Veronica Giuliani: differenze tra le versioni

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|beatificazione = 18 giugno [[1804]] da [[papa Pio VII]]
|canonizzazione = [[Basilica Vaticana]], 26 maggio [[1839]] da [[papa Gregorio XVI]]
|santuario principale= [[Duomo di Città di Castello]]
|ricorrenza = [[9 luglio]]
|attributi = cuore, stigmate, corona di spine
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|Attività2 = badessa
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalitàFineIncipit = ,fu appartenente[[badessa]] all'ordinedel monastero delle [[clarisse cappuccine]] di [[Città di Castello]]. [[Beatificazione|Beatificata]] nel [[1804]], è stata proclamata [[santa]] da [[papa Gregorio XVI]] nel [[1839]]
}}
 
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Nacque a Mercatello, nel [[Ducato di Urbino]], ultima figlia di Francesco Giuliani e Benedetta Mancini. La coppia aveva avuto sette figlie, tra le quali Orsola e due sue sorelle intrapresero la vita monastica. La madre morì quando lei aveva solo sette anni.
 
Entrò nell'ordine delle [[Clarisse cappuccine]] nel [[1677]] a 17 anni nel monastero di Città di Castello dove vivrà per tutto il resto della sua vita e alla quale poi rimase per sempre legata. Il Vescovo del luogo le cambiò il nome da Orsola a Veronica per ricordare la [[Passione di Gesù]]. Nel [[1716]] diventò [[badessa]] dello stesso monastero di [[Città di Castello]].
 
Nel 1694 divenne maestra delle novizie e ricevette nel capo l'impressione delle spine. Dopo tre anni di digiuno a pane e acqua, il venerdì santo del 1697 le apparvero le stimmate e nel cuore ebbe impressi gli strumenti della Passione. "In un istante, scrisse la santa, vidi uscire dalle sue santissime piaghe cinque raggi splendenti; tutti vennero alla mia volta; e io vedevo i detti raggi divenire come piccole fiamme. In quattro vi erano i chiodi e in uno la lancia d'oro, ma tutta infuocata, e mi passò il cuore da banda a banda, e i chiodi passarono le mani e i piedi". Per questo soffriva talmente, anche in modo visibile agli altri, che veniva chiamata la "sposa del crocifisso".
 
Il vescovo di Città di Castello, si recò nel monastero e si convinse della realtà delle stimmate. Alcuni medici ne curarono le ferite per sei mesi. Dopo ogni medicazione le mettevano guanti alle mani muniti di sigilli. Ma le ferite, invece di guarire, s'ingrandivano di più. La badessa ricevette dal vescovo ordini destinati a provare la pazienza, l'umiltà e l'obbedienza della santa nella maniera più sensibile. Le fu tolto l'ufficio di maestra delle novizie; fu dichiarata scaduta dal diritto di voto attivo e passivo; le fu proibita ogni relazione con le altre suore; colpita da interdetto non fu più ammessa all'ufficio in coro né alla santa Messa; fu privata persino della Comunione e per cinquanta giorni fu chiusa in una cella simile ad una prigione. Solo nel 1716 diventò badessa nel monastero di Città di Castello.
 
Insomma, di proposito, fu trattata come una folle, una simulatrice e una bugiarda. Il Vescovo al S. Ufficio non poté fare altro che scrivere: "Veronica obbedisce ai miei ordini nella maniera più esatta e non mostra, riguardo a questi duri trattamenti, il più leggero segno di tristezza, ma al contrario, una tranquillità indescrivibile e un umore gioioso". Morì il 9 luglio 1727, dopo 33 giorni di malattia. Il suo corpo è venerato sotto l'altare maggiore della chiesa delle Cappuccine in Città di Castello. Pio VII la beatificò nel 1804 e Gregorio XVI la canonizzò nel 1839.
 
