Slackware: differenze tra le versioni

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'''Slackware''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|/'slækweəˈslækweə(ɹ)/|en}}) è una [[distribuzione Linux]], ovvero un [[sistema operativo]] [[open source]] basato sul [[Linux (kernel)|kernel Linux]] e sul software sviluppato dal [[GNU|progetto GNU]], la più longeva tra quelle attivamente sviluppate. È stata creata nel 1993 da [[Patrick Volkerding|Patrick J. Volkerding]] sulla base di [[Softlanding Linux System|SLS (Softlanding Linux System)]] di cui inizialmente era una versione migliorata e corretta.
 
Slackware punta alla qualità, alla stabilità e alla semplicità e intende essere la distribuzione più ''[[Unix-like]]'', attenendosi agli [[Norma tecnica|standard]], evitando di apportare modifiche non necessarie al [[software]] incluso e non aggiungendo strumenti di [[Configurazione (informatica)|configurazione]] supplementari, oltre a quelli previsti dai rispettivi autori. La configurazione e l'amministrazione del sistema avvengono principalmente attraverso la modifica manuale dei [[file di configurazione]], oppure grazie ad alcuni [[script]] dotati di [[ncurses|interfaccia semi-grafica]] o a [[Interfaccia a riga di comando|riga di comando]].
 
