San Gusmè: differenze tra le versioni
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|Nome=San Gusmè
|Nome ufficiale=
|Panorama=
|Didascalia=Piazza Castelli a San Gusmè
|Stemma=
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|Divisione amm grado 2=Siena
|Divisione amm grado 3=Castelnuovo Berardenga
▲|Abitanti=250
|Note abitanti=
|Aggiornamento abitanti=
|Codice postale=
|Codice catastale=
|Nome abitanti=sangusmeino, sangusmeini<ref>Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, ''Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani'', Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 494.</ref>
|Patrono=[[Cosma e Damiano|santi Cosma e Damiano]]
|Festivo=
}}
'''San Gusmè''' è una [[Frazione (geografia)|frazione]] del [[comune italiano]] di [[Castelnuovo Berardenga]]
Situata a nord rispetto al capoluogo, si trova all'inizio della [[strada provinciale]] che collega l'[[Strada statale 484 del Castello di Brolio|ex statale 484]] al [[Valdarno]], sul crinale di una [[collina]].
Si tratta di un piccolo agglomerato ancora conservato dalle sue mura circolari ancora quasi totalmente integre. All'interno delle mura stesse trovano posto la chiesa parrocchiale, intitolata ai Santi Cosma e Damiano, e la ''chiesa della Compagnia'', intitolata alla Santissima Annunziata, che ospita una tela attribuita a [[Pietro Sorri]] ed adornata dal tipico campanile.▼
▲Si tratta di un piccolo agglomerato ancora conservato dalle sue mura circolari
Appena fuori dal paese sono ubicate le sorgenti del fiume [[Ombrone]].▼
▲Appena fuori
== Storia ==
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San Gusmè viene citato per la prima volta in un atto di vendita del febbraio [[867]] in cui il conte senese Winigi di Ranieri dona al [[Monastero di San Salvatore (Badia Monastero)|Monastero di San Salvatore della Berardenga]] tutti i suoi beni compresi nei dintorni della chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Nel [[XII secolo]] il paese era un feudo della
Nel [[1478]] le truppe di [[Alfonso II di Napoli|re Alfonso di Aragona]] occuparono il castello. Durante la [[
San Gusmè fu anche la sede di una [[Comunità autonome della Spagna|comunità autonoma]] che venne riunita al comune di Castelnuovo Berardenga il 2 giugno [[1777]].
== Economia ==
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|[[File:luca cava.jpg|thumb|left|''Luca Cava'']]
|}
Una tradizione locale è la
La festa ha avuto 10 anni di interruzione tra il [[1988]] ed il [[1998]], per proseguire da allora fino ai giorni nostri, tutti i primi due fine settimana di settembre, ed ha il suo clou nel premio giornalistico intitolato a Silvio Gigli ed assegnato ogni anno ad un personaggio di spicco del mondo televisivo nazionale.
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==
*{{cita libro|cognome=Brachetti Montorselli|nome=Giovanni|coautori= Italo Moretti, Renato Stopani | titolo=Le strade del Chianti Classico Gallo Nero | anno=1984 | editore=Bonechi | città=Firenze|cid=Brachetti Montorselli}}
==Altri progetti==▼
▲==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Toscana|Valle dell'Ombrone}}
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