Monte San Giorgio (UNESCO): differenze tra le versioni

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Il sito [[UNESCO]] di '''Monte San Giorgio''' è formato da un piccolo gruppo montuoso posto tra il [[CantoneCanton Ticino]] in [[Svizzera]] e la [[provincia di Varese]] in [[Lombardia]] ([[Italia]]), geologicamente costituito da rocce del [[mesozoico]] caratterizzate da un elevato contenuto fossilifero in ottimo stato di conservazione. Questa località fossilifera prende il nome dalla maggior cima dell'area il [[Monte San Giorgio (Canton Ticino)|Monte San Giorgio]], che si trova in territorio svizzero. Di particolare interesse sono i ritrovamenti [[paleontologia|paleontologici]] entro la successione sedimentaria carbonatica marnosa del [[Triassico medio|Triassico Medio]], entro cui si riconoscono almeno sei livelli [[fossile|fossiliferi]] principali, ciascuno dei quali a sua volta suddivisibile in zone con differente associazione faunistica.
 
Il riconoscimento e la segnalazione dell'interesse paleontologico dell'area risale alla metà del secolo XIX, e le prime attività di ricerca e raccolta fossilifera furono compiute da [[Antonio Stoppani]] nel 1862. Nel 2003 gli affioramenti triassici in territorio svizzero furono iscritti nel [[Patrimonio dell'umanità|Patrimonio mondiale]] dell'[[UNESCO]]<ref name=":46">[http://whc.unesco.org/en/list/1090 Monte San Giorgio - UNESCO World Heritage Centre<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> (decisione [http://whc.unesco.org/en/decisions/702 27 COM 8C.7]). L'area protetta interessa una superficie di 849 ettari, l'area tampone 1389 ettari<ref>{{Cita web|url=http://whc.unesco.org/archive/2003/whc03-27com-08ce.pdf|titolo=World Heritage 27 COM, WHC-03/27.COM/8C}}</ref>. Nel 2010 anche quelli il versante italiano fu inserito nella ''World Heritage List''<ref name=":46" /> (decisione [http://whc.unesco.org/en/decisions/3986 34 COM 8B.6]), completando il riconoscimento del paleosito. Dal XIX secolo, in oltre 150 anni di ricerca, sono venuti alla luce decine di migliaia di scheletri fossili di rettili marini e di pesci, tra cui numerose specie rare o specifiche del sito, alle quali spesso sono attribuiti nomi che indicano toponimi locali come ''[[Daonella serpianensis]]''<!-- Località Serpiano (Meride) -->, ''[[Serpianosaurus mirigiolensis]]''<!-- Località Mirigioli e Serpiano (Meride) -->, ''Serpianotiaris hescheleri''<!-- Località Serpiano (Meride) -->, ''[[Tanystropheus]] meridensis''<!-- Località Meride -->, ''[[Luganoia lepidosteoides]]''<!-- Lugano-->, ''[[Ceresiosaurus]]''<!-- Lago Ceresio (Lago di Lugano) -->, ''[[Ticinosuchus ferox]]''<!-- Cantone Ticino (Svizzera) -->, ''[[Besanosaurus leptorhynchus]]''<!-- Località di Besano (Lombardia) -->, ''[[Lariosaurus]]''<!-- Lario (Lago di Como) -->, nomi che ricordano i ricercatori che hanno lavorato sul Monte come ''[[Saurichthys|Saurichthys curionii]]''<!-- Giulio Curioni -->, ''[[Mixosaurus cornalianus]]''<!-- Emilio Cornalia -->, ''[[Macrocnemus bassanii]]''<!-- Francesco Bassani -->, ''[[Neusticosaurus|Neusticosaurus peyeri]]''<!-- Bernhard Peyer -->, ''Tintorina meridensis''<!-- Andrea Tintori -->, ''Cymbospondylus buchseri''<!-- Fritz Buchser -->, ''[[Vicluvia lombardoae]]''<!-- Località Viggiù e Cristina Lombardo -->, ''[[Daninia spinosa]]''<!-- Gianluca Danini --> e nomi che ricordano le loro mogli come [[Cyamodus|''Cyamodus hildegardis'']]<!-- Hildegard Amsler (moglie di Bernhard Peyer) -->.
 
Le principali collezioni dei reperti fossili sono conservate ed esposte presso il [[Museo dei fossili del Monte San Giorgio]] a [[Meride]]<ref>[http://www.montesangiorgio.org Museo dei Fossili del Monte San Giorgio]</ref>, il Museo dell'istituto di paleontologia dell'Università di Zurigo<ref>[https://www.pim.uzh.ch/ Museo dell'istituto di paleontologia dell'Università di Zurigo]</ref> e, il [[Museo Civico di Storia Naturale (Milano)|Museo Civico di Storia Naturale di Milano]] e il [[Civico Museo Insubrico di Storia Naturale|Civico Museo Insubrico di Storia Naturale di Clivio]], che conservano molti degli [[olotipo|olotipi]] delle prime nuove specie fossili ivi rinvenute e classificate durante i primi scavi, e il [[Museo dei fossili di Besano]].
 
== Storia degli scavi paleontologici ==
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=== Gli scavi recenti ===
Dal 1975 il [[Museo civico di storia naturale (Milano)|Museo civico di Storia Naturale di Milano]] riprese le ricerche nella ''Formazione di Besano''<ref name=":36" /> in località ''Vallone'' e ''Rio Ponticelli'' a [[Besano]]. Nel 1990 un secondo gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università degli Studi di Milano, sotto la direzione di Andrea Tintori, iniziò scavi nella Kalkschieferzone (Calcare di Meride).<ref name=":36">{{Cita pubblicazione|autore=Tintori, A., Lombardo, C., Renesto, S.|anno=2008|titolo=I vertebrati Triassici della Lombardia 150 anni dopo Stoppani|editore=Università di Lettere Economia Diritto|città=Milano|volume=Una nuova Geologia per la Lombardia}}</ref> Il [[Civico Museo Insubrico di Storia Naturale]], allora Museo di Induno Olona, collaborò agli scavi in località ''Ca' del Frate'' ([[Viggiù]]), mentre a Meride vi fu la collaborazione con il [[Museo cantonale di storia naturale di Lugano|Museo Cantonale di Storia Naturale di Lugano]]. Parallelamente, tra il 1976 e il 2001, sotto la direzione di ''Hans Rieber'', professore di paleozoologia al [[Politecnico federale di Zurigo|Politecnico federale]] e all'[[Università di Zurigo]], fu rielaborato il materiale delle precedenti campagne di scavo, concentrandosi sullo studio dei pesci fossili.<ref name=":7" /> ''Hans Rieber'' iniziò una nuova campagna di scavo nel 1983-1984 in località ''Val Stelle'' a Meride, dedicandosi ai fossili invertebrati<ref name=":11">{{Cita pubblicazione|autore=Rieber, H.|data=1965|titolo=Zur Wirbellosen-Fauna der Grenzbitumenzone der mittleren Trias des Monte San Giorgio (Kt. Tessin, Schweiz)|rivista=Eclogae geol. Helv.|volume=58}}</ref> tra cui le ''[[Daonella|Daonelle]]''<ref name=":16">{{Cita pubblicazione|autore=Rieber, H.|data=1969|titolo=Die Artengruppe der Daonella elongata MOJS. aus der Grenzbitumenzone der mittleren Trias des Monte San Giorgio (Kt. Tessin, Schweiz)|rivista=Paläont.|volume=42}}</ref> e le ''[[Ammonoidea|Ammoniti]]'', che si rivelarono eccezionali [[Fossile guida|fossili guida]], utili quindi alla datazione degli strati sedimentari. ''Andrea Tintori'' tra il 1996 e il 2003 condusse varie campagne su territorio svizzero e italiano, contribuendo in particolare allo studio dei pesci<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Tintori, A.|data=1990|titolo=The Actinopterygian fi sh Prohalecites from the Triassic of Northern Italy|rivista=Palaeontology|volume=33}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Tintori, A.|anno=1990|titolo=Ca’ del Frate (Varese). In: «Pesci fossili italiani: scoperte e riscoperte», A. Tintori, G. Muscio & F. Bizzarini (Eds.)|rivista=New Interlitho|città=Trezzano sul Naviglio}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Tintori, A.|data=1990|anno=1990|titolo=Estherids from the Kalkschieferzone (Triassic) of Lombardy (N. Italy). In: «Atti del Quarto Simposio di Ecologia e Palecologia delle Comunita Bentoniche Sorrento 1–5/11/88»|editore=E. Robba (Ed.), Museo reg. Sci. nat|città=Torino}}</ref><ref name=":42">{{Cita pubblicazione|autore=Tintori, A.|data=1990|titolo=Dipteronotus olgiatii n. sp. (Actinopterygii, Perleidiformes) from the Kalkschieferzone of Ca’ del Frate (N. Italy)|rivista=Atti tic. Sci. Terra|volume=33}}</ref> del Triassico medio (''Kalkschieferzone''). Parallelamente l'Università di Zurigo, sotto la direzione di ''Heinz Furrer'', curatore dal 1994 del Museo dell'università, condusse numerose campagne di scavo negli strati sedimentari della ''Kalkschieferzone'' in località ''Val Mara''<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Bürgin, T.|data=1995|titolo=Actinopterygian fi shes (Osteichthyes; Actinopterygii) from the Kalkschieferzone (Uppermost Ladinian) near Meride (Canton Ticino, Southern Switzerland)|rivista=Eclogae geol. Helv.|volume=88|numero=3}}</ref><ref name=":26">{{Cita pubblicazione|autore=Furrer, H.|data=1995|titolo=The Kalkschieferzone (Upper Meride Limestone) near Meride (Canton Ticino, Southern Switzerland) and the evolution of a Middle Triassic intraplatform basin|rivista=Eclogae geol. Helv.|volume=88|numero=3}}</ref> e ''Acqua del Ghiffo''.<ref name=":17">{{Cita pubblicazione|autore=Furrer, H.|data=1999|titolo=Aktuelle Grabungen in den Unteren Meride-Kalken bei Acqua del Ghiffo. In: «Paläontologie in Zürich. Fossilien und ihre Erforschung in Geschichte und Gegenwart»|editore=Zoologisches Museum Universität Zürich|città=Zürich}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Bürgin, T.|data=1999|titolo=New actinopterygian fi shes (Osteichthyes) from the lower Meride Limestones (Lower Ladinan) of Acqua del Ghiffo (Monte San Giorgio, Southern Switzerland). – 3rd International symposium on lithographic limestones|rivista=Riv. Museo civico sci. nat. «Enrico Caffi »|volume=20}}</ref> Il dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Milano e il Museo di storia naturale di Milano affiancarono il gruppo di ricercatori di Zurigo.
 
