Cerano d'Intelvi: differenze tra le versioni

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|Bandiera =
|Voce bandiera =
|Stemma = Cerano d'Intelvi-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
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|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Como
|Amministratore locale = OscarLaura Enrico GandolaAbbate
|Partito = [[lista civica]] Insieme per Ceranoun futuro concreto
|Data elezione = 89-6-20092024
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Abitanti = 552
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 agosto 2017.
|Aggiornamento abitanti = 31-3-2017
|Sottodivisioni = Giuslino, Cerano, Veglio
|Divisioni confinanti = [[Breggia (Svizzera)|Breggia]] ([[Svizzera|CH]]-[[Canton Ticino|TI]]), [[Centro Valle Intelvi]], [[Dizzasco]],
[[Schignano]]
|Zona sismica = 4
|Gradi giorno = 2964
|Diffusività =
|Nome abitanti = ceranesi
|Patrono = [[san Tommaso apostolo]]
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}}
 
'''Cerano d'Intelvi''' (''Sceran'' in [[dialetto comasco]]<ref>{{citaCita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | GARZANTIGarzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=191 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/191 }}</ref><ref group=N>sia nell'[[ortografia moderna]] che in [[Ortografia classica milanese|quella classica]]</ref>, <small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[ʃeˈrãː]/ʃeˈraŋ/|lmo}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Como]] in [[Lombardia]]. Fa parte della Comunità Montana Lario Intelvese.
 
== PaeseGeografia fisica ==
Cerano si trova al centro della bassa valle d'Intelvi alla destra del [[Telo (torrente)|torrente Telo]], ramo che si getta nel Lario ad [[Argegno]]. È adagiato a circa 700600 metri di altitudine sulle falde del monte San Zeno, che spicca dalla parte verso il Lario per la sua forma conica in mezzo alla Valle, con l'Oratorio di San Zeno sulla cima del monte (consacrato nel 1215 e recentemente restaurato).
Nel primo trentennio del XII secolo il paese fu coinvolto nelle lotte fra Como e Milano, divenne feudo dei Camozzi nel secolo seguente e nel 1416 passò sotto la Signoria dei Rusconi di Como. Nel
Cinquecento le sue terre furono occupate da Gian Giacomo de' Medici come tutta la valle d'Intelvi, nel 1583 fu feudo dei Marliani.
Il paese conserva ancora fra le case portali medioevali e la Corte Cometti con il suo porticato
romanico e i graffiti seicenteschi. Fa parte della Comunità Montana Lario Intelvese.
 
== Storia ==
Frazioni di Cerano: Giuslino, Rifugio, Prabello, Veglio
Nel primo trentennio del XII secolo il paese fu coinvolto nelle lotte fra Como e [[Milano]], divenne feudo dei Camozzi nel secolo seguente e nel 1416 passò sotto la Signoria dei [[Rusca (famiglia)|Rusconi]] di Como. Nel
 
Gli annessi agli Statuti di Como del [[1335]] riportano Il “comune de Zerrano” all'interno della [[pieve d’Intelvi]]<ref name=":3"/>.
== Architetture religiose ==
La Parrocchiale di San Tommaso è di origine romanica come il campanile chiamato Torre di Teodolinda con lesene angolari e cordonature di archetti e dentelli ai piani. Si vuole costruita sui ruderi di un castello altomedioevale della regina, la cui corona gemmata appare nello stemma comunale. La navata conserva affreschi e tele di epoca barocca, una Crocifissione ad olio attribuita a Vincenzo Civerchio, stucchi dell'intelvese Diego Carloni e paliotti in scagliola.
 
Nel Cinquecento le sue terre furono occupate da Gian Giacomo de' Medici come tutta la valle d'Intelvi, nelche dal 1583 fu feudo dei Marliani.
La chiesa dei Santi Quirico e Giulitta nella frazione di Veglio è un imponente edificio che s'innalza su una piccola altura fuori dal centro abitato. La chiesa ha linee barocche sia all'esterno che nella decorazion interna delle cappelle. La navata è ornata da un altare in stucchi della scuola di Diego Carloni e da una tela attribuita a Giulio Quaglio. Nascosta dietro la prima cappella laterale a destra è possibile ammirare quel che resta della chiesa medievale della primitiva abside romanica del XII secolo con lesene arricchite da semicolonne, finestrelle a doppi strombatura e coronameno di archetti e dentelli. Sulle sue pareti si possono ammirare i più antichi affreschi della valle del XIV secolo raffiguranti scene della Passione di Cristo.
 
