Cerano d'Intelvi: differenze tra le versioni
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|Bandiera =
|Voce bandiera =
|Stemma =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
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|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Como
|Amministratore locale =
|Partito = [[lista civica]] Insieme per
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = Giuslino, Cerano, Veglio
|Divisioni confinanti = [[Breggia (Svizzera)|Breggia]] ([[Svizzera|CH]]-[[
[[Schignano]]
|Zona sismica = 4
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}}
'''Cerano d'Intelvi''' (''Sceran'' in [[dialetto comasco]]<ref>{{Cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | Garzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=191 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/191 }}</ref><ref group=N>sia nell'[[ortografia moderna]] che in [[Ortografia classica milanese|quella classica]]</ref>, <small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/ʃeˈraŋ/|lmo}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
== Geografia fisica ==
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=== Architetture religiose ===
====
[[File:Cerano d'Intelvi - Chiesa di S. Tommaso - 2023-09-08 00-53-08 001.JPG|sinistra|miniatura|Chiesa di San Tommaso]]
{{vedi anche|Chiesa di San Tommaso (Cerano d'Intelvi)}}
==== Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta ====
[[File:Cerano d'Intelvi - Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta - 2023-09-16 23-49-48 001.JPG|sinistra|miniatura|Chiesa dei SS. Quirico e Giulitta]]
La chiesa dei Santi Quirico e Giulitta nella frazione di Veglio è un imponente edificio che s'innalza su una piccola altura fuori dal centro abitato. La chiesa, di origine [[Romanico lombardo|romaniche]] ma rielaborata tra il Seicento e il Settecento,'''''<ref name=":6222" />''''' ha linee barocche sia all'esterno che nella decorazione interna delle cappelle. La navata è ornata da un altare in stucchi della scuola di Diego Carloni e da una tela attribuita a [[Giulio Quaglio il Giovane|Giulio Quaglio]]. Nascosta dietro la prima cappella laterale a destra è possibile ammirare quel che resta della primitiva chiesa medievale: un'[[abside]] [[Romanico lombardo|romanica]]'''''<ref name=":05222222" /><ref name=":6222" />''''' del XII secolo'''''<ref name=":062">{{cita|TCI|p. 78|TCI03|titolo=Le province di Como e Lecco [...]}}.</ref>''''' con lesene arricchite da [[semicolonne]], finestrelle a doppia [[strombatura]] e coronameno di archetti e dentelli<ref>{{Cita web|url=https://www.romanicomo.it/ceranointelvi.htm|titolo=RomaniCOMO|accesso=21 marzo 2020}}</ref>. Anche parte dell'odierna navata apparteneva già al primitivo edificio religioso'''''<ref name=":6222" />'''''. Sulle pareti dell'abside si possono ammirare i più antichi affreschi della valle, databili al XIV secolo, raffiguranti scene della Passione di Cristo. Quattrocentesche sono le raffigurazioni dei quattro ''[[Dottore della Chiesa|Dottori della Chiesa]]<ref name=":0522222233">{{cita|Zastrow|p. 21}}.</ref>''. La chiesa è inoltre arricchita da stucchi policromi di Diego Carloni''<ref name=":06" />''.
==== Chiesa di San Zeno ====
[[File:San Zeno ora blu.jpg|sinistra|miniatura|Il [[Lago di Como|Lario]] e, sulla destra, il Monte San Zeno, con in vetta l'omonima chiesa]]
Edificata sulle rovine di un [[castelliere]] di epoca [[Celti|celtica]],'''''<ref name=":062322222222232322">{{cita|Bartolini|p. 215}}.</ref>''''' la chiesa di San Zeno fu eretta nel XII secolo sulla cima del monte omonimo, detto anche Monte Auragio'''''<ref name=":06232222222223232232">{{cita|Bartolini|p. 217}}.</ref>'''''. La chiesa venne edificata per sciogliere un voto fatto da un gruppo di [[Maestri intelvesi|maestri antelami]] che, tornando alla loro valle da [[Verona]] dove lavoravano alla ricostruzione della [[Basilica di San Zeno]] a seguito del [[terremoto del 1117]],'''''<ref name=":06232222222223232232" />''''' furono sorpresi da una burrasca sul [[Lago di Como|lago]]<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.alpinicomo.it/la-consacrazione-della-chiesa-di-san-zeno-una-chiesa-per-il-iii-millennio/|titolo=LA CONSACRAZIONE DELLA CHIESA DI SAN ZENO Una “Chiesa per il III Millennio”|sito=Associazione Nazionale Alpini Como|data=5 agosto 2015|accesso=4 aprile 2020}}</ref>. Colpita da un [[fulmine]] a metà degli anni '50 del XX secolo che ne distrusse il campanile e parte del tetto, la chiesa è rimasta allo stato di rudere per molti anni. Grazie al lavoro di un comitato, il "Comitato pro San Zeno - Una chiesa per il III millennio", la chiesa è stata nuovamente ricostruita, a partire dal 1990,'''''<ref name=":0623222222222323222">{{cita|Bartolini|p. 216}}.</ref>''''' e restituita al culto nell'anno [[2000]]; da segnalare che sulla finestra della facciata principale della chiesa è stata collocata una nuova campana, detta la "campana dei giovani", benedetta in [[piazza San Pietro]] il giorno 27 maggio 1998 da [[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]]<ref name=":0" />. Nel mese di luglio 2013 si sono iniziati i lavori per la ricostruzione dell'eremo adiacente alla chiesa, terminati l'anno successivo. Il 22 agosto 2015 la chiesa è stata riconsacrata con una solenne cerimonia presieduta dal [[vescovo di Como]] [[Diego Coletti]]<ref name=":0" />. Tale consacrazione avvenne a distanza di 800 anni dalla precedente, operata da [[Guglielmo Della Torre]] nel 1215 sull'altare in pietra tuttora conservato all'interno della chiesa'''''<ref name=":0623222222222323223">{{cita|Bartolini|p. 216}}.</ref>'''''. Una lapide relativa alla consacrazione del vescovo Della Torre è conservata al [[Museo d'arte sacra (Scaria)|Museo diocesano d'arte sacra]] di [[Scaria]]'''''<ref name=":06232222222223232232" />'''''.
=== Architetture civili e altro ===▼
* Il paese conserva ancora fra le case portali medievali e la Corte Cometti con il suo porticato romanico e i graffiti secenteschi.''<ref name=":06" />''▼
▲=== Architetture civili ===
* Vicino alla chiesa di San Tommaso si trova un antico lavatoio, nei pressi del quale si trova una ''Spada nella roccia'' (1998), opera di Bruno Gandola''<ref name=":062323">{{cita|Bartolini|p. 263}}.</ref>''.
▲Il paese conserva ancora fra le case portali medievali e la Corte Cometti con il suo porticato romanico e i graffiti secenteschi.''<ref name=":06" />''
== Società ==
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