Campagne mesopotamiche di Ardashir I: differenze tra le versioni

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{{conflitto
|Tipo=Battaglia
|Nome del conflitto= Campagne mesopotamiche di Ardashir I
|Parte_di= delle [[Guerre romano sasanidi (224-363)]]
|Immagine= Naqsh i Rustam. Investiture d'Ardashir 1.jpg
|Larghezzaimmagine= 300px
|Didascalia= [[Ardashir I]] è incoronato sovrano dal dio [[Ahura Mazdā]] in un rilievo presso [[Naqsh-i-Rustam]].
|Luogo= [[Regno di Armenia|Armenia]] e [[Mesopotamia (provincia romana)|Mesopotamia]].
|Data= [[229]] - [[241]]
|Esito= Vittorie sasanidi e romane
|Schieramento1= [[Sasanidi]]
|Schieramento2= [[Impero romano]]
|Comandante1= [[Ardashir I]] di [[Persia]]
|Comandante2= [[Alessandro Severo]]
|Effettivi1=100.000 {{formatnum:100000}} armati lungo [[limes orientale|''limes'' orientale]]
|Effettivi2=
|Perdite1=
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=== Prima fase: avanzata sasanide in Mesopotamia (229-231) ===
 
;[[229]] ca.: Con l'ascesa del primo sovrano [[sasanidi|sasanide]], [[Ardashir I]], le armate persiane tornarono ad [[assedio (storia romana)|assediare]] inutilmente la città di [[Hatra]] (per farne una base di attacco contro i Romani<ref name="Dione80,3.1-2"/>), che non sappiamo se fosse sotto il diretto controllo romano, o semplicemente una [[Regno cliente (storia romana)|città "cliente"]] del popolo romano.<ref name="Southern61">Pat Southern, ''The Roman Empire: from Severus to Constantine'', p. 61.</ref><ref name="Millar149">F. Millar, ''The Roman near East (31 BC - AD 337)'', Cambridge Massachusetts & London 1993, p.149.</ref><ref>F. Vattioni, ''Le iscrizioni di Hatra'', 1981; H.J.W. Drijvers, ''Hatra, Palmyra and Edessa'', in ''Aufstieg Niedergang Römischen Welt'', II.8 (1977), p. 799.</ref> L'insuccesso di questo [[assedio di Hatra (229)|assedio]] costrinse il sovrano sasanide a recarsi in Media prima,<ref name="Dione80,3.1-2"/> dove riuscì a sottometterne i territori, e poi in [[Regno d'Armenia|Armenia]], dove fu però respinto da un figlio del vecchio sovrano dei [[Parti]], [[Artabano IV]].<ref name="Dione80,3.3">[[Cassio Dione Cocceiano]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', LXXX, 3.3</ref><ref name="Zonara12.15"/><ref>[[Agatangelo (storico)|Agatangelo]], ''Storia degli Armeni'', I, 18-23.</ref>
 