Dal 2006 al 2014, in territorio svizzero, il [[Museo cantonale di storia naturale di Lugano]] sotto la direzione di [[Rudolf Stockar]] condusse altre ricerche e scavi scientifici. Dal 2010 in poi, in località ''Cassina'', ''Val Mara'' e ''Val Sceltrich'', ebbero luogo gli ultimi scavi del Museo di storia naturale di Lugano,<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www4.ti.ch/dt/da/mcsn/temi/mcsn/il-museo/monte-san-giorgio/campagne-di-scavo/|titolo=Campagne di scavo al Monte San Giorgio}}</ref> affiancato da studenti di altre università e da volontari. Per questi studi Stockar, nel 2018, ha ricevuto il premio "Friedrich von Alberti"<ref>{{Cita web|url=https://www.palges.de/preiseauszeichnungen/friedrich-von-alberti-preis/|titolo=Friedrich von Alberti-Preis}}</ref>, un importante riconoscimento in ambito paleontologico. Gli scavi del Museo cantonale di storia naturale di Lugano sotto la direzione di Fabio Magnani e Luca Zulliger continuano annualmente e hanno permesso nel 2020-2023 il ritrovamento di numerosi e importanti fossili di insetti dall'eccezionale stato di conservazione.
 
== Introduzione geologica ==
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'''''[[Formazione di Bellano]]''''' (Triassico medio, [[Anisico]] medio-superiore): depositi silicoclastici conglomeratici e arenacei di colore rossastro. Si tratta di depositi [[conoide alluvionale|alluvionali]], fluviali o deltaici che indicano un incremento dell'attività tettonica nella regione con successivo innalzamento del suolo ed erosione.
 
'''''Dolomia del San Salvatore''''' detta pure ''Dolomia Albiga'' (Triassico medio, [[Anisico]] medio/superiore-[[Ladinico]]): dolomia di piattaforma carbonatica marina,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Zorn, H.|anno=1971|titolo=Paläontologische, stratigraphische und sedimentologische Untersuchungen des Salvatoredolomits (Mitteltrias) der Tessiner Kalkalpen|rivista=Schweizerische Paläontologische Abhandlungen|volume=91}}</ref> che testimonia l'inizio di un'ulteriore fase di trasgressione. Questa formazione è ciò che resta di un'antica barriera corallina o di una piattaforma carbonatica d'acqua bassa che separava il bacino del San Giorgio dal mare aperto. Alla base vi sono componenti sabbiose immerse in una matrice calcitica (poi dolomitizzata) formata da organismi marini di barriera tra cui [[bivalvi]], lumache, coralli, spughespugne, granchi, crinoidi e alghe rosse.
 
