Adolfo Kind: differenze tra le versioni

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{{F|sportingegneri invernalisvizzeri|arg2=sci|gennaio 2010}}
{{Bio
|Nome = Adolfo
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|LuogoNascita = Coira
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 16 settembre 1848
|LuogoMorte = Pizzo Bernina
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 5 settembre 1907
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività = ingegnere
|AttivitàAltre =  ede industriale
|Nazionalità = svizzero
|NazionalitàNaturalizzato = italiano
|PostNazionalità = , considerato il primissimo promotore dello [[sci alpino]] in Italia
|Immagine = Adolfo_Kind.jpg
}}
==Biografia==
 
===La giovinezza, gli studi e i primi successi professionali===
==Brevi note biografiche: gli inizi==
Figlio di un pastore protestante svizzero, Adolf Kind nacque nel [[1848]] in Svizzera, e più precisamente a [[Coira]], capitalecapoluogo del [[Grigioni|Canton Grigioni]]. Dopo gli studi di chimica, si laureò ingegnere a [[Basilea]], per poi trasferirsi in Italia come direttore della fabbrica di sapone e candele Mira, presso Venezia., Avventuraesperienza che tuttavia durò poco e terminò con un brusco licenziamento.
Dopo il [[1890]], Kind si trasferì con moglie e figli a [[Torino]], dove fondò un'industria di [[stoppino|stoppini]] per [[candela (illuminazione)|candele]], destinate a illuminare chiese e dimore nobiliari. e nel 1904 andò ad abitare in un pregevole chalet [[Liberty torinese|liberty]] in stile nordico che fece progettare dall'architetto [[Michele Frapolli]], poco distante dal [[castello del Valentino]] e oggi denominata ''Villino Kind''.
Ma ben presto fu chiaro che la vocazione di Kind doveva essere, in realtà, un'altra.
 
==Primi=I primi passi dello "ski"===
[[File:VILLINO_KIND.jpg|destra|thumb|Il "Villino Kind" a Torino, in via Vincenzo Monti 42 ]]
Nel novembre del [[1896]], AdolfoAdolf Kind si fece spedire due paia di "assi" in legno di [[fraxinus|frassino]]. Erano i cosiddetti ''ski'' [[norvegia|norvegesi]], presentati anni prima nel libro di [[Fridtjof Nansen]] ''Attraverso la Groenlandia con gli ski''.
La rivoluzione nordica dei cosiddetti ''pattini da neve'' aveva riscosso le prime conferme con la fondazione degli "ski club" a Monaco ([[1891]]) e a Grenoble ([[1896]])., Moltomolto più comodi rispetto alle racchette, si diceva. Eppure, sulle [[Alpi italiane]] l'invenzione tardava a prender piede. Fu proprio Kind che, oltre a essere ingegnere, era appassionato di caccia e di [[alpinismo]], a dare la prima lezione.
Fu proprio Kind, che - oltre a essere ingegnere - si interessava di [[caccia]] e [[alpinismo]], a dare la prima lezione. Il tutto avvenne nel salotto del suo eclettico chalet, una casa costruita in stile nordico, con tetti alti e spioventi, non lontano dal parco del Valentino, e tuttora visibile nel triangolo tra corso Dante e Torino Esposizioni.
Le prime dimostrazioni di utilizzo degli "ski" avvennero proprio nel salotto del suo chalet liberty e poi nel suo giardino antistante. Qui l'ingegnere invitò alcuni fidati amici, presentando loro le due paia di rudimentali sci che si era fatto spedire dalla ditta Jakober di [[Glarona]], in Svizzera.
Nello stupore generale, i presenti calzarono gli arnesi sui tappeti di casa, tentando abbozzi di ''voltate'', come allora venivano chiamate le curve.
In quel novembre 1896, a Torino, contemporaneamente all'esordio del cinema in Italia, nasceva uno sport destinato a cambiare volto ed economia di molte valli montane. Epiemontesi per primache, appunto,dopo la110 vicinaanni, [[Valle di Susa|Valsusa]] teatroospitarono deii [[XX Giochi olimpici invernali]] di Torino 2006.
 