Nel [[1644]] il comune non faceva più parte della pieve d'Intelvi, bensì nel territorio dei cosiddetti "Cinque comuni della Mezena", comprensivo anche di [[Casasco]], [[Pigra]], [[Schignano]] e di Mezzena (l'odierno comune di [[Dizzasco]])<ref name=":3">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001489/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cerano, sec. XIV - 1757 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-05-01}}</ref>.
La chiesa di San Zeno fu eretta nel XII secolo sulla cima del monte omonimo per sciogliere un voto fatto nel momento del pericolo, da un gruppo di maestri comacini che, tornando alla loro valle da Verona dove lavoravano alla Basilica di San Zeno, furono sorpresi da una burrasca sul lago. Colpita da un fulmine a metà degli anni '50 del XX secolo che ne distrusse il campanile e parte del tetto, la chiesa è rimasta allo stato di rudere per molti anni. Grazie al lavoro di un comitato, il "Comitato pro San Zeno - Una chiesa per il III millennio", la chiesa è stata nuovamente ricostruita e restituita al culto nell'anno 2000; da segnalare che sulla finestra della facciata principale della chiesa è stata posizionata una nuova campana, denominata "campana dei giovani", benedetta in piazza San Pietro il giorno 27 maggio 1998 da Giovanni Paolo II. Nel mese di luglio 2013 sono iniziati i lavori per la ricostruzione dell'eremo adiacente alla chiesa, terminati l'anno successivo. Il 22 agosto 2015 la chiesa è stata riconsacrata con una solenne cerimonia presieduta dal vescovo di Como Diego Coletti.
 
Nel [[1647]] il comune di Cerano ottenne la redenzione dall'infeudazione, fatto che comportò l'istituzione di un pagamento quindecennale ancora in essere nel [[1751]], anno in cui Cerano, sempre essere inserito tra i Comuni della Mezzena, risulta comprendere anche i cassinaggi di Giuslino, Deglio e “Monti e Molini”<ref name=":3" />.
 
Un decreto di riorganizzazione amministrativa del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia napoleonico]] datato [[1807]] sancì l'aggregazione del comune di Cerano in quello di [[San Fedele Intelvi|San Fedele]], decisione che fu tuttavia abrogata con la [[Restaurazione]]<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001498/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cerano, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-05-01}}</ref>.
 
Nel [[1862]] il comune cambiò la denominazione in "Cerano d’Intelvi"<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3050647/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cerano d'Intelvi, 1859 - [1971] – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-05-01}}</ref>.
 
=== Simboli ===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 7 agosto 1992.
{{citazione|[[Partito semitroncato]]: nel primo, di verde, alla torre d'argento, detta Torre di Teodolinda, quadrata, murata di nero, merlata di tre alla guelfa, munita di porta alzata rispetto al filo basamentale, di nero, finestrata di tre in palo, dello stesso, fondata sulla pianura di rosso, accompagnata da due [[Spiga di grano|spighe di grano]], d'oro, una e una, nodrite nella pianura; nel secondo, di rosso, alla [[corona ferrea]] vista in prospettiva, d'oro, con la lamina di ferro nero, incastonata nell'interno, il cerchio ornato con pietre di azzurro e di rosso; nel terzo, di azzurro, alle tre stelle di otto raggi, d'oro, ordinate [[in banda]]. Ornamenti esteriori da Comune.}}
La torre è quella conosciuta con il nome di Torre di Teodolinda, trasformata nel campanile della chiesa di San Tommaso. Per ricordare la regina Teodolinda è raffigurata la corona ferrea a lei appartenuta e conservata nel duomo di Monza. Le spighe di grano sono un riferimento a Cerere, la dea delle messi, da cui trae origine il nome del paese; il campo di verde è un riferimento alla Valle d’Intelvi con i suoi alpeggi. Le tre stelle rappresentano le frazioni di Giuslino, Veglio e Cerano.
 
Il gonfalone è un drappo di bianco.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
 
=== Architetture religiose ===
 
==== Chiesa di San Tommaso ====
[[File:Cerano d'Intelvi - Chiesa di S. Tommaso - 2023-09-08 00-53-08 001.JPG|sinistra|miniatura|Chiesa di San Tommaso]]
{{vedi anche|Chiesa di San Tommaso (Cerano d'Intelvi)}}
La chiesa, con funzione di [[parrocchiale]], è di origine [[Romanico lombardo|romanica]], come lo è il campanile'''''<ref name=":05222222">{{cita|Belloni et al.|p. 139}}.</ref><ref name=":6222">{{Cita|TCI|p. 317|TCI99|titolo=Guida d'Italia [...]}}.</ref>'''''. Dotata di abside, al suo interno ospita una serie di affreschi databili al XIV secolo''<ref name=":062324">{{cita|Bartolini|p. 264}}.</ref>'' e decorazioni del periodo [[barocco]]''<ref name=":062324" />'''<ref name=":6222" />'''<ref name=":06">{{cita|Borghese|p. 163}}.</ref>'', oltre a un Crocefisso Cinquecentesco'''''<ref name=":6222" />'''''.
 
==== Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta ====
[[File:Cerano d'Intelvi - Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta - 2023-09-16 23-49-48 001.JPG|sinistra|miniatura|Chiesa dei SS. Quirico e Giulitta]]
La chiesa dei Santi Quirico e Giulitta nella frazione di Veglio è un imponente edificio che s'innalza su una piccola altura fuori dal centro abitato. La chiesa, di origine [[Romanico lombardo|romaniche]] ma rielaborata tra il Seicento e il Settecento,'''''<ref name=":6222" />''''' ha linee barocche sia all'esterno che nella decoraziondecorazione interna delle cappelle. La navata è ornata da un altare in stucchi della scuola di Diego Carloni e da una tela attribuita a [[Giulio Quaglio il Giovane|Giulio Quaglio]]. Nascosta dietro la prima cappella laterale a destra è possibile ammirare quel che resta della primitiva chiesa medievale: della primitiva un'[[abside]] [[Romanico lombardo|romanica]]'''''<ref name=":05222222" /><ref name=":6222" />''''' del XII secolo'''''<ref name=":062">{{cita|TCI|p. 78|TCI03|titolo=Le province di Como e Lecco [...]}}.</ref>''''' con lesene arricchite da [[semicolonne]], finestrelle a doppidoppia [[strombatura]] e coronameno di archetti e dentelli<ref>{{Cita web|url=https://www.romanicomo.it/ceranointelvi.htm|titolo=RomaniCOMO|accesso=21 Sullemarzo sue2020}}</ref>. Anche parte dell'odierna navata apparteneva già al primitivo edificio religioso'''''<ref name=":6222" />'''''. Sulle pareti dell'abside si possono ammirare i più antichi affreschi della valle, deldatabili al XIV secolo, raffiguranti scene della Passione di Cristo. Quattrocentesche sono le raffigurazioni dei quattro ''[[Dottore della Chiesa|Dottori della Chiesa]]<ref name=":0522222233">{{cita|Zastrow|p. 21}}.</ref>''. La chiesa è inoltre arricchita da stucchi policromi di Diego Carloni''<ref name=":06" />''.
 
==== Chiesa di San Zeno ====
[[File:San Zeno ora blu.jpg|sinistra|miniatura|Il [[Lago di Como|Lario]] e, sulla destra, il Monte San Zeno, con in vetta l'omonima chiesa]]
LaEdificata sulle rovine di un [[castelliere]] di epoca [[Celti|celtica]],'''''<ref name=":062322222222232322">{{cita|Bartolini|p. 215}}.</ref>''''' la chiesa di San Zeno fu eretta nel XII secolo sulla cima del monte omonimo, detto anche Monte Auragio'''''<ref name=":06232222222223232232">{{cita|Bartolini|p. 217}}.</ref>'''''. La chiesa venne edificata per sciogliere un voto fatto nel momento del pericolo, da un gruppo di [[Maestri intelvesi|maestri comaciniantelami]] che, tornando alla loro valle da [[Verona]] dove lavoravano alla ricostruzione della [[Basilica di San Zeno]] a seguito del [[terremoto del 1117]],'''''<ref name=":06232222222223232232" />''''' furono sorpresi da una burrasca sul [[Lago di Como|lago]]<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.alpinicomo.it/la-consacrazione-della-chiesa-di-san-zeno-una-chiesa-per-il-iii-millennio/|titolo=LA CONSACRAZIONE DELLA CHIESA DI SAN ZENO Una “Chiesa per il III Millennio”|sito=Associazione Nazionale Alpini Como|data=5 agosto 2015|accesso=4 aprile 2020}}</ref>. Colpita da un [[fulmine]] a metà degli anni '50 del XX secolo che ne distrusse il campanile e parte del tetto, la chiesa è rimasta allo stato di rudere per molti anni. Grazie al lavoro di un comitato, il "Comitato pro San Zeno - Una chiesa per il III millennio", la chiesa è stata nuovamente ricostruita, a partire dal 1990,'''''<ref name=":0623222222222323222">{{cita|Bartolini|p. 216}}.</ref>''''' e restituita al culto nell'anno [[2000]]; da segnalare che sulla finestra della facciata principale della chiesa è stata posizionatacollocata una nuova campana, denominatadetta la "campana dei giovani", benedetta in [[piazza San Pietro]] il giorno 27 maggio 1998 da [[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]]<ref name=":0" />. Nel mese di luglio 2013 si sono iniziati i lavori per la ricostruzione dell'eremo adiacente alla chiesa, terminati l'anno successivo. Il 22 agosto 2015 la chiesa è stata riconsacrata con una solenne cerimonia presieduta dal [[vescovo di Como]] [[Diego Coletti]]<ref name=":0" />. Tale consacrazione avvenne a distanza di 800 anni dalla precedente, operata da [[Guglielmo Della Torre]] nel 1215 sull'altare in pietra tuttora conservato all'interno della chiesa'''''<ref name=":0623222222222323223">{{cita|Bartolini|p. 216}}.</ref>'''''. Una lapide relativa alla consacrazione del vescovo Della Torre è conservata al [[Museo d'arte sacra (Scaria)|Museo diocesano d'arte sacra]] di [[Scaria]]'''''<ref name=":06232222222223232232" />'''''.
 
