Cosroe II: differenze tra le versioni
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| immagine = Gold coin with the image of Khosrau II.jpg
| legenda = Moneta d'oro con l'effige di Cosroe II
| titolo = [[
| regno =
| inizio regno = [[590]]
| fine regno = [[628]]
| incoronazione =
| investitura =
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| sepoltura =
| casa reale =
| dinastia = [[Dinastia
| padre = Ormisda IV
| madre =
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|Epoca2 = 600
|Attività = sovrano
|Nazionalità = sasanide
|Categorie = no
|FineIncipit = nipote di [[Cosroe I]], venne soprannominato ''Parviz'' (il vittorioso), per le numerose campagne militari guidate brillantemente; regnò dal 590 al 628▼
}}
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== Biografia ==
Salì al trono nel 590 dopo la morte di suo padre [[Ormisda IV]] (Hormizd); nello stesso anno però
Il 27 novembre 602 l'imperatore bizantino [[Maurizio (imperatore)|Maurizio]] venne ucciso in una congiura di palazzo dal tiranno [[Foca (imperatore)|Foca]], che governò l'impero bizantino per otto anni fino al 610; Cosroe II, desideroso di ripristinare l'antico [[impero achemenide]], ebbe così il pretesto per incominciare una nuova guerra contro i bizantini. Egli infatti, con il pretesto di vendicare la morte di Maurizio (a cui era riconoscente perché l'aveva aiutato a sconfiggere Bahram Chobin), invase l'impero bizantino riportando grandi successi sui bizantini, che, privi dell'abile ed esperto ''magister militum'' Narsete, furono incapaci di contrastarlo.
Nel 606 l'esercito di Cosroe II occupò la fortezza di [[Dara]] e invase l'[[Asia Minore]], conquistando [[Kayseri|Cesarea]], che era considerata la fortezza più difficile da espugnare dell'Impero bizantino e penetrando in [[Calcedonia]]. In seguito occupò le città siriane di [[Hierapolis]], [[Qinnasrin|Chalcis]] e [[Aleppo|Berrhaea]] o (Aleppo) e assediò [[Antiochia di Siria|Antiochia]]. La rapida successione di vittorie persiane svelò la debolezza dell'Impero bizantino, l'incapacità di Foca, e l'odio che i suoi sudditi provavano per lui; e Cosroe fornì loro una decente scusa per sottomettersi o rivoltarsi a Foca, spargendo la voce che il figlio di Maurizio e l'erede legittimo al trono, Teodosio, fosse ancora vivo e vivesse ora nella corte di Persia; probabilmente questo era un impostore che Cosroe II voleva far salire al trono di Bisanzio in modo da trasformare praticamente Bisanzio in uno stato fantoccio dipendente dalla Persia.
Anche quando Foca venne deposto e ucciso da [[Eraclio I|Eraclio]] (610), che venne incoronato imperatore, la situazione non migliorò per i Bizantini. I Persiani infatti continuarono la guerra perché Cosroe II voleva come imperatore non Eraclio ma Teodosio, il già citato presunto figlio di Maurizio, e, dopo aver occupato l'[[Armenia]] e la [[Mesopotamia]], arrivarono a occupare
▲Anche quando Foca venne deposto e ucciso da [[Eraclio I|Eraclio]] (610), che venne incoronato imperatore, la situazione non migliorò per i Bizantini. I Persiani infatti continuarono la guerra perché Cosroe II voleva come imperatore non Eraclio ma Teodosio, il già citato presunto figlio di Maurizio, e, dopo aver occupato l'[[Armenia]] e la [[Mesopotamia]], arrivarono a occupare [[Antiochia]] e la [[Siria]] nel 611. In seguito si espansero verso sud, occupando nel 614 la [[Palestina]] e [[Gerusalemme]]. Durante la conquista e il saccheggio della Città Santa venne trafugata e portata in Persia la [[Vera Croce]] (la croce di [[Gesù Cristo]]) del [[Basilica del Santo Sepolcro|Santo Sepolcro]] e le chiese di Costantino ed Elena vennero danneggiate dalle fiamme.
[[File:Cherub plaque Louvre MRR245 n2.jpg|thumb|Cosroe II mentre viene ucciso da [[Eraclio I]], in una placca francese del [[XII secolo]].]]
Poi nel 616 i Persiani incominciarono l'invasione dell'Egitto conquistando prima la città di Alessandria e poi l'intero Egitto. Nel frattempo un'altra armata persiana si diresse verso la Tracia e occupava in poco tempo Calcedone, le coste del Bosforo, la città di Ancyra e l'isola di Rodi. Secondo Gibbon, se Cosroe II avesse posseduto una flotta potente avrebbe portato la morte e la devastazione anche in Europa. Nel 621 quasi tutto l'Impero bizantino era occupato dai persiani: ai bizantini rimanevano solo la [[Grecia]], l'[[Anatolia]] e i lontani esarcati d'[[Esarcato d'Italia|Italia]] e d'[[Esarcato d'Africa|Africa]].
