Regno ostrogoto: differenze tra le versioni
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{{vedi anche|Odoacre}}
Nel 476 Odoacre, un ''magister militum'' germanico, depose l'imperatore romano [[Romolo Augusto]] autoincoronandosi ''rex Italiae'' ("[[Re d'Italia]]"), mentre restava ufficialmente sotto la sovranità dell'Impero bizantino. Questo fatto venne riconosciuto da Zenone nel 477, quando insignì Odoacre del rango di [[Patrizio (storia romana)|
=== La conquista dell'Italia da parte dei Goti ===
[[File:Teod-odoac.jpg|thumb|upright=1.5|Il 30 settembre 489 [[Teodorico il grande|Teodorico]] sconfigge [[Odoacre]] (
Venne raggiunto un accordo tra Zenone e Teodorico in base al quale il secondo, in caso di vittoria, avrebbe governato l'Italia col titolo di rappresentante dell'imperatore.<ref>Bury (1923), Cap. XII, p. 422</ref> Teodorico e il suo popolo partirono da ''[[Novae]]'' in [[Mesia]] nell'autunno del 488, attraversando la Dalmazia e oltrepassando le [[Alpi Giulie]], ed
A questo punto fu il turno dei Goti di assediare Ravenna ma, dal momento che non disponevano di una flotta
=== Il regno di Teodorico il Grande ===
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==== La natura del regno di Teodorico ====
Come Odoacre, anche Teodorico poteva vantare il titolo di ''[[patrizio (storia romana)|patrizio]]'' e rispondeva all'imperatore di Costantinopoli con la qualifica di viceré d'Italia, titolo riconosciuto dall'imperatore [[Anastasio I Dicoro|Anastasio]] nel 497. Contemporaneamente era a capo del proprio popolo, che non era composto da cittadini
Il sistema amministrativo del regno di Odoacre, che in essenza corrispondeva a quello del precedente impero, venne mantenuto e gestito da soli cittadini
Essendo un regnante subordinato, Teodorico non aveva il diritto di emanare proprie leggi (''leges'') nel sistema del [[diritto romano]], ma solo [[editto|editti]] (''edicta'')
La stretta cooperazione tra Teodorico e la classe dirigente romana incominciò a entrare in crisi negli anni seguenti, soprattutto dopo la ricomposizione della frattura ecclesiastica tra Roma e Costantinopoli, quando alcuni importanti senatori cospirarono contro<!--conspired with--> l'imperatore. Questo portò all'arresto e all'esecuzione del ''[[magister officiorum]]'' [[Severino Boezio|Boezio]] e del fratellastro Simmaco nel 524.<ref>Bury (1923), Cap. XVIII, pp. 153-155</ref>
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<small>Anonimoymus Valesianus, ''Excerpta II'' 59-60</small>}}
D'altra parte, l'esercito e tutti gli ufficiali militari rimasero ad appannaggio dei Goti. I Goti erano insediati soprattutto in Italia settentrionale, e si tennero distanti dai Romani, tendenza rafforzata dai loro differenti destini: i Goti erano soprattutto [[Arianesimo|ariani]], mentre le persone che comandavano erano principalmente [[
=====L'editto di Teodorico=====
Nel [[500]] lo stesso Teodorico emanò un editto nominato ''[[Editto di Teodorico|Edictum Theodorici Regis]]'', composto da 154 articoli. Lo spirito alla sua base era di origine romana, così come le [[norma giuridica|normative]] che lo componevano. Ad esempio, erano di estrazione [[latina]] quelle disposizioni che delegavano ai [[tribunale civile|tribunali civili]] le cause di natura economico-sociale
I goti, secondo le leggi dell'[[hospitalitas]], reclamarono un terzo dei territori di cui rivendicavano il possesso essendone rimasti gli unici difensori. Il [[sovrano]] era anche comandante supremo dell'[[esercito]] e lo richiamava alla mobilitazione generale, che avveniva solitamente nel distretto immediatamente più vicino al teatro bellico. I cittadini goti provvedevano personalmente al loro equipaggiamento, e i romani avevano l'obbligo di fornire ai [[militare|militari]] di passaggio vitto e alloggio gratuito.
Il [[senato romano]] mantenne le prerogative "puramente onorifiche" attribuitegli verso la fine dell'impero. Aveva l'obbligo di offrire aiuto e [[sussidio|sussidi]] alla plebe mediante distribuzioni settimanali di [[Triticum|grano]], e i due [[Console (storia romana)|consoli]] davano il nome all'anno in corso. I senatori, in linea teorica, rappresentavano ancora la massima magistratura civile della città, ma in realtà Teodorico li mise sotto tutela del [[praefectus urbi]] (a sua volta dipendente dal prefetto del pretorio, di nomina regia), che estendeva la sua giurisdizione anche sulla nomina dei membri del senato.
==== Relazioni con gli stati germanici occidentali ====
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