Onnipotenza: differenze tra le versioni

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{{citazione|Te laudamus Domine omnipotens .»<br />« Ti lodiamo, Signore Onnipotente.|''[[Te laudamus, Domine|Te laudamus]]'', canto gregoriano del quinto secolo.}}
[[File:Galáxias espiral.gif|thumb|upright=1.4|Galassie in formazione a spirale]]
L{{'}}'''onnipotenza''' è il [[superpotere|potere]] di esercitare un potere illimitato per creare, fare e causare ogni cosa si vuole senza limiti. Nelle [[Monoteismo|religioni monoteistiche]] questo attributo è proprio di [[Dio]].
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L'analisi di tale concetto ha dato luogo alla costituzione di innumerevoli paradossi logici che tutt'oggi sono oggetto di dibattito tra studiosi di [[logica]] e [[teologia]].
 
==Storia==
Nell'Antico Testamento, il [[popolo eletto]] che segue le indicazioni del Signore degli Eserciti (Dominus Deus [[Sabaoth]]) vince regolarmente i popoli nemici in battaglia (es. i [[Leviti]] con l'[[Arca dell'alleanza]] nella conquista di [[Gerico]]) .
 
L'onnipotenza di Dio è menzionata nella ''[[Tradizione apostolica]]'' di sant'[[Ippolito di Roma]]<ref>Citazione: " un diacono discenda nell'acqua insieme con colui che deve essere battezzato. Quando questi discende nell'acqua, colui che battezza gli imponga la mano sul capo chiedendo:" credi in ''Dio Padre onnipotente''? Colui che viene battezzato risponda:" Credo"." Come citato in ''La tradizione apostolica'', XXI, Milano 1995, p. 82</ref> e in altre formule battesimali.
 
Più tardi, si ritrova anche nel [[Credo niceno]] (" Credo in uno solo Signore Dio, Padre onnipotente...").
 
== Accezioni di Onnipotenza ==
Fra le diverse [[Fede|professioni di fede]], e a volte anche all'esterno delle stesse, il termine onnipotenza è stato utilizzato per delineare un ampio numero di prese di posizione al riguardo. Queste includono che:
# Dio sia in grado di fare qualunque cosa. Di conseguenza la risposta alla domanda "Dio può fare x?" è sempre "sì" indipendentemente da cosa sia "x". Comunque ciò porta a delle [[Paradosso teologico|ovvie contraddizioni]] ed è un punto di vista sostenuto raramente dai [[Teologia|teologi]].
# Dio sia in grado di fare qualunque cosa che sia [[Logica|logicamente possibile]]<ref name="tommaso">[[Tommaso d'Aquino]], [http://www.ccel.org/a/aquinas/summa/FP/FP025.html#FPQ25A3THEP1 ''Summa Theologica''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070314053544/http://www.ccel.org/a/aquinas/summa/FP/FP025.html#FPQ25A3THEP1 |data=14 marzo 2007 }}</ref>.
# Dio sia in grado di fare qualunque cosa decida di compiere.<ref>[[Agostino da Ippona|Sant'Agostino]], ''La città di Dio''</ref>
# Dio sia in grado di fare qualunque cosa sia in accordo con la Sua stessa natura (pertanto, se tutto quello che dice è vero, viene da Sé che non è in grado di mentire) assumendo che sia nella natura di Dio essere coerente e che, perciò, risulterebbe incoerente infrangere le proprie leggi senza un motivo per cui farlo.<ref name="scienza e religione">Questo è un tema ricorrente all'interno del lavoro di Polkinghorne. Vedi ''Scienza e Religione''.</ref>
 
Sotto alcune definizioni [[Filosofia|filosofiche]] del termine "Dio", i sensi 2, 3 e 4 possono risultare equivalenti. Generalmente si prende per assunto che Dio possa intervenire soprassedendo alle normali [[Fisica|leggi della fisica]], non essendo queste parte integrante della sua natura, ma unicamente i principi su cui ha fondato il mondo. Comunque alcuni studiosi moderni (tra cui [[John Polkinghorne]]) ritengono che sia nella natura di Dio essere coerente e pertanto risulterebbe contraddittorio andare contro le sue stesse leggi a meno che non ci sia una buona, ed estremamente importante ragione per farlo<ref name="scienza e religione"/>.
 