'''''Formazione di Besano''''' detta pure ''Zona Limite Bituminosa'' o ''Grenzbitumenzone''<ref name=":35">{{Cita pubblicazione|autore=Frauenfelder, A.|data=1916|titolo=Beiträge zur Geologie der Tessiner Kalkalpen|rivista=Edogae geol. Helv.|volume=14}}</ref> (degli autori svizzero tedeschi) ([[Anisico]] superiore-[[Ladinico]] inferiore): è tra le formazioni sedimentarie che hanno reso famoso il Monte San Giorgio a livello mondiale. Datazioni<ref name=":27">{{Cita pubblicazione|autore=Mundil, R., Palfy, J., Renne, P. R., Brack, P.|anno=2010|titolo=The Triassic timescale: New constraints and a review of geochronological data. In S.G. Lucas (Ed.) The Triassic Timescale (pp. 41–60)|rivista=Special Publications of the Geological Society of London|volume=334}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Mundil, R., Brack, P., Meier, M., Rieber, H., Oberli, F.|anno=1996|titolo=High resolution U-Pb dating of Middle Triassic volcaniclastics: time-scale calibration and verifi cation of tuning parameters for carbonate sedimentation|rivista=Earth and Planetary Science Letters|volume=141}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Brack, P., Rieber, H., Nicora, A., Mundil, R.|data=2005|titolo=The Global boundary Stratotype Section and Point (GSSP) of the Ladinian Stage (Middle Triassic) at Bagolino (Southern Alps, Northern Italy) and its implications for the Triassic time scale|rivista=Episodes|volume=28}}</ref> dei minerali di zircone contenuti in strati di tufo vulcanico ([[bentonite]]) hanno permesso di datare la roccia in 242.1 ± 0.6 Ma.<ref name=":27" /> La Formazione di Besano costituisce uno fra i migliori esempi al mondo di un particolare giacimento fossilifero chiamato giacimento di conservazione (sottotipo stagnazione, tipo di biofacies letalpantostrato). La laguna del San Giorgio era nel lontano Triassico un lembo di mare della [[Tetide]], protetto dal mare aperto dalla barriera corallina del San Salvatore. La profondità della laguna era di 30-130 metri,<ref name=":26" /><ref name=":47" /> le acque erano calde e relativamente calme, tanto da rappresentare un ambiente favorevole per una numerosa fauna e flora. Negli scisti sono stati ritrovati fossili tipici di terraferma, come rami di conifere primitive, pollini<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Scheuring, B.W.|data=1978|titolo=Mikrofl oren aus den Meridekalken des Mte. San Giorgio (Kanton Tessin)|rivista=Schweiz. Paläont. Abh.|volume=100}}</ref> e rettili terrestri.<ref name=":29" /> La laguna non distava quindi molto dalla terra emersa. Gli [[scisti bituminosi]] sono rocce di colore nero, ricche in bitume e in materia organica. Generalmente è difficile ottenere sedimenti ad alto contenuto organico perché, in presenza d'ossigeno, il materiale si degrada. Gli strati d'acqua al fondo della laguna del San Giorgio erano perlopiù disaerobici con periodi anossici.<ref name=":30">{{Cita pubblicazione|autore=Tintori, A.|data=1992|titolo=Fish taphonomy and Triassic anoxic basins from the Alps: a case history|rivista=Riv. It. Paleont. Strat.|volume=97|numero=3-4}}</ref><ref name=":53">{{Cita pubblicazione|autore=Stockar, R.|data=2010|titolo=Facies, depositional environment, and palaeoecology of the Middle Triassic Cassina beds (Meride Limestone, Monte San Giorgio, Switzerland)|rivista=Swiss Journal of Geosciences|volume=103}}</ref> L'allineamento di alcuni fossili di pesce e quindi una leggera circolazione d'acqua sembrano supportare questa ipotesi. Si pensa inoltre che i fondali fossero pressoché abiotici, con poche tracce di bioturbazione.<ref name=":30" /> Le carcasse di pesci e di rettili si depositarono sui fondali, senza essere divorate e senza degradarsi, permettendo così la loro conservazione sino ai giorni nostri. La sedimentazione di questa formazione richiese periodo assai lungo, tanto che in pochi millimetri di roccia sono racchiusi migliaia di anni. La ''Formazione di Besano'' ha uno spessore di 15–16 m ed è costituita da un'alternanza di strati chiari di dolomia, spessi circa 30&nbsp;cm e proveniente dalla barriera corallina del San Salvatore, e di livelli scuri di scisto bituminoso con una stratificazione assai sottile, detta laminazione. Gli scisti della ''Zona Limite Bituminosa'' hanno valori molto elevati di TOC (contenuto totale di carbonio organico) che raggiungono addirittura il 44% del peso,<ref name=":3" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Bernasconi, S.M. & Riva, A.|data=1993|titolo=Organic geochemistry and depositional environment of a hydrocarbon source rock: the Middle Triassic Grenzbitumenzone Formation, Southern Alps, Italy/Switzerland. In: «Generation, Accumulation and Production of Europe’s Hydrocarbons III.», A.M. SPENCER (Ed.)|rivista=Special Publication European Association Petroleum Geologists|volume=3}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Bernasconi, S.M.|data=1994|titolo=Geochemical and microbial controls on dolomite formation in anoxic environments: A case study from the Middle Triassic (Ticino, Switzerland)|rivista=Contributions Sedimentology|volume=19}}</ref> valori medi di TOC del 4% e contenuti di zolfo sino al 10%. Il potenziale di generazione d'idrocarburi fu stimato in 330'000 tonnellate di HC per km<sup>2</sup>.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Bernasconi, S.M.|data=1991|titolo=Geochemical and microbial controls on dolomite formation and organic matter production/preservation in anoxic environments: a case study from the Middle Triassic Grenzbitumenzone, Southern Alps (Ticino, Switzerland)|rivista=Unpublished phD thesis|editore=ETH Zurich|volume=9432}}</ref> Nell'area del San Giorgio i sedimenti della ''Formazione di Besano'' sono solo marginalmente maturi,<ref name=":32" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Thery, J.M., Cros, P., Bouroullec, J.|data=1989|titolo=Relations entre environnement et sedimentologie de la matiere organique: le Trias du nord de I’ltalie|rivista=Bull. Centres Rech. Exp/or.-Prod. Elf-Aquitain|volume=13}}</ref> a causa del ridotto ricoprimento sedimentario. Nella Pianura Padana le stesse rocce presentano invece uno spesso ricoprimento sedimentario, sono molto mature<ref name=":3" /> e costituiscono la principale roccia madre<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Vai, F., Martini, I.P.|data=2013|titolo=Anatomy of an orogen: the Apennines and adjacent Mediterranean basins|editore=Springer}}</ref> del sistema petrolifero "Meride / Riva di Solto".<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Franciosi, R., Bello, M., Ronchi, P., Scotti, P.|anno=2002|titolo=Po Valley Oil Play-from the Villafortuna-Trecate Field to South-Alpine and Northern Apennine Exploration|rivista=In 64th EAGE Conference & Exhibition}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=USGS Assessment Team|anno=2000|titolo=U.S. Geological Survey World Petroleum Assessment - Meride/Riva di Solto Petroleum System 406002|editore=USGS}}</ref>
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=== Formazioni Giurassiche ===
'''''Serie di Tremona, Breccia d'Arzo''''' (Triassico superiore-Liassico, [[Retico (geologia)|Retico]] - [[Hettangiano]]/[[Sinemuriano]]): breccia sedimentaria a tessitura porfirica con clasti macroscopici dolomitici spigolosi, provenienti dalla Dolomia principale, immersi in una matrice sedimentaria a grana fine e colore rosato. La colorazione della matrice è d'origine secondaria, successiva quindi alla deposizione, ed è riconducibile all'ossidazione dei minerali d'[[ematite]]. Questa roccia fa parte della cosiddetta ''Serie di Tremona''. Movimenti distensivi portarono alla fessurazione delle rocce carbonatiche già solidificate, sotto la spinta idrostatica dell'acqua, si verificò un riempironoriempimento delle fessure con i sedimenti più giovani sovrastanti e con frammenti di dolomia. Si parla di fessure d'iniezione. Nella regione d'Arzo, la breccia mostra sino a sei generazioni di fessure e riempimenti. I resti fossili contenuti nella roccia comprendono tra l'altro [[Brachiopodi]], [[Crinoidea|Crinoidi]], piccole spugne calcaree [[Enaulofungia]] e [[Ammonoidea|Ammoniti]].
 
'''''Calcare di Saltrio''''' e '''''Calcare di Besazio''''' (Liassico, [[Pliensbachiano]]/Carixiano): roccia calcarea massiccia e omogenea di colore rossastro, perlopiù priva di stratificazioni. È ricca in individui appartenenti ai [[Cephalopoda|Cefalopodi]] e ai [[Crinoidea|Crinoidi]] (assai numerosi), [[Brachiopoda|Brachiopodi]], [[Bivalvia|Lamellibranchi]] e [[Gastropoda|Gasteropodi]].
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La flora fossile del Monte San Giorgio comprende oltre 50 ritrovamenti fossili di piante terrestri di dimensione compresa tra 1 e 15&nbsp;cm.<ref name=":53" /> Queste piante, unitamente al ritrovamenti di rettili e insetti tipicamente terrestri, testimoniano l’esistenza di terre emerse ricoperte da vegetazione nei dintorni della laguna del San Giorgio. La qualità e la composizione delle piante fossili suggeriscono una lunga via di trasporto, durante forti temporali, e quindi un luogo d'origine relativamente lontano dalla laguna. La flora è dominata da conifere dei generi ''[[Voltzia]] sp.'' (numerosi ritrovamenti di rami e pigne),<ref name=":26" /><ref name=":52" /><ref name=":14" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Peyer, B.|data=1944|titolo=Die Reptilien vom Monte San Giorgio|rivista=Neujahrsblatt der Naturforschenden Gesellschaft Zürich|volume=146}}</ref> ''Elatocladus''<ref name=":54" /> e probabilmente ''Pelourdea''<ref name=":54" /> e da piante appartenenti alla divisione delle ''[[Spermatophyta|Spermatofite]]''<ref name=":54" /> (gruppo ''Pteridospermae'', genere ''Ptilozamites''). Sono stati pure ritrovati fossili del genere degli ''[[Equisetum|Equiseti]]'' (''Coda Cavallina'')<ref name=":51" /><ref name=":54" /> e resti di piante dell’ordine ''[[Cycadales]]''<ref name=":54" /> (gruppo delle ''Gimnosperme'').
 
