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'''Kāfir''' ({{lang-ar|كافر}}; plurale كَافِرُونَ
L'atto di chiamare kafir un altro musulmano autoproclamato è noto come ''[[takfir]]'',<ref name="oxforddictionaries.com">{{cita web|url=http://www.oxforddictionaries.com/definition/english/kafir|titolo=kaffir|sito=OxfordDictionaries.com|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150512211202/http://www.oxforddictionaries.com/definition/english/kafir}}</ref> una pratica che è stata condannata ma anche impiegata in polemiche teologiche e politiche nel corso dei secoli.<ref name="EJBFEI-619">{{Cita libro|titolo=E. J. Brill's First Encyclopaedia of Islam, 1913–1936, Volume 4|url=https://books.google.com/?id=7CP7fYghBFQC&pg=PA619&lpg=PA619&dq=kafir+ahl+al-kitab#v=onepage&q=kafir%20ahl%20al-kitab&f=false|anno=1993|editore=Brill|p=619|isbn=978-90-04-09790-2|curatore-cognome1=Houtsma|curatore-nome1=M. Th.|accesso=29 giugno 2015}}</ref> Un ''[[Dhimmī]]'' o ''Muʿāhid'' è uno storico<ref name=Campo/> termine per non musulmani che vivono in uno [[Stato islamico]] con protezione legale.<ref name=Campo>{{Cita libro|titolo=dhimmi |pubblicazione=[[Encyclopedia of Islam]] |curatore=Juan Eduardo Campo |pp=194-195 |editore=Infobase Publishing |data=12 maggio 2010 |citazione=I dhimmi sono non musulmani che vivono all'interno dell'Islam e hanno uno status regolamentato e protetto. ... Nel periodo moderno, questo termine è stato generalmente resuscitato occasionalmente, ma è generalmente obsoleto.}}</ref><ref name="Modarresi">{{Cita libro|autore=Mohammad Taqi al-Modarresi|wkautore=Mohammad Taqi al-Modarresi|titolo=The Laws of Islam|data=26 marzo 2016|editore=Enlight Press|isbn=978-0994240989|url=http://almodarresi.com/en/books/pdf/TheLawsofIslam.pdf|accesso=22 dicembre 2017|cid=Modarresi|lingua=en|dataarchivio=2 agosto 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190802163247/http://almodarresi.com/en/books/pdf/TheLawsofIslam.pdf|urlmorto=sì}}</ref>{{rp|470}} I ''Dhimmī'' erano esenti da alcuni doveri assegnati specificamente ai musulmani se pagavano la tassa elettorale (''[[jizya]]''), ma erano altrimenti uguali secondo le leggi di proprietà, contratto e obbligo.<ref name="Patrick">H. Patrick Glenn, ''Legal Traditions of the World''. [[Oxford University Press]], 2007, p. 219.</ref><ref name="Gustave">Lo studioso francese Gustave Le Bon (l'autore de «''La civilisation des Arabes''») scrive «che nonostante l'incidenza della tassazione gravasse più pesantemente su un musulmano che su un non musulmano, il non musulmano era libero di godere ugualmente bene di ogni Musulmano tutti i privilegi concessi ai cittadini dello stato.L'unico privilegio che era riservato ai musulmani era la sede del califfato, e questo, a causa di alcune funzioni religiose ad esso annesse, che non potevano naturalmente essere assolte da un non- Musulmano.» Mun'im Sirry (2014), ''Scriptural Polemics: The Qur'an and Other Religions'', p.179. [[Oxford University Press]]. {{ISBN|978-0199359363}}.</ref><ref name="El Fadl">{{Cita libro|cognome1=Abou El Fadl|nome1=Khaled|wkautore=Khaled Abou El Fadl|titolo=The Great Theft: Wrestling Islam from the Extremists|anno=2007|url=https://archive.org/details/greattheftwrestl0000abou|data=2007|editore=HarperOne|isbn=978-0061189036|p=[https://archive.org/details/greattheftwrestl0000abou/page/204 204]|citazione=Secondo il sistema dello status di dhimma, i non musulmani devono pagare una tassa elettorale in cambio della protezione dei musulmani e del privilegio di vivere in territorio musulmano. In base a questo sistema, i non musulmani sono esentati dal servizio militare, ma sono esclusi dall'occupare posizioni elevate che implicano la gestione di alti interessi statali, come essere il presidente o il primo ministro del paese. Nella storia islamica, i non musulmani occupavano posizioni elevate, specialmente in questioni relative alle politiche fiscali o alla riscossione delle tasse.