;[[230]]: Nel corso di questo anno, le armate sasanidi avanzarono nella [[Mesopotamia (provincia romana)|Mesopotamia romana]] ponendo sotto assedio molte guarnigioni romane lungo l'[[Eufrate]],<ref name="ErodianoVI,2.3-5">[[Erodiano]], ''Storia dell'impero dopo Marco Aurelio '', VI, 2.3-5.</ref> cercando inoltre, senza riuscirvi, di conquistare ''[[Nisibis]]'' (importante centro del [[Via della seta|commercio con l'Oriente]] e la [[Relazioni diplomatiche sino-romane|Cina]]), e forse invadendo le [[province romane]] di [[Siria (provincia romana)|Siria]] e [[Cappadocia (provincia romana)|Cappadocia]],<ref name="Zonara12.15">[[Zonara]], ''L'epitome delle storie'', XII, 15.</ref><ref>[[Giorgio Sincello]], ''Selezione di cronografia'', 437, 15-25 (pp.673, 17-674).</ref> seppure non vi siano sufficienti indizi archeologici, almeno allo stato attuale delle conoscenze, per dire che le scorrerie abbiano colpito anche i territori ad occidente dell'[[Eufrate]].<ref name="Millar149"/>
{{Citazione|Nel decimo anno giunsero improvvisamente messaggi dai [[Legatus Augusti pro praetore|governatori]] della [[Siria (provincia romana)|Siria]] e della [[Mesopotamia (provincia romana)|Mesopotamia]]; i quali riferivano che [[Ardashir I|Artaserse]], re dei [[Persiani]], aveva sopraffatto i [[Parti]], togliendo loro il dominio dell'Oriente; e aveva ucciso [[Artabano IV|Artabano]], che prima aveva il titolo di gran re, e portava una duplice corona. Inoltre aveva sottomesso tutti i popoli barbari confinanti, e li aveva resi tributari. Ma, non contento di ciò, rifiutava di riconoscere il [[Tigri]] come [[limes orientale|confine]], e avendolo attraversato entrava in territorio romano, faceva scorrerie in Mesopotamia, minacciava la Siria.|[[Erodiano]], ''Storia dell'impero dopo Marco Aurelio '', VI, 2.1.}}
:Vi è da aggiungere che presso [[Hatra]] furono lasciati alcuni distaccamenti dell'[[esercito romano]] (della [[legio I Parthica]] e della [[Lista delle truppe ausiliarie dell'esercito romano|''Cohors IX Maurorum [Gordiana]'']]).<ref>A. Maricq, ''Les dernières années d'Hatra: l'alliance romaine'', in ''Syria'' 34 (1957), p. 288; {{AE|1958|238}} databile al 5 giugno del [[235]]; {{AE|1958|239}}; {{AE|1958|240}}.</ref><ref name="Millar129">F. Millar, ''The Roman near East (31 BC - AD 337)'', Cambridge Massachusetts & London 1993, p. 129.</ref>
 
;[[231]]: L'imperatore [[Alessandro Severo]] organizzò allora una nuova spedizione militare contro i [[Sasanidi]], arruolando una nuova [[legione romana|legione]] in [[Italia romana|Italia]], la [[legio IIII Italica]].<ref name="Southern61"/> Erodiano riporta il discorso che Alessandro fece di fronte alle truppe schierate e racconta di come i soldati fossero incoraggiati dalle parole dell'imperatore. Dopo aver distribuito denaro alle truppe, si recò al Senato per fare un discorso simile e rendere pubbliche le sue intenzioni. Il giorno della partenza (forse nella [[primavera]]<ref name="Southern61"/> di quest'anno), dopo aver presenziato ai sacrifici di rito, Alessandro lasciò Roma ([[231]]),<ref>[[Erodiano]], ''Storia dell'impero dopo Marco Aurelio '', VI, 3.1-7, 4.1-2.</ref> per raggiungere [[Antiochia di Siria]], suo quartier generale.<ref name="Southern61"/>
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;[[232]]: Alessandro, una volta raggiunta [[Antiochia di Siria]], fece un ulteriore tentativo di mediazione, offrendo pace e amicizia ad Ardashir, ma questi, non solo mandò indietro gli inviati romani a mani vuote, fece pervenire all'Imperatore romano quattrocento suoi soldati di aspetto imponente e riccamente vestiti, con un rinnovato invito ad abbandonare le terre romane fino al [[Bosforo]]. Alessandro arrestò i quattrocento inviati sasanidi e li mandò a coltivare terre in [[Frigia]], senza però metterli a morte.
:La campagna iniziò con un piano strategico che prevedeva di dividere l'[[esercito romano]] in tre differenti colonne di marcia. Alessandro scelse per sé quella centrale, mentre la prima doveva inoltrarsi verso nord e sottomettere [[Regno d'Armenia|Armenia]] e [[Media (satrapia)|Media]], mentre la terza, doveva discendere il fiume [[Eufrate]], congiungendosi con quella di Alessandro Severo presso [[Ctesifonte]].<ref name="Southern61"/> La sua indecisione nell'avanzare e lo scarso livello di preparazione delle truppe orientali romane, fecero sì che al contingente meridionale venisse ad opporsi quasi l'intero [[esercito sasanide]], che sconfisse i Romani infliggendo loro gravi perdite. [[Erodiano]] racconta che la causa dell'indecisione di Alessandro fu la sua paura di mettere in gioco la propria vita o le «paure femminili» di sua madre [[Giulia Mamea]], che lo aveva seguito in Oriente. La notizia della disfatta giunse all'imperatore mentre questi era malato, e lo fece disperare sull'esito finale della [[campagna sasanide di Alessandro Severo|campagna]]. Gli stessi soldati, minati da malattie causate dall'ambiente insalubre e dalla scarsità delle provviste, accusarono l'imperatore di aver causato la distruzione dell'esercito per la sua scarsa capacità militare, tanto che vi fu un tentativo di usurpazione, subito sventato, da parte di un certo [[Uranio (usurpatore)|Uranio]]. Alessandro ordinò allora che i due gruppi superstiti di truppe si recassero a svernare ad Antiochia, e sulla strada del ritorno sembra che ingenti furono le perdite romane: l'esercito proveniente da nord fu praticamente decimato dalle temperature rigide delle montagne dell'[[Armenia]], quello meridionale a causa della disfatta subita lungo l'[[Eufrate]] a causa di un numero impari di forze sasanidi contro cui si era scontrato.<ref>Erodiano, ''Storia dell'impero dopo Marco Aurelio '', VI.4.4-7, 5, 6.1-3.</ref>
:La campagna si rivelò comunque non del tutto negativa per i [[Impero romano|Romani]], poiché i territori perduti in [[Mesopotamia (provincia romana)|Mesopotamia]] nel corso dell'avanzata sasanide degli anni [[229]]-[[230]], furono riconquistati ede i Sasanidi rimasero tranquilli fino al [[239]]-[[240]], mentre Alessandro poté fregiarsi dei titoli vittoriosi di ''[[Parthicus maximus]]'' e ''[[Persicus]]''.<ref>[[Historia Augusta]], ''Alexander Severus'', 56.9; BCTH-1902-517.</ref><ref name="Southern62">Pat Southern, ''The Roman Empire: from Severus to Constantine'', p. 62.</ref>
 