===Il debutto sulla neve===
Dopo gli esperimenti al [[Parco del Valentino]] e sui pendii collinari torinesi vicino al [[Monte dei Cappuccini]], l'8 gennaio 1896 il gruppo di dodici pionieri capitanato da Kind salì a [[Giaveno]] in tram, e da lì raggiunse le frazioni più alte, passando per Prà Fieul fino alla cima del [[Monte Cugno dell'Alpet]] (2.072&nbsp;m), poco ad est della oggi più nota [[Punta dell'Aquila]]) partendo dalla quale effettuò la prima discesa in sci sulle montagne italiane.<ref>{{cita libro | url = https://www.google.it/books/edition/Le_incredibili_curiosit%C3%A0_di_Torino/bjOzDwAAQBAJ?hl=en&gbpv=1&dq=Cugno+dell%27Alpet&pg=PT44&printsec=frontcover | capitolo = Dal tappeto di casa alla montagna con Adolfo Kind | titolo = Le incredibili curiosità di Torino | nome = Daniela | cognome = Schembri Volpe | anno = 2019 | editore = Newton Compton Editori | isbn = 9788822737717 | accesso = 6 settembre 2022 }}</ref> Nel [[1899]] fu la volta dei 3000 metri: il [[monte Tomba]],<ref>Oggi ''Sommet de la Nunda'', vedi [https://www.gulliver.it/itinerari/nunda-sommet-de-la-da-plain-des-fontainettes/ Nunda (Sommet de la) da Plain des Fontainettes]</ref> sopra il [[lago del Moncenisio]].
Nel [[1901]], all'interno del [[Club Alpino Italiano]] (CAI) nacque lo Ski Club Torino, primo in Italia, allo scopo di allenarsi nel pattinaggio e nelle escursioni con gli sci. La rosa dei ventinove soci fondatori contava quasi tutti gli alpinisti più esperti d'inizio secolo: [[Adolfo Hess]], [[Giacomo Dumontel]], [[Ubaldo Valbusa]], [[Ettore Canzio]] e lo stessstesso Kind. La quota era di lire 5 all'anno.
Il 3 gennaio [[1902]], durante la seconda adunata dell'associazione, Adolfo Kind venne nominato direttore dello ''Ski Club'', ruolo che manterrà fino alla morte, nel [[1907]].
Prà Fieul, su cui era stata costruita una ''grangia'' completa di stufa e coperte, assolse per molti anni alla funzione di Stazione Sociale del Club. Col passare del tempo, però, si dimostrò limitata: località troppo bassa, spesso carente di neve e con spazi troppo stretti per le ambizioni del gruppo.
Nel gennaio del [[1906]] venne inaugurata la "prima stazione alpina italiana" a [[Oulx]], in Alta Valsusa, e nel mese di febbraio dello stesso anno, a [[Sauze d'Oulx]], si organizzò il primo corso di sci: vi parteciparono, insieme agli iscritti del Club, alcuni ufficiali dei [[Alpini|reggimenti alpini]]. Fu chiamato a dirigerlo il campione norvegese [[Harald Smith]]. Proprio a Sauze, peraltro, Adolfo Kind costruì un rifugio, tuttora esistente sotto il nome di Capanna Kind, nel comprensorio sciistico di Sportinia.
Accanto alla crescente adesione di pubblico alle gare, cui furono abbinati anche premi in denaro, emblematica è la nascita ''ex novo'' di [[Sestriere]]. Figlia di un nuovo approccio alla montagna, legato a fini turistici e speculativi secondo l'intuizione di [[Giovanni Agnelli (1866-1945)|Giovanni Agnelli]], venne terminata nel [[1933]], ufficializzando il connubio tutto torinese fra lo sci e l'onnipresente [[Fiat|industria automobilistica]]. Da notare che la figlia di Adolfo., Adelaide (Ady), sposerà nel 1905 [[Claudio Fogolin]], uno dei pionieri del ciclismo professionistico di fine '800Ottocento e cofondatore nel 1906 della Lancia & C automobili.
 
=== Lo sci e la guerra ===
Tra i fedeli compagni di Adolfo Kind durante le prime escursioni era, oltre al figlio [[Paolo Kind|Paolo]] (1880-1952), il tenente d'artiglieria Luciano Roiti. I tre percorsero insieme, nel [[1897]], il tragitto da [[Balme]] al [[Pian della Mussa]], in [[val d'Ala]] nelle [[valli di Lanzo]].
[[File:KindFamilyGrave-CemeteryDaleuChur RomanDeckert22072023.jpg|miniatura|La tomba di Kind, di Paolo Kind e Adolf Kind (1888-1981) nel cimitero di Daleu a Coira.]]
Il 24 gennaio, inoltre, effettuarono la più difficile traversata da [[Borgone Susa|Borgone]] (Valsusa) a [[Giaveno]] (Val Sangone), valicando il Monte Salancia: cinque ore e mezza per quasi 1700 metri in salita.
Proprio il tenente Roiti raccontò l'impresa nell'articolo ''Delle marce sulla neve'', pubblicato il 12 marzo [[1897]] sulla rivista ''L'esercito italiano''. Le potenzialità militari degli sci, accanto ai gesti sportivi promossi da Kind, stavano venendoemergendo, fuorituttavia lo "ski" rimase un passatempo elitario fino alla [[Grande Guerra]], quando gli alti comandi militari organizzeranno corsi nelle valli torinesi per colmare il divario con l'esercito austriaco, contro cui truppe di alpini-sciatori vennero coinvolti in battaglie disperate, sull'Adamello e sul Cevedale, a oltre tremila metri d'altezza. Finita la guerra, toccherà proprio ai reduci di quelle imprese dare l'avvio allo sviluppo di massa dello "ski", in qualità di istruttori.
Del resto, lo sci rimarrà passatempo elitario fino alla [[Grande Guerra]], quando gli alti comandi militari organizzeranno corsi nelle valli torinesi per colmare il divario con l'esercito austriaco.
Gli alpini-sciatori vennero coinvolti in battaglie disperate, sull'Adamello e sul Cevedale, a oltre tremila metri d'altezza. Finita la guerra, toccherà proprio ai reduci di quelle imprese dare l'avvio allo sviluppo di massa dello sci, in qualità di maestri.
 