}}</ref> [[Ebrei]] e [[cristiani]] dovevano pagare la "jizyah" mentre altri, a seconda delle diverse sentenze dei quattro [[Madhhab]], potevano essere tenuti ad accettare l'Islam, pagare la jizya, essere esiliati o essere uccisi.<ref name=Bon08>{{Cita libro|autore=Michael Bonner|titolo=Jihad in Islamic History|editore=Princeton University Press|anno=2008|pp=89-90|url=https://books.google.com/books?id=Qxq7eykoJgoC&pg=PA89|citazione=Tanto per cominciare, non c'è stata alcuna conversione forzata, nessuna scelta tra "l'Islam e la spada". La legge islamica, seguendo un chiaro principio coranico (2:256), proibiva tali cose [...] sebbene ci siano stati casi di conversione forzata nella storia islamica, questi sono stati eccezionali.|isbn=978-1400827381}}</ref><ref name=Wai03>Waines (2003) "An Introduction to Islam" ''Cambridge University Press''. p. 53</ref><ref name=Win02>Winter, T. J., & Williams, J. A. (2002). ''Understanding Islam and the Muslims: The Muslim Family Islam and World Peace''. Louisville, Kentucky: Fons Vitae. p. 82. {{ISBN|978-1-887752-47-3}}. Quote: Le leggi della guerra musulmana vietano qualsiasi conversione forzata e le considerano non valide se si verificano.</ref><ref name=Lapid>{{Cita libro|titolo=Islamic Societies to the Nineteenth Century: A Global History|autore=Ira M. Lapidus|p=345}}</ref> La persona che nega l'esistenza di un creatore viene chiamata ''dahriya''.<ref>{{Cita libro|autore=Merlin Swartz|titolo=A medieval critique of Anthropomorphism|p=96|url=https://books.google.com/?id=_5dbo6vYOREC&pg=PA96&lpg=PA96&dq=dahriya#v=onepage&q=dahriya&f=false|anno=2015|editore=Brill|isbn=978-90-04-12376-2}}</ref><ref>{{cita web|url=https://referenceworks.brillonline.com/entries/encyclopaedia-of-islam-1/dahriya-SIM_1762?s.num=27&s.start=20|titolo=Dahrīya|autore=I. Goldziher|editore=Brill Online|data=24 aprile 2012|lingua=en|accesso=9 gennaio 2019}}</ref> Nel 2019, [[Nahdlatul Ulama]], la più grande organizzazione islamica indipendente del mondo con sede in Indonesia, ha emesso un proclama in cui esortava i musulmani ad astenersi dall'usare la parola "kafir" per riferirsi a non musulmani, perché il termine è sia offensivo che percepito come "teologicamente violento".<ref name=pri /><ref name="The Jakarta Post 2019" />
Da ''Kāfir'' derivano anche il termine ''Cafro'', utilizzato dai coloni europei del [[Sudafrica]] per indicare genericamente le popolazioni nere,<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/cafri_(Enciclopedia-Italiana)|titolo=CAFRI in "Enciclopedia Italiana"|sito=Treccani|accesso=25 giugno 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180301104059/http://www.treccani.it/enciclopedia/cafri_(Enciclopedia-Italiana)/|dataarchivio=1º marzo 2018|urlmorto=sì}}</ref> e il nome antico (Kafiristan) della regione [[Afghanistan|afgana]] del [[Provincia di Nurestan|Nurestan]].<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/tag/kafiri/|titolo=kafiri: documenti, foto e citazioni nell'Enciclopedia Treccani|sito=www.treccani.it|accesso=25 giugno 2019}}</ref>▼
