte d'Armi", la cui esistenza risaliva all'VIII secolo. Il toponimo "Aquaro" può essere ricondotto sia alla vicinanza dell'[[Adigetto (Verona)|Adigetto]] (''acquario'' o ''canale''), sia alla vicinanza di un ponte (''quaro'') che avrebbe superato lo stesso canale o il fiume [[Adige]]. Il complesso assunse il nome di "Castel Vecchio" a seguito della costruzione di [[Castel San Pietro (Verona)|castel San Pietro]] da parte dei [[Visconti]].<ref name=VeronaFortificata>{{cita web|url=https://mapserver5.comune.verona.it/UFFI_SIT/Verona%20Fortificata/schede/79/forte.htm|titolo=Castel Vecchio|accesso=29 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220114071324/http://mapserver5.comune.verona.it/UFFI_SIT/Verona%20Fortificata/schede/79/forte.htm|dataarchivio=14 gennaio 2022|urlmorto=sì}}</ref>
==Funzioni del castello==
Il nuovo [[castello]] si potava tra la testata della [[cinta muraria|cinta]] a destra d'[[Adige]], presso la [[ponte Catena|Catena Superiore]], e la testata della [[cinta muraria|cinta]] a sinistra d'[[Adige]], presso la [[Porta San Giorgio (Verona)|Porta San Giorgio]]. L'essenza funzionale e architettonica della sua posizione è quella di costituire un elemento della difesa urbana inscindibile dal [[fiume]], e nello stesso tempo predisposto a proiettare la sua azione oltre il [[fiume]] stesso. Il [[ponte Scaligero|ponte]], a uso esclusivo del [[castello]], serviva come via di fuga o di accesso per gli aiuti provenienti dalla [[Valle dell'Adige]], evitando così che il [[fiume]] diventasse una barriera insuperabile. Ma all'interno del complesso sistema difensivo urbano poteva servire per organizzare sortite in modo da operare tatticamente sulle opposte rive fluviali. Il [[castello]] è stato pensato come fulcro dell'intero sistema difensivo, e la sua [[mastio|torre maestra]] come centro del controllo visuale della città, a sinistra e a destra d'[[Adige]], e del paesaggio circostante.
 
== Storia ==
=== L'edificazione del castello ===
[[File:Interno castelvecchio VR.jpg|thumb|Il cortile del [[mastio]]]]
[[File:Verona, castelvecchio, cortile interno 01.jpg|miniatura|sinistra|La Corte del Mastio, parte del nucleo più antico del castello, risalente al XIII secolo]]
 
La vicenda costruttiva del [[castello]] è complessa e prolungata nel tempo: la complessità deriva, in generale, dall'importanza della sua posizione nell'organismo urbano, e, in particolare, dal suo stretto legame, morfologico e funzionale, con la [[cintaMura murariacomunali di Verona|cinta urbana comunale]] eretta in epoca comunale lungo l<nowiki>'</nowiki>[[Adigetto (Verona)|Adigetto]]. Non trascurabile è qui trascurabilepoi la presenza della porta urbica generata dall'antico [[Arco dei Gavi]], inglobato nella medesima [[cinta muraria]] comunale. Un altro elemento dell'ipotetica configurazione originaria del [[castello]] può essere stata la costruzione voluta da [[Alberto I della Scala]], nel [[1298]], delle "regaste", la muraglia che doveva servire ad arginare l'[[Adige]] nella grande ansa fra le mura comunali e il [[San Zeno (Verona)|borgo murato di San Zeno]]. Le mura comunali, l'Adigetto, le mura di [[Alberto I della Scala|Alberto]] sulla riva fluviale, delimitavano un impianto a forma di trapezio irregolare, idoneo ad ampliare la difesa verso l'esterno, con un nuovo [[cinta muraria|recinto murario]], destinato a divenire il caposaldo occidentale della cinta comunale. Questo puòpotrebbe essere il nucleo primigenio del [[castello]] alla fine del [[XIII secolo]], oggi riconoscibile nel recinto a trapezio. L'interventoche definitivocontiene volutola da [[Cangrande IICorte della Scala]], riconducibile al [[1354]], configura un veroReggia e propriola [[castello]] urbano. Egli diede incarico della costruzioneCorte del castello al fido [[Guglielmo Bevilacqua (XIV secolo)|Guglielmo Bevilacqua]]Mastio.<ref>{{cita libro|Mario|Carrara|Gliname="VeronaFortificata" Scaligeri|1966|Dell'Oglio|Varese}}</ref> Sistemato il fortilizio preesistente a meridione della cinta comunale, che assunse le forme della residenza fortificata, a settentrione della stessa cinta fu costruito il grande recinto rettangolare della ''Corte d'Armi''. Nello stesso tempo fu edificato il [[ponte Scaligero|ponte sull'Adige]]. Il complesso fortificatorio fu portato a compimento nel [[1376]] da [[Antonio della Scala|Antonio]] e [[Bartolomeo della Scala]], con la costruzione del [[Mastio]].
 