=== Definizione della Scolastica ===
[[Tommaso d'Aquino]] riconobbe le difficoltà nella comprensione del potere [[Dio|divino]]. Infatti scrisse che "Tutti sono d'accordo nel riconoscere che Dio è onnipotente. Ma il difficile sta nell'assegnare la ragione dell'onnipotenza".<ref>''Somma Teologica'', I, quaestio 25, articolo 3.</ref> Nella Scolastica, l'onnipotenza viene considerata come limitata ai [[Potere|poteri]] del Dio stesso, opposta all'idea delle infinite capacità. Ci sono sicuramente delle cose che un Dio non è in grado di fare. I [[Teologia|teologi medievali]] diedero particolare attenzione ad alcuni triviali esempi di restrizione del potere divino. L'asserzione "Dio può fare qualunque cosa" è valida soltanto con una condizione preliminare "che implica la perfezione del vero potere". Questa soluzione della Scolastica sostiene che azioni come il camminare possano essere compiute dagli uomini ma non da [[Dio]]. Piuttosto che una prerogativa del potere, atti di questo genere, sono possibili solamente in quanto essi sono difetti del potere umano. L'abilità di [[Peccato|peccare]], per esempio, non è un potere bensì un difetto o un'infermità di poco conto. Per rispondere alle domande se Dio fosse in grado di realizzare l'impossibile (come creare dei cerchi quadrati) [[Tommaso d'Aquino]] afferma che "Nulla che implichi contraddizioni rientri all'interno del potere di Dio".<ref name="tommaso"/>:
{{citazione|[egli] può fare tutte le cose che non implicano negazione dell'essere. Queste però sono quelle soltanto che implicano contraddizione. La sua potenza attiva si estende a tutte le cose le quali non siano incompatibili con la sua natura, che è quella di essere in [[Actus purus|atto]]. Ma questo è solo di quanto implica [[contraddizione]]. Quindi, all'infuori di questo, Dio può fare ogni cosa. Dunque, la potenza di Dio non è determinata a un effetto, ma in modo assoluto si estende a tutte le cose: egli cioè è onnipotente|''[[Summa contra Gentiles]]'' II, 22}}
 
Come per la volontà e l'intelletto, Dio si identifica anche con la sua potenza. Potenza e essenza di Dio coincidono.
Dio è Atto puro privo di potenza: la sua potenza esiste in lui perché subito, istantaneamente si traduce nell'operare il relativo atto:
{{citazione| in Dio la sua azione non si distingue né dalla sua essenza né dalla sua potenza|''SCG'' II, 9}}
[[Clive Staples Lewis|C.S. Lewis]] ha adottato una posizione convenzionale all'interno della sua opera ''The Problem of Pain'' ([[Il Dilemma del Dolore]]). Lewis seguì la visione di d'Aquino sulla contraddizione:
 
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== In psicologia ==
[[File:Michelangelo Merisi da Caravaggio 065- Narcissus - WGA04109.jpg|thumb|[[Caravaggio]], ''Narciso'', 1594-1596]]
Il primo [[freud]]ianesimo ha visto una sensazione di onnipotenza come intrinseca alla prima infanzia. "Come hanno dimostrato [[Freud]] e [[Sándor Ferenczi|Ferenczi]], il bambino vive in una sorta di [[megalomania]] per un lungo periodo ... la 'fantasia di onnipotenza'".<ref>Edmund Bergler, in J. Halliday & P. Fuller (curatori),''The Psychology of Gambling'', Londra, 1974, p. 176</ref> Alla nascita, "il bambino ''è'' tutto ''per quanto egli ne sappia'' - "onnipotente" ... ogni passo che fa verso la formazione dei propri limiti e confini sarà per lui doloroso perché dovrà perdere questa sensazione originale quasi-divina di onnipotenza".<ref>Robin Skinner & John Cleese, ''Families and how to survive them'', Londra, 1994, p. 91.</ref>
 