=== Terza fase: nuove invasioni sasanidi nella Mesopotamia romana, dopo la morte di Alessandro severo (237-241) ===
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{{Vedi anche|Anarchia militare|Assedio di Hatra (240)}}
 
;[[237]]-[[238]]<ref name="Carriè94">J.-M. Carriè, ''Eserciti e strategie'', ''La Roma tardo-antica, per una preistoria dell'idea di Europa'', vol. 18, Milano 2008, p. 94</ref>: Sembra che nel corso del regno di [[Massimino il Trace]], succeduto all'ultimo della [[dinastia dei Severi]], [[Alessandro Severo|Alessandro]], le città della [[Mesopotamia (provincia romana)|provincia romana di Mesopotamia]], [[Nisibi]] e [[Carrhae]], furono assediate e occupate dai [[Sasanidi]].<ref name="Carriè94"/><ref name="ZonaraXII,18">[[Zonara]], ''L'epitome delle storie'', XII, 18.</ref><ref>[[Giorgio Sincello]], ''Selezione di cronografia '', 681.</ref> Non a caso anche [[Erodiano]] suggerisce che i Sasanidi rimasero tranquilli per tre o quattro anni dopo le [[campagna sasanide di Alessandro Severo|campagne di Alessandro Severo]] del [[232]], il cui esito finale fu assai incerto per le due parti.<ref>[[Erodiano]], ''Storia dell'impero dopo Marco Aurelio'', VI, 6.6.</ref>
 
;[[238]]/[[239]]<ref>''Supplementum Epigraphicum Graecum'' 7, Berlin 1934, 743b (da [[Dura Europos]]): ''Il tredicesimo giorno del mese di Xandikus dell'anno 550'' [20 aprile del 239] ''i Persiani scesero verso di noi''.</ref>: Una nuova invasione su vasta scala da parte delle armate [[sasanidi]], avvenne nel corso di quest'anno, le quali posero sotto [[assedio (storia romana)|assedio]] la città-fortezza di [[Dura Europos]], avamposto romano sull'[[Eufrate]].<ref>[[Historia Augusta]], ''Maximus and Balbinus'', 13.5; {{AE|1948|124}}.</ref><ref name="Millar150">F. Millar, ''The Roman near East (31 BC - AD 337)'', Cambridge Massachusetts & London 1993, p. 150.</ref><ref>X. Loriot, ''Les premières années de la grande crise du III siècle: de l'avènement de Maximin Thrace (235) à la mort de Gordian III (244)'', ''Aufstieg Niedergang Römischen Welt'', II.2 (1975), p. 657.</ref><ref name="Southern70">Pat Southern, ''The Roman Empire: from Severus to Constantine'', p. 70.</ref>
 