=== Architetture civili e altro ===
 
* Il paese conserva ancora fra le case portali medioevalimedievali e la Corte Cometti con il suo porticato romanico e i graffiti secenteschi.''<ref name=":06" />''
* Vicino alla chiesa di San Tommaso si trova un antico lavatoio, nei pressi del quale si trova una ''Spada nella roccia'' (1998), opera di Bruno Gandola''<ref name=":062323">{{cita|Bartolini|p. 263}}.</ref>''.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{'''Demografia/Cerano dpre-unitaria'''Intelvi}}
 
* 1771: 558 abitanti<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001496/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cerano, 1757 - 1797 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-05-01}}</ref>
* 1799: 568 abitanti<ref name=":2">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001497/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cerano, 1798 - 1809 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-05-01}}</ref>
* 1805: 565 abitanti<ref name=":2" />
* 1809: 559 abitanti (prima dell'annessione a [[Castiglione d'Intelvi|Castiglione]])<ref name=":2" />
* 1853: 671 abitanti<ref name=":1" />
 
'''Demografia unitaria'''{{Demografia/Cerano d'Intelvi}}
 
== Geografia antropica ==
Frazioni di Cerano: Giuslino, Rifugio, Prabello, Veglio
 
== Amministrazione ==
{{...|centri abitati d'Italia}}
 
== Note ==
=== Esplicative ===
<references group=N/>
 
=== Bibliografiche ===
{{Note strette}}
 
 
== Bibliografia ==
 
* {{Cita libro|autore-capitolo=Annalisa Borghese|titolo=Il territorio lariano e i suoi comuni|annooriginale=1992|editore=Editoriale del Drago|città=Milano|p=163|capitolo=Cerano d'Intelvi|cid=Borghese}}
*{{Cita libro|autore=Luigi Mario Belloni|autore2=Renato Besana|autore3=Oleg Zastrow|curatore=Alberto Longatti|titolo=Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo|annooriginale=1991|editore=La Provincia S.p.A. Editoriale|città=Como - Lecco|cid=Belloni et al.}}
*{{Cita libro|autore=Oleg Zastrow|titolo=Sant'Ambrogio - Immagini tra Lario e Brianza|annooriginale=1997|editore=Cattaneo Editore|città=Oggiono|cid=Zastrow}}
*{{Cita libro|curatore=Touring Club Italiano|titolo=Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano)|url=|annooriginale=1999|editore=Touring Editore|città=Milano|cid=TCI99|ISBN=88-365-1325-5}}
*{{Cita libro|curatore=Touring Club Italiano|titolo=Le province di Como e Lecco: il Lario, le ville, i parchi, Bellagio, Menaggio, Varenna|url=https://books.google.it/books?id=8PZCQHW2OYcC&pg=PA191&lpg=PA191&dq=chiesa+san+bartolomeo+como&source=bl&ots=a8yrTyuBoV&sig=ACfU3U1Sd-8Yhxpje7Drqi1no-EiOXyCaA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj17LOn9ev0AhVFyKQKHaKRCeg4eBDoAXoECAsQAw#v=onepage&q=chiesa%20san%20bartolomeo%20como&f=false|annooriginale=2003|editore=Touring Editore|città=|cid=TCI03|ISBN=978-88-365-2919-3}}
*{{Cita libro|autore=Franco Bartolini|titolo=I segreti del Lago di Como e del suo territorio|annooriginale=2006|anno=2016|editore=New Press Edizioni|città=Cermenate|p=|capitolo=|cid=Bartolini}}
 
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