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[[File:Suleymanname 31b 2.jpg|thumb|"Tassa di sangue", miniatura ottomana (opera del [[miniaturista]] e [[scienziato]] [[Matrakci Nasuh]]) dal ''[[Süleymanname]]'' (ricco [[Codice (filologia)|codice]] illustrato sulle gesta di [[Solimano il Magnifico|Solimano]]), [[1558]]; l'incisione rappresenta giovani strappati con la forza dalle loro famiglie per crescere prigionieri e poi assurgere, in non pochi casi, ad incarichi dell'élite amministrativa e militare ottomana.]]
La pratica del '''devscirme''' (talvolta indicato anche come '''devsirme'''
==Storia==
Il sistema del ''devscirme'' aveva un precedente nelle prime dinastie islamiche (ad
L'istituto del ''devscirme'' costituì un efficiente sistema di reclutamento - per quanto oggi sia moralmente aberrante il fenomeno dei [[bambini soldato]]- di futuri soldati e governatori nel periodo [[Ottomani|ottomano]]. Istituito da [[Murad I]] ([[Sultano ottomano|Sultano]] dal 1359-1389), esso costituiva un grande serbatoio di manodopera, atto a far affluire forze professionalmente addestrate e, in teoria, fedelissime al potere, al fine di costituire i propri eserciti, così da far fronte alle continue guerre di espansione cercate dall'Impero e reprimere le insurrezioni.
Per questa ragione le terre appena conquistate erano "tassate" dei loro giovani chiedendo a ciascuna provincia di dare al Sultano un numero prestabilito di figli di contadini tra i 12 ed i 16 anni. Nei primi tempi questi ragazzi venivano da famiglie di [[Cristianesimo|cristiani]]. I ragazzi
I ragazzi erano presi ogni anno dalle terre cristiane, prima soprattutto dai [[Penisola balcanica|Balcani]] ([[greci]], [[croati]], [[bosniaci]], [[bulgari]], [[serbi]] ed [[albanesi]]); nel [[XVII secolo]] per la maggioranza dall'[[Ucraina]] e dalla [[Russia]] meridionale. Il primo passo della loro formazione prevedeva la permanenza presso famiglie di [[contadini]] turchi per apprendere la lingua e irrobustirsi fisicamente prima di essere trasferiti nella capitale o in una qualche altra guarnigione di addestramento.
L'addestramento di questi ''acemi ocağı'' prevedeva una formazione sia bellica che culturale: [[calligrafia]], [[teologia]], [[letteratura]], [[Shari'a|legge islamica]] e lingue. Solo di giannizzeri esistevano 196 ''orta'' (compagnie), e non meno di 14 erano in [[Rumelia]] (Europa) mentre 17 erano stanziate in [[Anatolia]] ([[Asia]]), destinate esclusivamente al loro addestramento; dopo l'abolizione del ''devşirme'', solo quattro di queste non furono sciolte.
Raggiungendo l'età adulta, i più brillanti erano scelti per fare carriera nella corte ed i più abili potevano anche aspirare al titolo di [[Gran visir]], il potentissimo primo ministro e comandante militare del sultano. Gli altri erano distribuiti tra le varie unità dei giannizzeri o altre truppe di élite a corte. Così, dei ventisei Gran Visir dei quali è nota l'origine, undici erano [[armeni]], sei greci mentre altri erano [[circassi]], [[georgiani]], [[serbi]], [[albanesi]] e solo cinque turchi. Alcuni lasciarono un segno indelebile nella storia dell'impero: [[Mehmed Paşa Sokolovič]] (gran visir di tre sultani e di origine serba), [[Mehmet Ali]] (di origine albanese) o [[
Il ''devşirme'' cominciò a decadere nel [[XVI secolo|XVI]] e [[XVII secolo]] per diverse ragioni, tra cui l'arruolamento anche di musulmani. A partire dal [[1568]] il pagamento della 'tassa di sangue' era pretesa solo occasionalmente e nel [[1648]] fu ufficialmente abolita; tentativi di reintrodurla fallirono per la resistenza opposta dai membri turchi dei giannizzeri (ormai una casta chiusa ed elefantiaca) nel [[1703]], che ottennero che i posti disponibili fossero a disposizione di loro familiari.
