Bernardo Antonio Vittone: differenze tra le versioni

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{{NN|architettura|aprile 2025}}
{{Bio
|Nome = Bernardo Antonio
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==Biografia==
 
Nato a Torino da una famiglia originaria di [[Cambiano]], inIn giovane età rimase orfano del padre e crebbe con il fratello Filiberto Matteo, [[canonico]] del [[Duomo di Torino]], il quale gli diede, seguendo le volontà testamentarie paterne, un'accurata educazione. La casa torinese dei Vittone, con la bottega di tessuti, prospettava su [[Piazza delle Erbe (Torino)|Piazza delle Erbe]], dal lato settentrionale, con un portico di origini medioevali.<ref>Sarà demolita con la realizzazione della nuova piazza avanti il Municipio torinese, ad opera di [[Benedetto Alfieri]], nella seconda metà del Settecento).</ref>
 
Il fratello canonico e probabilmente lo zio materno, l'architetto [[Gian Giacomo Planteri|Giovanni Giacomo Plantery]] ([[Sindaco di Torino]] nel [[1726]] e nel [[1751]]), si occuparono della sua formazione, iniziandolo allo studio dell'[[architettura]]. Fu probabilmente il fratello canonico a presentare Bernardo all'architetto [[Filippo Juvarra]], verso la metà degli anni venti. Il debito dell'architetto torinese nei confronti deldi grandeJuvarra Messinesee è stato più volte da Vittoneconfermato dallo stesso confermatoVittone nei suoi scritti (dove lo definì "Ilil mio maestro"). Negli stessi anni Vittone fu anche allievo dell'architetto [[Giuseppe Nicolis di Robilant]], di cui rimane soltanto un'attestazione firmata.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=R. Binaghi|anno=2007|titolo=Giuseppe Ludovico Nicolis Di Robilant e Bernardo Antonio Vittone: un alunnato di grande interesse|rivista=Opus. Quaderno di storia dell'architettura e restauro|volume=8|numero=|pp=131-156}}</ref> Nell'anno accademico 1724-25 è testimoniata la sua presenza come allievo del corso di matematica tenuto dall'abate [[Ercole Corazzi]] all'[[Università degli Studi di Torino|Università di Torino]], dove partecipò ad un'esercitazione progettuale sulla certosa di [[Collegno]], allora in corso di progettazione da parte di [[Filippo Juvarra]] (Binaghi, 2016, p. 87), assieme ad Ignazio Castelli e ad altri allievi. Avviatosi alla professione di architetto (il primo progetto certo è il palazzo Rubatti in contrada di Po a Torino risalente al 1727), Vittone fu probabilmente anche coinvolto in cantieri juvarriani.
 
Recuperato nel settembre 1731 l'intero asse ereditario della sua famiglia, un mese dopo fu a Roma per partecipare al Concorso Clementino indetto dall'[[Accademia nazionale di San Luca]] per il 1732. Il tema, una città in mezzo al mare, venne affrontato dall'architetto con grande abilità; il risultato gli valse il primo premio, l'ingresso quale Accademico di merito all'Accademia e un notevole incoraggiamento in denaro da parte del sovrano sabaudo.
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Nel 1738 entrò nel suo studio come allievo il dotato [[Giovanni Battista Borra]], destinato ad una luminosa carriera di archeologo, disegnatore e architetto, tra [[Medio Oriente]], Inghilterra e Piemonte. Negli stessi anni Vittone si avvalse di altri collaboratori, tra i quali spicca l'architetto carignanese [[Giovanni Battista Galletto]], curiosa figura di erudito, esperto di scienze cabalistiche, al limite dell'[[esoterismo|esoterico]], autore del saggio finale delle vittoniane ''Istruzioni diverse'' (1766).
 
Vittone fu autore di progetti per edifici seriali di servizio (ospizi, collegi, ospedali, trasformazione del [[Palazzo dell'Università (Torino)|palazzo dell'Università di Torino]], il non realizzato Complesso diocesano di Pinerolo), ma è noto soprattutto per le sue celebri chiese, in particolare quelle a pianta centrale, di grande inventiva, dove la luce gioca un ruolo essenziale nell'animare quasi magicamente le strutture interne e nelle quali si può vedere l'influenza delle ardite cupole guariniane. In alcuni casi ([[Santuario del Valinotto]], [[Chiesa di San Bernardino (Chieri)|San Bernardino]] a Chieri, [[Chiesa di Santa Chiara (Bra)|Santa Chiara]] a [[Bra]],) il flusso luminoso, filtrato dalle aperture, è frutto di un'immagine simbolica (il Nome di Gesù raggiante, ad es., in San Bernardino). A Bra il Vittone progetterà anche parte del [[Palazzo Comunale (Bra)|palazzo municipale]] (1732).
 