▲Da ''Kāfir'' derivano anche il termine ''Cafro'', utilizzato dai coloni europei del [[Sudafrica]] per indicare genericamente le popolazioni nere,<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/cafri_(Enciclopedia-Italiana)|titolo=CAFRI in "Enciclopedia Italiana"|sito=Treccani|accesso=25 giugno 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180301104059/http://www.treccani.it/enciclopedia/cafri_(Enciclopedia-Italiana)/
==Etimologia==
La parola ''kāfir'' è il participio attivo della radice K-F-R. Come termine pre-islamico, descriveva i contadini che coprivano di terra i semi nei campi e la parola, in una delle sue applicazioni nel Corano, assume lo stesso significato di contadino.<ref>{{cita web|titolo=أَعْجَبَ الْكُفَّارَ نَبَاتُهُ|url=http://www.bookstree.com/books/2/k4/k_p4_p314.htm|lingua=ar|accesso=25 giugno 2019|dataarchivio=23 luglio 2012|urlarchivio=https://archive.is/20120723132603/http://www.bookstree.com/books/2/k4/k_p4_p314.htm|
I termini [[Lingua ebraica|ebraici]] ''kipper'' and ''kofer'' condividono la stessa radice di ''kāfir'', ovvero כִּפֵּר, o K-F-R.''Kipper'' ha diversi significati tra cui "negare", "espiare", "coprire", "purga", "raffigurare" o "trasferire". Gli ultimi due coinvolgono il ''[[kofer]]'' ovvero il "riscatto". ''Kipper'' e ''kofer'' sono spesso usati insieme nell'ebraismo per indicare il trasferimento da parte di [[Yahweh]] della colpa dalle parti innocenti usando quelle colpevoli come riscatto.<ref>{{Cita libro|url=http://www.encyclopedia.com/article-1G2-2587511157/kipper.html|titolo="Kipper" Encyclopaedia Judaica|anno=2007|editore=Macmillan Reference USA|pp=
==Uso==
La pratica di dichiarare un altro musulmano come ''Kāfir'' è la ''[[takfir]]''.<ref name="oxforddictionaries.com"/> ''Kufr'' (incredulità) e ''shirk'' (idolatria) sono usati nel Corano e spesso in maniera intercambiabile dai musulmani.<ref name=IQA/><ref name="QSEP">{{Cita web|url=http://qsep.com/modules.php?name=ilm&d_op=article&sid=888|titolo=What is the Difference between Kufr and Shirk?|autore=Fatawa Ibn Baaz|sito=Quran Sunnah Educational Programs|lingua=en|accesso=16 giugno 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304134127/http://qsep.com/modules.php?name=ilm&d_op=article&sid=888
==Corano==
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Secondo la ''E. J. Brill's First Encyclopaedia of Islam, 1913–1936, Volume 4'', il termine è stato applicato inizialmente nel Corano e per i miscredenti meccani che si sforzavano di "rifiutare e ingiuriare il Profeta". Veniva raccomandato un atteggiamento paziente nei confronti del ''Kāfir'' da parte dei musulmani; in seguito, agli islamici venne ordinato di allontanarsi dai miscredenti e di difendersi dai loro attacchi e prendere anche l'offensiva.<ref name=EJBFEI-619/> La maggior parte dei passaggi nel Corano in riferimento ai miscredenti in generale parla del loro destino nel giorno del giudizio e la loro condanna nel [[Jahannam]].<ref name=EJBFEI-619/>
Secondo Marilyn Waldman, nel corso della lettura del Corano (dai primi versetti rivelati agli ultimi), il significato dietro la parola ''Kāfir'' non cambia ma "progredisce" e accumula vari significati. Come le visioni del Profeta Maometto sui suoi nemici cambiano, il suo uso di ''Kāfir'' "subisce uno sviluppo". ''Kāfir'' passa dall'essere una delle descrizioni degli oppositori di Maometto a quella principale. In seguito ''Kāfir'' diventa sempre più collegato con ''[[Shirk (Islam)|shirk]]'' e, verso la fine del Corano, ''Kāfir'' inizia a significare anche il gruppo di persone che devono essere combattute dai ''mu'minīn'' (credenti).<ref>{{cita pubblicazione|autore=Marilyn Waldman|titolo=The Development of the Concept of Kufr in the Qur'an|rivista=Journal of the American Oriental Society|data=luglio-settembre 1968|volume=88|numero=3|pp=