Slackware fornisce un [[sistema operativo]] completo e aggiornato che include gli [[Desktop environment|ambienti desktop]] [[KDE]] e [[Xfce]], svariati [[window manager]], un'ampia scelta di [[Applicazione (informatica)|applicazioni]], una serie completa di [[Software development kit|strumenti di sviluppo]], tutto il necessario per allestire un [[server web]], [[File Transfer Protocol|FTP]] o di [[mail server|posta elettronica]] e altro ancora. Questa distribuzione si rivolge in particolare a chi desidera avere il controllo totale del proprio sistema.<ref name='E. Cantrell, C. Lumens, L. Johnson, A. Hicks, "Slackware Linux Essentials - 1. An Introduction to Slackware Linux" (Slackbook.org)'>{{cita web | url=http://www.slackbook.org/html/introduction.html | titolo=Slackware Linux Essentials - 1. An Introduction to Slackware Linux | accesso=22 gennaio 2014 | autore=E. Cantrell | autore2=C. Lumens | autore3=L. Johnson | autore4=A. Hicks | sito=Slackbook.org}}</ref><ref name='The Revised Slackware Book Project (Slackbook.org)'>{{cita web | url=http://www.slackbook.org/beta/ | titolo=The Revised Slackware Book Project | accesso=22 gennaio 2014 | sito=Slackbook.org}}</ref><ref name="General Information (Slackware.com)">{{cita web | url=http://www.slackware.com/info/ | titolo=General Information | accesso=22 gennaio 2014 | sito=Slackware.com}}</ref><ref name='Eric Hameleers, "A history of Slackware development", 2009 (PDF)'>{{Cita web |url=http://connie.slackware.com/~alien/tdose2009/t-dose-slackware.pdf | titolo=A history of Slackware development | accesso=22 gennaio 2014 | autore=Eric Hameleers | data=2009 | formato=PDF | sito=Slackware.com}}</ref><ref name='Top Ten Distributions (DistroWatch.com)'>{{cita web| url=https://distrowatch.com/dwres.php?resource=major| titolo=Top Ten Distributions| accesso=16 luglio 2013 | sito=DistroWatch.com}}</ref><ref name='Slackware Linux (DistroWatch.com)'>{{cita web | url=https://distrowatch.com/table.php?distribution=slackware | titolo=Slackware Linux | accesso=22 gennaio 2014 | sito=DistroWatch.com}}</ref>
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== Nome ==
[[File:Slackware Tux.png|thumb|upright=0.5|La mascotte di Slackware: [[Tux (mascotte)|Tux]] con la pipa]]
Il nome ''Slackware'' deriva da ''Slack'' (scritto con l'iniziale maiuscola), termine non ben definito che nel contesto della satirica [[Chiesa del SubGenio]] indicherebbe la facoltà di raggiungere i propri obiettivi senza sforzo, perseguendo una vita libera e confortevole, priva di responsabilità e duro lavoro.<ref name='Carole M. Cusak, "Invented Religions: Imagination, Fiction and Faith"'>{{cita libro | nome=Carole M. | cognome=Cusack | titolo=Invented Religions: Imagination, Fiction and Faith | url=https://archive.org/details/inventedreligion0000cusa | anno=2010 | editore=Ashgate Publishing | città=Farnham (UK) | ISBN=978-0-7546-6780-3}}</ref><ref name='Solomon Davidoff, "Conspiracy Theories in American History: An Encyclopedia"'>{{cita libro | nome=Solomon | cognome=Davidoff | titolo=Conspiracy Theories in American History: An Encyclopedia | url=https://archive.org/details/conspiracytheori0002unse_y6a7 | anno=2003 | curatore=Peter Knight | editore=ABC CLIO | ISBN= 978-1-57607-812-9}}</ref><ref name='Stephen Duncombe, "Sabotage, Slack and the Zinester Search for Non-Alienated Labour"'>{{cita libro | nome=Stephen | cognome=Duncombe | titolo=Ordinary Lifestyles | anno=2005 | editore=McGraw-Hill | capitolo=Sabotage, Slack and the Zinester Search for Non-Alienated Labour | curatore=David Bell | curatore2=Joanne Hollows | ISBN=978-0-335-22420-3}}</ref> Nella fattispecie, Slackware consentirebbe di raggiungere lo ''Slack'' attraverso la semplicità d'uso, l'affidabilità, la durevolezza e il rifiuto di strumenti [[mainstream]] non necessari.<ref name='Church of the SubGenius (SlackWiki.com)'>{{cita web | url=http://slackwiki.com/Church_of_the_SubGenius | titolo=Church of the SubGenius | accesso=15 giugno 2013 | sito=SlackWiki.com}}</ref> Nonostante il nome avesse per alcuni una connotazione negativa, dapprima venne mantenuto da Volkerding per evitare che il suo lavoro venisse preso troppo sul serio, e in seguito rimase, a identificare una distribuzione ormai affermata.<ref name="Interview with Patrick Volkerding (Linux Journal, 1994)">{{Cita web |url=https://www.linuxjournal.com/article/2750 |titolo=Interview with Patrick Volkerding | accesso=31 maggio 2013 | autore=Phil Hughes | sito=Linux Journal | data=1º aprile 1994}}</ref> Come puntualizzato dallo stesso Volkerding, non vi è uno stretto legame tra Slackware e la Chiesa del Subgenio, sebbene quest'ultima sembri aver adottato sia il sistema operativo che il suo fondatore.<ref name="Patrick Volkerding, Comment on Slackware (LinuxQuestion.org, 2013)" /> Alcuni riferimenti scherzosi alla Chiesa si notano comunque nella pipa fumata dalla mascotte di Slackware, presa in prestito dal personaggio di J.R. "Bob" Dobbs, e in molte versioni del file <code>install.end</code> che indica la fine del processo di installazione.<ref name='install.end: Slackware 1.1.2 (mirrors.slackware.com)'>{{cita web | url=http://mirrors.slackware.com/slackware/slackware-1.1.2/a3/install.end | titolo=install.end: Slackware 1.1.2 | accesso=16 marzo 2014 | sito=mirrors.slackware.com}}</ref><ref name='install.end: Slackware 14.1 (mirrors.slackware.com)'>{{cita web | url=http://mirrors.slackware.com/slackware/slackware-14.1/slackware/a/install.end | titolo=install.end: Slackware 14.1 | accesso=16 marzo 2014 | sito=mirrors.slackware.com}}</ref>
 
== Storia ==
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La collaborazione con Walnut Creek si interruppe a causa dello scoppio, tra il 2000 e il 2001, della [[Bolla delle dot-com|bolla speculativa]] legata allo sviluppo di [[Internet]]. La crisi fu caratterizzata da un calo drastico del flusso di investimenti nel settore. In quei frangenti e col senno del poi, la prudenza mantenuta da Volkerding alcuni anni prima e la sua lealtà verso gli utenti si dimostrarono determinanti: Slackware restò infatti a galla, mentre molte aziende che erano state trascinate dalla speculazione andarono in bancarotta. Quando Walnut Creek, dopo la fusione con BSDi, fu venduta a Wind River, un'azienda interessata a BSD ma non a Linux né al software pubblicato secondo la [[GNU General Public License|GNU GPL]], Slackware si ritrovò senza un distributore e il suo team senza uno stipendio.
 