A partire dal 1750 circa, il suo linguaggio, dapprima segnato dalle meraviglie "alla Bernina" fatte di luci nascoste e misteriose, lasciò il passo a una luminosità specchiata e trionfante, in sintonia con il mutamento generale del gusto verso un classicismo alla francese presente in misura senz'altro più cospicua nell'architettura di [[Benedetto Alfieri]].
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==Progetti==
===Edifici religiosi===
[[File:SantuarioVallinotto01Carignano - Santuario del Valinotto - 2023-09-07 23-35-38 001.JPGjpg|thumb|La Chiesa della Visitazione al Vallinotto]]
* Altare della cappella "del Crocifisso" nella [[Chiesa dell'Immacolata Concezione (Torino, Centro)|Chiesa dell'Immacolata Concezione a Torino]]
* [[Alba (Italiacomune italiano)#Chiesa di Santa Maria Maddalena|Chiesa per le monache di Santa Maria Maddalena]] di [[Alba (Italiacomune italiano)|Alba]] ([[1730]]-[[1735]])
* Chiesa Parrocchiale di Santa Maria della Neve a [[Pecetto Torinese]] ([[1730]])
* Altar maggiore della parrocchiale a [[Govone]] ([[1735]])
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* Chiesa dei Santi Marco e Leonardo nell'antica Piazza d'Armi (oggi [[Piazza Vittorio Veneto (Torino)|Piazza Vittorio Veneto]]) di [[Torino]] ([[1741]]-[[1742]], poi demolita nel [[1810]])
* Chiesa di San Gaetano (ora [[Cappella della Misericordia (Nizza)|Cappella della Misericordia]]) e convento dei Teatini a [[Nizza|Nizza Marittima]] ([[Francia]], [[1741]])
* Arredamento per la sacrestia ([[1738]]) e altare della cappella del Beato [[Vincenzo de' Paoli]] ([[1742]]), dentro la [[Chiesa dell'Immacolata Concezione (Torino, Centro)|Chiesa dell'Immacolata Concezione]] (Cappella di Via Arcivescovado), a [[Torino]]
* Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore a [[Racconigi]], completamenti interni ([[1741]]-[[1770]])
* Chiesa di Santa Chiara, a [[Bra]] ([[1742]])
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* Coro e sacrestia della chiesa di San Rocco, a [[Pinerolo]] (1745)
* Completamento del [[Seminario di Vercelli]] ([[1746]])
* Progetto e costruzione del presbiterio ([[1747]]) e dell'aula (1748) della [[chiesa di Santa Maria di Piazza (Torino)|chiesa di Santa Maria di Piazza]], a Torino
* Altare centrale del [[Santuario di Sant'Ignazio]] a [[Lanzo Torinese]], con statue di [[Ignazio Perucca]], [[1748]]
* Ricostruzione della chiesa e del [[Monastero di Santa Maria Maddalena]], a [[Mondovì]] (1749-1755)
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* Cupola della Chiesa Parrocchiale di San Germano, a [[San Germano Vercellese]] ([[1750]])
* [[Chiesa di Santa Maria Assunta (Grignasco)|Chiesa di Santa Maria Assunta]] a [[Grignasco]] ([[1750]])
* [[Chiesa di Santa Maria di Piazza (Torino)|Chiesa di Santa Maria di Piazza]], a Torino ([[1751]]-[[1754]])
* Facciata della [[Chiesa di San Giorgio (Chieri)|Chiesa di San Giorgio]], a [[Chieri]] ([[1752]])
* Chiesa di Santa Croce, a [[Villanova Mondovì]] ([[1755]])
* [[Altare maggiore|Altar maggiore]] della [[chiesa di San Rocco (Torino)|chiesa di San Rocco]], a Torino (1755)
* Chiesa di Santa Chiara, a [[Vercelli]] ([[1754]]-[[1757]])
* [[Rivarolo Canavese#Chiesa di San Michele Arcangelo|Chiesa di San Michele Arcangelo]] a [[Rivarolo Canavese]] (progetto del [[1758]], cupola realizzata con la collaborazione di [[Giovanni Battista Borra]], l'edificio è stato portato a termine dall'architetto [[P. Bonvicino|Pietro Bonvicini]] dopo la morte di Vittone).
* [[Chiesa di San Giovanni Vincenzo]] a [[Sant'Ambrogio di Torino]] ([[1759]]-[[1763]])
* Progetto della [[Chiesa del Santissimo Salvatore (Borgomasino)|Parrocchiale del Santissimo Salvatore]] a [[Borgomasino]] (1760)
* Completamento e facciata del [[Sacro Monte di Graglia|Santuario di Graglia]] ([[Biella]]) ([[1760]]-[[1769]])
* Ampliamento della [[Montanaro#Monumenti e luoghi d'interesse|chiesa di San Nicola e dell'Assunta]], a [[Montanaro]] ([[1758]]-[[1764]])
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* Ospizio dei catecumeni in Piazza Vittorio Veneto a [[Pinerolo]] (1740).
* Ospizio di Carità di [[Carignano]] (1744-1760)
* [[Palazzo MunicipaleComunale (Bra)|Palazzo MunicipaleComunale]] a Bra.
* Orfanotrofio femminile di [[Chieri]] ([[1744]])
* Il ''[[Teatro anatomico]]'' per l'[[ospedale di San Giovanni Battista]] di Torino ([[1757]]). Quest'opera andò distrutta.
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* Eugenio Olivero, ''Le opere di Bernardo Antonio Vittone architetto piemontese del secolo 18.,'' Torino, Tipografia del Collegio degli Artigianelli, 1920, 130 p., XLIII p. di tav.
 
* ''Bernardo Vittone e la disputa fra classicismo e barocco nel Settecento: atti del Convegno internazionale promosso dall'Accademia delle scienze di Torino nella ricorrenza del secondo centenario della morte di B. Vittone: 21-24 settembre 1970'', Torino, Accademia delle scienze, 1972, 2 voll.
 
* ''Il voluttuoso genio dell'occhio. Nuovi studi su Bernardo Antonio Vittone'', a cura di Walter Canavesio, Torino, SPABA, 2005 (con ampia bibliografia alle pp.&nbsp;229–239).
 
* Rita Binaghi, ''Bernardo Vittone "allievo di Matematica" e la didattica dell'architettura nella settecentesca Università degli Studi di Torino'', in Quaderni dell'Istituto di Storia dell'Architettura, n. 65, Roma 2016, pp. 79-92.
* Walter Canavesio, ''Bernardo Vittone fra studi recenti e nuove aperture'', in "Studi piemontesi", n. 1, giugno 2018, pp. 25-40.
 
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