Tra i ritrovamenti più recenti vi sono insetti triassici tra cui la ''Tintorina meridensis'',<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Lombardo, C., Tintori, A., Danini, G., Felber, M., Moratto, D., Pacor, G. & Tentor, M.|data=1998|titolo=Nota preliminare sul primo ritrovamento di un insetto fossile nell’area del Monte San Giorgio (Cantone Ticino, Svizzera)|rivista=Geol. Insubr.|volume=3|numero=1}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Krzeminski, W., Lombardo, C.|data=2001|titolo=New fossil Ephemeroptera and Coleoptera from the Ladinian (Middle Triassic) of Canton Ticino (Switzerland)|rivista=Riv. it. Paleont. Strat.|volume=107|numero=1}}</ref> un [[Ephemeroptera|''efemerottero'']] (zanzara terrestre d'acqua dolce) lunga 17&nbsp;mm, un [[Coleoptera|''coleottero'']]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Strada, L., Montagna, M., Tintori, A.|data=2014|titolo=A new genus and species of the family Trachypachidae (Coleoptera, Adephaga) from the upper Ladinian (Middle Triassic) of Monte San Giorgio|rivista=Rivista Italiana di Paleontologia e Stratigrafia (Research In Paleontology and Stratigraphy)|volume=120|numero=2}}</ref> e un [[Odonata|''odonato'']] (libellula) e insetti ''archeognati''<ref name=":21" /> del genere ''Dasyleptus''<ref name=":21" /> lunghi 15&nbsp;mm. Tra il 2012 e il 2016 furono pure trovati embrioni di ''[[Saurichthys]]'',<ref name=":23" /> pesci del nuovo genere ''Ticinolepis longaeva''<ref name=":6" /> e ''Ticinolepis crassidense''<ref name=":6" /> e numerosi microorganismi unicellulari. Tra le ultime indagini vi è lo studio delle ''comunità batteriche''.<ref name=":44" /> Le campagne di scavo del 2020-2023 nella Kalkschieferzone (Calcare di Meride superiore) in località Val Mara (giacimento VM12) hanno permesso il ritrovamento di oltre 250 insetti dall'eccezionale stato di conservazione (insetti spesso completi e articolati) e importanza evolutiva, attribuiti a 13 ordini differenti. La loro diversità è impressionante: si annoverano insetti Monura, Odonali (libellule), Blattodei (blatte), Tisanotteri, Emitteri (cimici), Psocodei, Imenotteri (come verse e formiche), Neurotteridi, Coleotteri, Tricotteri, Amphiesmenopteri, Mecotteri e Ditteri (come le attuali mosche e zanzare).<ref>{{Cita pubblicazione|autore=M. Montagna|autore2=G. Magoga|autore3=F. Magnani|anno=2024|titolo=The Middle Triassic palaeontomofauna of Monte San Giorgio with the description of Merithone laetitiae (†Permithonidae) gen. et sp. nov.|rivista=Swiss Journal of Palaeontology|volume=143|numero=17|doi=10.1186/s13358-024-00317-6}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=M. Montagna|autore2=G. Magoga, F. Magnani|autore3=R. Stockar|anno=2024|titolo=The contribution of the Middle Triassic fossil assemblage of Monte San Giorgio to insect evolution|rivista=Communications biology|volume=7|numero=1|doi=10.1038/s42003-024-06678-5|ISSN=2399-3642}}</ref>
 
I fossili di vertebrati si trovano sia negli scisti bituminosi che nei litotipi dolomitici, gli invertebrati invece unicamente in quelli dolomitici. Al Monte San Giorgio si distinguono sei livelli fossiliferi principali, elencati dal basso verso l'alto (Figura 4): ''Formazione di Besano'', ''Cava inferiore'' (Calcare di Meride), ''Cava superiore'' (Calcare di Meride), ''Cassina'' (Calcare di Meride), ''Sceltrich'' (Calcare di Meride), ''Kalkschieferzone'' (Calcare di Meride).
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=== Fossili nel Calcare di Meride ===
Negli strati più recenti del Triassico medio del Monte San Giorgio appaiono fossili di rettili e numerosi pesci di piccole dimensioni.<ref name=":7" /> All'interno della laguna del San Giorgio vi fu in questo periodo un progressivo peggioramento delle condizioni di vita. Negli strati della ''Cava inferiore'' furono ritrovati pesci [[attinotterigi|''Attinopterigi'']] e ''[[Saurichthys]], [[Pachypleurosauria|Pachipleurosauri]]'', nonché altri ''[[Sauropterygia|Sauropterigi]]''. Dagli stati della ''Cava superiore'' furono estratti pesci ''[[Actinopterygii|Attinopterigi]]'' e ''[[Saurichthys]]'', ''[[Nothosauria|Notosauri]]'', ''[[Neusticosaurus|Neusticosauri]]'', ''[[Ceresiosaurus|Ceresiosauri]]'', coleotteri e libellule. Negli strati della ''Cassina'' furono ritrovati grandi fossili di ''[[Neusticosaurus|Neusticosaurus edwardsii]]''<ref name=":8" /><ref name=":38">{{Cita pubblicazione|autore=Carroll, R.L., Gaskill, P.|anno=1985|titolo=The nothosaur Pachypleurosaurus and the origin of plesiosaurs|rivista=Phil. Trans. R. Soc. Lond. B|volume=309}}</ref><ref name=":40">{{Cita pubblicazione|autore=Sander, P.M.|data=1989|titolo=The pachypleurosaurids (Reptilia; Nothosauria) from the Middle Triassic of Monte San Giorgio (Switzerland) with the description of a new species|rivista=Phil. Trans. R. Soc. Lond. B|volume=325}}</ref><ref name=":41">{{Cita pubblicazione|autore=Zangerl, R.|anno=1935|titolo=Pachypleurosaurus edwardsii CORNALIA sp. Osteologie – Variationsbreite – Biologie|rivista=Abh. Schweiz. Paläont. Ges.|volume=56}}</ref> (noto anche come ''[[Pachypleurosauria|Pachypleurosaurus]]'') e esemplari di [[Nothosauria|''Notosauri'']], ''[[Ceresiosaurus|Ceresiosauri]]'', ''[[Macrocnemus]]'', ''[[Tanystropheus]]'', numerosi pesci ossei e ''[[Saurichthys]]''. Negli strati di ''Sceltrich''<ref name=":44" /><ref name=":43" /> si trovarono pesci ''[[Actinopterygii|Attinopterigi]]'', ossa e denti di [[Sauropterygia|''Sauropterigi'']], bivalvi, gastropodi (''[[Laxitextella]])'' e crostacei, tra cui ''[[Meridecaris ladinica]]''.<ref name=":43" /> Nella ''Kalkschieferzone''<ref name=":26" /> sono stati ritrovati numerosi pesci di piccole dimensioni tra cui [[Actinopterygii|''Attinopterigi'']], granchi,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Etter, W.|data=1994|anno=1994|titolo=A new penaeid shrimp (Antrimpos mirigiolensis n. sp., Crustacea, Decapoda) from the Middle Triassic of the Monte San Giorgio (Ticino, Switzerland)|rivista=N. Jb. Geol. Paläont. Mh.|volume=4}}</ref> crostacei (''Schimperella[[Vicluvia lombardoae]]''), [[Coprolite|coproliti]], resti di piante, resti di rettili (''[[Lariosaurus|Lariosauri]] e [[Nothosauria|''Notosauri'']]'') e numerosi insetti (tra cui coleotteri, odonati, efemerotteri come l{{'}}''Ephemeroptera tintorina'', archeognati come il ''Dasyleptus triassicus'').
 
=== Fossili nell’unità del Broccatello ===
Nell’unità carbonatica del ''Broccatello'' e all’interno dei membri calcarei stromatolitici finemente laminati vi sono numerosi fossili. La roccia calcarea rossastra è ricca di ''[[Brachiopoda|brachiopodi]]'' (18 diverse specie), ''spugne calcaree'' (''[[Porifera]]'')<ref name=":50" /> e ''gigli di mare'' (soventi frammenti di ''[[Crinoidea|Crinoidi]]'')<ref name=":33" />. S'osservano inoltre ''[[Bivalvia|lamellibranchi]]'' (tra cui grandi esemplari di [[Bivalvia|''bivalvi'']] e ostriche), ''ricci di mare'' (''[[Echinoidea]]'') e [[Gastropoda|''gasteropodi'']] di tutte le dimensioni (come le grandi ''Pleurotomaria cf. gigas Deslongchamps'')<ref name=":33" />. Raramente compaiono resti di ''[[Anthozoa|coralli]]'', [[Cephalopoda|''cefalopodi'']] tra cui [[NautiloideaNautiloida|''nautiloidi'']] e [[Ammonoidea|''ammoniti'']] di piccole dimensioni. Sono stati inoltre osservati ''[[Foraminifera|foraminiferi]]'' e rare tracce di ''[[bioturbazione]]''. Gli unici fossili di vertebrati sono una vertebra di ''[[Ichthyosauria|Ittiosauro]]''<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Renesto, S., Felber, M., Tintori, A.|data=2002|titolo=Nota sul ritrovamento di una vertebra di Ittiosauro (Leptopterygiidae indet.) del Giurassico Inferiore nelle Cave di Arzo (Ticino Meridionale, Svizzera)|rivista=Geologia Insubrica|volume=7|numero=1}}</ref>'','' un dente di ''Placodonte''<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Peyer, B.|anno=1931|titolo=Über einen Placodontierzahn aus dem Lias von Arzo|rivista=Ecologae Geologicae Helvetiae|volume=24}}</ref> e denti di ''squalo'' e di ''pesci ossei''.
 