Le circostanze non impedirono a Volkerding di continuare il lavoro di sviluppo, pur se in condizioni precarie, e di fondare assieme a Robert Bruce (già fondatore di Walnut Creek) la piccola azienda Slackware Linux, Inc., il cui scopo è tuttora quello di finanziare il progetto attraverso la vendita, sul sito web, dei dischi di installazione e di altri prodotti legati alla distribuzione. Questo nuovo stato di cose creò le condizioni che permisero la pubblicazione, il 1 luglio 2001, di Slackware 8.0, una versione caratterizzata fra l'altro dall'introduzione del [[browser|browser web]] [[Mozilla]]. Sebbene la speranza di Volkerding fosse quella di avere risorse sufficienti per poter ancora finanziare l'intero team, Chris Lumens, David Cantrell e Logan Johnson lasciarono il progetto per continuare la loro formazione, e in seguito avrebbero preso altre vie professionali. Ciò comportò fra l'altro l'abbandono del progetto Slackware SPARC, a cui Cantrell stava lavorando.<ref name="About this site (Slackware.com)">{{Cita web |url=http://www.slackware.com/about/ | titolo=About this site | accesso=19 maggio 2013 | sito=Slackware.com}}</ref><ref name="Announcement: Slackware 8.0">{{cita web| url=http://mirrors.slackware.com/slackware/slackware-8.0/ANNOUNCE.TXT | titolo=Announcement: Slackware 8.0 | accesso=14 giugno 2013 | sito=mirrors.slackware.com}}</ref><ref name='Sam Varghese, "The Linux distribution that`s always in the black" (The Age, 2002)' /><ref name='Interview with Patrick Volkerding (LinuxQuestione.org, 2012)' /><ref name='Michael Hall, "Slackware Commercial Distribution Left in Doubt as Developers Are Laid Off", Linux Today'>{{cita web | url=http://www.linuxtoday.com/infrastructure/2001041701420NWSL | titolo=Slackware Commercial Distribution Left in Doubt as Developers Are Laid Off | accesso=16 marzo 2014 | autore=Michael Hall | sito=Linux Today | data=17 aprile 2001 | dataarchivio=18 marzo 2014 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140318002416/http://www.linuxtoday.com/infrastructure/2001041701420NWSL | urlmorto=sì }}</ref><ref name='Interview with Slackware Linux developer David Cantrell (Linux Today, incompleta)'>{{cita web | url=http://www.linuxtoday.com/infrastructure/2000122300206NWCYSL | titolo=Interview with Slackware Linux developer David Cantrell (incompleta) | accesso=16 marzo 2014 | sito=Linux Today | data=16 aprile 2001 | dataarchivio=18 marzo 2014 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140318002457/http://www.linuxtoday.com/infrastructure/2000122300206NWCYSL | urlmorto=sì }}</ref>
 
=== Gli anni più recenti ===
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La versione stabile più recente è la 15.0, pubblicata il 2 febbraio 2022 con un kernel aggiornato alla versione 5.15.19. Slackware 15.0 ha visto in particolare il passaggio alla codifica predefinita in [[UTF-8]], il passaggio da ConsoleKit2 a elogind, così come l'introduzione di [[Wayland (protocollo)|Wayland]] e di [[FFmpeg]].<ref name="Announcement: Slackware 15.0" />
 
In conclusione, Slackware è stata la prima distribuzione di [[software libero]] basata su [[GNU/Linux]] a raggiungere una vasta diffusione, grazie anche al malcontento degli utenti di SLS. Molte distribuzioni nate in seguito si sono ispirate a essa, prima fra tutte [[SUSE]], nata nel 1994 come traduzione di Slackware in [[lingua tedesca]]. Nel corso degli anni sono nati altri progetti derivati, tra cui [[SLAX]], [[Zenwalk]], e [[VectorLinux]].<ref name="Interview with Patrick Volkerding (Linux Journal, 1994)" /><ref name='Interview with Patrick Volkerding (LinuxQuestione.org, 2012)' /><ref name='Joe Klemmer, "A Short History of Linux Distributions"'>{{Cita web |url=https://lwn.net/Articles/91371/ | titolo=A Short History of Linux Distributions | accesso=18 maggio 2013 | autore=Joe Klemmer | data=30 giugno 2004}}</ref><ref name='Andreas Lundqvist et al., "GNU/Linux Distribution Timeline"'>{{cita web | url=http://futurist.se/gldt/ | titolo=GNU/Linux Distribution Timeline | accesso=16 novembre 2013 | autore=Andreas Lundqvist et al. | dataarchivio=7 settembre 2008 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080907030734/http://futurist.se/gldt/ | urlmorto=sì }}</ref>
 
