La Libertà che guida il popolo: differenze tra le versioni
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{{Opera d'arte
|immagine = La Liberté guidant le peuple - Eugène Delacroix -
|grandezza immagine = 405px
|titolo = La Libertà che guida il popolo
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== Contesto storico ==
Nel [[1829]] il Re di Francia [[Carlo X di Borbone]], successore di [[Luigi XVIII di Francia|Luigi XVIII]], convocò al potere [[Jules de Polignac]], capo della Congregazione, cui affidò la guida di un governo clerical-reazionario. Questo nuovo governo adottò una politica spiccatamente autoritaria, emanando una serie di provvedimenti legislativi con i quali venne ristabilita la [[censura]], sciolse la [[Camera (politica)|Camera]] e varò una nuova [[legge elettorale]] favorevole all'[[aristocrazia]] terriera. Queste disposizioni liberticide scatenarono la furia dei parigini che, dal 27 al 29 luglio 1830 (le cosiddette «[[rivoluzione di luglio|Tre Gloriose Giornate]]»), si ribellarono contro l'autorità regia e alzarono le [[barricata|barricate]] nelle strade di Parigi: con il trionfare dell'insurrezione, [[Carlo X di Francia|Carlo X]] fu costretto a licenziare i suoi ministri, a revocare le ordinanze emesse e, infine, ad abdicare e a riparare in [[Inghilterra]].<ref name=cd/>
Fu proprio questo l'episodio che Eugène Delacroix volle immortalare nel suo dipinto, denominato ''La Liberté guidant le peuple'' [La Libertà che guida il popolo], completato nell'autunno del 1830.
{{citazione|Ho cominciato un tema moderno, una barricata... e, se non ho combattuto per la patria, almeno dipingerò per essa...|Eugène Delacroix in una lettera al fratello riferendosi a ''La Libertà che guida il popolo''<ref>{{cita web|url=http://www.frammentiarte.it/dal%20Gotico/Delacroix%20opere/27%20la%20libert%C3%A0%20che%20guida%20il%20popolo.htm|titolo=Eugène Delacroix: La libertà che guida il popolo|editore=frammentiarte.it|accesso=10 ottobre 2015}}</ref>}}
La tela, esposta al [[salon (mostra)|Salon]] del [[1831]], fu acquistata per la cifra di 3.000 [[Franco francese|franchi]] dal [[governo francese]] (tra i 6000 e gli 8000€ del [[
== Descrizione ==
[[File:Eugène Delacroix - Liberty Leading the People (detail) - WGA6178.jpg|thumb|left|''La Libertà che guida il popolo'', dettaglio]]
''La Libertà che
La Libertà è circondata da una folla tumultuosa, dove Delacroix ha riunito persone di tutte le età e le [[Classe sociale|classi sociali]]. A destra della donna troviamo un ragazzino armato di pistole, simbolo del coraggio e della lotta dei giovani contro l'ingiustizia della [[monarchia assoluta]]. A sinistra, invece, è visibile un intellettuale borghese con un elegante cilindro in testa e una doppietta da caccia in mano (tradizionalmente ritenuto un autoritratto dell'artista, ma forse si tratta di un ritratto di un suo amico d'infanzia, Félix Guillemardet). Ai piedi della Libertà, invece, troviamo una giovane manovale con un grembiule di cuoio, che guarda la fanciulla piena di speranza, come se fosse l'unica in grado di restituire la dignità alla nazione francese.<ref>{{cita|Cricco, Di Teodoro|p. 1498|CT}}.</ref>
Dietro questi personaggi iconici si dispiega una massa indistinta di uomini, fucili, e spade: la battaglia, tra l'altro, non è priva di vittime. Alla base del quadro, infatti, giacciono tre cadaveri: a sinistra vi è un insorto dal corpo seminudo, con il macabro particolare del calzino sfilato, mentre a destra troviamo un corazziere e una guardia svizzera, appartenenti alla guardia reale che combatté la rivoluzione di quei giorni. Dietro il fumo degli incendi e degli spari e la coltre di polvere sollevata dai rivoluzionari, inoltre, si intravedono le torri gemelle della [[cattedrale di Notre-Dame]], che stanno a suggerire l'esatta collocazione geografica dell'episodio, ovvero [[Parigi]].<ref name=cd>{{cita|Cricco, Di Teodoro|p. 1496|CT}}.</ref>
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Si dice che [[Victor Hugo]], nel delineare la figura di [[Gavroche]] ne ''[[I Miserabili]]'', si sia ispirato proprio al dipinto di Delacroix, precisamente al monello che compare a destra della Libertà: anche [[Auguste Bartholdi]] è profondamente debitore della ''Libertà che guida il popolo'' per la sua [[Statua della Libertà]].<ref>{{cita libro|cognome=Mould|nome=Michael|titolo=The Routledge Dictionary of Cultural References in Modern French|editore=Taylor & Francis|anno=2011|p=112}}</ref><ref name="bbc">{{cita web| url=http://cliponload.com/2010/09/25/bbc-the-private-life-of-a-masterpiece-part-3-masterpieces-1800-1850-2004/| serie=The Private Life of a Masterpiece| titolo=Part 3, Liberty Leading the People| editore=[[BBC]]| anno=2005| urlmorto=sì| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110106055432/http://cliponload.com/2010/09/25/bbc-the-private-life-of-a-masterpiece-part-3-masterpieces-1800-1850-2004/| dataarchivio=6 gennaio 2011}}</ref>
L'immagine della ''Libertà'', in particolare, è gradualmente assurta a simbolo dei diritti umani. Nel 1944, dopo la liberazione della Francia dal giogo nazista, comparve nei manifesti che celebravano la restituzione del paese alla libertà. [[Charles de Gaulle]] ne fece un uso prettamente politico, includendola nei suoi volantini per spingere l'elettorato a votare, così come [[François Mitterrand]], che se ne servì nel 1981 per festeggiare la sua elezione a presidente della Repubblica. ''La Libertà che guida il popolo'', in ogni caso, si è profondamente radicata nell'immaginario collettivo, tanto da apparire nella copertina di un album di [[Milva]], [[Canti della libertà]] del [[1965]] e dei [[Coldplay]] (''[[Viva la vida or Death and All His Friends]]''), sulla [[Franco francese|banconota da 100 franchi]], e da esser scelta come immagine-simbolo della contestazione studentesca francese del 1968, del movimento dei diritti delle donne e della fazione repubblicana durante la guerra civile spagnola.<ref name=PDF>{{cita web|url=http://www.mlkmuggio.gov.it/sites/default/files/risorse-didattiche/3-maggio.pdf|accesso=29 novembre 2016|titolo=Scene dei massacri di Scio|dataarchivio=30 novembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161130042156/http://www.mlkmuggio.gov.it/sites/default/files/risorse-didattiche/3-maggio.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
== Note ==
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== Bibliografia ==
* [[Italo Calvino]], ''Un romanzo dentro un quadro'', in "Collezione di sabbia", Milano, Garzanti, 1984, pp. 61-62.
* {{cita libro|titolo=Il Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte, Dal Barocco al Postimpressionismo, Versione gialla|autore=Giorgio Cricco, Francesco Di Teodoro|anno=2012|editore=Zanichelli|città=Bologna|cid=CT}}
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