Scrisse un diario, ''Il tesoro nascosto'', pubblicato postumo (l'edizione più nota è quella a cura di Pietro Pizzicaria del [[1895]]), nel quale racconta la propria esperienza mistica. <br/>
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Alla sua morte il vescovo di [[Città di Castello]], [[Alessandro Codebò]], chiese ai medici Giovanni Francesco Bordiga e Giovanni Francesco Gentili di controllare il cadavere: durante l'autopsia si osservò il cuore «trafitto da parte a parte» e sulle pareti dei ventricoli sarebbero stati rinvenuti i segni da lei tratteggiati nel disegno.<ref>Cf. [[Renzo Allegri]], ''I miracoli di Padre Pio'', ("Santa Veronica Giuliani, le piaghe nel cuore"), pp. 53-54.</ref>
 
Veronica lasciò un'opera unica, il suo diario, scritto in 22.00022000 pagine manoscritte rilegate in 36oltre 40 volumi, nelle quali manca qualsiasi cancellatura o correzione e la normale punteggiatura. Nell'aprile del [[1796]] con [[Pio VI]], dopo il lungo esame degli scritti fu avviata la causa di beatificazione e nel giugno [[1804]] fu beatificata in San Pietro da [[Pio VII]]. Il 26 maggio [[1839]] fu canonizzata da [[papa Gregorio XVI]].
 
Il cardinale [[Pietro Palazzini]], convinto sostenitore della tesi del dottorato alla santa, scrisse in proposito: «…il suo diario sgrammaticato è una catechesi, un dottorato, una missione permanente che anche la Chiesa del Vaticano II non può, non deve ignorare, se si vuole dare fondo a tutte le energie di ripresa. E tra queste energie di ripresa c'è sempre la penitenza, la riparazione, la croce. Questo ci insegna Veronica; questo è il suo incancellabile messaggio, che si unisce a quello di Paolo e di tutti i grandi banditori del Vangelo…».<ref>Luciano Cirilli Fioravanti di Guffaia, ''Da un illustre casato due grandi famiglie'', cap. 3 - Orsola Giuliani, Santa Veronica Giuliani, pp. 148-151.</ref>
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== Filmografia ==
*Valeria Baldan e Giovanni Ziberna, ''[[Il risveglio di un gigante]] <small>Vita di Santa Veronica Giuliani</small>'', 2016.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* ''Santa Veronica dottore della Chiesa'', Atti del convegno di studi - Città di Castello 1978.
* [[Elvio Ciferri]], ''Biografia e lettera di santa Veronica Giuliani in un manoscritto inedito del 1734'' in «Italia Francescana», 3, 2001.
* Giovanni Cittadini, ''Vita di santa Veronica Giuliani e del suo tempo'', Ed. privata, Città di Castello 1992.
* Romano Piccinelli, ''La teologia della Croce nell'esperienza mistica di santa Veronica Giuliani'', Edizioni Porziuncola, Assisi 1989.
* Francesca Chieli, ''Il piacere della fede. L'esperienza religiosa di santa Veronica'', in Città di Castello, Città di Castello 2005, pp.&nbsp;103–105.
* Gianni Tadolini, Lucia Barbagallo, Michela Collina (prefazione di Gianangelo Palo), ''Veronica: introduzione ad un'analisi realistica della personalità di Veronica Giuliani, la santa di Città di Castello'' - Edizioni EVA, Venafro (IS) 2008, ISBN 978-88-96028-06-3.
* Luciano Cirilli Fioravanti di Guffaia, ''Da un illustre casato due grandi famiglie'' ed.Arte, Ancona, 2009.
* Pietro Messa, ''Veronica Giuliani, la memoria di un incontro trasformante'', in ''Italia Francescana. Rivista della Conferenza dei Ministri Provinciali dei Frati minori Cappuccini'', 87 (2012), p. 43-61.
* "Il diario'' (''Classici cristiani'') di santa Veronica Giuliani - Edizioni Cantagalli, 1999 - ISBN 978-88-8272-027-8''.
* Antonio Clementi, ''La passione di Gesù, vissuta e raccontata da Veronica Giuliani'', Simple, 2013.
*Antonio Clementi, Veronica Giuliani, Il desiderio di Dio, Tau, 2019.
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|https://www.treccani.it/enciclopedia/santa-veronica-giuliani_(Dizionario-Biografico)/|autore=Simona Negruzzo|titolo=''Veronica Giuliani, santa''}}, in [[Dizionario Biografico degli Italiani]], 98 (2020).
* {{cita web|http://www.mariadinazareth.it/apparizione%20mercatello%20metauro.htm|Pagina dedicata a Veronica Giuliani su un sito cattolico}}
* {{cita web | 1 = http://www.adorazioneeucaristica.it/scrittiveronicagiuliani.htm | 2 = Scritti di santa Veronica Giuliani sull'adorazione eucaristica| urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131109021807/http://www.adorazioneeucaristica.it/scrittiveronicagiuliani.htm | dataarchivio = 9 novembre 2013 | urlmorto = sì }}