L'intervento definitivo voluto da [[Cangrande II della Scala]], riconducibile al 1354, configura un vero e proprio castello urbano: sistemato il fortilizio preesistente a meridione della cinta comunale, che assunse le forme della residenza fortificata, a settentrione della stessa cinta fu costruito il grande recinto rettangolare della Corte d'Armi; contemporaneamente fu edificato il [[Ponte di Castelvecchio|ponte fortificato sull'Adige]]. Il complesso fortificatorio fu portato a compimento nel 1376 da [[Antonio della Scala|Antonio]] e [[Bartolomeo II della Scala]], con la costruzione dell'alto [[Maschio (architettura)|mastio]].<ref name="VeronaFortificata" />
Negli anni della signoria viscontea la costruzione del nuovo caposaldo difensivo di [[Castel San Pietro (Verona)|Castel San Pietro]] diminuì la primaria funzione difensiva del ''castello di San Martino'', che tuttavia assunse importanza in relazione al nuovo sistema di attrezzature logistiche della ''Cittadella'', l'ampio quadrangolo fortificato esteso a sud ovest, tra la cinta comunale e la [[cinta muraria|cinta scaligera]], destinato anche all'accampamento delle [[milizia|milizie]]. Questo spazio completamente difeso da mura era in diretta comunicazione con Castel Vecchio attraverso la strada coperta esistente tra la cinta comunale e l'antemurale. Inoltre, sul coronamento della [[cinta muraria|cinta comunale]] fu raddoppiata la [[merlatura]], per ottenere un camminamento protetto, dallo stesso Castello alla [[piazza Bra]]. L'hanno costruito gli Scaligeri, infatti il suo vero nome è "castel scaligero"
 
[[File:Verona Castelvecchio 02.jpg|miniatura|Il castello con il ponte fortificato che permetteva il collegamento tra le due sponde dell'Adige]]
In epoca veneta Castel Vecchio era usato come residenza del castellano e del cappellano, [[caserma]], [[arsenale]] d'[[artiglieria]], [[Armeria (armi)|armeria]], [[polveriera]], [[magazzino]] per le riserve alimentari. Parte del [[Mastio]] era utilizzato come [[carcere]]; un'altra residenza per il castellano era sistemata nella ''Reggia''. Nel [[1759]] Castel Vecchio divenne sede del ''Veneto Militar Collegio'', istituito per la formazione di [[ingegnere|ingegneri]] da inquadrare in un corpo tecnico militare. La nuova prestigiosa destinazione rese necessaria la sistemazione degli edifici esistenti nella corte meridionale, e la costruzione di un nuovo edificio ortogonale alla ''Reggia''. Nella corte settentrionale permaneva l'acquartieramento dei soldati e il [[magazzino|deposito]] dei materiali d'[[artiglieria]], in fabbricati appositamente disposti nello spazio interno.
[[File:Interno Castel Vecchio.jpg|thumb|upright=0.8|left|Una carrozza trainata da un cavallo si dirige verso il [[ponte Scaligero]]]]
All'inizio dell'[[XIX secolo|Ottocento]], durante l'occupazione [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]] il [[castello]] fu trasformato per essere adattato ad [[arsenale]] e ridotto difensivo urbano. Demoliti i fabbricati della corte settentrionale, compresa l'antica chiesetta di San Martino, negli anni [[1802]]-[[1805]] la nuova [[caserma]] difensiva fu costruita lungo i lati ovest e nord della ''Corte d'Armi''. Le [[torre|torri]] furono cimate e coperte da [[volta (architettura)|volte]] [[casamatta]]te; nei muri furono aperte le [[cannone|cannoniere]]. La [[merlatura]] delle cortine fu eliminata chiudendo gli spazi intermedi. Nell'anno [[1805]] l'[[Arco dei Gavi]] fu smontato dai francesi<ref>[https://admin.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=9561&id_com=7641&invia=yes https://admin.comune.verona.it 03/12/2009 ARCO DEI GAVI: PRESENTATO PROGETTO DI CONSERVAZIONE E PROTEZIONE DA ATTI VANDALICI]</ref> per ragioni di viabilità; anche l'adiacente ''Torre dell'Orologio'', già danneggiata e cimata nel [[1797]], venne demolita completamente per ampliare la sezione stradale. La trasformazione in [[caserma]] difensiva e in [[arsenale]] fortificato era ritenuta soddisfacente dal ''Comando militare absburgico'', che mantenne tale impiego dal [[1814]] al [[1866]]. Negli [[anni 1830|anni trenta dell'Ottocento]] nella vecchia sede del ''Veneto Militar Collegio'' venne sistemata la ''Scuola di Artiglieria dello Stato Maggiore'', trasferita negli [[anni 1850|anni cinquanta]]. Anche dopo la costruzione dell'[[Arsenale Franz Josef I|Arsenale della Campagnola]], a Castel Vecchio venne mantenuta un'armeria, e la [[caserma]] di artiglieria. Alla fine degli [[anni 1850|anni cinquanta dell'Ottocento]], sulla terrazza del [[Mastio]] fu installata la stazione di telegrafia ottica: gli esperimenti erano finalizzati alla disposizione di una rete di segnalazioni ottiche diurne e notturne fra le piazzeforti del [[fortezze del Quadrilatero|Quadrilatero]]. Oltre a [[Verona]], le fortezze dotate di stazioni di emissione e di ricezione erano [[Pastrengo]], [[Rivoli]], [[Peschiera del Garda|Peschiera]], [[Mantova]], [[Borgoforte (Borgo Virgilio)|Borgoforte]].
 