Le famiglie dei giovani cristiani vedevano l'istituto come una minaccia per la loro identità culturale poiché, una volta partiti, i loro figli non sarebbero più stati rivisti. Temevano, inoltre, che alcuni di loro fossero destinati a diventare schiavi sessuali degli alti ufficiali turchi{{Citazione necessaria}} e facevano del loro meglio per tener nascosta la loro prole maschile.▼
==Antropologia culturale==
Il ''devşirme'', chiamato "tassa di sangue" in molte lingue balcaniche, è giudicato come una delle peggiori manifestazioni dell'oppressione che colpiva i popoli cristiani dell'Impero ottomano. Città come [[Beyoğlu|Pera]] e [[Giannina]], che si erano arrese senza combattere agli invasori ottomani, ottennero in cambio l'immunità dal ''devşirme''. I musulmani bosniaci, invece, negoziarono il pagamento di questa tassa. Pur sapendoli destinati a diventare schiavi del sultano e musulmani per fede, alcuni consideravano invece un onore offrire i loro figli, anche perché questo assicurava loro di raggiungere posti di privilegio nella società ottomana, consentendo oltretutto di sfuggire ad una vita di fame e stenti. Ci sono resoconti, inoltre, che narrano di famiglie musulmane che tentavano di inserire, attraverso pressioni o subornazioni, i loro figli tra quelli scelti, sebbene la cosa fosse esplicitamente proibita.▼
▲Le famiglie dei giovani cristiani vedevano l'istituto come una minaccia per la loro identità culturale poiché, una volta partiti, i loro figli non sarebbero più stati rivisti. Temevano, inoltre, che alcuni di loro fossero destinati a diventare schiavi sessuali degli alti ufficiali turchi{{
Il ''devşirme'', chiamato "tassa di sangue" in molte lingue balcaniche, è giudicato come una delle peggiori manifestazioni dell'oppressione che colpiva i popoli cristiani dell'Impero ottomano. Città come [[Beyoğlu|Pera]] e [[Giannina]], che si erano arrese senza combattere agli invasori ottomani, ottennero in cambio l'immunità dal ''devşirme''. I genitori che si opponevano a questa pratica venivano sovente uccisi.
Il reclutamento non era indiscriminato. Ad esempio non potevano essere presi bambini la cui assenza avrebbe messo in difficoltà le famiglie (ad esempio i figli unici). Per quanto riguarda l'età, non dovevano essere né troppo giovani per poter affrontare il lungo viaggio per raggiungere le famiglie della loro prima destinazione, né troppo grandi per far sì che si convertissero all'[[Islam]] ed accettassero più facilmente di essere sistemati in famiglie turche. Il reclutamento dei cristiani rispondeva ad un altro obiettivo strategico: bilanciare in campo amministrativo e militare il peso della vecchia nobiltà turca, che invece era incanalata nel campo dell'istruzione, in quello legislativo, della religione musulmana e nelle truppe regionali, al fine di favorire lo spirito di divisione dei compiti e dei diritti, utile alla coesione di un impero multi-[[Etnia|etnico]] e multi-culturale come quello ottomano.▼
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▲Il reclutamento non era indiscriminato. Ad esempio non potevano essere presi bambini la cui assenza avrebbe messo in difficoltà le famiglie (ad esempio i figli unici). Spesso vi furono tuttavia soprusi con funzionari che rapivano bambini in soprannumero per farli riacquistare dai genitori. Per quanto riguarda l'età, non dovevano essere né troppo giovani per poter affrontare il lungo viaggio per raggiungere le famiglie della loro prima destinazione, né troppo grandi per far sì che si convertissero all'[[Islam]] ed accettassero più facilmente di essere sistemati in famiglie turche. Il reclutamento dei cristiani rispondeva ad un altro obiettivo strategico: bilanciare in campo amministrativo e militare il peso della vecchia nobiltà turca, che invece era incanalata nel campo dell'istruzione, in quello legislativo, della religione musulmana e nelle truppe regionali, al fine di favorire lo spirito di divisione dei compiti e dei diritti, utile alla coesione di un impero multi-[[Etnia|etnico]] e multi-culturale come quello ottomano.
==Voci correlate==
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*[[Harem]]
*[[Giannizzeri]]
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
* {{tr}}
* {{cita web|url=http://i-cias.com/e.o/devsirme.htm|titolo="Devsirme" in "Encyclopaedia of the Orient"}}
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* Papoulia, B.D., ''Ursprung und Wesen der “knabenlese” im Osmanischen Reich''. München, 1963 (in German, title means 'origin and nature of the 'boy harvest' in the Ottoman Empire)
{{Portale|guerra}}
[[Categoria:Impero ottomano]]
[[Categoria:Storia dell'islam]]
[[Categoria:Professioni militari e paramilitari]]
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