Freud considerava che nel nevrotico "l'''onnipotenza'' che attribuisce ai suoi pensieri e sentimenti ... è un riconoscimento sincero di una rimanenza della vecchia megalomania dell'infanzia".<ref>Sigmund Freud, ''Case Histories II'' (PFL 9) p. 113</ref> Per alcuni [[narcisismo|narcisisti]], il "periodo di ''narcisimo primario'', che soggettivamente non aveva bisogno di alcun oggetto ed era completamente indipendente ... può essere mantenuto o regressivamente riacquistato ... comportamento 'onnipotente'".<ref>Otto Fenichel, ''The Psychoanalytic Theory of Neurosis'', Londra, 1946, p. 509-10.</ref>
 
Il [[pediatra]] e [[psicoanalista]] [[Donald Winnicott]] ha avuto una visione più positiva di una fede nella prima onnipotenza, reputandola come essenziale per il benessere del bambino, e affermando la necessità di un'assistenza materna "sufficientemente buona" per permettere al bambino di "far fronte all'enorme shock per la perdita di tale onnipotenza".<ref>Adam Phillips, ''On Flirtation'', Londra, 1994, p. 18.</ref> - in opposizione a quelle forze che "prematuramente lo costringono fuori del suo universo narcisistico".<ref>{{Cita web|url=http://www.enotes.com/psychoanalysis-encyclopedia/infantile-omnipotence |titolo=Infantile Omnipotence |editore=Enotes.com |data= |accesso=7 giugno 2013}}</ref>
 
== Rifiuto o limitazione ==
Alcuni monoteisti rifiutano l'idea che una divinità sia o possa essere onnipotente, o ritengono che, scegliendo di creare creature con il [[libero arbitrio]], la divinità ha optato di limitare la sua onnipotenza divina. Nell'[[Ebraismo conservatore]] e [[Ebraismo riformato|quello riformato]], come anche in alcuni movimenti all'interno del [[Protestantesimo|Cristianesimo protestante]], tra cui quello della "Teologia del Processo" e del "Teismo Aperto", le divinità si dice agiscano nel mondo mediante la persuasione e non per costrizione (nel teismo aperto, questa è una questione di scelta: una divinità potrebbe agire miracolosamente e forse a volte fa così - mentre per la Teologia del Processo è una questione di necessità: le creature hanno poteri inerenti che ununa divinità non può, nemmeno in linea di principio, escludere). Le divinità si manifestano nel mondo attraverso l'ispirazione e la creazione di possibilità, non necessariamente con [[miracolo|miracoli]] o violazioni delle leggi della natura.
 
Il rifiuto dell'onnipotenza spesso procede da considerazioni filosofiche o scritturali, discusse qui di seguito.
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Da questa premessa, Charles Hartshorne sostiene ulteriormente che:
{{citazione|Potenza è influenza e potenza perfetta è influenza perfetta ... la potenza deve essere esercitata su qualcosa, almeno se per potenza intendiamo influenza, controllo; ma qualcosa di controllato non può essere assolutamente inerte, poiché il semplicemente passivo, ciò che non ha una tendenza attiva di per sé, non è nulla; tuttavia se il qualcosa su cui si agisce è di per sé parzialmente attivo, allora ci deve essere della resistenza, per quanto debole, alla potenza "assoluta", e come fa la potenza che viene resistita ad essere assoluta?|Hartshorne, 89<ref>Charles Hartshorne, [https://www.amazon.com/dp/020800498X ''Man's Vision of God'']</ref>}}
 
L'argomentazione può essere affrontata in questo modo:
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=== Motivi scritturali ===
In diverse versioni italiane del [[Nuovo Testamento]], nel [[Libro dell'Apocalisse]] {{passo biblico|Apocalisse|19:6|libro=no}} è scritto: "...Il Signore, nostro Dio, l'Onnipotente, regna!" (la parola [[lingua greca|greca]] originale è παντοκράτωρ, "onni-potente"),<ref>{{Cita web|url=http://strongsnumbers.com/greek/3841.htm |titolo=Strong's Greek Dictionary: 3841. ''pantokrator'' (pan-tok-rat'-or) |editore=Strongsnumbers.com |data= |accesso=7 giugno 2013}}</ref> sebbene gran parte della narrazione nella [[Bibbia ebraica]] (''[[Tanakh]]'') descriva il [[Nomi di Dio nella Bibbia|Dio giudeo-cristiano]] come interagente nella Creazione primariamente mediante la persuasione e solo occasionalmente mediante la forza. Tuttavia si potrebbe argomentare ulteriormente che l'abilità di contrastare la verità non sia una giusta rappresentazione delle definizioni accettate di [[potere]], negando l'affermazione che una divinità non ha poteri infiniti.
 