=== Organismi nella Dolomia del San Giorgio ===
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== Miniere e cave ==
=== Le cave di scisto bituminoso ===
Nella seconda metà del 1700 gli amministratori della città di [[Milano]] incoraggiarono la ricerca di combustibile fossile nelle valli della Lombardia. Dal 1774 al 1790 un certo ''Valsecchi'' di [[Lecco]] iniziò gli scavi in una vecchia miniera di [[Besano]]. Questa è la prima testimonianza di sfruttamento minerario industriale nella regione del San Giorgio.

Gli ''[[scisti bituminosi]]'' furono studiati per un'eventuale estrazione di combustibile e più tardi di gas naturale destinato all'illuminazione delle strade di Milano (studio tecnico del 1830).

Dal 1902 su territorio italiano e dal 1909 (data di fondazione della Società anonima ''Miniere Scisti Bituminosi di Meride e Besano'') su territorio svizzero, fu estratto dalle rocce bituminose un olio dalle grandicon proprietà terapeutiche e curative chiamato ''Saurolo'' (Ammonium sulfosaurolicum). Secondo gli scritti del tempo, il ''Saurolo'' aveva grandi poteri asettici, lo si utilizzò per curare malattie della pelle e conobbe una grande diffusione tra le truppe italiane durante la Campagna militare d'Africa.

A Serpiano, in località ''Tre Fontane'', e a [[Meride]], in località ''Val Porina'', videro la luce numerose miniere i cui cunicoli nel 1948 raggiunsero un'estensione di 1700 metri.<ref name=":15">{{Cita pubblicazione|autore=Rickenbach, E.|data=1947|titolo=Erdölgeologische Untersuchungen in der Schweiz. Die Vorkommen von bituminösem Schiefer|rivista=Beitr. Geol. Schweiz. Geotechn.|volume=26|numero=1}}</ref> La Società Anonima occupò un totale di 34 dipendenti tra cui minatori, fuochisti, ingegneri chimici e fabbri domiciliati a Meride, Tremona, Arzo, Lugano, Saltrio e Porto Ceresio. La maggior parte degli impiegati fu assunta tra il 1926 e 1951, con un picco delle assunzioni nel 1945-1946, mentre i contratti terminarono tra il 1946 e il 1955. Dalla roccia fu estratto l'8% di olio<ref name=":15" /> (74–85 litri di olio per tonnellata di scisto), l'8-9% di gas impuri e il 2-3% di fluidi ricchi in ammoniaca.

Durante la seconda guerra mondiale si studiò la possibilità di estrarre carburante. I costi di produzione avrebbero però superato di ben 10 volte il prezzo dei prodotti allora disponibili in commercio.<ref name=":7" /> La produzione continuò con valori annui di 36 e 626 tonnellate di scisti, con una produzione media di 300-400 tonnellate. Ciò permise di ottenere da 3 a 50 tonnellate all'anno di olio grezzo. Le riserve accertate di materia prima erano pari a 1.6 milioni di tonnellate, corrispondenti a 128'000{{formatnum:128000}} tonnellate d'olio. La roccia veniva trasportata nella fabbrica dello ''Spinirolo'' a Meride dove, seguendo un brevetto della Società Anonima, era [[distillazione|distillata]] a secco. Successivamente l'olio era purificato con acido solforico, seguendo un processo detto di solfonazione. Il prodotto finale era simile ad un altro unguento chiamato ''[[Ittiolo]]'', prodotto a [[Seefeld in Tirol|Seefeld]] (Austria). Secondo gli scritti del tempo, il ''Saurolo'' aveva grandi poteri asettici, lo si utilizzò per curare malattie della pelle e conobbe una grande diffusione tra le truppe italiane durante la Campagna militare d'Africa. Dopo la seconda guerra mondiale la concorrenza sempre più agguerrita dei prodotti esteri e la morte del direttore ''Piero Neri Sizzo de Noris''<ref name=":45">{{Cita pubblicazione|autore=Swiss Agency for the Environment, Forest and Landscape|data=2002|titolo=Nomination of Monte San Giorgio for Inclusion on the World Heritage List (UNESCO)}}</ref> impose la chiusura dello stabilimento di Meride.
 
Dopo la seconda guerra mondiale la concorrenza sempre più agguerrita dei prodotti esteri e la morte del direttore ''Piero Neri Sizzo de Noris''<ref name=":45">{{Cita pubblicazione|autore=Swiss Agency for the Environment, Forest and Landscape|data=2002|titolo=Nomination of Monte San Giorgio for Inclusion on the World Heritage List (UNESCO)}}</ref> impose la chiusura dello stabilimento di Meride.
[[File:Lapide in memoria dell'operaio minatore Giorgio Buzzi affissa presso la miniera in Val Porina (Monte San Giorgio).jpg|miniatura|Figura 8: Lapide in memoria dell'operaio minatore Giorgio Buzzi affissa presso la miniera in Val Porina]]
La storia estrattiva presso le miniere di scisto bituminoso fu purtroppo funestata la mattina del 20 agosto 1931 da una grave disgrazia verificatasi in un cunicolo adibito alla ricerca di fossili della Miniera in Val Porina. L'operaio Giorgio Buzzi di Porto Ceresio fu infatti sventuratamente investito da un macigno di 10-12 quintali, crollato dalla volta della galleria dopo il brillamento di una mina. L'impressione in paese e nei dintorni fu profonda, anche perché non si era mai registrata una disgrazia di così gravi proporzioni. Una lapide affissa nella miniera della Val Porina, ricorda oggi questo triste evento.<ref>{{Cita news|autore=Aa.Vv.|titolo=Grave disgrazia alle cave di Meride, operaio schiacciato da un macigno|pubblicazione=Corriere del Ticino|data=21.08.1931}}</ref>
 
=== Le Cave di Arzo ===
Presso la località di [[Arzo (Mendrisio)|Arzo]] si estrae una breccia sedimentaria comunemente chiamata ''Marmo d'Arzo''. L'inizio dell'attività estrattiva risale attorno al 1300.
Presso la località di [[Arzo (Mendrisio)|Arzo]] si estrae una breccia sedimentaria comunemente chiamata ''Marmo d'Arzo''. L'inizio dell'attività estrattiva risale attorno al 1300. Le cave furono gestite dal 1830 al 2010 dalla famiglia ''Rossi'' (ditta ''Rossi & Cie.'') e dalla famiglia Allio (sino al 1960), le quali si occuparono dell'estrazione e della lavorazione del "marmo". Dal 2017, dopo un'interruzione di 7 anni, ha di nuovo inizio l'attività estrattiva. Dagli anni '20 del secolo scorso, grazie a moderni strumenti di lavorazione quali il monolama e la fresa, l'attività nelle cave divenne efficace e produttiva. La breccia sedimentaria risale al [[Giurassico inferiore]] ([[Lias (geologia)|Liassico]]), quando movimenti estensionali della crosta portarono alla fessurazione subacquea della roccia e al conseguente riempimento delle fessure con brecce sedimentarie (fessure d'iniezione). La roccia mostra un affascinante mosaico di colori e si divide in sei differenti varietà. La ''Macchia Vecchia'' è una varietà eterogeneo composta da frammenti di granulometria variabile di rocce del [[Triassico superiore]] e del Liassico inferiore. L'aspetto è screziato e vivace con tonalità variabili dal rosso, al giallo, sino al grigio. La varietà ''Rosso d'Arzo'' si contraddistingue per il colore rosso intenso e la struttura omogenea, mentre il ''Broccatello'' ha una colorazione rosso-grigiastra. Il ''Venato'', infine, è contraddistinto da colori sfumati e da numerose venature. Per questo motivo in dialetto è pure chiamato ''Vinaa''. Il ''Marmo d'Arzo'' fu impiegato nei più disparati ambiti: anzitutto per la decorazione di opere architettoniche quali chiese, cappelle, palazzi pubblici e ville private, oppure come materiale per l'arredamento o per la realizzazione di oggetti di varia forma e natura.
 
