Cerano d'Intelvi: differenze tra le versioni
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|Bandiera =
|Voce bandiera =
|Stemma =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
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|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Como
|Amministratore locale =
|Partito = [[lista civica]] Insieme per
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = Giuslino, Cerano, Veglio
|Divisioni confinanti = [[Breggia (Svizzera)|Breggia]] ([[Svizzera|CH]]-[[Canton Ticino|TI]]), [[Centro Valle Intelvi]], [[Dizzasco]],
[[Schignano]]
|Zona sismica = 4
|Gradi giorno = 2964
|Nome abitanti = ceranesi
|Patrono = [[san Tommaso apostolo]]
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}}
'''Cerano d'Intelvi''' (''Sceran'' in [[dialetto comasco]]<ref>{{
==
Cerano si trova al centro della bassa valle d'Intelvi alla destra del [[Telo (torrente)|torrente Telo]], ramo che si getta nel Lario ad [[Argegno]]. È adagiato a circa
Nel primo trentennio del XII secolo il paese fu coinvolto nelle lotte fra Como e Milano, divenne feudo dei Camozzi nel secolo seguente e nel 1416 passò sotto la Signoria dei Rusconi di Como. Nel▼
Cinquecento le sue terre furono occupate da Gian Giacomo de' Medici come tutta la valle d'Intelvi, nel 1583 fu feudo dei Marliani.▼
Il paese conserva ancora fra le case portali medioevali e la Corte Cometti con il suo porticato▼
== Storia ==
Frazioni di Cerano: Giuslino, Rifugio, Prabello, Veglio▼
▲Nel primo trentennio del XII secolo il paese fu coinvolto nelle lotte fra Como e [[Milano]], divenne feudo dei Camozzi nel secolo seguente e nel 1416 passò sotto la Signoria dei [[Rusca (famiglia)|Rusconi]] di Como.
Gli annessi agli Statuti di Como del [[1335]] riportano Il “comune de Zerrano” all'interno della [[pieve d’Intelvi]]<ref name=":3"/>.
== Architetture religiose ==▼
▲Nel Cinquecento le sue terre furono occupate da Gian Giacomo de' Medici come tutta la valle d'Intelvi,
La chiesa dei Santi Quirico e Giulitta nella frazione di Veglio è un imponente edificio che s'innalza su una piccola altura fuori dal centro abitato. La chiesa ha linee barocche sia all'esterno che nella decorazion interna delle cappelle. La navata è ornata da un altare in stucchi della scuola di Diego Carloni e da una tela attribuita a Giulio Quaglio. Nascosta dietro la prima cappella laterale a destra è possibile ammirare quel che resta della chiesa medievale della primitiva abside romanica del XII secolo con lesene arricchite da semicolonne, finestrelle a doppi strombatura e coronameno di archetti e dentelli. Sulle sue pareti si possono ammirare i più antichi affreschi della valle del XIV secolo raffiguranti scene della Passione di Cristo.▼
Nel [[1644]] il comune non faceva più parte della pieve d'Intelvi, bensì nel territorio dei cosiddetti "Cinque comuni della Mezena", comprensivo anche di [[Casasco]], [[Pigra]], [[Schignano]] e di Mezzena (l'odierno comune di [[Dizzasco]])<ref name=":3">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001489/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cerano, sec. XIV - 1757 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-05-01}}</ref>.
