Regno ostrogoto: differenze tra le versioni
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|nomeCorrente = Regno ostrogoto
|nomeCompleto = Regno d'Italia
|nomeUfficiale = {{La}} ''Regnum Italiae''
|portale =
|linkLocalizzazione =
|lingua = [[lingua latina|latino]], [[lingua gotica|gotico]]
|capitale principale = [[Ravenna]]<br/><small>(fino al 540)</small>,<br/>[[Pavia]]<ref>[[Herwig Wolfram]], ''History of the Goths'', p. 289. University of California Press, 1990.</ref> <br/><small>(dal 540 in poi)</small>
|dipendente da = {{simbolo|Flag of the Greek Orthodox Church.svg}} [[Impero bizantino|Impero romano d'oriente]] <br/><small>(nominalmente)</small>
|dipendenze =
|governo = Monarchia con successione in parte ereditaria e in parte elettiva
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|periodo popolazione =
|religioni preminenti = [[Arianesimo]] ([[Goti]]), [[Chiesa latina]] ([[Civiltà romana|Romani]])
|altre religioni = [[Paganesimo romano]],
[[Germani#Religione|Paganesimo
}}
Il '''Regno ostrogoto''',
== Storia ==
=== Contesto storico ===
==== Gli Ostrogoti ====
[[File:30px Ostgoten fibel transp.png|thumb|Fibula ostrogota]]▼
{{vedi anche|Ostrogoti}}
▲[[File:30px Ostgoten fibel transp.png|thumb|Fibula ostrogota]]
Gli [[Ostrogoti]] erano la branca orientale dei [[Goti]]. Si insediarono in [[Dacia (regione storica)|Dacia]], dove stabilirono un potente stato, ma durante il [[IV secolo]] caddero sotto il dominio degli [[Unni]]. Dopo il collasso dell'Impero degli Unni nel [[454]], molti Ostrogoti vennero spostati dall'imperatore [[Marciano (imperatore)|Marciano]] in [[Pannonia]] con la qualifica di ''[[Socii e foederati|foederati]]''. Nel [[460]], durante il regno di [[Leone I il Trace|Leone I]], dal momento che l'
Il periodo compreso tra il 477 e il 483 vide una lotta a tre tra Teodorico
==== Il regno di Odoacre ====
{{vedi anche|Odoacre}}
Nel 476 Odoacre, un ''magister militum'' germanico, depose l'imperatore romano [[Romolo Augusto]] autoincoronandosi ''rex Italiae'' ("[[Re d'Italia]]"), mentre restava ufficialmente sotto la sovranità dell'
=== La conquista dell'Italia da parte dei Goti ===
[[File:Teod-odoac.jpg|thumb|upright=1.5|Il 30 settembre 489 [[Teodorico il grande|Teodorico]] sconfigge [[Odoacre]] (
Venne raggiunto un accordo tra Zenone e Teodorico in base al quale il secondo, in caso di vittoria, avrebbe governato l'Italia col titolo di rappresentante dell'imperatore.<ref>Bury (1923), Cap. XII, p. 422</ref> Teodorico e il suo popolo partirono da ''[[Novae]]'' in [[Mesia]] nell'autunno del 488, attraversando la Dalmazia e oltrepassando le [[Alpi Giulie]], ed
A questo punto fu il turno dei Goti di assediare Ravenna ma, dal momento che non disponevano di una flotta
=== Il regno di Teodorico il Grande ===
[[File:Nuremberg chronicles f 141r 2.jpg|thumb|[[Odoacre]] e [[Teodorico il Grande|Teodorico]] (dalle ''[[Cronache di Norimberga]]'')]]▼
{{vedi anche|Teodorico il Grande}}
▲[[File:Nuremberg chronicles f 141r 2.jpg|thumb|[[Odoacre]] e [[Teodorico il Grande|Teodorico]] (dalle ''[[Cronache di Norimberga]]'')]]
==== La natura del regno di Teodorico ====