Le cave furono gestite dal 1830 al 2010 dalla famiglia ''Rossi'' (ditta ''Rossi & Cie.'') e dalla famiglia Allio (sino al 1960), le quali si occuparono dell'estrazione e della lavorazione del "marmo".
 
Dal 2017, dopo un'interruzione di 7 anni, ha di nuovo inizio l'attività estrattiva.
 
Dagli anni '20 del secolo scorso, grazie a moderni strumenti di lavorazione quali il monolama e la fresa, l'attività nelle cave divenne efficace e produttiva. La breccia sedimentaria risale al [[Giurassico inferiore]] ([[Lias (geologia)|Liassico]]), quando movimenti estensionali della crosta portarono alla fessurazione subacquea della roccia e al conseguente riempimento delle fessure con brecce sedimentarie (fessure d'iniezione). La ''Macchia Vecchia'' è una varietà eterogeneo composta da frammenti di granulometria variabile di rocce del [[Triassico superiore]] e del Liassico inferiore. L'aspetto è screziato e vivace con tonalità variabili. La roccia si divide in sei differenti varietà:
# La Macchia Vecchia Grigia
# La Macchia Vecchia Gialla
# La Macchia Vecchia Rossa
# Il ''Rosso d'Arzo'', si contraddistingue per il colore rosso intenso e la struttura omogenea
# Il ''Broccatello'', ha una colorazione rosso-grigiastra
# Il ''Venato'', contraddistinto da colori sfumati violacei e da numerose venature, per questo motivo in dialetto è chiamato ''Vinaa''
 
=== I filoni di barite ===
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===Musei===
[[File:Ticinosuchus ferox (Museo dei fossili del Monte San Giorgio, Meride).png|upright=1.4|thumb|Figura 9: ''Ticinosuchus ferox'', Museo dei fossili del Monte San Giorgio (Meride)]]
Il [[Museo dei fossili del Monte San Giorgio]]<ref>[http://www.montesangiorgio.org/Musei/Museo-dei-Fossili-di-Meride.html Museo dei Fossili del Monte San Giorgio]</ref> a [[Meride]] (Svizzera), ristrutturato e ampliato dall'architetto ticinese [[Mario Botta]], è stato inaugurato il 13 ottobrenel 2012. La struttura mostra una collezione degli eccezionali fossili di rettili (sauri), pesci, invertebrati e piante provenienti dai giacimenti unici a livello mondiale del Monte San Giorgio.
 
Una ricostruzione lunga 2.5 m del sauro terrestre ''Ticinosuchus ferox'' accoglie il visitatore del nuovo Museo dei fossili, situato al centro dell'antico villaggio di Meride. Esso viveva circa 242 milioni di anni fa ai margini di un mare subtropicale, insieme ad altri sauri marini che si erano adattati alla vita acquatica.
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Lungo il sentiero didattico geo-paleontologico del Monte San Giorgio<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.ticino.ch/it/itineraries/details/Sentiero-geo-paleontologico-Monte-San-Giorgio/138411.html|titolo=Sentiero geo-paleontologico Monte San Giorgio}}</ref> (13.5&nbsp;km, 4.5 ore) è possibile ripercorrere la storia geologico-paleontologica del Monte grazie ad una serie di tavole esplicative poste lungo il percorso. Il punto di partenza è la chiesa di San Silvestro, nel borgo di Meride. Il percorso circolare attorno al Monte attraversa dapprima in direzione Nord-Est le frazioni di ''Fontana'', ''Spinirolo'' e ''Crocefisso'' per poi giungere in località ''Serpiano''. Si prosegue quindi sino alla ''funivia'' (650 metri) e si procede poi verso l'Alpe di Brusino e la località ''Gaggio'' (771 metri). Si devia quindi in direzione di ''Pozzo'' (812 metri) e si scende fino a ''Albertina'' (Riva San Vitale) per poi concludere l'itinerario a Meride.
 
=== Il percorso esperienziale Sulle tracce dei fossili ===
===Guide===
Nel mese di giugno 2025 è stato inaugurato il percorso esperienziale di Museo diffuso che collega 8 località culturali del Monte San Giorgio tra Meride, Tremona, Arzo e Serpiano. Tramite un'applicazione per smartphone è possibile fruire di contenuti audiovisivi, video a 360° e riconstruzioni in realtà aumentata che permettono di scoprire la storia remota e recente del Monte San Giorgio.<ref>{{Cita web|url=https://www.museodeifossili.ch/tracce-fossili.html|titolo=Percorso "Sulle tracce dei fossili"|accesso=5 giugno 2025}}</ref>
* Il [http://www.montesangiorgio.org/Musei/Museo-dei-Fossili-di-Meride.html Museo dei fossili del Monte San Giorgio] a [[Meride]] offre visite guidate, atelier in laboratorio ed escursioni per giovani ed adulti, avvalendosi di guide formate e ufficiali del sito UNESCO
*Il [http://www.montesangiorgio.org/Musei/Museo-dei-Fossili-di-Meride.html Museo dei fossili del Monte San Giorgio] a [[Meride]] offre inoltre visite guidate presso le Cave di Arzo
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{it}} Antonietti, A., Franscella, C., Kuhn-Schnyder, E., Simonetti, A., ''Sentiero naturalistico del Monte S. Giorgio. Guida, commento e note'', ''con una introduzione di Graziano Papa'', ETT, Ente Ticinese per il Turismo, Dipartimento cantonale della pubblica educazione, Bellinzona, 1978
* {{it}}Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO, ''Monte San Giorgio'', Sagep Editore, Genova, 2015
* {{it}} Felber, M., ''Il Monte San Giorgio. Dai fossili alla lavorazione artistica della pietra,'' ISBN 88-7713-427-5, Edizioni Casagrande, Bellinzona, 2006
* {{it}} Felber, M., Gentilini, G., Furrer, H. Tintori, A., ''Geo-guida del Monte San Giorgio (Ticino/Svizzera - Provincia di Varese/Italia). Carta escursionistica scientifico-didattica 1:14'000'', allegato 5 (1), 2000
* {{it}} Furrer, H., Vandelli, A., ''Guida al Museo dei fossili del Monte San Giorgio'', ISBN 978-88-940067-1-1, Fondazione del Monte San Giorgio, Meride, 2014
* {{it}} Museo Cantonale di Storia Naturale, Dipartimento dell'Ambiente, ''Introduzione al paesaggio naturale del Cantone Ticino. 1. Le componenti naturali'', ISBN 88-85115-14-4, Dadò editore, Locarno, 1990
* {{de}} Rieber, H., Furrer, H., Leu, U. B., ''Paläontologie in Zürich. Fossilien und ihre Erforschung in Geschichte und Gegenwart'', ISBN 978-3-9521043-3-0, Zoologisches Museum der Universität Zürich, Zurigo, 1999
* {{de}} Kuhn-Schnyder, ''E., Die Fossilien des Monte San Giorgio. Führer zum Paläontologischen Museum'' ''Meride (Kt. Tessin)'', Kurhotel, Zurigo, 1979
* {{de}} [http://www.ngzh.ch/media/njb/Neujahrsblatt_NGZH_2004.pdf Furrer, H., ''Der Monte San Giorgio im Südtessin – vom Berg der Saurier zur Fossil-Lagerstätte internationaler Bedeutung''], ISSN 0379-1327, Naturforschenden Gesellschaft in Zürich, 2003
* {{de}} Szönyi, M., ''Geoland Südschweiz: Tessin, Wallis'', ISBN 978-3-7281-3281-9, vdf Hochschulverlag AG, Zürich, 2010
* {{de}} Furrer, H., Vandelli, A., ''Führer zum Fossilienmuseum des Monte San Giorgio'', ISBN 978-88-940067-1-1, Fondazione del Monte San Giorgio, Meride, 2014
* {{fr}} Furrer, H., Vandelli, A., ''Guide au Musée des fossiles du Monte San Giorgio'', ISBN 978-88-940067-1-1, Fondazione del Monte San Giorgio, Meride, 2014
* {{en}} Felber, M., Tintori, A., ''Monte San Giorgio geoguide - UNESCO World Eritage Site. Scientific-didactic hiking map 1:15'000'', Geologia Insubrica, 2013
* {{en}} Furrer, H., Vandelli, A., ''Guide to the Museum of fossils from Monte San Giorgio'', ISBN 978-88-940067-1-1, Fondazione del Monte San Giorgio, Meride, 2014
* {{en}} Rieppel, O. ''Mesozoic Sea Dragons'', ISBN 978-0-253-04011-4, Indiana University Press, US, 2019
* {{en}} [http://whc.unesco.org/uploads/nominations/1090.pdf Swiss Agency for the Environment, Forest and Landscape, ''Nomination of Monte San Giorgio for Inclusion on the World heritage List'', Bern, 2002]
* {{en}} [http://whc.unesco.org/uploads/nominations/1090bis.pdf Swiss Agency for the Environment, ''Extension of Monte San Giorgio (Switzerland) to include the portion of Monte San Giorgio (Italy)'', Bern, 2010]
* {{zh}} [http://www.montesangiorgio.org/news-ed-eventi/news/News_28.html Museo dei fossili del Monte San Giorgio, ''Prospetto del Museo (flyer in cinese)'', Meride, 2015]
 