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Cosroe II condannò a morte l'ambasciatore. Comunque l'esperienza di sei anni di guerra aveva persuaso Cosroe a rinunciare alla conquista di Costantinopoli e di accontentarsi di un tributo annuale che i Bizantini avrebbero dovuto pagare ai Persiani; il tributo annuale consisteva in un migliaio di talenti d'[[oro]], un migliaio di talenti d'[[argento]], un migliaio di abiti di seta, un migliaio di cavalli e un migliaio di vergini. Eraclio accettò queste condizioni, ma stava nello stesso tempo organizzando la riscossa bizantina.
Due giorni dopo [[Pasqua]] (622), Eraclio lasciò [[Costantinopoli]] e con il suo esercito di
Cosroe, allarmato per i successi bizantini, richiamò dall'Egitto e dal Bosforo molte truppe. Nel frattempo nell'accampamento bizantino gli alleati della [[Colchide]] minacciavano di disertare e anche i soldati più esperti avevano paura dell'esercito persiano, che era molto più numeroso di quello bizantino. Ma Eraclio li rassicurò:
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{{Citazione|Non vi fate spaventare dalla moltitudine dei vostri nemici. Con l'aiuto del Cielo, un Romano può trionfare su mille Barbari. Ma se sacrifichiamo le nostre vite per salvare i nostri fratelli, otterremo la corona del martirio, e la nostra ricompensa immortale verrà pagata da Dio e dai posteri.}}
Incoraggiati i suoi uomini, Eraclio e il suo esercito continuarono a vincere molte battaglie sconfiggendo tre grossi eserciti condotti dai tre più forti generali persiani: Shahrbaraz, Shahin e Shahraplakan; nella battaglia del fiume Saro l'Imperatore sconfisse addirittura in un combattimento corpo a corpo un gigantesco guerriero persiano, come Davide sconfisse Golia. Cosroe II comunque non si diede per vinto e rispose alla controffensiva di Eraclio stringendo un'alleanza con gli [[Avari]] e formando tre grossi eserciti: il primo di
Poi decise di attraversare le montagne del [[Kurdistan]], giungendo quindi a [[Ninive]]. Anche i Persiani comandati dal generale [[Rhahzadh]] all'inseguimento dei Bizantini valicarono questa catena montuosa ma, a differenza dei Bizantini che avevano realizzato il loro passaggio in perfette condizioni meteorologiche, essi dovettero affrontare violente tormente di neve e arrivarono a Ninive decimati.
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** [[Azarmidokht|Azarmedûkht]], che regnò per pochi mesi, dal dicembre 630 al marzo 631, andò sposa al nobile [[Ormisda V|Farrukh Ormisda V]] cercando di accreditarlo al trono di Persia, ma fu assassinata nel 631
** [[Cosroe V|Farrukhzad Cosroe V]], regnò per brevissimo tempo dopo la morte della sorella Azarmedûkht, ma venne avvelenato da uno schiavo dietro ordine di Kavadh II
* [[Shirin (regina sasanide)|Shirîn]], [[armenia|armena]], originaria di [[Susa (Elam)|Susa]] o del [[Khūzestān]], di fede [[monofisismo|monofisita]];<ref>{{cita libro|lingua=fr|autore=[[René Grousset]]|titolo=L'Empire du Levant: Histoire de la Question d'Orient da Cosroe|città=Parigi|editore=Payot, coll. «Bibliothèque historique»|anno=1949 (ristampa 1979|isbn=2-228-12530-X|p=84}}</ref> ebbe:
** Mardânshâh
** Shâhriar, padre di [[Yazdegerd III]]<ref>{{cita libro|lingua=fr|autore=Nahal Tajadod|titolo=Les Porteurs de lumière|editore=Le Doigt de Dieu, Plon|città=Parigi|anno=1993|isbn=2-259-02667-2|pp=308, 334}}</ref>
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* [[John Julius Norwich]], ''Bisanzio'', Milano, Mondadori, 2000.
* Alain Ducellier e Michel Kaplan, ''Bisanzio'', Milano, San Paolo, 2002.
* [[Ralph-Johannes Lilie|R. J. Lilie]], ''Bisanzio. la seconda Roma'', Roma, [[Newton Compton Editori|Newton & Compton]], 2005. ISBN 88-541-0286-5.
== Voci correlate ==
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{{Sovrani Sasanidi}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie
[[Categoria:Scià di Persia]]
[[Categoria:Sasanidi]]
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