Archelon ischyros: differenze tra le versioni
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'''Archelon''' (il cui nome significa "prima/antica tartaruga") è un [[Genere (tassonomia)|genere]] estinto di [[tartaruga marina]] vissuta nel [[Cretaceo superiore]] ([[Campaniano]]- [[Maastrichtiano]])<ref name=everhart>{{Cita libro|url=https://books.google.it/books?id=Ej4rDwAAQBAJ&dq=Oceans+of+Kansas:+a+Natural+History+of+the+Western+Interior+Sea&hl=it&source=gbs_navlinks_s |nome=M. J.|cognome=Everhart|anno=2017|titolo=Oceans of Kansas: a Natural History of the Western Interior Sea|edizione=2|editore=Indiana University Press|pp=
Il genere contiene una singola [[Specie (tassonomia)|specie]], ossia ''A. ischyros'', che rappresenta la più grande tartaruga mai documentata, il cui esemplare più grande conosciuto misura 4,60 metri (15 piedi) dalla testa alla coda, 4 metri (13 piedi) da pinna a pinna, per un peso di 2.200 kg (4.900 libbre). In passato, il genere conteneva anche le specie ''A. marshii'' e ''A. copei'', sebbene entrambe siano state riassegnate rispettivamente a ''[[Protostega]]'' e ''[[Microstega]]''. Il genere fu nominato nel 1895 dal paleontologo americano George Reber Wieland sulla base di uno scheletro rinvenuto in Dakota del Sud, inserendolo nella [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Protostegidae]], una famiglia di tartarughe marine estinte. La [[Dermochelys coriacea|tartaruga liuto]] (''Dermochelys coriacea'') una volta era considerata la sua parente vivente più stretta, ma ora si ritiene che Protostegidae sia un lignaggio completamente separato da qualsiasi [[tartaruga marina]] vivente.
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== Descrizione ==
[[File:Size comparison.gif|thumb|left|Dimensioni di ''[[Notochelone]]'' (blu chiaro), ''[[Protostega]]'' (blu scuro), e ''Archelon'']]
L'olotipo di ''Archelon'' misura 3,52 metri
''Archelon'' possedeva una testa distintamente allungata e stretta. Aveva un becco adunco ed uncinato che probabilmente era ricoperto da una guaina [[Cheratina|cheratinosa]] in vita, in modo simile al becco dei moderni [[rapaci]]. Tuttavia, la parte posteriore del becco è piuttosto smorzata e poco tagliente rispetto alle odierne tartarughe marine. Gran parte della lunghezza della testa deriva dalla [[premascella]] allungata, ossia la parte anteriore del becco, e dalla [[mandibola]]. Le ossa giugali, le ossa delle guance, a causa della testa allungata, non proiettano come fanno nelle altre tartarughe marine. Le narici sono allungate e poggiano sulla parte superiore del cranio, leggermente posizionate in avanti, e sono insolitamente orizzontali rispetto alle altre tartarughe marine. Le ossa giugali (zigomi) sono arrotondate rispetto a quelle triangolari delle altre tartarughe marine. L'osso articolare, che formava l'articolazione della mascella, era probabilmente pesantemente incassato nella [[cartilagine]]. La mascella probabilmente si muoveva in un movimento martellante.<ref name=wieland1900>{{Cita pubblicazione|nome=G. R.|cognome=Wieland|anno=1900|titolo=The Skull, Pelvis, and Probable Relationships of the Huge Turtles of the Genus ''Archelon'' from the Fort Pierre Cretaceous of South Dakota|rivista=American Journal of Science|serie=4th series|volume=9|numero=52|pp=
[[File:The American journal of science (1900) (18155231621).jpg|thumb|upright|''Archelon'' aveva un becco molto pronunciato ed uncinato|alt=A view of the right side of the skull, the beak is noticeably hooked]]