==Tipologie di non credenti==
===''Ahl al-kitab''===
{{Vedi anche|Ahl al-Kitab}}
Lo status di ''ahl al-kitab'' (la gente del Libro), in particolare ebrei e cristiani, con rispetto alle nozioni islamiche di miscredenza non è chiaro. Charles Adams scrive che il Corano rimprovera la gente del Libro chiamandole ''kufr'' per aver rifiutato il messaggio di Maometto quando avrebbero dovuto essere i primi ad accettarlo essendo possessori delle prime rivelazioni, e sgrida i cristiani per aver trascurato la prova dell'unicità di Dio.<ref name="adams" /> Il versetto coranico 5:73 ("Sono certamente miscredenti [kafara] quelli che dicono: “In verità Allah è il terzo di tre”. Mentre non c'è dio all'infuori del Dio Unico!"),<ref>{{Cita web|url=http://www.corano.it/corano_testo/5.htm|titolo=Sura V - Al-Mâ'ida|accesso=25 giugno 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190629200822/http://www.corano.it/corano_testo/5.htm|urlmorto=sì}}</ref> assieme ad altri versetti, è stato tradizionalmente interpretato nell'Islam come il rifiuto della [[Trinità cristiana]],<ref name="EoQ-Trinity">David Thomas, ''Trinity'' in {{Cita libro|anno=2006|titolo=Encyclopaedia of the Qurʾān|curatore=Jane Dammen McAuliffe|url=http://referenceworks.brillonline.com/entries/encyclopaedia-of-the-quran/trinity-EQSIM_00428|editore=Brill}}</ref> sebbene
Cyril Glasse critica l'utilizzo di ''kafirun'' (pl. di ''Kāfir'') per descrivere i cristiani come "uso libero".<ref name=Glasse-2001-247/> Secondo l'''[[Encyclopedia of Islam]]'', nella giurisprudenza islamica tradizionale, gli ''ahl al-kitab'' sono "visti di solito come più clementi rispetto agli altri ''kuffar'' (pl. di ''Kāfir'')".<ref name=EI2>W. Björkman, ''Kāfir'', in {{Cita|''Encyclopaedia of Islam''}}.</ref>
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===''Mushrikun''===
''Mushrikun'' (pl. di ''mushrik'') sono coloro che praticano lo ''[[shirk]]'', che significa letteralmente "associazione" e si riferisce all'accettazione di altri dei o divinità oltre ad Allah.<ref name=EI2-shirk>D. Gimaret, ''S̲h̲irk'', in {{Cita|''Encyclopaedia of Islam''}}.</ref> Il termine è spesso tradotto come "politeismo".<ref name=EI2-shirk/> Il Corano fa una distinzione tra i ''mushrikun'' e la ''ahl al-kitab'', riservando il primo termine ai veneratori di idoli, sebbene i commentatori classici hanno considerato la dottrina cristiana come una forma di ''shirk''.<ref name=EI2-shirk/> Lo ''Shirk'' è la peggiore miscredenza ed è identificato nel Corano come l'unico peccato che Allah non perdona.<ref>{{Cita|Il Sacro Corano|[http://www.corano.it/corano_testo/4.htm Sura IV - An-Nisâ']}}. {{Citazione|48. In verità Allah non perdona che Gli si associ alcunché; ma, all'infuori di ciò, perdona chi vuole. Ma chi attribuisce consimili ad Allah, commette un peccato immenso.<br/>116. No! Allah non perdona che Gli si associ alcunché. Oltre a ciò, perdona chi vuole. Ma chi attribuisce consimili ad Allah, si perde lontano, nella perdizione.}}</ref>
Le accuse di ''shirk'' sono state molto frequenti nelle polemiche religione all'interno dell'Islam.<ref name=EI2-shirk/> Quindi, nei primi dibattiti islamici sul libero arbitrio e la [[teodicea]], i teologi [[sunniti]] accusavano gli avversari [[Mutazilismo|mutaziliti]] di ''shirk'', incolpandoli di attribuire all'uomo poteri creativi comparabili a quelli di Allah.<ref name=EI2-shirk/> I teologi del mutazilismo, a loro volta, accusavano i sunniti di ''shirk'' sulla base del fatto che, secondo la loro dottrina, un atto umano volontario è il risultato di una "associazione" tra Dio, che crea l'atto, e l'individuo che se ne appropria eseguendolo.<ref name=EI2-shirk/>