Il nuovo castello si trovava così tra la testata della [[Mura scaligere di Verona|cinta scaligera]] a destra d'Adige, presso la [[Torre della Catena (Verona)|Catena superiore]], e la testata della cinta a sinistra d'Adige, presso la [[Porta San Giorgio (Verona)|porta San Giorgio]]. L'essenza funzionale e architettonica della sua posizione è quella di costituire un elemento della difesa urbana inscindibile dal fiume, e nello stesso tempo predisposto a proiettare la sua azione oltre il fiume stesso. Il ponte, a uso esclusivo del castello, serviva come via di fuga o di accesso per gli aiuti provenienti dalla [[Valle dell'Adige]], evitando così che il fiume diventasse una barriera insuperabile. Ma all'interno del complesso sistema difensivo urbano poteva servire per organizzare sortite in modo da operare tatticamente sulle opposte rive fluviali. Il castello è stato pensato pertanto come fulcro dell'intero sistema difensivo, e la sua torre maestra come centro del controllo visuale della città, sia a sinistra sia a destra d'Adige, e del paesaggio circostante.<ref name="VeronaFortificata" />
Sotto l'[[Italia|Amministrazione Italiana]] è confermata la destinazione a [[caserma]]. Dapprima sede del ''Comando di Fortezza'', gli edifici della ''Corte della Reggia'' divennero sede del ''Circolo Ufficiali di Presidio'' e del 10° e poi 8º reggimento bersaglieri. Nel [[1870]] il [[ponte Scaligero|ponte di Castel Vecchio]] fu aperto al pubblico e reso transitabile con l'apertura di un [[Arco (architettura)|arco]] [[gotico]] nelle mura perimetrali, vicino al resto della ''Torre dell'Orologio''. Negli anni [[1923]]-[[1926]], durante il restauro di [[Ferdinando Forlati|Forlati]] e [[Antonio Avena|Avena]], la ''Torre dell'Orologio'' venne ricostruita in posizione più arretrata, retrocessa verso il [[castello]]; nei medesimi anni venne ricomposto e restaurato l'[[Arco dei Gavi]], al centro della piazzetta prospiciente la cortina nord-orientale di Castel Vecchio. Nel progetto di recupero dell'[[Arsenale Franz Josef I|Arsenale della Campagnola]], attualmente in corso di studio e di definizione, si impone il tema dell'unità architettonica dell'impareggiabile insieme monumentale e paesaggistico formato dal Castel Vecchio, dal [[ponte Scaligero|ponte fortificato]] sull'[[Adige]], e dall'[[Arsenale Franz Josef I|Arsenale absburgico Franz Joseph I]].
 
=== L'utilizzo in epoca moderna ===
==Struttura==
[[File:Castelvecchio Wikigita Verona 22-09-2018 f05.jpg|miniatura|sinistra|verticale|Il fossato del castello e la cortina con i suoi due diversi materiali: pietra da taglio e laterizio]]
[[File:VeronaCastelVecchioLatoSIngresso.jpg|thumb|L'ingresso]]
 
Durante la dominazione dei [[Visconti]], che presero il posto per alcuni anni dei [[Della Scala]], venne costruito il nuovo caposaldo difensivo di [[Castel San Pietro (Verona)|Castel San Pietro]], fatto che portò a una diminuzione della primaria funzione difensiva del castello di San Martino, che tuttavia assunse importanza in relazione al nuovo sistema di attrezzature logistiche della [[Cittadella (Verona)|Cittadella militare]], l'ampio quadrangolo fortificato esteso a sud-ovest, tra la [[Mura comunali di Verona|cinta comunale]] e la [[Mura scaligere di Verona|cinta scaligera]], destinato anche all'accampamento delle milizie. Questo spazio, completamente difeso da mura, era infatti in diretta comunicazione con Castelvecchio attraverso una strada coperta esistente tra la cinta comunale e l'antemurale. Inoltre, sul coronamento della cinta comunale fu raddoppiata la merlatura, per ottenere un camminamento protetto dallo stesso castello fino a [[piazza Bra]].<ref name="VeronaFortificata" />
La complessa disposizione planimetrica del [[castello]] è generata da più fasi costruttive, dalle trasformazioni e dai restauri succedutisi nel tempo. Oggi si distinguono tre parti, la cosiddetta ''Corte della Reggia scaligera'', a meridione, la ''Corte d'Armi'', a settentrione, separate dalla ''Corte del Mastio'', oggi assai trasformata, su più livelli altimetrici, dopo la rettifica tardo [[XIX secolo|ottocentesca]] del profilo della rampa di accesso al [[ponte Scaligero|ponte fortificato]].
 