L'[[olotipo]] di ''Archelon'' presenta solo cinque [[vertebre cervicali]], sebbene è probabile che il collo fosse costituito da otto vertebre; le vertebre sono a forma di X, concave nel lato anteriore e convesso sul lato opposto; la loro struttura indica che i muscoli del collo dovevano essere molto forti. Sono state rinvenute dieci vertebre toraciche, che aumentano di dimensioni fino alla sesta, dopodiché diminuiscono rapidamente in dimensioni, e hanno poca connessione con il carapace. Le tre vertebre del sacro sono corte e piatte. Probabilmente, la [[Coda (anatomia)|coda]] era composta da diciotto vertebre; le prime 8-10 (probabilmente localizzate nella stessa area del carapace) presentavano archi neurali, mentre le restanti vertebre non ne avevano.<ref name=wieland1896/> La coda dell'animale era molto mobile, e si pensa che la coda fosse in grado di piegarsi ad un angolo di circa 90° orizzontalmente.<ref name=wendell>{{Cita libro|urlcapitolo=https://archive.org/stream/waterreptilesofp1914will/waterreptilesofp1914will#page/231|autore-capitolo-nome=S. W.|autore-capitolo-cognome=Williston|wkautore-capitolo=Samuel Wendell Williston |anno=1914 |capitolo=Chelonia|titolo=Water Reptiles of the Past and Present|url=https://archive.org/details/waterreptilesofp00will|editore=University of Chicago Press|pp=[https://archive.org/details/waterreptilesofp00will/page/231 231]–241|isbn=978-1-104-52662-7}}</ref>
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=== Carapace ===
[[File:Archelon.png|thumb|Ricostruzione del paleontologo statunitense Samuel Wendell Williston (1914)|alt=Pencil drawing of the left-side view on the left and the top-side view on the right, with some fish in the background]]
Il carapace comprende su entrambi i lati otto neuralia (le placche più vicine alla linea mediana) e nove pleuralia (le placche che collegano la linea mediana alle costole). Le placche del carapace sono per lo più uniformi nelle dimensioni, con l'eccezione delle due coppie di placche corrispondenti all'ottava vertebra toracica che sono più piccole delle altre, e la placca pygale più vicina alla coda che è più grande. ''Archelon'' presentava dieci paia di costole e, come la tartaruga liuto, ma a differenza delle altre tartarughe marine, la prima costola non incontra la prima pleura. Come nelle tartarughe marine, la prima costola è notevolmente più corta della seconda, in questo caso tre quarti della lunghezza. Le costole dalla seconda alla quinta vertebra si proiettano ad angolo retto rispetto alla linea mediana e, nell'olotipo, misurano ciascuna 100 centimetri (3,3 piedi). Una costola aumenta di spessore nella direzione verticale [[Posizione anatomica|distalmente]], man mano che si allontana dalla linea mediana, e le costole sono relativamente più grandi e meglio sviluppate di quelle delle tartarughe marine. Le nervature dalla seconda alla quinta, nell'olotipo, hanno uno spessore di 2,5 centimetri (0,98 pollici) e terminano con uno spessore compreso tra 4-5 centimetri (1,6-2,0 pollici).<ref name=wieland1903/><ref name=wieland1909>{{Cita pubblicazione|cognome=Wieland|nome=G. R.|anno=1909|titolo=Revision of the Protostegidae|rivista=American Journal of Science|serie=4th series|volume=27|numero=158|pp=
[[File:Archelon_ischyros.jpg|thumb|left|Scheletro fossile completo]]