=== Evoluzione del ''core team'' ===
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* [[AArch64|ARM 64bit]] (dalla futura versione 15.1)<ref name="Slackware AArch64 (ARM64) released into the wild">{{Cita web | url=http://arm.slackware.com | titolo=Slackware AArch64 (ARM64) released into the wild | accesso=13 agosto 2022 | sito=arm.slackware.com}}</ref>
 
Lo sviluppo del porting ufficiale ARM a 32 bit si è interrotto a marzo 2022 con la versione 15.0, concentrando i futuri sviluppi unicamente sull'architettura ARM a 64 bit. Il motivo di questa interruzione è da rilevarsi principalmente nel fatto che l'hardware ARM a 32 bit non è più in grado di tenere il passo con lo sviluppo di Slackware e le limitazioni dell'architettura stanno diventando sempre più un freno all'adozione delle nuove tecnologie. In aggiunta, dal momento che molte delle principali distribuzioni GNU/Linux hanno cessato lo sviluppo dell'architettura ARM a 32 bit, diventa sempre più oneroso supportare applicazioni la cui compilazione fallisce o che danno problemi in esecuzione. Il supporto ufficiale per l'architettura ARMv5 (32 bit senza unità in virgola mobile, Slackware ARM versione 14.2) è terminato a marzo 2023<ref name="slackwarearm14.2-EOL">{{cita web | url=https://www.linuxquestions.org/questions/slackware-arm-108/slackware-arm-14-2-eol-end-of-life-march-2023-a-4175720090/ | titolo=Slackware ARM 14.2 - EOL (End of Life): March 2023 | accesso=18 maggio 2023 | autore=Stuart Winter | sito=www.linuxquestions.org}}</ref>, con l'ultimo aggiornamento rilasciatodistribuito il 9 marzo 2023.
 
Eric Hameleers aveva inoltre iniziato a creare un [[Portabilità|porting]] non ufficiale per l'[[architettura ARM]] dedicato ai dispositivi ARM di nuova generazione come i [[netbook]]<ref name="Eric Hameleers, Alien's ARM">{{cita web | url=http://alien.slackbook.org/blog/armport/ | titolo=Alien's ARM | accesso=15 marzo 2014 | autore=Eric Hameleers | sito=alien.slackbook.org}}</ref>, rimasto però incompleto. Sia il progetto ufficiale per l'architettura [[SPARC]], chiamato Slackware Linux for SPARC, sia quello per l'architettura [[mainframe]] [[IBM]] ESA/390, denominato Slack/390, sono da tempo inattivi.<ref name="Slackware Linux for SPARC (Slackware.com)">{{cita web | url=http://www.slackware.com/ports/sparc/ | titolo=Slackware Linux for SPARC | accesso=25 novembre 2013 | sito=Slackware.com}}</ref><ref name="The Slack/390 Linux Project (Slack390.org)">{{Cita web |url=http://www.slack390.org/getslack390.html |titolo=The Slack/390 Linux Project |accesso=25 novembre 2013 |sito=Slack390.org |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161129003330/http://www.slack390.org/getslack390.html |dataarchivio=29 novembre 2016 |urlmorto=sì }}</ref> Il progetto di terze parti Splack non ha avuto maggior fortuna, mentre il porting non ufficiale su piattaforma [[PowerPC]], denominato Slackintosh Linux Project, è fermo alla versione 12.1.<ref name='Splack Linux - Slackware for Sparc (Splack.org)'>{{cita web | url=http://www.splack.org/ | titolo=Splack Linux - Slackware for Sparc | accesso=25 novembre 2013 | sito=Splack.org}}</ref><ref name='Slackintosh Linux Project (Workaround.ch)'>{{cita web | url=https://www.workaround.ch/ | titolo=Slackintosh Linux Project | accesso=25 novembre 2013 | sito=Workaround.ch}}</ref>
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=== Init system ===
Slackware utilizza, per la sua semplicità, un [[Init|init system]] di tipo [[BSD]]. A partire dalla versione 7.0 è stata comunque introdotta la compatibilità con [[System V]], così da permettere una maggiore [[interoperabilità]] con alcuni software di terze parti che installano [[script]] per quest'ultimo tipo di init system. Se da un lato un init system di tipo [[BSD]] assegna un unico script a ciascun [[runlevel]], [[System V]] gestisce invece, per ogni runlevel, un'intera [[directory]] contenente gli script (o i link simbolici a essi) che devono essere eseguiti. Nel caso di Slackware, quando l'esecuzione dell'init system è terminata viene lanciato lo script <code>rc.sysvinit</code>, il quale a sua volta determina l'esecuzione degli script basati su [[System V]] che dovessero trovarsi nel sistema.<ref name='Configuration Help (Slackware.com)'>{{cita web | url=http://www.slackware.com/config/init.php | titolo=Configuration Help | accesso=16 novembre 2013 | sito=Slackware.com}}</ref><ref name='Peter Kaagman, "Slackware`s init"'>{{cita web | url=http://www.bilbos-stekkie.com/slack_init/en/index.html | titolo=Slackware`s init | accesso=16 novembre 2013 | autore=Peter Kaagman | sito=Bilbo's stekkie}}</ref><ref name='rc.sysvinit (Hakan.Slackware.se)'>{{cita web | url=http://hakan.slackware.se/doc/rc.sysvinit.html | titolo='rc.sysvinit | accesso=20 gennaio 2013 | sito=Hakan.Slackware.se | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304122123/http://hakan.slackware.se/doc/rc.sysvinit.html | dataarchivio=4 marzo 2016 }}</ref><ref name="ChangeLog: Slackware 7.0">{{cita web | url=http://mirrors.slackware.com/slackware/slackware-7.0/ChangeLog.txt | titolo=ChangeLog: Slackware 7.0 | accesso=20 gennaio 2014 | sito=mirrors.slackware.com}}</ref>.
 