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===''Takfir''===
I kharigiti sostenevano che il musulmano autoproclamato che aveva peccato e "aveva fallito nel pentirsi si era ''ipso facto'' escluso dalla comunità, ed era quindi un ''kāfir''" (una pratica nota come ''takfir''), ma la maggior parte dei sunniti consideravano tale posizione troppo estrema e dichiararono i kharigiti come ''Kāfir'',<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Malise Ruthven|titolo=The Eleventh of September and the Sudanese mahdiya in the Context of Ibn Khaldun's Theory of Islamic History|rivista=International Affairs|data=aprile 2002|volume=78|numero=2|pp=
===''Murtad''===
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==Tipologie di non credenza==
La dottrina e il credo islamico sunnita è spesso riassunto nei [[sei articoli di fede]],<ref name=RF>{{Cita web|titolo=Six Articles of the Islamic Faith|url=http://www.religionfacts.com/islam/practices/six-articles|sito=Religion Facts|accesso=17 giugno 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150617220244/http://www.religionfacts.com/islam/practices/six-articles|urlmorto=sì}}</ref> di cui i primi cinque sono menzionati insieme nel Corano nel versetto 2:285.<ref>{{Cita|Il Sacro Corano|[http://www.corano.it/corano_testo/2.htm Sura II - Al-Baqara]}}. {{citazione|Il Messaggero crede in quello che è stato fatto scendere su di lui da parte del suo Signore, come del resto i credenti: tutti credono in Allah, nei Suoi Angeli, nei Suoi Libri e nei Suoi Messaggeri.[...]}}</ref>
# La fede in Dio (''[[Allah]]''), l'unico degno di tutto il culto (''[[tawḥīd]]'').
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* ''Kufr-al-iba wat-takabbur ma'at-Tasdiq'': rifiuto di sottomissione ai comandamenti di Allah dopo la convinzione della loro verità<ref>{{Cita|Il Sacro Corano|[http://www.corano.it/corano_testo/2.htm Sura II - Al-Baqara]}}.{{citazione|34. E quando dicemmo agli Angeli: “Prosternatevi ad Adamo”, tutti si prosternarono, eccetto Iblîs, che rifiutò per orgoglio e fu tra i miscredenti.}}</ref>
* ''Kufr-ash-Shakk waz-Zann'': dubbio o mancanza di convinzione nei sei articoli di fede<ref>{{Cita|Il Sacro Corano|[http://www.corano.it/corano_testo/18.htm Sura XVIII - Al-Kahf]}}. {{Citazione|35. Entrò nel suo giardino e, ingiusto nei suoi stessi confronti, disse: “Non credo che tutto questo possa giammai perire;
36. non credo che l'Ora sia imminente, e se mi si condurrà al mio Signore, certamente troverò qualcosa di meglio che questo giardino!”.<br/>
37. Gli rispose il suo compagno, argomentando con lui: “Vorresti rinnegare Colui Che ti creò dalla polvere e poi dallo sperma e ti ha dato forma d'uomo?<br/>
38. Per quanto mi concerne è Allah il mio Signore e non assocerò nessuno al mio Signore.}}</ref>
* ''Kufr-al-I'raadh'': l'allontanarsi dalla verità in maniera consapevole o deviando dagli ovvi segni che Allah ha rivelato<ref>{{Cita|Il Sacro Corano|[http://www.corano.it/corano_testo/46.htm Sura XLVI - Al-'Ahqâf]}}. {{Citazione|3. Non creammo i cieli e la terra e quel che vi è frammezzo se non con verità e fino ad un termine stabilito, ma i miscredenti non badano a ciò di cui sono stati avvertiti.}}</ref>
* ''[[Munafiq|Kufr-an-Nifaaq]]'': miscredenza ipocrita<ref>{{Cita|Il Sacro Corano|[http://www.corano.it/corano_testo/63.htm Sura LXIII - Al-Munâfiqûn]}}. {{Citazione|2. Si fanno scudo dei loro giuramenti e hanno allontanato altri dalla via di Allah. Quant'è perverso quello che fanno!