La nevralgia e la pleuralia formano suture altamente irregolari e simili a dita dove si incontrano, e una placca può essere stata distesa sull'altra piastra mentre l'osso era ancora in sviluppo e malleabile. La nevralgia e la pleuralia, le porzioni ossee del carapace, sono particolarmente sottili e le costole, in particolare la prima costola e la [[cintura scapolare]], sono insolitamente pesanti e potrebbero aver dovuto sostenere uno sforzo extra per compensare, una condizione osservata anche nelle antiche tartarughe ancestrali.<ref name=wieland1903/><ref name=wieland1909/> ''Archelon'' possedeva strutture osteosclerotiche, dove l'osso è denso e pesante, che probabilmente utilizzava come zavorra in vita simile alle ossa degli arti di balene e altri animali oceanici.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=T. M.|cognome=Scheyer|nome2=I. G.|cognome2=Danilov|nome3=V. B.|cognome3=Sukhanov|nome4=E. V.|cognome4=Syromyatnikova|anno=2014|titolo=The Shell Bone Histology of Fossil and Extant Marine Turtles Revisited|rivista=Biological Journal of the Linnean Society|volume=112|numero=4|pp=
Il carapace, in vita, presentava probabilmente una fila di creste lungo la linea mediana sopra la regione del [[torace]], forse per un totale di sette creste, in cui ogni cresta raggiungeva un picco di 2,5-5 centimetri (1-2 pollici).<ref name=wendell/> In assenza di collo agganciato al carapace e piastre pleuriche saldamente congiunte, la pelle sopra il carapace era probabilmente spessa, forte e coriacea per compensare e sostenere adeguatamente la cintura scapolare.<ref name=wieland1903>{{Cita pubblicazione|nome=G. R.|cognome=Wieland|anno=1903|titolo=Notes on the Marine Turtle ''Archelon''|url=https://archive.org/details/sim_american-journal-of-science_1903-03_15_87/page/211|rivista=American Journal of Science|serie=4th series|volume=15|numero=87|pp=
=== Piastrone ===
[[File:Archelon ischyros (ventral view).JPG|thumb|upright|Piastrone di ''Archelon'', al North American Museum of Ancient Life|alt=The underside of a suspended skeleton]]
Il piastrone della tartaruga, la parte inferiore del carapace, comprende, dall'apice alla coda, l'epipiastrone, l'entopiastrone, che è piccolo e incuneato tra il primo e l'hyopiastrone, l'ipopiastrone e infine lo xiphipiastrone. Il piastrone, nel suo insieme, è spesso,<ref name=wendell/> e misura, in un esemplare descritto nel 1898, circa 2,10 metri (7 piedi). A differenza del carapace, presenta striature su tutta la superficie.<ref name=wieland1898>{{Cita pubblicazione|cognome=Wieland|nome=G. R.|anno=1898|titolo=The Protostegan Plastron|rivista=American Journal of Science|volume=4–5|numero=25|pp=
Nei [[Protostegidae|protostegidi]], l'epipiastrone e l'entopiastrone sono fusi insieme, formando una singola unità chiamata "entepipiastrone" o "parapiastrone". Questo entepipiastrone è a forma di T, a differenza degli entopiastroni a forma di Y di altre tartarughe. Il bordo superiore della T si arrotonda tranne che al centro, dove presenta una piccola proiezione. Il lato esterno è leggermente convesso e si piega leggermente al di fuori del corpo. Le due estremità della T si appiattiscono, diventando sempre più sottili man mano che si allontanano dal centro.<ref name=wieland1898/>
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L'[[Esemplare tipo|esemplare]] [[Olotipo|olotipico]], YPM 3000, venne raccolto nel 1895, nelle Pierre Shale lungo il fiume Cheyenne, nella [[Contea di Custer (Dakota del Sud)|Contea di Custer]], [[Dakota del Sud]], in terreni risalenti al tardo [[Campanianoo]], dal paleontologo americano George Reber Wieland, e descritto da quest'ultimo l'anno successivo sulla base di uno scheletro per lo più completo, ma sprovvisto di cranio. L'esemplare venne nominato ''Archelon ischyros'',<ref name=wieland1896/> il cui nome generico significa, in [[greco antico]], ἀρχη/''arkhe'' ossia "primo/antico", e chελώνη/''chelone'' ossia "tartaruga". Il nome specifico, ''ischyros'' deriva invece da ἰσχυρός/''ischyros'' ossia "potente". Wieland inserì l'animale all'interno della [[famiglia]] [[Protostegidae]], che all'epoca comprendeva solo i più piccoli ''[[Protostega]]'' e ''[[Protosphargis]]''.