Molti altri versetti nella [[Bibbia cristiana]] affermano l'onnipotenza della propria divinità senza utilizzare la parola stessa. Ci sono varie citazioni della divinità cristiana denominata semplicemente "Onnipotente", dimostrando che la Bibbia cristiana sostiene la credenza di una divinità onnipotente. Alcuni di questi versetti sono elencati qui di seguito:
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{{quote biblico|Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: "Io sono Dio onnipotente: cammina davanti a me e sii integro.<ref>La parola [[ebraico|ebraica]] usata qui è "shadday" - {{Cita web|url=http://strongsnumbers.com/hebrew/7706.htm |titolo=Strong's Hebrew Dictionary: 7706. Shadday (it. ''sciaddài'') |editore=Strongsnumbers.com |data= |accesso=7 giugno 2013}}</ref>|Genesi 17:1}}
{{quote biblico|Ecco, io sono il Signore Dio di ogni essere vivente; qualcosa è forse impossibile per me?|Geremia 32:27}}
{{quote biblico|Videro le opere del Signore, i suoi prodigi nel mare profondo. Egli parlò e fece levare un vento burrascoso che sollevò i suoi flutti.|Salmi 107:25}}
 
Oltre al Signore Dio e Re degli Eserciti nell'Antico Testamento (''Dominus Sabaoth'' del [[Sanctus]]), un riferimento chiaro si trova proprio all'inizio del [[Vangelo secondo Luca]], per l'[[Annunciazione]]:
<blockquote>{{citazione|Nulla è impossibile ''a Dio''|Luca 1:37}}</blockquote>
 
Diverse parti del [[Nuovo Testamento]] asseriscono come [[Gesù]] sia uno con il [[Dio Padre|Padre]], che è onnipotente, e altre asseriscono che Gesù avesse una certa separazione dal Padre e anche delle autolimitazioni della sua potenza. ([[Vangelo di Giovanni]]), poiché condivise in tutto la condizione umana, compreso il dolore e la morte, fuorché nel peccaropeccato. Nei casi di [[resurrezione]], [[esorcismo nella sinagoga di Cafarnao]], [[pesca miracolosa]] mostrò di avere la stessa signoria di Dio Padre sulla natura creata (la morte, i demoni, le forze naturali).
 
== Onnipotenza nel monoteismo occidentale ==
[[File:2008-09-26 torarolle-jhwh.jpg|thumb|[[Tetragramma biblico|Tetragramma]] in un [[rotulus]] della [[Torah]]]]
 
Dio è onnipotente nella tradizione [[monoteismo|monoteistica]] perché si afferma che Dio abbia creato il mondo dal [[nulla]] - ''[[ex nihilo]]''. Ciò significa che Dio creò la [[materia (filosofia)|materia]] da cui l'[[Universo]] venne fatto e fu la forza animatrice dell'intera creazione. Se Dio crea ogni cosa, dal nulla, allora è una contraddizione dire che ci siano cose che Dio non può fare. Non c'è limite alla potenza di Dio. Nel [[monoteismo]] c'è un solo dio e questo [[Nomi di Dio nella Bibbia|Dio]] può tutto, cioè è '''onnipotente'''. Questo è un attributo necessario di Dio perché, a meno che Dio non sia onnipotente, non si può aver fede in Lui che assicuri il trionfo del bene e della verità sul male e la menzogna. In ugual modo, se Dio non è onnipotente, non può mantenere le Sue promesse. C'è una speranza nel monoteismo occidentale che dopo questa vita terrena il genere umano verrà [[resurrezione|resuscitato]] - solo la promessa di Dio può dar fiducia che ci sarà un [['Olam Ha-Ba|Mondo a venire]] e se Dio non è onnipotente, tale promessa potrebbe non verificarsi. C'è anche una promessa di [[salvezza (religione)|salvezza]] e, nuovamente, se Dio non è onnipotente, non può esserci speranza che questa promessa venga mantenuta. Se si potesse dimostrare che Dio non è onnipotente, ciò avrebbe un drammatico impatto sulle religioni monoteistiche.<ref name="pot1">Per questa sezione e le proposizioni che seguono, si veda spec. Peter Vardy, The Puzzle of God, Fount, 1999, pp. 145-157; cfr. anche Peter Vardy & Julie Arliss, ''The Thinker's Guide to God'', MediaCom Education, 2003, pp. 103-110, e ''passim''; Gerard J. Hughes, ''The Nature of God: An Introduction to the Philosophy of Religion'', Cap. IV, Routledge, 1995, pp. 114-148.</ref>.
 