In epoca veneta il castello fu utilizzato come residenza del castellano e del cappellano, oltre che come caserma, arsenale d'artiglieria, armeria, polveriera e magazzino per le riserve alimentari. Parte del mastio fu inoltre utilizzato come carcere, mentre un'altra residenza per il castellano fu sistemata nella Reggia scaligera. Nel 1759 divenne invece sede del Veneto Militar Collegio, un istituto per la formazione di ingegneri da inquadrare in un corpo tecnico militare. La nuova prestigiosa destinazione rese necessaria la sistemazione degli edifici esistenti nella corte meridionale e la costruzione di un nuovo edificio ortogonale alla Reggia. Nella corte settentrionale permaneva invece l'acquartieramento dei soldati e il deposito dei materiali d'artiglieria, in fabbricati appositamente disposti nello spazio interno.<ref name="VeronaFortificata" />
Tra la ''Corte del Mastio'' e la ''Corte d'Armi'' si erge l'alta [[cinta muraria|cortina muraria]] [[merlatura|merlata]], imponente resto della [[cinta muraria|cinta]] sull<nowiki>'</nowiki>[[Adigetto (Verona)|Adigetto]], di epoca comunale, preesistente al [[castello]]. La cortina si estende dalla ''Torre dell'Orologio'' alla riva dell'[[Adige]], presso il [[ponte Scaligero|ponte]]. Segnalano successive fasi costruttive, e ricostruzioni, le diverse tessiture murarie e i diversi materiali in opera: alle estremità il muro è a blocchi grezzi di [[tufo]], resto dell'originaria edificazione (prima metà del [[XII secolo]]); nella parte centrale, ricostruita dopo il crollo del [[1239]], la muraglia è a fasce alterne di ciottoli e [[laterizio]]. Verso la ''Torre dell'Orologio'' è visibile un tratto formato da grossi blocchi lapidei, recuperati da antichi edifici. L'originaria ''Torre dell'Orologio'', demolita dai francesi del generale [[Napoleone Bonaparte]], si innalzava in posizione assai più sporgente sul corso, quasi a contatto e a difesa dell'[[Arco dei Gavi]], inglobato nelle [[cinta muraria|mura comunali]] dell'Adigetto e trasformato in porta urbana.
 
=== Le trasformazioni e adattamenti ottocenteschi ===
===Corte della Reggia===
[[File:CastelvecchioVr1920.jpg|miniatura|Il castello ridotto a caserma a seguito delle trasformazioni operate dalle truppe napoleoniche]]
 
All'inizio dell'Ottocento, durante l'occupazione [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]], il castello fu pesantemente trasformato per essere adattato ad [[arsenale]] e [[Ridotta|ridotto]] difensivo urbano. I fabbricati presenti nella corte settentrionale furono demoliti, compresa l'antica chiesetta di San Martino, e tra il 1802 e il 1805 fu costruita una nuova caserma lungo i lati ovest e nord della stessa corte. Le torri furono invece cimate e coperte da [[volta (architettura)|volte]] [[casamatta]]te, mentre nei muri furono aperte le cannoniere. Inoltre la [[merlatura]] delle cortine murarie fu eliminata chiudendo gli spazi intermedi. Nel 1805 l'[[Arco dei Gavi]] fu letteralmente smontato dai francesi per ragioni di viabilità e per lo stesso motivo l'adiacente Torre dell'Orologio, già cimata nel 1797, venne demolita completamente; fu così possibile ampliare la sezione stradale.<ref name="VeronaFortificata" />
A meridione, la ''Corte della Reggia'' ha conformazione planimetrica irregolare, a trapezio. La residenza fortificata scaligera, collegata all'alto Mastio, era disposta solo lungo il lato adiacente alla riva dell'[[Adige]]. L'altro corpo di fabbrica, a essa innestato in ortogonale e addossato alla cortina settentrionale della corte, venne edificato nel [[XVIII secolo|Settecento]] per ampliare la sede del ''Veneto Militar Collegio'', edificio gravemente manomesso (1923-1925), e oggi irriconoscibile. Una [[torre]]-[[porta]], con [[ponte#Ponte levatoio|ponte levatoio]], si protende verso meridione all'estremità della Reggia; a levante della medesima [[torre]], lungo l'alveo dell'[[Adigetto (Verona)|Adigetto]], si innesta la [[cinta muraria|cinta merlata]], con apparecchio murario di ciottoli e [[laterizio]], che circonda la [[corte (architettura)|corte]] a sud e a est, sino alla [[torre]] di levante, sul corso, che precede la ''Torre dell'Orologio''.
 
[[File:CastelvecchioOld.jpg|miniatura|sinistra|L'interno della Corte d'Armi con la caserma militare]]
In epoca absurgica la ''Corte della Reggia'' ebbe varie destinazioni: nell'edificio già sede del ''Veneto Militar Collegio'' venne insediata la ''Scuola d'Artiglieria dello Stato Maggiore''; dopo il suo trasferimento il medesimo edificio venne destinato ad armeria.
 