Slackware è l'unica delle distribuzioni "storiche" (e una delle poche in generale, assieme a [[Devuan]], [[Void Linux]] e [[Alpine Linux]] ), a non aver introdotto il controverso
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==Versioni==
Segue una carrellata di tutte le versioni di Slackware pubblicate, con a fianco l'evoluzione temporale dalla versione 1.0 (1993) fino a oggi. Per maggiori dettagli è bene consultare gli annunci e le ''release notes'' delle rispettive versioni.<ref name='Index of /slackware/slackware64-current (mirrors.slackware.com)' /> Una tabella riassuntiva ricca d'informazioni si può trovare inoltre sul sito [[DistroWatch]], nella sezione dedicata a questa distribuzione.<ref name='Slackware Linux (DistroWatch.com)' /> Per quanto riguarda il supporto con le ''patch'' di sicurezza, dal 1º agosto 2012 queste non vengono più fornite per le versioni fino alla 12.0 (pubblicata nel 2007)<ref name="ChangeLog: Slackware 12.1" /><ref name="ChangeLog: Slackware 12.0">{{cita web| url=http://mirrors.slackware.com/slackware/slackware-12.0/ChangeLog.txt | titolo=ChangeLog: Slackware 12.0 | accesso=17 giugno 2013 | sito=mirrors.slackware.com}}</ref>, mentre dal 9 dicembre 2013 anche il supporto per le versioni 12.1 e 12.2 (pubblicate entrambe nel 2008) è stato interrotto. Le versioni 13.x sono state supportate fino al 19 giugno 2018., Tuttementre leil versioni3 successivegennaio continuano2024 inveceè adcessato essereil supportatesupporto per le versioni 14.x.
 