Come Odoacre, anche Teodorico poteva vantare il titolo di ''[[patrizio (storia romana)|patrizio]]'' e rispondeva all'imperatore di Costantinopoli con la qualifica di viceré d'Italia, titolo riconosciuto dall'imperatore [[Anastasio I Dicoro|Anastasio]] nel 497. Contemporaneamente era a capo del proprio popolo, che non era composto da cittadini
Il sistema amministrativo del regno di Odoacre, che in essenza corrispondeva a quello del precedente impero, venne mantenuto e gestito da soli cittadini
Essendo un regnante subordinato, Teodorico non aveva il diritto di emanare proprie leggi (''leges'') nel sistema del [[diritto romano]], ma solo [[editto|editti]] (''edicta'')
La stretta cooperazione tra Teodorico e la classe dirigente romana incominciò a entrare in crisi negli anni seguenti, soprattutto dopo la ricomposizione della frattura ecclesiastica tra Roma e Costantinopoli, quando alcuni importanti senatori cospirarono contro<!--conspired with--> l'imperatore. Questo portò all'arresto e all'esecuzione del ''[[magister officiorum]]'' [[Severino Boezio|Boezio]] e del fratellastro Simmaco nel 524.<ref>Bury (1923), Cap. XVIII, pp. 153-155</ref>
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<small>Anonimoymus Valesianus, ''Excerpta II'' 59-60</small>}}
D'altra parte, l'esercito e tutti gli ufficiali militari rimasero ad appannaggio dei Goti. I Goti erano insediati soprattutto in Italia settentrionale, e si tennero distanti dai Romani, tendenza rafforzata dai loro differenti destini: i Goti erano soprattutto [[Arianesimo|ariani]], mentre le persone che comandavano erano principalmente [[
=====L'editto di Teodorico=====
Nel [[500]] lo stesso Teodorico emanò un editto nominato ''[[Editto di Teodorico|Edictum Theodorici Regis]]'', composto da 154 articoli. Lo spirito alla sua base era di origine romana, così come le [[norma giuridica|normative]] che lo componevano. Ad esempio, erano di estrazione [[latina]] quelle disposizioni che delegavano ai [[tribunale civile|tribunali civili]] le cause di natura economico-sociale
I goti, secondo le leggi dell'[[hospitalitas]], reclamarono un terzo dei territori di cui rivendicavano il possesso essendone rimasti gli unici difensori. Il [[sovrano]] era anche comandante supremo dell'[[esercito]] e lo richiamava alla mobilitazione generale, che avveniva solitamente nel distretto immediatamente più vicino al teatro bellico. I cittadini goti provvedevano personalmente al loro equipaggiamento, e i romani avevano l'obbligo di fornire ai [[militare|militari]] di passaggio vitto e alloggio gratuito.
Il [[senato romano]] mantenne le prerogative "puramente onorifiche" attribuitegli verso la fine dell'impero. Aveva l'obbligo di offrire aiuto e [[sussidio|sussidi]] alla plebe mediante distribuzioni settimanali di [[Triticum|grano]], e i due [[Console (storia romana)|consoli]] davano il nome all'anno in corso. I senatori, in linea teorica, rappresentavano ancora la massima magistratura civile della città, ma in realtà Teodorico li mise sotto tutela del [[praefectus urbi]] (a sua volta dipendente dal prefetto del pretorio, di nomina regia), che estendeva la sua giurisdizione anche sulla nomina dei membri del senato.
==== Relazioni con gli stati germanici occidentali ====
[[File:Europa in 526.png|thumb|upright=1.8|Impero di Teodorico - La mappa mostra i regni germanici nel 526, l'anno in cui morì Teodorico. Oltre all'Italia, la Dalmazia e la Provenza, regnò anche sui Visigoti.]]