La trasformazione in caserma e in arsenale fortificato fu ritenuta soddisfacente dal successivo Comando militare absburgico, che mantenne tale impiego dal 1814 al 1866. Negli anni trenta dell'Ottocento nella vecchia sede del Veneto Militar Collegio venne sistemata la Scuola di Artiglieria dello Stato Maggiore, trasferita negli anni cinquanta in un'altra caserma. Anche dopo la costruzione dell'[[Arsenale di Verona|Arsenale della Campagnola]], a Castelvecchio venne mantenuta un'armeria e la caserma di artiglieria. Alla fine degli anni cinquanta fu poi installata, sulla terrazza del mastio, una stazione di telegrafia ottica: si compirono diversi esperimenti finalizzati alla disposizione di una rete di segnalazioni ottiche diurne e notturne fra le [[Fortezze del Quadrilatero|piazzeforti del Quadrilatero]]. Oltre a [[Verona]], le fortezze dotate di stazioni di emissione e di ricezione erano [[Pastrengo]], [[Rivoli Veronese|Rivoli]], [[Peschiera del Garda|Peschiera]], [[Mantova]] e [[Borgoforte (Borgo Virgilio)|Borgoforte]].<ref name="VeronaFortificata" />
===Corte d'Armi===
[[File:Castelvecchio - cortile.jpg|thumb| Castelvecchio - cortile]]
 
=== I restauri novecenteschi ===
A settentrione si dispone il [[cinta muraria|recinto merlato]], quasi rettangolare, della ''Corte d'Armi'', protetto sul perimetro esterno dal [[fossato]] asciutto e munito da quattro [[torre|torri]], [[merlatura|merlate]] e coperte da [[tetto]] ligneo a padiglione. Il grande recinto è chiuso a meridione, verso la ''Corte del Mastio'', dall'alta [[cinta muraria|cortina comunale]] attestata alla ''Torre dell'Orologio'' (completamente ricostruita nel [[1923]]-[[1925]]); davanti alla medesima cortina è stato rimesso in luce l'originario [[fossato]] asciutto interno, completamente interrato già nel [[XVII secolo|Sei]]-[[XVIII secolo|Settecento]]. Nella cortina orientale, prospettante sul corso, è inserita in posizione intermedia la [[torre]]-[[porta]] con [[ponte#Ponte levatoio|ponte levatoio]]. Un ingresso secondario, anch'esso con [[ponte#Ponte levatoio|ponte levatoio]], è posto accanto alla [[torre]] d'angolo sul corso. Il recinto si conclude sulla riva dell'[[Adige]] con la quarta [[torre]], alla cui base si apre una piccola porta di sortita detta [[pusterla]]. Sulle pareti di [[torre|torri]] e cortine si può osservare l'impiego omogeneo di paramenti murari [[laterizio|laterizi]]; il basamento, a profilo scarpato dal piano del [[fossato]] asciutto, è invece rafforzato e rivestito da blocchi squadrati, regolari, di pietra da taglio. Nello spazio interno della [[corte (architettura)|corte]] è disposta, a ovest, a chiudere il fronte sull'[[Adige]], e a nord, addossata alla cortina, la [[caserma]] difensiva napoleonica, oggi irriconoscibile nella trasfigurazione del restauro stilistico ([[1923]]-[[1926]]). La [[caserma]] era a struttura [[casamatta]]ta, con possenti volte [[terrapieno|terrapienate]], a prova di bomba. Il piano terra era originariamente adibito a magazzini e laboratori per i materiali d'[[artiglieria]]; al primo piano erano disposti gli alloggiamenti, disimpegnati dal ballatoio esterno. Lo [[Scala (architettura)|scalone]] a rampe contrapposte, appoggiato alla cortina comunale, portava al ballatoio e alla copertura, formata dal [[terrapieno]] a profilo di fortificazione, sul quale erano ordinate nove postazioni di [[artiglieria]]. In epoca absburgica, prima che fosse edificato il nuovo [[arsenale Franz Josef I|Arsenale della Campagnola]], gli edifici della ''Corte d'Armi'' erano adibiti ad [[arsenale]] d'[[artiglieria]]; in seguito vennero utilizzati come [[caserma]] d'[[artiglieria]].
[[File:Castelvecchio (111325771).jpeg|miniatura|verticale|La Torre dell'Orologio, quasi completamente demolita durante l'occupazione francese e ricostruita durante il restauro di Antonio Avena]]
 
Sotto l'Amministrazione Italiana fu nuovamente confermata la destinazione a caserma: inizialmente sede del Comando di Fortezza, gli edifici della Corte della Reggia divennero sede del Circolo Ufficiali di Presidio. Tuttavia, nel 1870 il [[ponte di Castelvecchio]] fu aperto al pubblico e reso transitabile con l'apertura di un arco gotico nelle mura perimetrali, vicino alle rovine della Torre dell'Orologio.<ref name="VeronaFortificata" />
===Il Mastio ed il ponte===
[[File:2005-05-09 - 13-49 Verona 015.JPG|thumb|Castelvecchio dal [[Ponte Scaligero]]]]
 