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|style="background-color:#fa8072;"|No
| style="text-align: left;" |
[[Kernel Linux|Linux]] 0.99pl13; [[Libreria_standard_del_C|Linux libc]] 4.4.4; [[GNU Compiler Collection|gcc]] 2.4.5/2.5.8; [[Perl]] 4.036; [[X Window System|XFree86]] 2.1.
|-
|1.1.1
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|14.0
|28.09.2012<ref name="Announcement: Slackware 14.0">{{cita web|url=http://mirrors.slackware.com/slackware/slackware-14.0/ANNOUNCE.14_0|titolo=Announcement: Slackware 14.0|accesso=16 ottobre 2016|sito=mirrors.slackware.com}}</ref>
|style="background-color:#f0e68cfa8072;"|No (EOL: 03.01.2024)
| style="text-align: left;" |
[[Kernel Linux|Linux]] 3.2.29/98; [[glibc]] 2.15; [[GNU Compiler Collection|GCC]] 4.7.1; [[LLVM]] 3.0; [[GNU Binutils|Binutils]] 2.22.52.0.2; [[Perl]] 5.16.1; [[Python]] 2.7.3; [[Ruby (linguaggio di programmazione)|Ruby]] 1.9.3-p194; [[PHP]] 5.4.7; [[Apache HTTP Server|Apache]] 2.4.3; [[OpenSSL]] 1.0.1c; [[OpenSSH]] 6.1p1; [[OpenVPN]] 2.2.2; [[GnuPG]] 2.0.19; [[X Window System|X11R]]7.7 ([[XOrg]] 1.12.3); [[GTK (toolkit)|GTK]] 3.4.4; [[Qt (toolkit)|Qt]] 4.8.2; [[KDE]] 4.8.5; [[Xfce]] 4.10.0; [[SeaMonkey]] 2.12.1; [[Mozilla Firefox|Firefox]] e [[Mozilla Thunderbird|Thunderbird]] 15.0.1; [[Pidgin (software)|Pidgin]] 2.10.6; [[Gimp]] 2.8.2.
Riga 431:
|14.1
|07.11.2013<ref name="Announcement: Slackware 14.1">{{cita web|url=http://mirrors.slackware.com/slackware/slackware-14.1/ANNOUNCE.14_1|titolo=Announcement: Slackware 14.1|accesso=11 novembre 2013|sito=mirrors.slackware.com}}</ref>
|style="background-color:#f0e68cfa8072;"|No (EOL: 03.01.2024)
| style="text-align: left;" |
[[Kernel Linux|Linux]] 3.10.17/107; [[glibc]] 2.17; [[GNU Compiler Collection|GCC]] 4.8.2; [[LLVM]] 3.3; [[GNU Binutils|Binutils]] 2.23.52.0.1; [[Perl]] 5.18.1; [[Python]] 2.7.5; [[Ruby (linguaggio di programmazione)|Ruby]] 1.9.3-p448; [[PHP]] 5.4.20; [[Apache HTTP Server|Apache]] 2.4.6; [[OpenSSL]] 1.0.1e; [[OpenSSH]] 6.3p1; [[OpenVPN]] 2.3.2; [[GnuPG]] 2.0.22; [[XOrg]] 1.14.3; [[GTK (toolkit)|GTK]] 3.18.2; [[Qt (toolkit)|Qt]] 4.8.5; [[KDE]] 4.10.5; [[Xfce]] 4.10.1; [[SeaMonkey]] 2.21; [[Mozilla Firefox|Firefox]] e [[Mozilla Thunderbird|Thunderbird]] ESR 24.1; [[Pidgin (software)|Pidgin]] 2.10.7; [[Gimp]] 2.8.6.
Abbandono di [[MySQL]] a favore di [[MariaDB]]. Introduzione del supporto per la tecnologia [[UEFI]].
|-
|'''14.2'''
|30.06.2016<ref name="Announcement: Slackware 14.2" />
|style="background-color:#f0e68cfa8072;"|No (EOL: 03.01.2024)
| style="text-align: left;" |
[[Kernel Linux|Linux]] 4.4.14/276 (config per 4.6 in <code>/testing</code>); [[glibc]] 2.23; [[GNU Compiler Collection|GCC]] 5.3.0; [[LLVM]] 3.8; [[GNU Binutils|Binutils]] 2.26; [[Perl]] 5.22.2; [[Python]] 2.7.11; [[Ruby (linguaggio di programmazione)|Ruby]] 2.2.5; [[PHP]] 5.6.23; [[Apache HTTP Server|Apache]] 2.4.20; [[OpenSSL]] 1.0.2h; [[OpenSSH]] 7.2p2; [[OpenVPN]] 2.3.11; [[GnuPG]] 2.0.30;; [[XOrg]] 1.18.3; [[GTK (toolkit)|GTK]] 3.18.9; [[Qt (toolkit)|Qt]] 4.8.7; [[KDE]] 4.14.3; [[Xfce]] 4.12.1; [[SeaMonkey]] 2.40; [[Mozilla Firefox|Firefox]] 45.2.0 ESR, [[Mozilla Thunderbird|Thunderbird]] 45.1.1; [[Pidgin (software)|Pidgin]] 2.10.12; [[Gimp]] 2.8.16.
