Silfio: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m fonti |
→Collegamenti esterni: articolo recente e ben documentato sul silfio da nunc.ch |
||
(41 versioni intermedie di 28 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{nota disambigua|il genere di piante non estinto appartenente alle [[Asteraceae]]|Silphium}}
{{Tassobox
Riga 6 ⟶ 5:
| immagine =Silphium.jpg
| didascalia =Antica moneta d'argento di Cirene raffigurante uno stelo di silfio.
<!-- CLASSIFICAZIONE
|FIL?=x
| regno = [[Plantae]]▼
|
|clade1=[[Angiosperme]]
| divisione = [[Magnoliophyta]]▼
|
|
|clade4=[[Eudicotiledoni centrali]]
| famiglia = [[Apiaceae]]▼
|clade5=[[Superasteridi]]
| genere = '''[[Ferula (botanica)|Ferula]]''' ?▼
|clade6=[[Asteridi]]
|clade7=[[Euasteridi]]
|clade8=[[Campanulidi]]
|ordineFIL=[[Apiales]]
|famigliaFIL=[[Apiaceae]]
| specieFIL = '''F. drudeana''' ?
|dominio=[[Eukaryota]]
|classe=[[Magnoliopsida]]
|ordine=[[Apiales]]
|genere=[[Ferula]] ?
| binome = [[Ferula drudeana]] ?
| biautore =[[Evgenij Korovin|Korovin]]
| bidata =
}}
Il '''silfio''' (conosciuto anche come '''''silphion''''' o '''''laser''''' o '''''laserpicio''''') è una pianta estinta appartenuta probabilmente al [[genere (tassonomia)|genere]] ''[[Ferula (botanica)|Ferula]]'' ([[famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Apiaceae]] o Ombrellifere). Cresceva in una ristretta zona costiera, di circa 200 per 60 km, in [[Cirenaica]] (attuale [[Libia]]).
Rappresentava un tempo la maggiore risorsa commerciale dell'antica città di [[Cirene]] per il suo utilizzo come spezia e medicinale. La pianta era così importante per l'economia cirenaica che divenne il simbolo della città ed era rappresentata in molte delle sue [[Moneta|monete]]. Secondo la leggenda, la pianta era un dono del dio [[Apollo]]. Era ampiamente utilizzata dalla maggior parte delle antiche culture [[Mar Mediterraneo|mediterranee]]; i [[Antica Roma|Romani]] la consideravano "valere il suo peso in [[Denario|denarii]]."
Il prodotto di valore era una resina (detta ''laser'' o ''laserpicium'') ricavata dalla pianta. Veniva raccolta in maniera simile
A parte i suoi usi nella cucina greco-romana (come ad esempio nelle ricette di [[Marco Gavio Apicio|Apicio]]), la pianta era utilizzata per molte applicazioni mediche. Si riteneva che curasse la tosse, la gola irritata, la febbre, l'indigestione, i dolori, le verruche
Nel carme 7 del suo ''Liber'', [[Gaio Valerio Catullo|Catullo]] cita la città di "[[Cirene]] ricca di silfio" (''lasarpiciferis...Cyrenis'') per caratterizzare il deserto libico, i cui granelli di sabbia sono tanto numerosi quanti i baci richiesti dal poeta.
Alcune fonti sostengono che il tradizionale simbolo del cuore (♥) derivi dalla forma dei suoi semi (vedi sezione [[silfio#Simbologia|Simbologia]]).
Riga 33 ⟶ 49:
[[File:Arkesilas Cup Cdm Paris DeRidder189 n2.jpg|thumb|upright=1.4|La [[Coppa di Arkesilas]] conservata al [[Cabinet des médailles]]: [[Arcesilao II di Cirene]] assiste alla pesatura del silfio.]]
La ragione della presunta estinzione del silfio non è completamente chiara.
Il clima del [[Maghreb]] è andato progressivamente inaridendosi nel corso dei millenni
Un'altra teoria punta il dito contro l'avidità dei governatori della [[provincia romana]] ''[[Creta et Cyrene]]''; la cosa sarebbe del tutto plausibile, visto che la corruzione dei governatori romani era già stata documentata da [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]] nelle sue ''[[In Verrem|Verrinae]]''. Dopo aver preso il potere dai coloni greci che avevano governato Cirene democraticamente per secoli, i governatori avrebbero cercato di massimizzare i profitti della loro provincia facendo coltivare intensivamente il silfio, ma rendendo in questo modo il suolo inadatto ad ospitare la pianta selvatica a cui si attribuiva il valore di medicinale. [[Teofrasto]] dice che il tipo di ''Ferula'' che veniva specificamente chiamata "silfio" aveva delle esigenze così particolari da crescere solo allo stato selvatico e da non poter essere coltivata con successo su di un terreno dissodato. La validità di questa affermazione è comunque dubbia, visto che Teofrasto stava semplicemente citando una testimonianza di un'altra fonte.