Fu in politica estera, piuttosto che in quella interna, che Teodorico apparve come un governatore autonomo. Attraverso alleanze strette grazie ai matrimoni, tentò di guadagnarsi una posizione di primo piano tra gli stati germanici occidentali. Come disse [[Giordane]]: "...non vi fu razza tra i regni occidentali con cui Teodorico non abbia stretto amicizia o sottomesso durante la sua vita".<ref>Giordane, ''Getica'' 303</ref> Questo fu in parte dovuto a una cautela difensiva, e in parte per controbilanciare l'influenza dell'Impero. Le figlie vennero sposate al re Visigoto [[Alarico II]] e al principe [[Burgundi|
Queste politiche non furono sempre coronate dalla pace: Teodorico si trovò in guerra contro Clodoveo quando quest'ultimo attaccò i domini dei Visigoti in [[Gallia]] nel 506. I Franchi vinsero in breve tempo, uccidendo Alarico durante la [[battaglia di Vouillé]] e sottomettendo l'[[Aquitania]] nel 507. A partire dal 508 Teodorico diede il via alle campagne in Gallia, riuscendo a salvare la [[Settimania]] per conto dei Visigoti, estendendo il dominio ostrogoto nella Gallia meridionale ([[Provenza]]) a spese dei Burgundi. Qui Teodorico ristabilì l'antica [[Prefettura del pretorio delle Gallie]]. Ora Teodorico aveva un confine condiviso con il regno visigoto dove, dopo la morte di Alarico, egli governava in qualità di tutore del nipote neonato [[Amalarico]].<ref>Bury (1923), Cap. XIII, p. 462</ref>
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<small>Giordane, ''Getica'' 306</small>}}
Venne creata una cospirazione tra i Goti con il fine di detronizzarla. Amalasunta decise di muovere battaglia contro di loro ma, per precauzione, preparò anche la fuga a Costantinopoli, e scrisse a Giustiniano chiedendo protezione. Decise di giustiziare i tre cospiratori, e la sua posizione rimase sicura finché, nel 533, la salute di Atalarico incominciò a peggiorare seriamente. Amalasunta si rivolse all'unico parente rimastole, il cugino [[Teodato]], in cerca di aiuto. Nel frattempo mandò ambasciatori da Giustiniano proponendo di cedergli l'Italia. Giustiniano inviò uno dei suoi più abili agenti, [[Pietro di Tessalonica]], per svolgere le negoziazioni, ma prima che questi entrasse in Italia Atalarico morì (il 2 ottobre 534), e Amalasunta
Giustiniano reagì offrendo il suo aiuto alla regina deposta, ma all'inizio di maggio del 535 la stessa venne giustiziata.<ref>La data esatta e le circostanze della morte restano un mistero. Nel suo ''Storia segreta'' Procopio ipotizza che l'imperatrice [[Teodora (moglie di Giustiniano)|Teodora]] potrebbe essere implicata nell'affare, avendo avuto interesse a eliminare una potenziale rivale. Nonostante sia stato sconfessato da storici quali Gibbon e Charles Diehl, Bury (Cap. XVIII, pp. 165-167) sostiene che la storia sia dimostrata da prove circostanziate.</ref> Questo crimine fu un ottimo pretesto per Giustiniano, fresco della vittoria sui Vandali, per poter invadere il regno ostrogoto.<ref>Procopio, ''De bello Gothico'' I.V.1</ref> Teodato tentò di evitare la guerra, spedendo messaggeri a Costantinopoli, ma Giustiniano era già pronto a reclamare l'Italia. Solo la rinuncia al trono di Teodato, e la consegna del suo regno all'impero, avrebbero evitato la guerra.
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=== Il crollo del regno ostrogoto ===
{{vedi anche|Guerra gotica (535-553)}}
[[File:Regno ostrogoto, 535 AD.png|miniatura|Il Regno ostrogoto al principio della Guerra gotica]]
[[File:Nuremberg chronicles f 145v 1.jpg|thumb|[[Vitige]]]]
[[File:Come Benedetto discopre la finzione di Totila (particolare).jpg|thumb|Totila]]
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Rimase fermo a lungo a Roma poi, grazie a rinforzi giunti da [[Costantinopoli]], il generale spedì [[Narsete]] a liberare [[Rimini|Ariminum (Rimini)]], e [[Mundila]] (che batté i Goti [[Battaglia di Pavia (538)|a Pavia]]) a conquistare [[Milano|Mediolanum (Milano)]]. I conflitti interni fra Narsete e Belisario fecero sì che [[Milano]], [[Assedio di Milano (538-539)|assediata]], dovette capitolare per fame venendo saccheggiata da 30.000 Goti che, guidati da [[Uraia]], trucidarono gli abitanti ([[539]]).