Tra il 1923 e il 1926 vi fu infine un ampio intervento di restauro stilistico diretto dall'ingegnere e architetto [[Ferdinando Forlati]] e dal professor [[Antonio Avena]], durante il quale venne anche ricostruita la Torre dell'Orologio, anche se in posizione più arretrata, retrocessa verso il castello. La ricostruzione dell’immagine medievale ha quasi del tutto cancellato le opere settecentesche e ottocentesche; in particolare la caserma napoleonica presente nella Corte d'Armi è stata tramutata in un palazzo scaligero-veneto, mai realmente esistito. La stessa configurazione degli elementi fortificatori è stata ridefinita senza tener però conto degli originari rapporti di altezza che intercorrevano tra le torri e le cortine murarie per cui, in particolare nel recinto maggiore, le cortine sembrano troppo basse rispetto alle alte torri. La Reggia scaligera fu rispettata e solo ripristinati gli ambienti interni. Nelle sale del castello restaurato, a eccezione di quelle occupate dal Circolo Ufficiali, venne così allestito il Museo d’Arte di Castelvecchio.<ref name="VeronaFortificata" />
{{vedi anche|Ponte di Castel Vecchio}}
L'insieme del [[castello]] è dominato dall'alta mole del [[Mastio]], che si erge sul fronte occidentale, in riva all'[[Adige]], presso il [[ponte Scaligero|ponte fortificato]]. La sua figura è possente anche per l'aspetto dei paramenti murari, di [[laterizio]], compatti e privi di distacchi o risarciture. Ancora nel [[XVIII secolo|Settecento]], sulla faccia orientale campeggiava la grande immagine, in affresco, del [[leone di San Marco]], simbolo del dominio veneto. In epoca absburgica la [[torre]] ospitava la stazione del telegrafo ottico militare, in comunicazione con la rete di segnalazione istituita tra le [[fortezze del Quadrilatero]]. Gli apparecchi segnalatori, diurni e notturni, collocati sulla copertura a terrazza, erano in collegamento con i corrispondenti apparati posti sulla ''Torre della Gabbia'', a [[Mantova]], e con quelli della ''torre telegrafica'' di [[Pastrengo]], sul colle di San Martino. Tangente alla base del [[Mastio]], il [[ponte Scaligero|ponte]] a tre grandi archi diseguali supera il fiume, con l'audacissimo slancio dell'arcata maggiore, sulla luce di 48,69 metri. Ancora oggi il [[ponte]] si impone all'osservatore come un capolavoro d'arte.
 
[[File:Castel Vecchio 1945.jpg|miniatura|sinistra|Il museo civico colpito dai bombardamenti della seconda guerra mondiale]]
== Il Museo di Castelvecchio ==
 
[[File:Canweb1.JPG|thumb|La statua equestre di [[Cangrande]] nel cortile del castello]]
I bombardamenti aerei del 1945 danneggiarono gravemente l'ala orientale del castello mentre le truppe tedesche in ritirata minarono e distrussero il ponte scaligero. La ricostruzione dell’ala distrutta viene eseguita già nel 1947, sotto la direzione dell’architetto Alberto Avesani, mentre il ponte è stato restituito al patrimonio monumentale veronese dalla fedele ricostruzione curata da [[Piero Gazzola]] tra il 1948 e il 1951. Dell’opera originaria si conservano quindi solo le pile intermedie, a pianta pentagonale, rivestite alla base dai grandi conci squadrati di pietra rustica; le arcate, con le ghiere a elementi lapidei radiali e le sovrastanti strutture laterizie, sono state completamente ricostruite secondo le forme primitive.<ref name="VeronaFortificata" />
 
Tra gli anni cinquanta e sessanta venne poi eseguito il celebre rinnovamento del [[museo civico di Castelvecchio]] su disegno del celebre architetto veneto [[Carlo Scarpa]], secondo le idee del professor [[Licisco Magagnato]], direttore dei Civici Musei.<ref name="VeronaFortificata" />
 
== Descrizione ==
[[File:CastelvecchioVrOld.jpg|miniatura|Veduta di Castelvecchio in una fotografia degli anni sessanta del Novecento. Si possono distinguere la Corte della Reggia, in basso, la Corte d'Armi, in alto a sinistra, oltre che il mastio e il ponte fortificato]]
 
La complessa disposizione planimetrica del castello è generata da più fasi costruttive, dalle trasformazioni e dai restauri succedutisi nel corso dei secoli del tempo. Se ne possono tuttavia distinguere tre parti principali: la cosiddetta "Corte della Reggia" scaligera, a meridione; la "Corte d'Armi", a settentrione; e a separare le due precedenti la cosiddetta "Corte del Mastio", oggi assai trasformata a causa della rettifica tardo ottocentesca al profilo della rampa di accesso al [[ponte Scaligero|ponte fortificato]].<ref name="VeronaFortificata" />
 
Tra la Corte del Mastio e la Corte d'Armi si erge un'alta cortina muraria merlata, imponente resto delle [[Mura comunali di Verona|mura di epoca comunale]] edificate sull<nowiki>'</nowiki>Adigetto e preesistenti al castello. La cortina si estende dalla "Torre dell'Orologio" sino alla riva dell'Adige, presso il ponte. Le diverse tessiture murarie e i diversi materiali in opera indicano l'evolversi delle fasi costruttive e le ricostruzioni: alle estremità il muro è a blocchi grezzi di [[tufo]], rimanenze dell'originaria edificazione della prima metà del XII secolo; nella parte centrale, ricostruita dopo il crollo del 1239, la muraglia è invece a fasce alterne di [[Ciottolo|ciottoli]] e [[laterizio]]; verso la Torre dell'Orologio è invece visibile un tratto di muratura formato da grossi blocchi lapidei, recuperati da antichi edifici.<ref name="VeronaFortificata" />
 