La chiesa di San Zeno fu eretta nel XII secolo sulla cima del monte omonimo per sciogliere un voto fatto nel momento del pericolo, da un gruppo di maestri comacini che, tornando alla loro valle da Verona dove lavoravano alla Basilica di San Zeno, furono sorpresi da una burrasca sul lago. Colpita da un fulmine a metà degli anni '50 del XX secolo che ne distrusse il campanile e parte del tetto, la chiesa è rimasta allo stato di rudere per molti anni. Grazie al lavoro di un comitato, il "Comitato pro San Zeno - Una chiesa per il III millennio", la chiesa è stata nuovamente ricostruita e restituita al culto nell'anno 2000; da segnalare che sulla finestra della facciata principale della chiesa è stata posizionata una nuova campana, denominata "campana dei giovani", benedetta in piazza San Pietro il giorno 27 maggio 1998 da Giovanni Paolo II. Nel mese di luglio 2013 sono iniziati i lavori per la ricostruzione dell'eremo adiacente alla chiesa, terminati l'anno successivo. Il 22 agosto 2015 la chiesa è stata riconsacrata con una solenne cerimonia presieduta dal vescovo di Como Diego Coletti.▼
Nel [[1647]] il comune di Cerano ottenne la redenzione dall'infeudazione, fatto che comportò l'istituzione di un pagamento quindecennale ancora in essere nel [[1751]], anno in cui Cerano, sempre essere inserito tra i Comuni della Mezzena, risulta comprendere anche i cassinaggi di Giuslino, Deglio e “Monti e Molini”<ref name=":3" />.
Un decreto di riorganizzazione amministrativa del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia napoleonico]] datato [[1807]] sancì l'aggregazione del comune di Cerano in quello di [[San Fedele Intelvi|San Fedele]], decisione che fu tuttavia abrogata con la [[Restaurazione]]<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001498/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cerano, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-05-01}}</ref>.
Nel [[1862]] il comune cambiò la denominazione in "Cerano d’Intelvi"<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3050647/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cerano d'Intelvi, 1859 - [1971] – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-05-01}}</ref>.
=== Simboli ===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 7 agosto 1992.
{{citazione|[[Partito semitroncato]]: nel primo, di verde, alla torre d'argento, detta Torre di Teodolinda, quadrata, murata di nero, merlata di tre alla guelfa, munita di porta alzata rispetto al filo basamentale, di nero, finestrata di tre in palo, dello stesso, fondata sulla pianura di rosso, accompagnata da due [[Spiga di grano|spighe di grano]], d'oro, una e una, nodrite nella pianura; nel secondo, di rosso, alla [[corona ferrea]] vista in prospettiva, d'oro, con la lamina di ferro nero, incastonata nell'interno, il cerchio ornato con pietre di azzurro e di rosso; nel terzo, di azzurro, alle tre stelle di otto raggi, d'oro, ordinate [[in banda]]. Ornamenti esteriori da Comune.}}
La torre è quella conosciuta con il nome di Torre di Teodolinda, trasformata nel campanile della chiesa di San Tommaso. Per ricordare la regina Teodolinda è raffigurata la corona ferrea a lei appartenuta e conservata nel duomo di Monza. Le spighe di grano sono un riferimento a Cerere, la dea delle messi, da cui trae origine il nome del paese; il campo di verde è un riferimento alla Valle d’Intelvi con i suoi alpeggi. Le tre stelle rappresentano le frazioni di Giuslino, Veglio e Cerano.
Il gonfalone è un drappo di bianco.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
▲=== Architetture religiose ===
==== Chiesa di San Tommaso ====
[[File:Cerano d'Intelvi - Chiesa di S. Tommaso - 2023-09-08 00-53-08 001.JPG|sinistra|miniatura|Chiesa di San Tommaso]]
{{vedi anche|Chiesa di San Tommaso (Cerano d'Intelvi)}}
La chiesa, con funzione di [[parrocchiale]], è di origine [[Romanico lombardo|romanica]], come lo è il campanile'''''<ref name=":05222222">{{cita|Belloni et al.|p. 139}}.</ref><ref name=":6222">{{Cita|TCI|p. 317|TCI99|titolo=Guida d'Italia [...]}}.</ref>'''''. Dotata di abside, al suo interno ospita una serie di affreschi databili al XIV secolo''<ref name=":062324">{{cita|Bartolini|p. 264}}.</ref>'' e decorazioni del periodo [[barocco]]''<ref name=":062324" />'''<ref name=":6222" />'''<ref name=":06">{{cita|Borghese|p. 163}}.</ref>'', oltre a un Crocefisso Cinquecentesco'''''<ref name=":6222" />'''''.
==== Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta ====
[[File:Cerano d'Intelvi - Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta - 2023-09-16 23-49-48 001.JPG|sinistra|miniatura|Chiesa dei SS. Quirico e Giulitta]]
▲La chiesa dei Santi Quirico e Giulitta nella frazione di Veglio è un imponente edificio che s'innalza su una piccola altura fuori dal centro abitato. La chiesa, di origine [[Romanico lombardo|romaniche]] ma rielaborata tra il Seicento e il Settecento,'''''<ref name=":6222" />''''' ha linee barocche sia all'esterno che nella
==== Chiesa di San Zeno ====
[[File:San Zeno ora blu.jpg|sinistra|miniatura|Il [[Lago di Como|Lario]] e, sulla destra, il Monte San Zeno, con in vetta l'omonima chiesa]]
▲
=== Architetture civili e altro ===
▲* Il paese conserva ancora fra le case portali
* Vicino alla chiesa di San Tommaso si trova un antico lavatoio, nei pressi del quale si trova una ''Spada nella roccia'' (1998), opera di Bruno Gandola''<ref name=":062323">{{cita|Bartolini|p. 263}}.</ref>''.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
* 1771: 558 abitanti<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001496/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cerano, 1757 - 1797 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-05-01}}</ref>
* 1799: 568 abitanti<ref name=":2">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001497/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cerano, 1798 - 1809 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=2020-05-01}}</ref>
* 1805: 565 abitanti<ref name=":2" />
* 1809: 559 abitanti (prima dell'annessione a [[Castiglione d'Intelvi|Castiglione]])<ref name=":2" />
* 1853: 671 abitanti<ref name=":1" />
'''Demografia unitaria'''{{Demografia/Cerano d'Intelvi}}
== Geografia antropica ==
▲Frazioni di Cerano: Giuslino, Rifugio, Prabello, Veglio
== Amministrazione ==
{{...|centri abitati d'Italia}}
== Note ==
=== Esplicative ===
<references group=N/>
=== Bibliografiche ===
{{Note strette}}
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore-capitolo=Annalisa Borghese|titolo=Il territorio lariano e i suoi comuni|annooriginale=1992|editore=Editoriale del Drago|città=Milano|p=163|capitolo=Cerano d'Intelvi|cid=Borghese}}
*{{Cita libro|autore=Luigi Mario Belloni|autore2=Renato Besana|autore3=Oleg Zastrow|curatore=Alberto Longatti|titolo=Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo|annooriginale=1991|editore=La Provincia S.p.A. Editoriale|città=Como - Lecco|cid=Belloni et al.}}
*{{Cita libro|autore=Oleg Zastrow|titolo=Sant'Ambrogio - Immagini tra Lario e Brianza|annooriginale=1997|editore=Cattaneo Editore|città=Oggiono|cid=Zastrow}}
*{{Cita libro|curatore=Touring Club Italiano|titolo=Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano)|url=|annooriginale=1999|editore=Touring Editore|città=Milano|cid=TCI99|ISBN=88-365-1325-5}}
*{{Cita libro|curatore=Touring Club Italiano|titolo=Le province di Como e Lecco: il Lario, le ville, i parchi, Bellagio, Menaggio, Varenna|url=https://books.google.it/books?id=8PZCQHW2OYcC&pg=PA191&lpg=PA191&dq=chiesa+san+bartolomeo+como&source=bl&ots=a8yrTyuBoV&sig=ACfU3U1Sd-8Yhxpje7Drqi1no-EiOXyCaA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj17LOn9ev0AhVFyKQKHaKRCeg4eBDoAXoECAsQAw#v=onepage&q=chiesa%20san%20bartolomeo%20como&f=false|annooriginale=2003|editore=Touring Editore|città=|cid=TCI03|ISBN=978-88-365-2919-3}}
*{{Cita libro|autore=Franco Bartolini|titolo=I segreti del Lago di Como e del suo territorio|annooriginale=2006|anno=2016|editore=New Press Edizioni|città=Cermenate|p=|capitolo=|cid=Bartolini}}
== Altri progetti ==
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{{Comuni della provincia di Como}}
{{Pieve d'Isola}}
{{portale|Lombardia}}
{{Controllo di autorità}}
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