J. S. Gilbert, in una sua ipotesi, ritiene che il prodotto esportato (che era una specie di [[Gomma (materiale)|gomma]]) non derivasse unicamente dalla pianta ma che vi fossero miscelati anche degli intestini di insetto contenenti il composto chimico [[cantaridina]]. Per rendere il prodotto appetibile secondo i gusti dei greci, l'ingrediente derivato dall'insetto sarebbe stato tenuto segreto. Quando i governatori romani presero il controllo della regione, per la produzione del silfio avrebbero utilizzato il lavoro degli schiavi, che però ignoravano il modo in cui il prodotto avrebbe dovuto essere preparato: poiché non si riusciva più ad ottenere la stessa qualità di un tempo, si pensò che la vera pianta del silfio si fosse estinta. La cantaridina è tossica per l'uomo, e un po' come per la ''[[Mentha pulegium]]'', l'ingestione di una piccola quantità non ucciderebbe necessariamente un adulto, ma potrebbe molto più facilmente uccidere un embrione in via di sviluppo.
Gli ultimi esemplari vennero donati all'imperatore [[Nerone]] a titolo di curiosità, come scrive [[Plinio il Vecchio]] nel suo celebre trattato ''[[Naturalis historia]]''<ref>{{en}} [http://www.coquinaria.nl/english/recipes/15.3histrecipe.html Roman health food] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160408020636/http://coquinaria.nl/english/recipes/15.3histrecipe.html |data=8 aprile 2016 }}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.veleia.it/download/allegati/fn000639.pdf|titolo=Apicio e la cucina degli antichi romani}}</ref>.
Mentre ''[[Ferula assa-foetida|Ferula assafoetida]]'' è considerata come la specie ancora esistente più somigliante al silfio, si è spesso tentato di riconoscerlo in alcune specie vegetali ancora esistenti (per esempio, ''[[Ferula tingitana]]''). Tuttavia, molto più promettente è la recente (2021) ipotesi che il silfio non sia altro che ''[[Ferula drudeana]]'', una rara specie endemica della [[Cappadocia]], raccolta nel 1909, classificata nel 1930, riscoperta nel 1983 e riconosciuta con ottime probabilità come silfio fra il 2012 e il 2022<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Mahmut Miski|anno=2021|titolo=Next Chapter in the Legend of Silphion: Preliminary Morphological, Chemical, Biological and Pharmacological Evaluations, Initial Conservation Studies, and Reassessment of the Regional Extinction Event|rivista=Plants}}</ref>.
[[File:Silfio, 1942.jpg|thumb|Il silfio in un francobollo da 10 centesimi del 1942 della [[Libia italiana]].]]
== Simbologia ==
Ci sono state alcune speculazioni sul nesso tra il silfio e la tradizionale simbologia della forma del [[Cuore (simbolo)|cuore]] (♥)<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Favorito|nome=E. N.|cognome2=Baty |nome2=K.|data=febbraio 1995|titolo=The Silphium Connection|rivista=Celator|volume=9|numero=2|pp=
Alcuni ritengono che il simbolo del cuore, in ambito religioso, sia stato utilizzato per la prima volta nel [[XVII secolo]], quando [[Santa Margherita Maria Alacoque]] ebbe una visione di una forma di cuore dentro una [[corona di spine]]. Ad ogni modo, il simbolo è presente in [[Vetrata|vetrate]] molto più antiche.
Riga 51 ⟶ 69:
Il simbolo è piuttosto simile al [[geroglifico egizio]] utilizzato per indicare il concetto del cuore (''ỉb''):
<div align="center"><hiero>F34</hiero></div>
==Araldica==
Nel 1919 alla [[Cirenaica italiana]] venne concesso, con [[regio decreto]] del 3 aprile 1919, uno stemma «d'azzurro, al silfio d'oro reciso,
Il silfio d'oro è stato poi assunto nell'[[araldica]] militare [[italia]]na quale simbolo delle unità che hanno combattuto nelle campagne in [[Africa settentrionale]] durante la [[seconda guerra mondiale]].
<gallery>
File:Cyrenaica_COA.svg|Stemma ufficiale della [[Cirenaica
File:Coat of arms of
File:CoA mil ITA
File:CoA mil ITA rgt genio 21.png|Stemma del [[21º Reggimento genio guastatori]], silfio d'oro su fondo azzurro a destra dello scudo
File:CoA mil ITA rgt trasmissioni 184.png|Stemma del 184º Reggimento Sostegno TLC, silfio d'oro su fondo argento a destra in alto dello scudo
Riga 84 ⟶ 102:
* Tatman JL. ''Silphium, Silver and Strife: A History of Kyrenaika and Its Coinage''. Celator 14(10):6-24. Ottobre 2000.
* Wright WS. ''Silphium Rediscovered''. Celator 15(2):23-24. Febbraio 2001.
== Altri progetti ==
Riga 92 ⟶ 108:
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|
* {{cita web|1=http://ancient-coins.com/articles/silphium/silphium2.htm|2=Notizie e disegni sul silfio, storia di Cirene e delle sue monete|lingua=en|accesso=6 febbraio 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061102232406/http://ancient-coins.com/articles/silphium/silphium2.htm|dataarchivio=2 novembre 2006|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://gernot-katzers-spice-pages.com/engl/Silphion.html|L'utilizzo del silfio come spezia nell'antica cucina romana|lingua=en}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|araldica}}
Riga 100 ⟶ 118:
[[Categoria:Figure araldiche]]
[[Categoria:Cucina greca antica]]
[[Categoria:Piante estinte]]
[[Categoria:Specie estinte in epoca storica]]
|