L'originaria Torre dell'Orologio, demolita dai soldati del generale [[Napoleone Bonaparte]], si innalzava in posizione assai più sporgente sul [[Corso Castelvecchio|corso prospiciente]], quasi a contatto e a difesa dell'[[Arco dei Gavi]], che fu inglobato nelle mura comunali dell'Adigetto e trasformato in porta urbana.<ref name="VeronaFortificata" />
 
=== Corte della Reggia ===
[[File:Castelvecchio-XE3F2422a.jpg|miniatura|sinistra|Sulla sinistra la torre-porta d'accesso e al centro, in parte nascosta dalla cortina, la residenza fortificata]]
 
A meridione, la Corte della Reggia è caratterizzata da una conformazione planimetrica irregolare, a trapezio. La residenza fortificata scaligera, collegata all'alto Mastio, era disposta solo lungo il lato adiacente alla riva dell'Adige mentre l'altro corpo di fabbrica, a essa innestato in ortogonale e addossato alla cortina settentrionale della corte, venne edificato nel Settecento per ampliare la sede del Veneto Militar Collegio (in [[Verona austriaca|epoca asburgica]] occupato dalla Scuola d'Artiglieria dello Stato Maggiore e poi dall'armeria), edificio però gravemente manomesso tra il 1923 e il 1925 e oggi irriconoscibile.<ref name="VeronaFortificata" />
 
Una torre-porta, con [[ponte levatoio]], si protende verso meridione dall'estremità della Reggia; a est della stessa torre, lungo l'alveo dell'Adigetto, si innesta la cinta merlata, con apparecchio murario di ciottoli e laterizio, che circonda la corte a sud e a est, sino alla torre di levante, sul corso, che precede la Torre dell'Orologio.<ref name="VeronaFortificata" />
 
=== Corte d'Armi ===
[[File:Castelvecchio - cortile.jpg|miniatura|La Corte d'Armi, da cui si può accedere al museo civico]]
 
A settentrione si dispone il recinto merlato, quasi rettangolare, della Corte d'Armi, protetto sul perimetro esterno da un [[fossato]] asciutto e munito da quattro torri, [[Merlo (architettura)|merlate]] e coperte da [[Copertura (architettura)|tetto]] ligneo a padiglione. Il grande recinto è chiuso a meridione, verso la Corte del Mastio, dall'alta cortina comunale attestata alla Torre dell'Orologio (quest'ultima completamente ricostruita durante i lavori di restauri avvenuti tra 1923 e 1925); davanti alla medesima cortina è stato rimesso in luce l'originario fossato asciutto interno, completamente interrato già nel Sei-Settecento. Nella cortina orientale, prospettante su [[corso Castelvecchio]], è inserita in posizione intermedia un'ulteriore torre-porta con ponte levatoio. Infine un ingresso secondario, anch'esso con ponte levatoio, è posto accanto alla torre d'angolo sul corso. Il recinto si conclude sulla riva dell'Adige con la quarta torre, alla cui base si apre una piccola porta di sortita detta [[pusterla]]. Sulle pareti di torri e cortine murarie si può osservare l'impiego omogeneo di paramenti murari [[laterizio|laterizi]]; il basamento, a [[Scarpa (architettura)|profilo scarpato]] dal piano del fossato asciutto, è invece rafforzato e rivestito da blocchi squadrati, regolari, di pietra da taglio.<ref name="VeronaFortificata" />
 
Nello spazio interno della corte è disposta, a ovest, a chiudere il fronte sull'Adige, e a nord, addossata alla cortina, l'ottocentesca caserma napoleonica, oggi irriconoscibile per la trasfigurazione del restauro stilistico del 1923-1926. La [[caserma]] era una struttura [[casamatta]]ta, con possenti [[Volta (architettura)|volte]] [[terrapieno|terrapienate]], a prova di bomba. Il piano terra era originariamente adibito a magazzini e laboratori per i materiali d'[[artiglieria]]; al primo piano erano disposti invece gli alloggiamenti, disimpegnati da un [[ballatoio]] esterno. Uno [[Scala (architettura)|scalone]] a rampe contrapposte, appoggiato alla cortina comunale, portava al ballatoio e alla copertura, formata dal terrapieno a profilo di fortificazione, sul quale erano ordinate nove postazioni di artiglieria. In epoca absburgica, prima che fosse edificato il nuovo [[Arsenale di Verona|Arsenale della Campagnola]], gli edifici della Corte d'Armi furono adibiti ad arsenale d'artiglieria, e in seguito utilizzati come caserma d'artiglieria.<ref name="VeronaFortificata" />
 
=== Mastio e ponte fortificato ===
{{vedi anche|Ponte di Castelvecchio}}
[[File:The Scaliger Bridge and the Tower of Castelvecchio at sunset. Verona, Italy.jpg|miniatura|sinistra|Vista del mastio dall'estremità del ponte scaligero]]
 
L'insieme del castello è dominato dall'alta mole del [[Maschio (architettura)|mastio]] che si erge sul fronte occidentale, in riva all'Adige, presso il [[Ponte di Castelvecchio|ponte fortificato]]. La sua figura è possente anche per l'aspetto dei paramenti murari, di [[laterizio]], compatti e privi di distacchi o risarciture. Ancora nel Settecento, sulla faccia orientale campeggiava la grande immagine, in [[affresco]], del [[leone di San Marco]], simbolo del dominio veneto.<ref name="VeronaFortificata" />
 