<br/>
3. E questo perché prima credettero, poi divennero increduli. Sul loro cuore fu quindi posto un suggello, affinché non capissero.}}</ref>
La miscredenza minore o ''Kufran-Ni'mah'' indica l'ingratitudine delle benedizioni e dei favori di Allah.<ref name=q-trans>{{Cita libro|autore=Muhammad Taqi-ud-Din Al-Hilali|autore2=Muhammad Muhsin Khan|titolo=The Holy Quran Translation|editore=ideas4islam|pp=
Secondo un'altra fonte, ovvero una
# ''Kufrul-'Inaad'': Miscredenza dovuta a testardaggine. Si applica a qualcuno che conosce la Verità e ammette di conoscerla con la sua lingua, ma rifiuta di accettarla e si astiene dal fare una dichiarazione. Secondo il Corano, tali miscredenti sono destinati all'inferno.<ref>{{Cita|Il Sacro Corano|[http://www.corano.it/corano_testo/50.htm Sura L - Qâf]}}.{{Citazione|24. “O voi due, gettate nell'Inferno ogni miscredente testardo}}</ref>
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9. Poiché ebbero ripulsa di quello che Allah ha rivelato, Egli vanificherà le loro opere.}}</ref>
# ''Kufrul-Istihzaha'': Miscredenza dovuta a presa in giro e derisione di Allah, dei Suoi segni del suo messaggero<ref>{{Cita|Il Sacro Corano|[http://www.corano.it/corano_testo/9.htm Sura IX - At-Tawba]}}. {{Citazione|65. Se li interpellassi ti direbbero: “Erano solo chiacchiere e scherzi!”. Di': “Volete schernire Allah, i Suoi segni e il Suo Messaggero?”.<br/>66. Non cercate scuse, siete diventati miscredenti dopo aver creduto; se perdoneremo alcuni di voi, altri ne castigheremo, poiché veramente sono stati empi!}}</ref>
# ''Kufrul-I'raadh'': Miscredenza dovuta all'evitamento. Si applica a coloro che voltano le spalle alla verità e la evitano. Nel Corano, Allah considera più ingiusto chi viene ricordato dei Suoi segni ma poi si allontana da essi, dimenticando ciò che ha mandato avanti (per il Giorno del Giudizio).<ref>{{Cita|Il Sacro Corano|[http://www.corano.it/corano_testo/18.htm Sura XVIII - Al-Kahf]}}. {{Citazione|57. Quale peggior ingiusto di colui che si allontana dai segni di Allah, dopo che essi gli sono stati ricordati, e che dimentica quello che ha commesso? Anche se li richiami alla retta via, essi non la seguiranno mai.}}
</ref>
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Durante l'espansione dell'Islam, la parola ''Kāfir'' veniva usata per definire tutti i pagani e qualunque miscredente nei confronti della fede musulmana.<ref name=HMP/><ref name=HoI/> Storicamente, l'atteggiamento verso i miscredenti verso l'Islam era determinato più dalle condizioni socio-politiche piuttosto che dalla dottrina religiosa.