<ref name=wieland1896/> Quest'ultimo è ora stato riclassificato nella famiglia [[Cheloniidae]].<ref>{{cita web|sito= fossilworks.org|url= http://fossilworks.org/bridge.pl?a=taxonInfo&taxon_no=37694|titolo= Protosphargis|accesso= 26 dicembre 2018|dataarchivio= 7 aprile 2016|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160407135333/http://fossilworks.org/bridge.pl?a=taxonInfo&taxon_no=37694|urlmorto= sì}}</ref> Un secondo esemplare, un teschio, fu scoperto nel 1897 nella stessa regione.<ref name=wieland1900/>
Nel 1900
Nel 2002
=== Evoluzione ===
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Nonostante le grandi e potenti pinne ''Archelon'' aveva arti anteriori più deboli rispetto a quelli della tartaruga liuto, e quindi una minore capacità nel nuoto a propulsione. Pertanto si pensa che non frequentasse l'oceano aperto, preferendo acque poco profonde e più calme. Ciò è indicato anche dalla somiglianza tra il rapporto omero/braccio e mano/braccio di ''Archelon'' e altri [[Cheloniidae|cheloniidi]], che presentano uno scarso sviluppo degli arti in pinne e una preferenza per l'acqua bassa.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=I.|cognome=Gerheim|nome2=P. S. R.|cognome2=Romano|anno=2015|titolo=The Evolution of the Flippers and Paleoecology of Panchelonioidea (Testudines, Cryptodira)|rivista=PeerJ PrePrints|doi=10.7287/peerj.preprints.1039v1}}</ref> Viceversa, il grande rapporto tra pinne e carapace dei protostegidi e le dimensioni delle pinne simili a quelle della predatrice [[Caretta caretta|tartaruga comune]] (''Caretta caretta''), combinati con un corpo ampio, indica che queste tartarughe potessero inseguire attivamente le prede, anche se probabilmente non avrebbero potuto sostenere alte velocità.<ref>{{Cita pubblicazione|url=https://archive.org/details/osteologyofproto27wiel/page/294|cognome=Wieland|nome=G. R.|anno=1906|titolo=The Osteology of ''Protostega''|rivista=Memoirs of the Carnegie Museum|volume=2|numero=7|p=294}}</ref> Nel complesso, ''Archelon'' potrebbe essere stato un nuotatore moderatamente buono, capace di viaggiare nell'oceano aperto.<ref name=wendell/>
''Archelon'', come altre tartarughe marine, probabilmente doveva tornare sulla terraferma per nidificare; come altre tartarughe, probabilmente scavava una fossa nella sabbia, dove deponeva diverse dozzine di uova, dopodiché ricopriva la buca ed abbandonava i piccoli che già dalla schiusa erano in grado di badare a se stessi. L'esemplare olotipo manca
== Paleoecologia ==
[[File:The American journal of science (1909) (18126252706).jpg|thumb|Scheletro visto in norma laterale]]
''Archelon'' abitava le basse acque del [[Mare interno occidentale|Mare Interno Occidentale]];<ref name=hoganson/> il fondale marino fangoso e privo di ossigeno era probabilmente, in media, non più di 180 metri (600 piedi) sotto la superficie.<ref name=fossilmuseum/> Il Dakota del Cretaceo superiore era completamente sommerso nella sottoprovincia interna settentrionale, un'area caratterizzata da un clima che variava da moderato a freddo, in cui erano abbondanti [[Plesiosauria|plesiosauri]], [[Hesperornithes|hesperornitiformi]] e [[Mosasauroidea|mosasauri]], in particolare ''[[Platecarpus]]''. Non ci sono prove fossili della migrazione dei vertebrati tra le province settentrionali e meridionali. Sebbene gli [[squali]] fossero generalmente più comuni nella provincia meridionale,<ref>{{Cita pubblicazione|nome=E. L.|cognome=Nicholls|nome2=A. P.|cognome2=Russell|anno=1990|titolo=Paleobiogeography of the Cretaceous Western Interior Seaway of North America: the Vertebrate Evidence|rivista=Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology|volume=79|numero=1–2|pp=
