Cerano d'Intelvi: differenze tra le versioni

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|Bandiera =
|Voce bandiera =
|Stemma = Cerano d'Intelvi-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
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|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Como
|Amministratore locale = OscarLaura Enrico GandolaAbbate
|Partito = [[lista civica]] Insieme per Ceranoun futuro concreto
|Data elezione = 89-6-20092024
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Abitanti = 540
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens/index.php?anno=2020&lingua=ita Dato Istat] - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
|Aggiornamento abitanti = 30-11-2020
|Sottodivisioni = Giuslino, Cerano, Veglio
|Divisioni confinanti = [[Breggia (Svizzera)|Breggia]] ([[Svizzera|CH]]-[[Canton Ticino|TI]]), [[Centro Valle Intelvi]], [[Dizzasco]],
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|Zona sismica = 4
|Gradi giorno = 2964
|Diffusività =
|Nome abitanti = ceranesi
|Patrono = [[san Tommaso apostolo]]
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}}
 
'''Cerano d'Intelvi''' (''Sceran'' in [[dialetto comasco]]<ref>{{Cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | Garzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=191 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/191 }}</ref><ref group=N>sia nell'[[ortografia moderna]] che in [[Ortografia classica milanese|quella classica]]</ref>, <small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[ʃeˈrãː]/ʃeˈraŋ/|lmo}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 540{{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Como]] in [[Lombardia]]. Fa parte della Comunità Montana Lario Intelvese.
 
== Geografia fisica ==
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Nel Cinquecento le sue terre furono occupate da Gian Giacomo de' Medici come tutta la valle d'Intelvi, che dal 1583 fu feudo dei Marliani.
 
Nel [[1644]] il comune non faceva più parte della pieve d'Intelvi, bensì nel territorio dei cosiddetti "Cinque comuni della Mezena", comprensivo anche di [[Casasco]], [[Pigra]], [[Schignano]] e di Mezzena (l'odierno comune di [[Dizzasco]])<ref name=":3">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001489/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cerano, sec. XIV - 1757 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|sito=www.lombardiabeniculturali.it|accesso=2020-05-01}}</ref>.
 
Nel [[1647]] il comune di Cerano ottenne la redenzione dall'infeudazione, fatto che comportò l'istituzione di un pagamento quindecennale ancora in essere nel [[1751]], anno in cui Cerano, sempre essere inserito tra i Comuni della Mezzena, risulta comprendere anche i cassinaggi di Giuslino, Deglio e “Monti e Molini”<ref name=":3" />.
 
Un decreto di riorganizzazione amministrativa del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia napoleonico]] datato [[1807]] sancì l'aggregazione del comune di Cerano in quello di [[San Fedele Intelvi|San Fedele]], decisione che fu tuttavia abrogata con la [[Restaurazione]]<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001498/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cerano, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|sito=www.lombardiabeniculturali.it|accesso=2020-05-01}}</ref>.
 
Nel [[1862]] il comune cambiò la denominazione in "Cerano d’Intelvi"<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3050647/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cerano d'Intelvi, 1859 - [1971] – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|sito=www.lombardiabeniculturali.it|accesso=2020-05-01}}</ref>.
 
=== Simboli ===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 7 agosto 1992.
{{citazione|[[Partito semitroncato]]: nel primo, di verde, alla torre d'argento, detta Torre di Teodolinda, quadrata, murata di nero, merlata di tre alla guelfa, munita di porta alzata rispetto al filo basamentale, di nero, finestrata di tre in palo, dello stesso, fondata sulla pianura di rosso, accompagnata da due [[Spiga di grano|spighe di grano]], d'oro, una e una, nodrite nella pianura; nel secondo, di rosso, alla [[corona ferrea]] vista in prospettiva, d'oro, con la lamina di ferro nero, incastonata nell'interno, il cerchio ornato con pietre di azzurro e di rosso; nel terzo, di azzurro, alle tre stelle di otto raggi, d'oro, ordinate [[in banda]]. Ornamenti esteriori da Comune.}}
La torre è quella conosciuta con il nome di Torre di Teodolinda, trasformata nel campanile della chiesa di San Tommaso. Per ricordare la regina Teodolinda è raffigurata la corona ferrea a lei appartenuta e conservata nel duomo di Monza. Le spighe di grano sono un riferimento a Cerere, la dea delle messi, da cui trae origine il nome del paese; il campo di verde è un riferimento alla Valle d’Intelvi con i suoi alpeggi. Le tre stelle rappresentano le frazioni di Giuslino, Veglio e Cerano.
 