===La scomparsa===
Adolfo Kind non sopravvisse abbastanza per veder tutto questo e decollare lo sport che aveva contribuito a far nascere. Morì nel [[1907]], ad appena 59 anni, durante un'ascensione estiva, senza i suoi amati sci, sul [[Passo del Bernina|Bernina]], nella natìa [[Svizzera]].
Ne proseguì l'opera il figlio [[Paolo Kind]], che il 7 novembre [[1908]] fondò l'Unione Ski Club Italiani, di cui l'odierna [[FISI]] (Federazione Italiana Sport Invernali) è erede diretta.
 
A proseguire la sua opera fu il figlio [[Paolo Kind]], che il 7 novembre [[1908]] fondò l{{'}}''Unione Ski Club Italiani''<ref>{{cita libro|autore=Claudia Bocca|titolo=Torino Capitale|editore=Newton Compton Editori|città=Roma|anno=2011|isbn=9788854129030|url=https://books.google.it/books?id=Ir9WnHSmvoYC&pg=PT362&lpg=PT362&dq=paolo+kind+1908&source=bl&ots=7FXGRE8-mj&sig=Hu4QRIxMIPDb-2hj49pOvi7kXFQ&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj1h6_9w77PAhWDOz4KHSnYAJgQ6AEINDAE#v=onepage&q=paolo%20kind%201908&f=false}}</ref>, Kind fondò a [[Torino]] e fu il primo presidente (1908-1913) dell'Unione Ski Club Italiani (USCI)<ref>{{Cita web|url=http://www.unasci.com/web/dmdocuments/annuari/Annuario_06_07.pdf|titolo=Annuario 2006-2007|sito=Unione Nazionale Associazioni Sportive Centenarie d'Italia|formato=pdf|accesso=1º giugno 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100821142823/http://www.unasci.com/web/dmdocuments/annuari/Annuario_06_07.pdf|dataarchivio=21 agosto 2010|urlmorto=sì}}</ref> e che poi confluì nella ''Federazione Italiana dello Ski'' (1913) e infine nella Federazione Italiana dello Sci nel 1920 (ridenominata nel 1933 come [[Federazione italiana sport invernali]] - FISI).<ref>{{cita web|autore=Federazione Italiana Sport Invernali|titolo=Cenni storici|sito=fisi.org|url=http://www.fisi.org/federazione/cenni-storici}}</ref><ref>[http://www.italiani-allestero.com/radioitalia/sci.htm Lo sci come sport] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140908154844/http://www.italiani-allestero.com/radioitalia/sci.htm |data=8 settembre 2014 }} {{it icon}}</ref>
 
Egli nel 1908 realizzò, insieme al saltatore norvegese [[Harald Smith]], il primo [[trampolino (sci)|trampolino]] di [[salto con gli sci]] a [[Bardonecchia]], che venne completato e inaugurato nel 1909 con la prima edizione del [[campionato italiano di salto con gli sci]], in cui conquistò il primo titolo. Sullo stesso trampolino, in occasione del concorso internazionale di sci di Bardonecchia, Harald Smith riuscì a conquistare il record del mondo dell'epoca, con un salto di 43 metri.<ref>[http://www.skisprungschanzen.com/EN/Ski+Jumps/ITA-Italy/Bardonecchia/0327/ Bardonecchia]</ref>
 
== Note ==
<references />
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
*[{{cita web|url=http://www.montagnedoc.it/template_scheda.php?cat=32&tipo=catalogo&ID=713/ |titolo=Val Sangone: i pionieri dello "ski"]|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071007212443/http://www.montagnedoc.it/template_scheda.php?cat=32&tipo=catalogo&ID=713%2F|dataarchivio=7 ottobre 2007}}
*[{{cita web|url=http://www.montagnedoc.it/template_scheda.php?cat=32&tipo=catalogo&ID=606/ |titolo=L'esordio dello sci in Valsusa]|urlmorto=sì}}
*[{{cita web|http://www.ecomuseobalme.it/ |L'ecomuseo delle Guide Alpine di Balme]}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{portale|biografie|sport invernali}}
 
[[Categoria:Morti nel Canton Grigioni]]
[[Categoria:Pionieri dello sci italiani]]