==Voci correlate==
*[[Museo dei fossili del Monte San Giorgio]]
*[[Monte San Giorgio (Canton Ticino)]]
*[[Museo cantonale di storia naturale di Lugano]]
*[[Museo civico dei fossili di Besano]]
*[[Museo Civico di Storia Naturale di Milano]]
*[[Bernhard Peyer]]
*[[Emil Kuhn-Schnyder]]
 
== Cartografia topografica ==
* Carta nazionale 1:25'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), Foglio Mendrisio no. 1373, 2017 (aggiornamento 2015), ISBN 978-3-302-01373-2
* Carta nazionale 1:25'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), Foglio Lugano no. 1353, 2017 (aggiornamento 2015), ISBN 978-3-302-01353-4
* Carte escursionistiche 1:33'333 (Ufficio federale di topografia swisstopo), Foglio Lugano - Mendrisiotto no. 3328T, 2015, ISBN 978-3-302-33328-1
* Carta nazionale 1:50'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), Foglio Malcantone no. 286T, 2012, ISBN 978-3-302-30286-7
 
== Cartografia geologica e geofisica ==
* Divisione atlante geologico 1:25'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), Foglio Mendrisio no. 152, 2017, 1:25'000, Autori D. Bernoulli, C. Scapozza, F. Wiedenmeyer (†)
* Divisione atlante geologico 1:25'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), Foglio Lugano no. LK 1353, 1976, 1:25'000, Autori D. Bernoulli, M. Govi, P. Graeter, P. Lehner, M. Reinhard (†) & A. Spicher
* Suddivisione della carta geologica 1:500'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), ISBN 3-906723-39-9
* Suddivisione della carta tettonica 1:500'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), ISBN 3-906723-56-9
* Suddivisione della carta idrogeologica: riserve acquifere 1:500'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), 2007, ISBN 978-3-302-40024-2, Autori T. Bitterli, P. Avoilat, R. Brändli, R. Christe, Fracheboud, D. Frey, M. George, F. Matousek, J.-P. Tripet
* Suddivisione della carta idrogeologica: vulnerabilità delle falde acquifere 1:500'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), 2008, ISBN 978-3-302-40037-2, Autori R. Philipp, F. Flury, M. George, T. Kempf, R. Kozel, V. Lützenkirchen, F. Matousek, M. Sinreich, P. Tissières, J.-P. Tripet
* Suddivisione ultimo massimo glaciale (LGM) 1:500'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), 2009, ISBN 978-3-302-40049-5, Autori A. Bini, J.-F. Buoncristiani, S. Couterrand, D. Ellwanger, M. Felber, D. Florineth, H. R. Graf, O. Keller, M. Kelly, C. Schlüchter, & P. Schoeneich
* Suddivisione della carta gravimetrica (anomalie di Bouguer) 1:500'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), 2008, ISBN 978-3-302-40036-5
* Divisione dell'Atlante gravimetrico della Svizzera 1:100'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo, SGPK), 2002
 
== Produzioni televisive e filmati ==
Riga 459 ⟶ 431:
*{{it}} 14.11.2018 - [https://www.rsi.ch/rete-uno/programmi/informazione/albachiara/Si-fa-presto-a-dire-fossile-11014470.html Televisione Svizzera Italiana, albachiara, ''Si fa presto a dire fossile'', con Rudolf Stockar, 9:41 min.]
* {{de}} 2003 - [https://web.archive.org/web/20161220045918/http://www.srf.ch/play/tv/mtw/video/weltnaturerbe?id=ba91fff9-d591-4ee7-93a7-c41bdce6d647 Schweizer Fernsehen, Issler, H., ''Das UNESCO-Weltnaturerbe Monte San Giorgio'', 8 min.]
* {{de}} 30.10.2005 - [http://www.swr.de/schaetze-der-welt/monte-san-giorgio/-/id=5355190/nid=5355190/did=5983190/mpdid=5983186/1b7psv8/ SWR 3sat, Werner Zeindler, ''Schätze der Welt - Erbe der Menschheit, Monte San Giorgio - Der Berg der Saurier, Schweiz / Italien'', 14:46 min.] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20161222030124/http://www.swr.de/schaetze-der-welt/monte-san-giorgio/-/id=5355190/nid=5355190/did=5983190/mpdid=5983186/1b7psv8/ |date=22 dicembre 2016 }}
* {{de}} 04.02.2014 - SWR 3sat, Werner Zeindler, ''Schätze der Welt - Erbe der Menschheit, Burgen und Berge im Tessin, Bellinzona und Monte San Giorgio'', Schweiz
* {{de}} 06.11.2008 - [https://www.srf.ch/sendungen/einstein/einstein-vom-6-november-2008 Schweizer Fernsehern, Einstein, «Einstein» sucht Fossilien, 8:49 min.]
Riga 496 ⟶ 468:
* {{it}} 09.11.2017 – [https://www.rsi.ch/rete-uno/agenda/Laboratorio-didattico-Come-lavora-un-paleontologo-9765919.html RSI Rete Uno, ''Laboratorio didattico: Come lavora un paleontologo'']
* {{it}} 19.12.2017 – [https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/attualita-culturale/Un-Museo-dei-fossili-multimediale-9815785.html RSI Rete Due, ''Un Museo dei fossili multimediale'', intervista a Luca Zulliger]
* {{it}} 27.04.2018 – {{Collegamento interrotto|1=[https://www.rsi.ch/rete-uno/agenda/Tesori-nascosti-10407482.htm RSI Agenda, ''Mostra temporanea: Tesori nascosti''] |data=settembre 2019 |bot=InternetArchiveBot }}
* {{it}} 02.05.2018 – [https://www.rsi.ch/rete-uno/programmi/intrattenimento/c-era-una-volta-oggi/Vuoi-diventare-mini-paleontologo-10338140.html C’era una volta oggi, ''Vuoi diventare mini paleontologo?'']
* {{it}} 09.06.2018 - RSI [https://www.rsi.ch/g/10471049 Rete Due, ''Penchant UNESCO'', con Daniele Albisetti]
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* {{it}} 28.04.2019 – [https://www.rsi.ch/rete-uno/programmi/intrattenimento/finestra-popolare/Quando-cera-un-oceano-nel-Sottoceneri-11609464.html RSI Finestra Popolare, ''Quando c'era un oceano nel Sottoceneri'', con Filippo Schenker]
* {{de}} 26.01.2013 - [https://www.srf.ch/sendungen/die-anderen-les-autres/fossilien-am-monte-san-giorgio Schweizer Radio, ''Fossilien am Monte San Giorgio, Das Mekka der Fossilien liegt im Süden vom Kanton Tessin'']
* {{fr}} 20.09.2011 - [https://www.rts.ch/la-1ere/programmes/impatience/3375298-l-esprit-de-la-foret-du-tessin-la-faune-tessinoise-2-5-20-09-2011.html Radio Suisse, Impatience, ''L'esprit de la forêt du Tessin - La faune tessinoise, à la découverte de la faune du Tessin, d’hier à aujourd’hui''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20161201221005/http://www.rts.ch/la-1ere/programmes/impatience/3375298-l-esprit-de-la-foret-du-tessin-la-faune-tessinoise-2-5-20-09-2011.html |date=1 dicembre 2016 }}
 