Il gonfalone è un drappo di bianco.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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==== Chiesa di San Tommaso ====
[[File:Cerano d'Intelvi - Chiesa di S. Tommaso - 2023-09-08 00-53-08 001.JPG|sinistra|miniatura|Chiesa di San Tommaso]]
La Parrocchiale di San Tommaso è di origine [[Romanico lombardo|romanica]] come lo è il medievale campanile,'''''<ref name=":05222222">{{cita|Belloni et al.|p. 139}}.</ref>''''' chiamato Torre di Teodolinda, con [[Lesena|lesene]] angolari e cordonature di [[Archetti pensili|archetti]] e [[Dentelli (architettura)|dentelli]] ai piani. Si vuole costruita sui ruderi di un castello [[Altomedievale|altomedioevale]] della [[Teodolinda|regina]], la cui corona gemmata appare nello stemma comunale. La [[navata]] conserva [[Affresco|affreschi]] e tele di epoca [[Barocco|barocca]], una ''Crocifissione'' ad olio attribuita a [[Vincenzo Civerchio]], stucchi dell'intelvese Diego Carloni e [[Paliotto|paliotti]] in [[scagliola]]''<ref name=":06">{{cita|Borghese|p.163}}.</ref>''.
{{vedi anche|Chiesa di San Tommaso (Cerano d'Intelvi)}}
La chiesa, con funzione di [[parrocchiale]], è di origine [[Romanico lombardo|romanica]], come lo è il campanile'''''<ref name=":05222222">{{cita|Belloni et al.|p. 139}}.</ref><ref name=":6222">{{Cita|TCI|p. 317|TCI99|titolo=Guida d'Italia [...]}}.</ref>'''''. Dotata di abside, al suo interno ospita una serie di affreschi databili al XIV secolo''<ref name=":062324">{{cita|Bartolini|p. 264}}.</ref>'' e decorazioni del periodo [[barocco]]''<ref name=":062324" />'''<ref name=":6222" />'''<ref name=":06">{{cita|Borghese|p. 163}}.</ref>'', oltre a un Crocefisso Cinquecentesco'''''<ref name=":6222" />'''''.
 
==== Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta ====
[[File:Cerano d'Intelvi - Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta - 2023-09-16 23-49-48 001.JPG|sinistra|miniatura|Chiesa dei SS. Quirico e Giulitta]]
La chiesa dei Santi Quirico e Giulitta nella frazione di Veglio è un imponente edificio che s'innalza su una piccola altura fuori dal centro abitato. La chiesa, di origine [[Romanico lombardo|romaniche]] ma rielaborata tra il Seicento e il Settecento,'''''<ref name=":6222" />''''' ha linee barocche sia all'esterno che nella decoraziondecorazione interna delle cappelle. La navata è ornata da un altare in stucchi della scuola di Diego Carloni e da una tela attribuita a [[Giulio Quaglio il Giovane|Giulio Quaglio]]. Nascosta dietro la prima cappella laterale a destra è possibile ammirare quel che resta della primitiva chiesa medievale: della primitiva un'[[abside]] [[Romanico lombardo|romanica]]'''''<ref name=":05222222" /><ref name=":6222" />''''' del XII secolo'''''<ref name=":062">{{cita|TCI|p. 78|TCI03|titolo=Le province di Como e Lecco [...]}}.</ref>''''' con lesene arricchite da [[semicolonne]], finestrelle a doppia [[strombatura]] e coronameno di archetti e dentelli<ref>{{Cita web|url=https://www.romanicomo.it/ceranointelvi.htm|titolo=RomaniCOMO|sito=www.romanicomo.it|accesso=21 marzo 2020}}</ref>. SulleAnche sueparte dell'odierna navata apparteneva già al primitivo edificio religioso'''''<ref name=":6222" />'''''. Sulle pareti dell'abside si possono ammirare i più antichi affreschi della valle, databili al XIV secolo, raffiguranti scene della Passione di Cristo. Quattrocentesche sono le raffigurazioni dei quattro ''[[Dottore della Chiesa|Dottori della Chiesa]]<ref name=":0522222233">{{cita|Zastrow|p. 21}}.</ref>''. La chiesa è inoltre arricchita da stucchi policromi di Diego Carloni''<ref name=":06" />''.
 