In epoca absburgica la torre ospitò la stazione del telegrafo ottico militare, necessario per permettere la comunicazione con la rete di segnalazione istituita tra le [[fortezze del Quadrilatero]]. Gli apparecchi segnalatori, diurni e notturni, collocati sulla copertura a terrazza, erano in collegamento con i corrispondenti apparati posti sulla [[Torre della Gabbia]], a [[Mantova]], e con quelli della torre telegrafica di [[Pastrengo]], sul colle di San Martino.<ref name="VeronaFortificata" />
 
Tangente alla base del mastio, il [[Ponte di Castelvecchio|ponte fortificato scaligero]] a tre grandi archi diseguali supera il fiume, con l'audacissimo slancio dell'arcata maggiore, avente una [[Luce (costruzioni)|luce]] di ben 48,69 metri. Ricostruito dopo la rovina bellica operata dell’esercito nazista nel 1945, ancora oggi il ponte si impone all’osservatore come un capolavoro d’arte: l’elemento funzionale della sicurezza militare, materializza nell’architettura un’opera di assoluto valore paesistico, capace, per sé stessa, di imprimere al paesaggio urbano un indimenticabile carattere.<ref name="VeronaFortificata" />
 
== Museo civico di Castelvecchio ==
{{vedi anche|Museo civico di Castelvecchio}}
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Verona, 1982) - BEIC 6354318.jpg|miniatura|verticale|La [[Statua equestre di Cangrande della Scala|statua equestre di Cangrande]] riposizionata dalla sua collocazione originale a seguito del restauro operato dal noto architetto [[Carlo Scarpa]]]]
 
Il [[museo di Castelvecchio]], uno dei più importanti musei della città di Verona, venne restaurato e allestito con criteri moderni tra il 1958 e il 1964 da [[Carlo Scarpa]], di cui divenne uno degli interventi più completi e meglio conservati. Esso si distribuisce in circa trenta sale<ref>{{cita web|url=https://museodicastelvecchio.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=42555&tt=museo|titolo=Museo|accesso=17 dicembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201112200551/https://museodicastelvecchio.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=42555&tt=museo|dataarchivio=12 novembre 2020|urlmorto=sì}}</ref> e in relativi settori: il cortile d'accesso ospita un lapidario medievale; le sale d'accesso al pianterreno costudiscono epigrafi di età altomedievale e romanica e sculture veronesi del XIV e XV secolo; le sale della Reggia presentano affreschi staccati, dipinti del Medioevo e del primo Rinascimento, sculture e gioielli trecenteschi (tra cui opere di [[Pisanello]], [[Giovanni Bellini|Bellini]], [[Vittore Carpaccio|Carpaccio]], [[Andrea Mantegna|Mantegna]] e [[Peter Paul Rubens|Rubens]]); nel mastio si trova la sala delle armi antiche; il livello superiore dell'ala napoleonica presenta tele di grandi dimensioni di artisti veronesi e veneziani dal XVI al XVIII secolo (tra cui [[Tintoretto]] e [[Paolo Veronese]]); l'ultima sala, infine, è dedicata alle opere di artisti del XVIII secolo (tra cui [[Giambattista Tiepolo]]).<ref name=Touring>{{cita web|url=https://www.touringclub.it/destinazione/localita/museo/1103/museo-civico-di-castelvecchio-verona|titolo=Museo civico di Castelvecchio|accesso=17 dicembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210415151807/https://www.touringclub.it/destinazione/localita/museo/1103/museo-civico-di-castelvecchio-verona|dataarchivio=15 aprile 2021|urlmorto=sì}}</ref>
Il museo di Castelvecchio, uno dei più importanti musei della città di [[Verona]], venne restaurato e allestito con criteri moderni tra il [[1958]] e il [[1974]] da [[Carlo Scarpa]], di cui divenne uno degli interventi più completi e meglio conservati. Esso si distribuisce in circa trenta sale ed in relativi settori: [[scultura]], [[pittura italiana]] e straniera, [[arma|armi]] antiche, [[ceramica|ceramiche]], [[oreficeria|oreficerie]], [[miniatura|miniature]] e le antiche [[campana|campane]] cittadine.
 
In un punto particolarmente importante del percorso è inoltre collocata, su un supporto sopraelevato, la [[statua equestre di Cangrande della Scala]], opera del XIV secolo che fu rimossa dalla sua posizione originale, presso le [[Arche scaligere]], per poterla meglio conservare.<ref name=Touring/>
 
== Note ==
 
==Note==
<references/>
 
== BibliografiaVoci correlate ==
* {{cita libro|Mario|Carrara|Gli Scaligeri|1966|Dell'Oglio|Varese}}
 
* [[Verona]]
==Voci correlate==
* [[Cangrande IMonumenti delladi ScalaVerona]]
* [[Castelli degli Scaligeri]]
* [[CintaMura collinarescaligere di Verona]]
* [[Sistema difensivo di Verona]]
*[[Della Scala]]
* [[Della Scala]]
*[[Domus romana di piazza Castelvecchio]]
* [[Domus di Castelvecchio]]
*[[Ponte Scaligero (Verona)]]
* [[Ponte di Castelvecchio]]
*[[Processo di Verona]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
 
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