Notazione musicale: differenze tra le versioni
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===Sumeri===
{{vedi anche|Musica della Mesopotamia}}
Le prime forme di notazione musicale possono essere rintracciate in una tavoletta incisa dai
[[Image:Delphichymn.jpg|thumb|Una fotografia della pietra originale a [[Delfi (città antica)|Delfi]] contenente il secondo dei due ''Inni Delfici'' ad [[Apollo]]. La musica è annotata nella linea dei simboli che compaiono talvolta sopra la riga continua di [[Alfabeto greco|lettere greche]].]]
==Notazione musicale moderna==
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=== Storia ===
{{Vedi anche|Storia della semiografia musicale}}
La notazione musicale moderna si deve a [[Guido monaco|Guido d'Arezzo]], monaco [[Ordine di San Benedetto|benedettino]] vissuto tra il [[X secolo|X]] e l'[[XI secolo]], (
# '''Ut''' queant laxis
# '''re'''sonare fibris,
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Guido Monaco ha usato le prime sillabe di ogni emistichio, Ut, Re, Mi, Fa, Sol, La. Molto più tardi le due iniziali dell'ultimo verso, S e I, verranno usate per designare la settima nota, Si. Nel [[XVII secolo]] Ut venne modificato in Do (da "Dominus"), più agevole per il canto avendo una finale in vocale, anche se la denominazione Ut è ancora usata in Francia.
Su questo sistema di notazione
A Guido d'Arezzo è anche attribuito l'utilizzo di un rigo di quattro linee detto [[tetragramma
Le note non sono sempre state come
=== Altezza ===
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L'[[Altezza (suono)|altezza del suono]] viene scritta mediante la posizione delle note sul [[pentagramma (musica)|pentagramma]] o [[rigo musicale]]. Più il suono è acuto più viene scritto in alto.
Il rigo musicale può essere considerato come un [[sistema di coordinate cartesiane]], dove sull'asse delle ascisse poniamo il tempo e sull'asse delle ordinate la frequenza del suono; ogni nota viene posta in ordine temporale (coordinata x)
Ci possono essere note che superano l'ambito del pentagramma, perché più acute o più gravi; allora si ricorre ai [[Taglio addizionale|tagli addizionali]]. Essi sono brevi lineette che simulano ulteriori linee al rigo musicale, oltre il pentagramma.<br />
Tutto questo non è ancora sufficiente a dare un nome ad ogni nota, occorre identificare un'origine del piano cartesiano. Questa si stabilisce mediante la [[Chiave musicale|chiave]], che fissa il nome della nota a cui si riferisce, su una linea del pentagramma. Esistono sette chiavi che prendono il nome di setticlavio.<br />
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* Andrea Valle, ''La notazione musicale contemporanea: aspetti semiotici ed estetici'', Torino, Do Sono-EdT, 2002
* Marco Russo, ''La notazione musicale nell'era dell'Informatica'', “Nuova Rivista Musicale Italiana”, (XXIX - IX Nuova serie) n. 2, aprile-giugno 2005, pp. 209– 247
* Jesús Villa-Rojo, ''Notazione e grafia musicale nel XX secolo'', maggio 2013
* [[Paolo Tortiglione]], ''Semiography and Semiology of Contemporary Music'',
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