Mentre il mare si ritirava progressivamente verso sud, è possibile che ''Archelon'' non sia riuscita a migrare con esso. La crescente minaccia alle uova e ai piccoli da parte di nuove specie marine o di mammiferi potrebbe aver portato all'estinzione dell'animale, e alla scomparsa dei giganteschi protostegidi, che sembra coincidere con la crescita nelle dimensioni dei dermochelidi.<ref name=wieland1909/> I protostegidae sono più o meno assenti nei depositi [[Maastrichtiano|Maastrichtiani]], alla fine del Cretaceo, e probabilmente si estinsero a causa del repentino raffreddamento,<ref name=weems>{{Cita pubblicazione|nome=R. E.|cognome=Weems|anno=1988|titolo=Paleocene turtles from the Aquia and Brightseat Formations, with a Discussion of their Bearing on Sea Turtle Evolution and Phylogeny|rivista=Proceedings of the Biological Society of Washington|volume=101|numero=1|p=144|url=https://www.researchgate.net/publication/236103438}}</ref> a cui le altre tartarughe furono in grado di sopravvivere grazie ad alcune loro capacità di [[termoregolazione]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=A. D.|cognome=Gentry|nome2=J. F.|cognome2=Parham|nome3=J. A.|cognome3=Ebersole|anno=2018|titolo=A New Species of ''Peritresius'' Leidy, 1856 (Testudines: Pan-Cheloniidae) from the Late Cretaceous (Campanian) of Alabama, USA, and the Occurrence of the Genus within the Mississippi Embayment of North America|rivista=PLoS One|volume=13|numero=4|p=e0195651|pmc=5906092|pmid=29668704|doi=10.1371/journal.pone.0195651}}</ref> Tuttavia, alcuni fossili delle Pierre Shale del Kansas, di età Maastrichtiana potrebbero essersi erosi milioni di anni fa, ed è possibile che ''Archelon'' sia sopravvissuto al Maastrichtiano.<ref name=everhart/>
== Nella cultura di massa ==
Nonostante non sia un dinosauro, ''Archelon'' è ben conosciuto dal pubblico generale. La tartaruga gigante compare infatti nel documentario spinoff della [[BBC]] ''[[Mostri del mare]]'', e nel documentario della [[Discovery Channel (Stati Uniti d'America)|Discovery Channel]] ''[[Prehistoric (programma televisivo)|Prehistoric]]''. Compare anche brevemente nel film ''[[Un milione di anni fa]]'' (1966)
Un ''Archelon'' di nome Archie è uno dei personaggi del cartone ''[[Alla ricerca della Valle Incantata 4 - La terra delle nebbie |Alla ricerca della Valle Incantata IV - La terra delle nebbie]]'' (1995). Appare inoltre in alcuni episodi dei cartoni ''[[Il treno dei dinosauri]]'' e ''[[Dino Dan]]''
I [[Pokémon]] fossili di [[Pokémon di quinta generazione|quinta generazione]], [[Tirtouga]] e la sua evoluzione [[Carracosta]] sono ispirati ad ''Archelon''
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==
* Hay, O. P. 1908. ''The fossil turtles of North America''. Carnegie Institution of Washington, Publication No. 75, 568 pp, 113 pl.
* Wieland, G. R. 1902. ''Notes on the Cretaceous turtles, "Toxochelys" and "Archelon", with a classification of the marine Testudinata''. American Journal of Science, Series 4, 14:95-108, 2 text-figs.
== Voci correlate ==
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