Summonte: differenze tra le versioni
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|Divisione amm grado 1 = Campania
|Divisione amm grado 2 = Avellino
|Amministratore locale =
|Partito = [[lista civica
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Altitudine = 738
|Sottodivisioni = Embriciera, Starze
|Divisioni confinanti = [[Avellino]], [[Capriglia Irpina]], [[Mercogliano]], [[Ospedaletto d'Alpinolo]], [[Pannarano]] ([[Provincia di Benevento|BN]]), [[Pietrastornina]], [[Quadrelle]], [[Sant'Angelo a Scala]], [[Sirignano]], [[Sperone (Italia)|Sperone]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 2427
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}}
'''Summonte''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
== Geografia fisica ==
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Sotto i [[Borbone di Napoli|Borboni]], ritornati a Napoli con la restaurazione, fu costituito a Summonte un attivo nucleo carbonaro "I Pitti del Partenio" all'O. di Summonte che ebbe come esponenti più importanti i fratelli Severino e Vincenzo De Cristofaro, condannati all'esilio per lunghi anni.
Dal 14 novembre 2017 è inserita tra [[I borghi più belli d'Italia]]<ref>{{cita web|url=http://borghipiubelliditalia.it/2017/12/20/11-nuovi-borghi-entrano-a-far-parte-dellassociazione/|titolo=11 nuovi borghi entrano a far parte dell’associazione|editore=borghipiubelliditalia.it|accesso=14 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180115184658/http://borghipiubelliditalia.it/2017/12/20/11-nuovi-borghi-entrano-a-far-parte-dellassociazione/|dataarchivio=15 gennaio 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
=== Simboli ===
Lo stemma comunale si può blasonare: ''d'azzurro, ai tre colli all'italiana di verde, uniti, fondati in punta, il colle centrale più alto e più largo, sormontati dalle lettere maiuscole S E d'argento; al capo cucito di rosso, caricato di tre stelle di sei raggi d'oro, ordinate in fascia''.
I colli fanno riferimento alla posizione dell'abitato, ripresa anche dal toponimo, e l'antica appartenenza alla Provincia di [[Montefusco]]<ref>{{Cita testo|titolo=Statuto|autore=Comune di Summonte|url=https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-av-summonte.pdf|posizione=art. 6 ''Stemma e gonfalone''}}</ref>; le lettere S E, indicano l'inizio e la fine del nome S[ummont]E; le stelle, simboleggiano la mente rivolta a Dio.<ref>{{Cita web|url=https://araldicairpina.jimdofree.com/comuni-m-z/lettera-s/summonte/|titolo=Summonte|accesso=2024-02-21|sito=Araldica Irpina}}</ref>
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== La Torre ===
[[File:Torre Summontese.jpg|thumb
Nell'attuale centro storico, in posizione dominante sulla valle, sorgeva un fortilizio con il nome di ''Castrum Submontis'' (il toponimo sottintende tra sub e montis il termine “radicibus”, in quanto la preposizione latina su, come si sa, regge l'ablativo e non il genitivo) che aveva la funzione di difesa di [[Abellinum]] lungo la via antica, che nel medioevo ebbe il nome di campanina, il cui percorso era sostanzialmente quello dell'attuale strada provinciale (fino a poco tempo fa statale 374 di Summonte) che collega Avellino alla [[Valle Caudina]]. I [[Longobardi]] occuparono il territorio con le loro famiglie ed erano estremamente diffidenti verso la popolazione locale. Preferivano vivere in quartieri separati e ben protetti, cosicché il fortilizio di Summonte, già esistente, rappresentò il luogo ideale per una sicura dimora. Una volta insediatisi, adattarono la fortificazione alle loro esigenze, ampliandola e rafforzandola con la costruzione di una torre, che, a differenza di tutte le altre costruite dai Longobardi nel [[
[[File:Torre di Summonte.JPG|thumb
I rilievi aerofotogrammetrici a raggi infrarossi effettuati nel giugno 1980 da esperti incaricati dal Comune hanno consentito di avere un quadro abbastanza fedele del preesistente castello: al centro di esso si ergeva la maestosa torre, dalla cui sommità era possibile sorvegliare l'intera zona.
In caso di necessità essa serviva da ridotto per l'estrema difesa. Il castello era circondato da una prima fila di mura perimetrali con quattro capisaldi, che suddividevano le mura in altrettanti tratti, ciascuno lungo una cinquantina di metri. A valle, oltre l'anzidetta cinta di mura, in corrispondenza del caposaldo a sud-est della torre, vi erano delle formazioni murarie a semicerchio. Questa seconda cinta di mura rendeva molto difficile l'accesso agli eventuali aggressori e l'assalto alle difese fisse del castello, anche per la condizione naturale del terreno, che si elevava letteralmente a picco, era, se non impossibile, estremamente arduo. Al di sotto ed intorno alla torre vi erano cisterne, depositi e riservette varie, che permettevano di resistere anche ad un lungo assedio. Angusti e tortuosi corridoi sotterranei permettevano agli assediati di effettuare i collegamenti necessari in condizioni di sicurezza. La torre era priva di accesso diretto dall'area circostante. Esisteva un solo varco, sopraelevato rispetto al piano di campagna, e lo si poteva raggiungere solo a mezzo di funi o scale mobili. La torre era a due piani, divisi da solai di legno, comunicanti tra loro a mezzo di scalini ricavati dallo spessore del muro perimetrale. Forse al di sotto di essa, nella parte interrata, vi era un passaggio sotterraneo molto stretto che la collegava agli accennati corridoi. È storicamente certo che nel castello, quando il feudatario era Roberto Malerba, fu rinchiuso, per ordine di Federico II il cavaliere lombardo Obertino da Mondello, fatto prigioniero nella [[battaglia di Cortenuova]] (22 novembre 1237) e che vi fu ospitato, nel marzo del [[1440]], quando il feudatario era [[Ottino Caracciolo]], [[Renato d'Angiò]], durante la sua sfortunata guerra contro [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso d'Aragona]]. Presente anche una scuola alberghiera ,
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Comuni della provincia di Avellino}}
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