<ref name=EJBFEI-619/> Una tolleranza verso i miscredenti "impossibile da immaginare nella cristianità contemporanea" prevalse anche nel periodo delle [[Crociata|Crociate]], in particolare con rispetto verso la Gente del Libro.<ref name=EJBFEI-619/> Tuttavia, l'animosità venne alimentata dalle lotte non ripetute contro i miscredenti, e dalla guerra tra la Persia dei [[Safavidi]] e la [[Turchia ottomana]] riguardante l'applicazione del termine ''Kāfir'' anche ai persiani nella [[fatwā]] turca.<ref name=EJBFEI-619/> Durante l'era del colonialismo europeo, il declino politico dell'Islam ostacolò un'organizzata azione degli stati contro la pressione delle nazioni occidentali, e il conseguente senso di impotenza contribuì all'aumento dell'odio contro i miscredenti e delle sue manifestazioni periodiche, come i massacri.<ref name=EJBFEI-619/>
Tuttavia, vi era una forte violenza religiosa in India tra musulmani e non musulmani durante il [[Sultanato di Delhi]] e l'[[Impero Mughal]] (prima del declino politico dell'Islam).<ref name=mgat>{{Cita pubblicazione|autore=Marc Gaborieau|data=
Le relazioni tra ebrei e musulmani nel mondo arabo e l'uso della parola ''Kāfir'' erano tanto eque tanto complicate, e nel corso del XX secolo i problemi riguardante ''Kāfir''a sono aumentati durante il [[conflitto israelo-palestinese]].<ref name="Taji-Farouki2000">{{cita pubblicazione|autore= Suha Taji-Farouki|data=ottobre 2000|titolo=Islamists and the Threat of Jihad: Hizb al-Tahrir and al-Muhajiroun on Israel and the Jews|rivista=Middle Eastern Studies|volume=36|numero=4|pp=
Nel 2019, la [[Nahdlatul Ulama]], la più grande organizzazione islamica indipendente al mondo con sede a [[Giacarta]] in [[Indonesia]], ha emesso un proclama dove è stato richiesto ai musulmani di astenersi dall'utilizzare la parola ''Kāfir'' per riferirsi ai non islamici, nell'interesse di promuovere la tolleranza religiosa e la coesistenza pacifica.<ref name=pri>{{cita news|pubblicazione=PRI|autore=Patrick Winn|titolo=The world’s largest Islamic group wants Muslims to stop saying 'infidel'|data=8 marzo 2019|lingua=en|url=https://www.pri.org/stories/2019-03-08/world-s-largest-islamic-group-wants-muslims-stop-saying-infidel}}</ref><ref name="The Jakarta Post 2019">{{cita web|autore=The Jakarta Post |titolo=NU calls for end to word 'infidels' to describe non-Muslims |sito=The Jakarta Post |data=1º marzo 2019 | url=https://www.thejakartapost.com/news/2019/03/01/nu-calls-for-end-to-word-infidels-to-describe-non-muslims.html |accesso=14 maggio 2022}}</ref>
==== Genitori di Maometto ====
Un ''ḥadīth'' in cui Maometto afferma che suo padre era all'inferno è diventato una fonte di disaccordo riguardo
===Altri usi===
[[File:011 Kafirs of Natal.jpg|thumb|''The Kafirs of Natal and the Zulu Country'' del Rev. Joseph Shooter.]]