=== Modelli ===
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==Nei testi Biblici==
{{vedi anche|El Shaddai (ebraismo)}}
Il concetto di onnipotenza viene fatto risalire alle divinità, e per questo accostato anche al Dio biblico, e su questo è stata costruita una serie di ipotesi e teorie, ma nella Bibbia il termine Onnipotente non esiste; ”Dio"Dio Onnipotente“Onnipotente" viene reso come traduzione per il termine in ebraico ”Shaddai”"Shaddai", in ebraico אל שדי, che appare nei testi Biblici 91 volte (in alcuni punti accoppiato ad altri vocaboli ed altre volte come termine unico di teonimo); non esiste un significato certo di [[El Shaddai (ebraismo)|El Shaddai]], ma gli esegeti ebraici ed i filologi suppongono che la locuzione sia forse da intendere “Signore"Signore della montagna“montagna" o “Signore"Signore Distruttore”Distruttore" o “Signore"Signore della Steppa”Steppa" o “Signore della Fertilità“, ma certamente non come “Onnipotente”, concetto che quindi non appartiene alla religione ebraica ed al Dio Biblico.
 
== Paradossi ==
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Inoltre, cercare di sviluppare una teoria per spiegare, assegnare o refutare l'onnipotenza su basi logiche non ha molto valore, dato che essere onnipotenti significherebbe esser oltre la logica - opinione sostenuta da [[René Descartes]],<ref name="rene">{{Cita web|url=http://plato.stanford.edu/entries/descartes-ontological/ |titolo=Descartes' Ontological Argument |editore=Plato.stanford.edu |data= |accesso=7 giugno 20137}}</ref> che propone tale idea nelle sue ''[[Meditazioni metafisiche]]''.
 
Permettere presupposti che esista una divinità potrebbe portare ad un'ulteriore discussione che tale divinità stia consapevolmente svolgendo delle azioni. Si potrebbe concludere, da un punto di vista [[emanatismo|emanatista]],<ref name="eman_cath">{{Cita web|url=http://www.newadvent.org/cathen/05397b.htm |titolo=Catholic view on emationism |editore=Newadvent.org |data=1º maggio 1909 |accesso=7 giugno 2013}}</ref><ref name="eman_hindu">{{Cita web |autore=M.Alan Kazlev |url=http://www.kheper.net/topics/religion/Hindu_emanationism.htm |titolo=Hindu view on emationism |editore=Kheper.net |data= |accesso=7 giugno 2013 |dataarchivio=14 maggio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110514062547/http://www.kheper.net/topics/religion/Hindu_emanationism.htm |urlmorto=sì }}</ref> che tutte le azioni e creazioni di una divinità siano semplicemente flussi di energia divina (il fluire del [[Tao]], in combinazione con [[Ki (filosofia)|qi]] è spesso visto come un fiume;<ref name="river">''Tao Te Ching'', Cap. LXI, Versetto 140 [http://www.friesian.com/taote.htm "Comments on the Tao Te Ching"]</ref> Il [[Dharma (buddhismo)]], la legge della natura scoperta da [[Gautama Buddha|Buddha]], non ha inizio né fine.). Il [[Panteismo]] e/o [[panenteismo]] considera l'universo/multiverso come "il corpo di Dio", facendo di "Dio" tutto e tutti. Cosicché se uno fa qualcosa, è in realtà "Dio" che la fa. Secondo questo concetto, noi siamo "Dio".
 
Nella tradizione religiosa o filosofica [[taoista]], il Tao è in qualche modo equivalente a una divinità o al [[logos]]. Si attribuisce al Tao una potenza inesauribile, ma tale potenza è semplicemente un altro aspetto della sua debolezza.<ref>[[Stuart Wilde]], ''Infinite Self: 33 Steps to Reclaiming Your Inner Power'', Hay House, 1995. ISBN 978-1-56170-349-4</ref>