Sostituzione di [[Udev]] con Eudev, di ConsoleKit con ConsoleKit2. Introduzione di [[PulseAudio]] e VDPAU. Processore minimo nel porting a 32bit [[Pentium|Pentium (i586)]].
|-
|'''15.0''' (ultima rilasciatadistribuita)
|02.02.2022<ref name="Announcement: Slackware 15.0" />
|style="background-color:#A0E75A;"|Sì
| style="text-align: left;" |
[[Kernel Linux|Linux]] 5.15.19/94; [[glibc]] 2.33; [[GNU Compiler Collection|GCC]] 11.2.0; [[LLVM]] 13.0.0; [[GNU Binutils|Binutils]] 2.37; [[Perl]] 5.34.0; [[Python]] 2.7.18 e 3.9.10; [[Ruby (linguaggio di programmazione)|Ruby]] 3.0.3; [[Rust (linguaggio_di_programmazione)|Rust]] 1.58.1; [[PHP]] 7.4.27 (8.0.20 e 8.1.8 in <code>/extra</code>); [[Apache HTTP Server|Apache]] 2.4.52; [[OpenSSL]] 1.1.1m; [[OpenSSH]] 8.8p1; [[OpenVPN]] 2.5.5; [[GnuPG]] 2.2.33; [[XOrg]] 1.20.14; [[GTK (toolkit)|GTK]] 4.4.1; [[Qt (toolkit)|Qt]] 5.15.3; [[KDE Plasma 5]] 5.23.5; [[Xfce]] 4.16.3; [[SeaMonkey]] 2.53.10.2 (2.53.19 in patches); [[Mozilla Firefox|Firefox]] 91.5.1 ESR (115.16.x in patches), [[Mozilla Thunderbird|Thunderbird]] 91.5.1 (115.15.x in patches); [[Pidgin (software)|Pidgin]] 2.14.8; [[Gimp]] 2.10.30.
Sostituzione dell'encoding di default da [[ASCII]] a [[UTF-8]], di [[ConsoleKit2]] con [[elogind]] e di [[KDE4]] con [[KDE Plasma 5]]. Aggiunto il supporto per [[Python|python3]]. Cambiato il path del database dei pacchetti da <code>/var/log/packages</code> a <code>/var/lib/pkgtools</code>. Aggiunti [[LAME]], [[Vulkan (API)|vulkansdk]], [[Simple DirectMedia Layer|SDL2]], [[FFmpeg]], [[Pluggable authentication modules|PAM]] e [[Wayland (protocollo)|Wayland]].
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|style="background-color:#87ceeb;"|''sviluppo''
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[[Kernel Linux|Linux]] 6.111.x; [[glibc]] 2.3740; [[GNU Compiler Collection|GCC]] 1314.12.x; [[LLVM]] 1618.0x.x; [[GNU Binutils|Binutils]] 2.4x; [[Perl]] 5.3840.x; [[Python]] 2.7.18 e 3.911.1x; [[Ruby (linguaggio di programmazione)|Ruby]] 3.23.x; [[Rust (linguaggio_di_programmazione)|Rust]] 1.7x8x.x; [[PHP]] 8.23.x1x; [[Apache HTTP Server|Apache]] 2.4.5x6x; [[OpenSSL]] 3.13.x; [[OpenSSH]] 9.3px9px; [[OpenVPN]] 2.6.x1x; [[GnuPG]] 2.4.x; [[XOrg]] 21.1.x1x; [[GTK (toolkit)|GTK]] 4.1016.x; [[Qt (toolkit)|Qt]] 56.157.x; [[KDE Plasma 5]] 5.107116.x; [[Xfce]] 4.18.x; [[SeaMonkey]] 2.53.16.xxx; [[Mozilla Firefox|Firefox]] 115128.x.x, [[Mozilla Thunderbird|Thunderbird]] 102128.x.x; [[Pidgin (software)|Pidgin]] 2.14.1x; [[Gimp]] 2.10.3x.
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== Distribuzioni derivate ==
Segue un elenco di alcune [[Distribuzione (software)|distribuzioni]] derivate da Slackware:
* [[Austrumi]] - distribuzione live di origine [[Lettonia|lettone]].
* [[Frugalware Linux]]
* [[Platypux]] – derivante anche da [[Linux From Scratch]] (LFS).
* [[Porteus]] - distribuzione live che non richiede installazione
* [[SimpleLinux]] – utilizzante la compressione [[LZMA]] per comprimere i file di sistema.
* [[TopologiLinux]] - distribuzione nata per girare su un sistema [[Microsoft]] Windows esistente
* [[VectorLinux]] - caratterizzata da un'interfaccia user friendly con funzionalità semplificate rispetto alla distro nativa
* [[Zenwalk Linux]] - distribuzione molto leggera e utilizzabile anche su hardware datato
* [[ZipSlack]] - distribuzione nata per essere leggera e portatile
 