Nel XV secolo, la parola ''Kāfir'' era usata dai musulmani in Africa per riferirsi ai nativi non islamici. Molti di questi ''kuffār'' furono schiavizzati venduti ai mercanti europei e asiatici, principalmente dal [[Regno del Portogallo|Portogallo]], che all'epoca avevano stabilito degli avamposti commerciali lungo le coste dell'Africa occidentale. Questi commercianti europei adottarono ''Kāfir'' e i suoi derivati.<ref>{{Cita|Eduardo Campo|p
Alcuni dei primi esempi dell'uso europeo della parola possono essere trovate nel libro ''The Principal Navigations, Voyages, Traffiques and Discoveries of the English Nation'' (1589) del geografo inglese [[Richard Hakluyt]]. Nel volume 4, Hakluyt scrisse: "chiamarli ''Cafars'' e ''Gawars'', che significa, infedeli o miscredenti".<ref>{{Cita|Hakluyt|volume 4}}.{{Citazione|[...] calling them Cafars and Gawars, which is, infidels or disbelievers [...]}}</ref> Il volume 9 si riferisce agli schiavi (chiamati ''Cafari'') e agli abitanti dell'Etiopia (dove gli arabi facevano piccole spedizion e commerciavano con i ''Cafari'') attraverso due nomi diversi ma simili. La parola è anche usata in riferimento alle coste dell'Africa come ''land of Cafraria'' ("Terra di Cafraria").<ref>{{Cita|Hakluyt|volume 9}}.</ref> L'esploratore del XVI secolo [[Leo Africanus]] descrive i ''Cafri'' come "[[negro|negri]]", e una delle cinque popolazioni principali dell'Africa. Identificò la loro patria geografica come situata nella remota Africa meridionale, un'area che designò come ''Cafraria''.<ref name="Leo5153">{{Cita libro|autore=Leo Africanus|titolo=The History and Description of Africa|anno=1526|editore=Hakluyt Society|pp=20, 53 e 65|url=https://archive.org/stream/historyanddescr03porygoog#page/n180/mode/2up}}</ref>
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I [[nuristani]] erano formalmente conosciuti come ''kāfir'' del [[Kāfirstān|Kāfiristān]] (l'attuale [[Nurestan]]) prima dell'islamizzazione dell'Afghanistan. Inoltre, il loro nome nativo era Kapir ma, a causa dell'assenza del fonema "P" in arabo, venivano chiamati per pura coincidenza ''Kāfir'', che era sbagliato ma allo stesso tempo corretto poiché erano politeisti e alcuni [[Enoteismo|enoteisti]].<ref>{{cita web|titolo=Nuristan, The Hidden Land of Hindu Kush, The Land of Light|url=http://knownuristan.blogspot.com/2012/06/nuristani-people.html|sito=Know Nuristan|editore=Blogger|lingua=en|accesso=5 dicembre 2012}}</ref>
Il popolo [[Kalash]] situato nell'area sud ovest del [[Chitral]] nell'[[Hindu Kush|HIndu Kush]] [[pakistan]]o sono chiamati ''kāfir'' dalla popolazione musulmana locale.<ref>{{cita web|autore=Glenn Welker|titolo=Kalash Kafirs of Chitral|url=http://www.indigenouspeople.net/Kalash%20Kafirs%20of%20Chitral.htm|editore=Indigenous Peoples' Literature|
Il brano ''Kafir'' della band [[
==Note==
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==Bibliografia==
* {{Cita web|url=http://www.corano.it/corano.html|titolo=Il Sacro Corano|curatore=Hamza Piccardo|cid=Il Sacro Corano|accesso=25 giugno 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080608122616/http://www.corano.it/corano.html|urlmorto=sì}}
* {{Cita libro|titolo=Encyclopaedia of Islam|edizione=2nd edition|editore=Brill |curatore=P. Bearman, Th. Bianquis, C.E. Bosworth, E. van Donzel e W.P. Heinrichs|doi=10.1163/1573-3912_islam_SIM_3775|cid=''Encyclopaedia of Islam''}}
* {{Cita libro|autore=Sir H. M. Elliot [[Ordine del Bagno|KCB]]|curatore=John Dowson|titolo=The History of India, as Told by Its Own Historians|url=https://archive.org/details/dli.granth.371|editore=Trubner London|anno=1867}}
* {{Cita libro|autore=Bernard Lewis|titolo=The Middle East, A Brief History of the Last 2000 Years|anno=1995|editore=Touchstone|isbn=978-0-684-83280-7|cid=Lewis}}
* {{Cita libro|autore=Juan Eduardo Campo|anno=2009|titolo=Encyclopedia of Islam|editore=Infobase Publishing|isbn=978-1-4381-2696-8|cid=Eduardo Campo}}
* {{Cita libro|autore=Richard Hakluyt|titolo=The Principal Navigations, Voyages, Traffiques and Discoveries of the English Nation|url=https://archive.org/details/theprincipalnavi07466gut|cid=Hakluyt}}
==Voci correlate==
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