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{en}} Albisetti, D., Furrer, H., ''Bibliography of the UNESCO WHL site Monte San Giorgio (Switzerland, Italy)'', Fondazione del Monte San Giorgio, 2025
* {{en}} Albisetti, D., Furrer, H., ''Chronological list of palaeontological excavations at the UNESCO WHL site Monte San Giorgio (Switzerland, Italy)'', Fondazione del Monte San Giorgio, 2025
* {{it}} Antonietti, A., Franscella, C., Kuhn-Schnyder, E., Simonetti, A., ''Sentiero naturalistico del Monte S. Giorgio. Guida, commento e note'', ''con una introduzione di Graziano Papa'', ETT, Ente Ticinese per il Turismo, Dipartimento cantonale della pubblica educazione, Bellinzona, 1978
* {{it}}Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO, ''Monte San Giorgio'', Sagep Editore, Genova, 2015
* {{it}} Felber, M., ''Il Monte San Giorgio. Dai fossili alla lavorazione artistica della pietra,'' ISBN 88-7713-427-5, Edizioni Casagrande, Bellinzona, 2006
* {{it}} Felber, M., Gentilini, G., Furrer, H. Tintori, A., ''Geo-guida del Monte San Giorgio (Ticino/Svizzera - Provincia di Varese/Italia). Carta escursionistica scientifico-didattica 1:14'000'', allegato 5 (1), 2000
* {{it}} Furrer, H., Vandelli, A., ''Guida al Museo dei fossili del Monte San Giorgio'', ISBN 978-88-940067-1-1, Fondazione del Monte San Giorgio, Meride, 2014
* {{de}}Furrer, H., ''Geschichte des Bergwerks Miniera Tre Fontane in Meride'', ISBN 978-3-033-09829-9, Fondazione del Monte San Giorgio, Meride, 2023
* {{it}} Furrer, H., ''Storia della Miniera Tre Fontane a Meride'', ISBN 978-3-033-09830-5, Fondazione del Monte San Giorgio, Meride, 2023
* {{it}} Museo Cantonale di Storia Naturale, Dipartimento dell'Ambiente, ''Introduzione al paesaggio naturale del Cantone Ticino. 1. Le componenti naturali'', ISBN 88-85115-14-4, Dadò editore, Locarno, 1990
* {{de}} Rieber, H., Furrer, H., Leu, U. B., ''Paläontologie in Zürich. Fossilien und ihre Erforschung in Geschichte und Gegenwart'', ISBN 978-3-9521043-3-0, Zoologisches Museum der Universität Zürich, Zurigo, 1999
* {{de}} Kuhn-Schnyder, ''E., Die Fossilien des Monte San Giorgio. Führer zum Paläontologischen Museum'' ''Meride (Kt. Tessin)'', Kurhotel, Zurigo, 1979
* {{de}} [http://www.ngzh.ch/media/njb/Neujahrsblatt_NGZH_2004.pdf Furrer, H., ''Der Monte San Giorgio im Südtessin – vom Berg der Saurier zur Fossil-Lagerstätte internationaler Bedeutung''], ISSN 0379-1327, Naturforschenden Gesellschaft in Zürich, 2003
* {{de}} Szönyi, M., ''Geoland Südschweiz: Tessin, Wallis'', ISBN 978-3-7281-3281-9, vdf Hochschulverlag AG, Zürich, 2010
* {{de}} Furrer, H., Vandelli, A., ''Führer zum Fossilienmuseum des Monte San Giorgio'', ISBN 978-88-940067-1-1, Fondazione del Monte San Giorgio, Meride, 2014
* {{fr}} Furrer, H., Vandelli, A., ''Guide au Musée des fossiles du Monte San Giorgio'', ISBN 978-88-940067-1-1, Fondazione del Monte San Giorgio, Meride, 2014
* {{en}} Felber, M., Tintori, A., ''Monte San Giorgio geoguide - UNESCO World Eritage Site. Scientific-didactic hiking map 1:15'000'', Geologia Insubrica, 2013
* {{en}} Furrer, H., Vandelli, A., ''Guide to the Museum of fossils from Monte San Giorgio'', ISBN 978-88-940067-1-1, Fondazione del Monte San Giorgio, Meride, 2014
* {{en}} Rieppel, O. ''Mesozoic Sea Dragons'', ISBN 978-0-253-04011-4, Indiana University Press, US, 2019
* {{en}} [http://whc.unesco.org/uploads/nominations/1090.pdf Swiss Agency for the Environment, Forest and Landscape, ''Nomination of Monte San Giorgio for Inclusion on the World heritage List'', Bern, 2002]
* {{en}} [http://whc.unesco.org/uploads/nominations/1090bis.pdf Swiss Agency for the Environment, ''Extension of Monte San Giorgio (Switzerland) to include the portion of Monte San Giorgio (Italy)'', Bern, 2010]
* {{zh}} [http://www.montesangiorgio.org/news-ed-eventi/news/News_28.html Museo dei fossili del Monte San Giorgio, ''Prospetto del Museo (flyer in cinese)'', Meride, 2015]
 
;Cartografia topografica
* Carta nazionale 1:25'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), Foglio Mendrisio no. 1373, 2017 (aggiornamento 2015), ISBN 978-3-302-01373-2
* Carta nazionale 1:25'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), Foglio Lugano no. 1353, 2017 (aggiornamento 2015), ISBN 978-3-302-01353-4
* Carte escursionistiche 1:33'333 (Ufficio federale di topografia swisstopo), Foglio Lugano - Mendrisiotto no. 3328T, 2015, ISBN 978-3-302-33328-1
* Carta nazionale 1:50'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), Foglio Malcantone no. 286T, 2012, ISBN 978-3-302-30286-7
;Cartografia geologica e geofisica
* Divisione atlante geologico 1:25'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), Foglio Mendrisio no. 152, 2017, 1:25'000, Autori D. Bernoulli, C. Scapozza, F. Wiedenmeyer (†)
* Divisione atlante geologico 1:25'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), Foglio Lugano no. LK 1353, 1976, 1:25'000, Autori D. Bernoulli, M. Govi, P. Graeter, P. Lehner, M. Reinhard (†) & A. Spicher
* Suddivisione della carta geologica 1:500'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), ISBN 3-906723-39-9
* Suddivisione della carta tettonica 1:500'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), ISBN 3-906723-56-9
* Suddivisione della carta idrogeologica: riserve acquifere 1:500'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), 2007, ISBN 978-3-302-40024-2, Autori T. Bitterli, P. Avoilat, R. Brändli, R. Christe, Fracheboud, D. Frey, M. George, F. Matousek, J.-P. Tripet
* Suddivisione della carta idrogeologica: vulnerabilità delle falde acquifere 1:500'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), 2008, ISBN 978-3-302-40037-2, Autori R. Philipp, F. Flury, M. George, T. Kempf, R. Kozel, V. Lützenkirchen, F. Matousek, M. Sinreich, P. Tissières, J.-P. Tripet
* Suddivisione ultimo massimo glaciale (LGM) 1:500'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), 2009, ISBN 978-3-302-40049-5, Autori A. Bini, J.-F. Buoncristiani, S. Couterrand, D. Ellwanger, M. Felber, D. Florineth, H. R. Graf, O. Keller, M. Kelly, C. Schlüchter, & P. Schoeneich
* Suddivisione della carta gravimetrica (anomalie di Bouguer) 1:500'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo), 2008, ISBN 978-3-302-40036-5
* Divisione dell'Atlante gravimetrico della Svizzera 1:100'000 (Ufficio federale di topografia swisstopo, SGPK), 2002
 
==Voci correlate==
*[[Museo dei fossili del Monte San Giorgio]]
*[[Monte San Giorgio (Canton Ticino)]]
*[[Museo cantonale di storia naturale di Lugano]]
*[[Museo civico dei fossili di Besano]]
*[[Civico Museo Insubrico di Storia Naturale]]
*[[Museo Civico di Storia Naturale di Milano]]
*[[Bernhard Peyer]]
*[[Emil Kuhn-Schnyder]]
 
== Altri progetti ==