==== Chiesa di San Zeno ====
[[File:BellagioSan dalZeno Pianora delle Alpiblu.jpg|sinistra|miniatura|Il [[Lago di Como|Lario]] e, sulla destra, il Monte San Zeno, con in vetta l'omonima chiesa]]
LaEdificata sulle rovine di un [[castelliere]] di epoca [[Celti|celtica]],'''''<ref name=":062322222222232322">{{cita|Bartolini|p. 215}}.</ref>''''' la chiesa di San Zeno fu eretta nel XII secolo sulla cima del monte omonimo, detto anche Monte Auragio'''''<ref name=":06232222222223232232">{{cita|Bartolini|p. 217}}.</ref>'''''. La chiesa venne edificata per sciogliere un voto fatto nel momento del pericolo, da un gruppo di [[Maestri intelvesi|maestri comaciniantelami]] che, tornando alla loro valle da [[Verona]] dove lavoravano alla ricostruzione della [[Basilica di San Zeno]] a seguito del [[terremoto del 1117]],'''''<ref name=":06232222222223232232" />''''' furono sorpresi da una burrasca sul [[Lago di Como|lago]]<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.alpinicomo.it/la-consacrazione-della-chiesa-di-san-zeno-una-chiesa-per-il-iii-millennio/|titolo=LA CONSACRAZIONE DELLA CHIESA DI SAN ZENO Una “Chiesa per il III Millennio”|sito=Associazione Nazionale Alpini Como|data=5 agosto 2015|accesso=4 aprile 2020}}</ref>. Colpita da un [[fulmine]] a metà degli anni '50 del XX secolo che ne distrusse il campanile e parte del tetto, la chiesa è rimasta allo stato di rudere per molti anni. Grazie al lavoro di un comitato, il "Comitato pro San Zeno - Una chiesa per il III millennio", la chiesa è stata nuovamente ricostruita, a partire dal 1990,'''''<ref name=":0623222222222323222">{{cita|Bartolini|p. 216}}.</ref>''''' e restituita al culto nell'anno [[2000]]; da segnalare che sulla finestra della facciata principale della chiesa è stata collocata una nuova campana, detta la "campana dei giovani", benedetta in [[piazza San Pietro]] il giorno 27 maggio 1998 da [[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]]<ref name=":0" />. Nel mese di luglio 2013 si sono iniziati i lavori per la ricostruzione dell'eremo adiacente alla chiesa, terminati l'anno successivo. Il 22 agosto 2015 la chiesa è stata riconsacrata con una solenne cerimonia presieduta dal [[vescovo di Como]] [[Diego Coletti]]<ref name=":0" />. Tale consacrazione avvenne a distanza di 800 anni dalla precedente, operata da [[Guglielmo Della Torre]] nel 1215 sull'altare in pietra tuttora conservato all'interno della chiesa'''''<ref name=":0623222222222323223">{{cita|Bartolini|p. 216}}.</ref>'''''. Una lapide relativa alla consacrazione del vescovo Della Torre è conservata al [[Museo d'arte sacra (Scaria)|Museo diocesano d'arte sacra]] di [[Scaria]]'''''<ref name=":06232222222223232232" />'''''.
 
=== Architetture civili e altro ===
 
* Il paese conserva ancora fra le case portali medievali e la Corte Cometti con il suo porticato romanico e i graffiti secenteschi.''<ref name=":06" />''
* Vicino alla chiesa di San Tommaso si trova un antico lavatoio, nei pressi del quale si trova una ''Spada nella roccia'' (1998), opera di Bruno Gandola''<ref name=":062323">{{cita|Bartolini|p. 263}}.</ref>''.
 
== Società ==
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'''Demografia pre-unitaria'''
 
* 1771: 558 abitanti<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001496/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cerano, 1757 - 1797 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|sito=www.lombardiabeniculturali.it|accesso=2020-05-01}}</ref>
* 1799: 568 abitanti<ref name=":2">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001497/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cerano, 1798 - 1809 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|sito=www.lombardiabeniculturali.it|accesso=2020-05-01}}</ref>
* 1805: 565 abitanti<ref name=":2" />
* 1809: 559 abitanti (prima dell'annessione a [[Castiglione d'Intelvi|Castiglione]])<ref name=":2" />
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== Note ==
=== Esplicative ===
<references group=N/>
 
=== Bibliografiche ===
{{Note strette}}
 
 
== Bibliografia ==
 
* {{Cita libro|autore-capitolo=Annalisa Borghese|titolo=Il territorio lariano e i suoi comuni|annooriginale=1992|editore=Editoriale del Drago|città=Milano|p=163|capitolo=Cerano d'Intelvi|cid=Borghese}}
*{{Cita libro|autore=Luigi Mario Belloni|autore2=Renato Besana|autore3=Oleg Zastrow|curatore=Alberto Longatti|titolo=Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo|annooriginale=1991|editore=La Provincia S.p.A. Editoriale|città=Como - Lecco|cid=Belloni et al.}}
*{{Cita libro|autore=Oleg Zastrow|titolo=Sant'Ambrogio - Immagini tra Lario e Brianza|annooriginale=1997|editore=Cattaneo Editore|città=Oggiono|cid=Zastrow}}
*{{Cita libro|curatore=Touring Club Italiano|titolo=Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano)|url=|annooriginale=1999|editore=Touring Editore|città=Milano|cid=TCI99|ISBN=88-365-1325-5}}
*{{Cita libro|curatore=Touring Club Italiano|titolo=Le province di Como e Lecco: il Lario, le ville, i parchi, Bellagio, Menaggio, Varenna|url=https://books.google.it/books?id=8PZCQHW2OYcC&pg=PA191&lpg=PA191&dq=chiesa+san+bartolomeo+como&source=bl&ots=a8yrTyuBoV&sig=ACfU3U1Sd-8Yhxpje7Drqi1no-EiOXyCaA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj17LOn9ev0AhVFyKQKHaKRCeg4eBDoAXoECAsQAw#v=onepage&q=chiesa%20san%20bartolomeo%20como&f=false|annooriginale=2003|editore=Touring Editore|città=|cid=TCI03|ISBN=978-88-365-2919-3}}
*{{Cita libro|autore=Franco Bartolini|titolo=I segreti del Lago di Como e del suo territorio|annooriginale=2006|anno=2016|editore=New Press Edizioni|città=Cermenate|p=|capitolo=|cid=Bartolini}}
 
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