;[[240]]: Nel corso di quest'anno sembra che [[Ardashir I]] riuscì finalmente nell'impresa di [[assedio di Hatra (240)|occupare]] e distruggere l'importante città-roccaforte di [[Hatra]], alleata dei Romani,<ref name="Millar129"/><ref name="Carriè94"/><ref name="Southern70"/><ref>[[Codex Manichaicus Coloniensis]], 18, 1-16.</ref> occupando poi buona parte della [[Mesopotamia (provincia romana)|Mesopotamia romana]] (comprese le [[fortezza legionaria|fortezze legionarie]] di ''[[Resaina]]'' e ''[[Singara]]'', oltre al forte [[auxilia|ausiliario]] di ''[[Zagurae]]'', l'odierna [[Ain Sinu]]<ref>X.Loriot, ''Les premières années de la grande crise du III siècle: de l'avènement de Maximin Thrace (235) à la mort de Gordian III (244)'', Aufstieg Niedergang Römischen Welt, II.2 (1975), p. 763.</ref>), arrivando forse anche ad assediare ed occupare la stessa [[Antiochia di Siria]],<ref>[[Historia Augusta]], ''Gordiani tres'', 26, 5-6.</ref> come sembra suggerire il fatto che la [[zecche romane|sua zecca]] smise di [[monetazione imperiale romana|battere moneta]] per gli anni [[240]] e [[241]].<ref name="Southern70"/>
 
==Conseguenze==
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*[[Cassio Dione Cocceiano]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', LXXX. [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Cassius_Dio/80*.html versione inglese QUI].
*[[Codex Manichaicus Coloniensis]].
*[[Erodiano]], ''Storia dell'impero dopo Marco Aurelio'', VI. [http://www.livius.org/he-hg/herodian/hre602.html versione inglese QUI] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141105134422/http://www.livius.org/he-hg/herodian/hre602.html |datedata=5 novembre 2014 }}.
*[[Eutropio]], ''[[Breviarium ab Urbe condita]]'', VIII. [http://www.thelatinlibrary.com/eutropius/eutropius8.shtml versione latina QUI].
*[[Giorgio Sincello]], ''Selezione di cronografia''.
*[[Historia Augusta]], ''Alexander Severus'' e ''Gordiani tres''. [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Historia_Augusta/Severus_Alexander/3*.html versione inglese QUI] e [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Historia_Augusta/Gordiani_tres*.html QUI]
*''[[Res Gestaegestae Dividivi Saporis]]'' (tradotto da un'iscrizione in [[parti]]co e [[lingua greca|greco]], del sovrano [[Sapore I]], rinvenuta presso [[Naqsh-i- Rustam]]).
*''Supplementum Epigraphicum Graecum'' 7, Berlin 1934.
*[[Zonara]], ''L'epitome delle storie'', XII. [http://www.thelatinlibrary.com/zonaras.html versione latina QUI]
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;Fonti storiografiche moderne
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*J.-M. Carriè, ''Eserciti e strategie'', ''La Roma tardo-antica, per una preistoria dell'idea di Europa'', vol. 18, in "''Storia Einaudi dei Greci e dei Romani''", Milano, Einaudi, 2008.
*H.J.W. Drijvers, ''Hatra, Palmyra and Edessa'', in ''Aufstieg Niedergang Römischen Welt'', II.8 (1977).
*X. Loriot, ''Les premières années de la grande crise du III siècle: de l'avènement de Maximin Thrace (235) à la mort de Gordian III (244)'', ''Aufstieg Niedergang Römischen Welt'', II.2 (1975), pp.&nbsp;657–787.
*A. Maricq, ''Les dernières années d'Hatra: l'alliance romaine'', in ''Syria'' 34 (1957).
*F. Millar, ''The Roman near East (31 BC - AD 337)'', Cambridge Massachusetts & London 1993.
*{{cita libro | cognome=Southern | nome=Pat | titolo=The Roman Empire: from Severus to Constantine | città=Londra & New York | anno=2001 | ISBN=0-415-23944-3 | lingua=inglese }}
*F. Vattioni, ''Le iscrizioni di Hatra'', 1981.
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