Nel frattempo erano arrivati in Italia anche i [[Franchi]] e i [[Burgundi]], discesi nella [[Pianura Padana]] al comando di [[Teodeberto]]. [[Belisario]] riuscì a espugnare [[Ravenna]], capitale degli [[Ostrogoti]] e a catturare [[Vitige]]. Anche la presa di [[Ravenna]] fu violenta e distruttiva. I Goti tentarono di comprare [[Belisario]] offrendogli la corona, ma egli rifiutò. Giustiniano, spaventato, richiamò in patria Belisario lasciando campo libero ai Goti. In seguito alla caduta di [[Ravenna]], la corte ed il tesoro regio furono portati a [[Pavia]]<ref>{{Cita web|url=http://www.monasteriimperialipavia.it/pavia-citta-regia/|titolo=Pavia città Regia}}</ref>, dove [[Teodorico il Grande|Teodorico]] aveva fatto realizzare un [[Palazzo Reale (Pavia)|Palazzo Reale]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Filippo|cognome=Brandolini|titolo=Pavia: Vestigia di una Civitas altomedievale|lingua=en|accesso=1º giugno 2019
Nel 541 salì al potere [[Totila]], che si fece amici i popoli italici [[romanici]] grazie a una politica agraria di eguaglianza, riconquistando l'Italia settentrionale. Totila arrivò fino a Roma [[Assedio di Roma (546)|assediandola e conquistandola]]; per la sua difesa venne richiamato Belisario che la riprese nel 547. [[Giustiniano I|Giustiniano]], dopo aver richiamato Belisario, lanciò nel 549 una nuova campagna di conquista dell'Italia, con a capo [[Germano Giustino|Germano]]. Durante la riconquista di Roma guidata da [[Narsete]], [[Totila]] venne ferito nella [[Battaglia di Tagina]] e morì poco dopo. Il successore di Totila fu [[Teia (re)|Teia]] che, sconfitto velocemente (553), fu anche l'ultimo [[re dei Goti]].
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*[[Teodorico il Grande]] (''Thiudoric'') [[489]]-[[526]]
*[[Atalarico]] (''Atthalaric'') [[526]]-[[534]]
*[[Amalasunta]] (''Amalaswintha'') [[534]]-[[535]]
*[[Teodato]] (''Thiudahad'') [[534]]-[[536]]
*[[Vitige]] (''Wittigeis'') [[536]]-[[540]]
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===Letteratura===
Buona parte dei lavori di letteratura gotica (redatti durante il regno ostrogoto) sono in [[lingua latina]], nonostante alcuni dei più vecchi siano stati tradotti in greco e in gotico (ad esempio il ''[[Codex Argenteus]]''). [[Cassiodoro]], provenendo da un contesto diverso, ed egli stesso incaricato di compiti importanti nelle istituzioni (console e ''[[magister officiorum]]''), rappresenta la classe dirigente romana. Come molti altri con le stesse origini, servì lealmente Teodorico e i suoi eredi, come descritto nelle sue opere del tempo. Il suo ''Chronica'', usato in seguito da [[Giordane]] per il proprio ''Getica'', e altri [[Panegirico|panegirici]] scritti da lui e da altri romani per i re Goti del tempo, vennero redatti sotto alla protezione dei signori Goti stessi. La sua posizione privilegiata gli permise di compilare il ''Variae Epistolae'', un epistolario di comunicazioni di stato, che ci permette un'ottima conoscenza della diplomazia gotica del tempo. [[Severino Boezio|Boezio]] è un'altra importante figura del tempo. Ben educato e proveniente da una famiglia aristocratica, scrisse di matematica, musica e filosofia. Il suo lavoro più famoso, il ''[[De consolatione philosophiae]]'', venne scritto mentre si trovava imprigionato con l'accusa di tradimento.