== Popolarità ==
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=== Popolarità globale ===
 
I dati raccolti dal sito [[DistroWatch]] mostrano che l'interesse per la pagina dedicata a Slackware si è mantenuto, nel corso degli anni, relativamente stabile: escludendo infatti le statistiche relative ai primi due anni di vita del sito, i contatti giornalieri ricevuti dalla pagina oscillano tra un minimo di 531 (2008) e un massimo di 676 (2012), mentre nel 2004 ammontavano a 669. Per quanto riguarda invece la popolarità di Slackware rispetto alle altre [[distribuzione Linux|distribuzioni]], la sua posizione nella graduatoria è scesa progressivamente dal settimo posto del 2002 al diciassettesimo del 2013. Per leggere quest'ultimo dato va considerata la comparsa nel 2004 di [[Ubuntu]] e, negli anni successivi, di altre distribuzioni rivolte a un pubblico tecnicamente meno preparato, il quale fino ad allora era stato escluso dall'ecosistema Linux. Ciò ha fatto registrare un aumento dell'interesse per Linux in generale, spostando nel contempo l'equilibrio verso le nuove distribuzioni ''[[Usabilità|user friendly]]''.<ref name='Slackware Linux (DistroWatch.com)' /><ref name='DistroWatch (DistroWatch.com)'>{{cita web| url=https://distrowatch.com/ | titolo=DistroWatch | accesso=18 gennaio 2014 | sito=DistroWatch.com}}</ref><ref name='DistroWatch Page Hit Ranking (DistroWatch.com)'>{{cita web| url=https://distrowatch.com/dwres.php?resource=popularity | titolo=DistroWatch Page Hit Ranking | accesso=21 gennaio 2014 | sito=DistroWatch.com}}</ref> Le statistiche elaborate dal progetto [[Linux Counter]] mostrano invece che, alla fine del 2013, su un totale di circa {{formatnum:90000}} computer di cui era nota la distribuzione installata, il 6,4% funzionava grazie a Slackware GNU/Linux.<ref name='Linux Counter Distributions Report (LinuxCounter.net)'>{{cita web | url=https://linuxcounter.net/distributions/stats.html | titolo=Linux Counter Distributions Report | accesso=16 marzo 2014 | sito=LinuxCounter.net | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140219101852/http://linuxcounter.net/distributions/stats.html | dataarchivio=19 febbraio 2014 | urlmorto=sì }}</ref><ref name='The Linux Counter Relaunches (Slashdot.org)'>{{cita web | url=https://linux.slashdot.org/story/11/09/10/1249257/the-linux-counter-relaunches | titolo=The Linux Counter Relaunches | accesso=16 marzo 2014 | sito=Slashdot.org | data=10 settembre 2011}}</ref>
 
=== Popolarità regionale ===
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* [http://slackware.org.uk/people/rlworkman/ Repository di Robby Workman], contiene sia il software compilato, sia gli SlackBuilds e i sorgenti.
* [https://slackers.it Repository di Conraid] dedicata a ''-current'', contiene sia il software compilato, sia gli SlackBuilds e i sorgenti.
* [http://www.z01.eu/repo-slack/slackware64-current/ Repository di ZeroUno] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120515190618/http://www.z01.eu/repo-slack/slackware64-current/ |date=15 maggio 2012 }} dedicata a ''-current'', contiene sia il software compilato, sia gli SlackBuilds e i sorgenti.
* [http://www.slacky.eu Repository di Slacky.eu], contiene un'ampia scelta di software già compilato.
* [http://ponce.cc/slackware/ Repository di Ponce.cc], contiene un'ampia scelta di software già compilato.