== Società ==
=== Popolazione ===
La popolazione del regno ostrogoto era composta in gran parte da persone che vivevano già nelle regioni prima dell'arrivo degli Ostrogoti, con una minoranza effettivamente ostrogota. Sembra che pochi insediamenti ostrogoti siano stati stabiliti in Italia a sud di [[Roma]] e [[Pescara]].<ref>{{Cita libro|nome=Peter|cognome=Heather|titolo=Rome Resurgent: War and Empire in the Age of Justinian|url=https://books.google.it/books?id=PE1YDwAAQBAJ&redir_esc=y|accesso=2 gennaio 2025|data=1º maggio 2018|editore=Oxford University Press|lingua=en|ISBN=978-0-19-936275-2}}</ref> Il [[Piceno (territorio)|Piceno]] e la parte settentrionale del [[Sannio]] furono aree di forte insediamento ostrogoto, così come le zone a ovest di Ravenna vicino a Milano e Pavia, oltre all'inizio delle Alpi. Piccoli insediamenti ostrogoti si verificarono in [[Dalmazia (provincia romana)|Dalmazia]], nella [[Pannonia (provincia romana)|Pannonia]] occidentale e in alcune aree della [[Tuscia et Umbria|Tuscia]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=S. J. B.|cognome=Barnish|data=1986|titolo=Taxation, Land and Barbarian Settlement in the Western Empire|rivista=Papers of the British School at Rome|volume=54|pp=170-195|accesso=2 gennaio 2025|url=https://www.jstor.org/stable/40310832}}</ref>
=== Economia e schiavitù ===
Le ville che esistevano nelle campagne venivano abbandonate o riutilizzate per nuovi scopi. L'agricoltura divenne più diversificata, con un maggiore utilizzo di colture forestali e l'allevamento di animali che divenne più comune. Durante il periodo ostrogoto, le città dell'entroterra divennero più isolate dal resto del mondo e dipendenti dalle aree di produzione locale. Le città lungo la costa italiana, invece, continuarono a ricevere commerci dal Nord Africa e da località del Mediterraneo orientale.<ref>{{Cita libro|titolo=A Companion to Ostrogothic Italy|url=https://books.google.it/books?id=48wJDAAAQBAJ&redir_esc=y|accesso=2 gennaio 2025|data=18 aprile 2016|editore=BRILL|lingua=en|ISBN=978-90-04-31593-8}}</ref>
Nel Regno ostrogoto si praticava la schiavitù domestica, che era prevalente soprattutto nelle aree rurali. Gli schiavi conducevano una vita dura, con pochi diritti o privilegi, e "potevano essere trasferiti a piacimento da una proprietà all'altra". Un proprietario poteva uccidere uno schiavo se questi aveva rapporti sessuali con una vedova o causava un incendio. Gli schiavi non potevano legalmente sposarsi e non era permesso assegnarli ai contadini. La schiavitù continuò in Italia anche dopo la caduta del Regno Ostrogoto.<ref>{{Cita libro|nome=Michael|cognome=Frassetto|titolo=The early medieval world: from the fall of Rome to the time of Charlemagne|anno=2013|url=https://archive.org/details/earlymedievalwor0002fras|data=2013|editore=ABC-CLIO|ISBN=978-1-59884-995-0}}</ref>
== Nella cultura di massa ==
* Nel 1876 [[Felix Dahn]] scrisse ''[[Ein Kampf um Rom]]'', un [[romanzo storico]] ambientato durante la guerra tra Bizantini, Ostrogoti e nativi italici per il controllo dell'Italia dopo la morte di Teodorico. Ne è stato girato un adattamento per la televisione in due parti, uscite nel
* Nel 1941 [[Lyon Sprague de Camp]] scrisse ''[[L'abisso del passato]]'', una [[ucronia|storia alternativa]] in cui un moderno archeologo viaggia involontariamente nel tempo fino a trovarsi nel regno ostrogoto, aiutando a stabilizzare la situazione in seguito alla morte di Teodorico, evitando la vittoria di Giustiniano.
* [[Guy Gavriel Kay]] ambientò la serie ''[[The Sarantine Mosaic]]'' nel periodo di poco precedente alla [[Guerra gotica (535-553)|guerra gotica]].
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{{Note strette}}
==
=== Fonti primarie ===
* [[Procopio di Cesarea|Procopio]], ''[[De bello Gothico]]'', Volumi I-IV
* [[Giordane]], ''[[De origine actibusque Getarum]]'' ("Origine e azioni dei Goti").
* [[Cassiodoro]], ''Chronica''
* Cassiodoro, ''
* Anonymus Valesianus, ''
=== Fonti secondarie ===
* [[Edward Gibbon]], ''History of the Decline and Fall of the Roman Empire'' Vol. IV, Capitoli
*{{cita libro | nome=Thomas S. | cognome=Burns | titolo= A History of the Ostrogoths | editore=Boomington | anno=1984}}
*{{cita libro | nome=John Bagnell | cognome=Bury | titolo= History of the Later Roman Empire Vol. I & II |url=http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/secondary/BURLAT/home.html | editore=Macmillan & Co., Ltd. | anno=1923}}
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==Voci correlate==
*[[Storia della Sicilia ostrogota]]
==Collegamenti esterni==
*{{cita web | url = http://italia-ostrogota.ilcannocchiale.it/ | titolo = Rubrica di storia e cultura degli Ostrogoti in Italia | accesso = 30 luglio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20181110163258/http://italia-ostrogota.ilcannocchiale.it/ | urlmorto = sì }}
{{Stati italiani dal 476 al 774}}
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