Distinzione formale: differenze tra le versioni

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Nuova pagina: Nella metafisica scolastica, una '''distinzione formale''' è una distinzione logica tra ciò che è meramente concettuale e ciò che è completamente reale o indipendente dalla mente. Fu introdotta da alcuni filosofi realisti del XIII secolo, in particolare, da Duns Scoto. ==Analisi== La necessità di una tale distinzione fu riconosciuta da Scoto, san Tommaso d'Aquino ed Enrico di Gand. Tommaso...
 
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Nella [[metafisica]] [[scolastica (filosofia)|scolastica]], una '''distinzione formale''' è una distinzione logica tra ciò che è meramente concettuale e ciò che è completamente reale o indipendente dalla mente. Fu introdotta da alcuni filosofi [[realismo (filosofia)|realisti]] del XIII secolo, in particolare, da [[Duns Scoto]].
[[File:Duns-Scoto-manoscrito.jpg|miniatura|[[Miniatura]] ritraente [[Duns Scoto]]]]
Nella [[metafisica]] [[scolastica (filosofia)|scolastica]], una '''distinzione formale''' è una distinzione [[logica]] tra ciò che è meramente concettuale e ciò che è completamente reale o indipendente dalla mente. Fu introdotta da alcuni filosofi [[realismo (filosofia)|realisti]] del XIII secolo, in particolare, da [[Duns Scoto]].
 
==Analisi==
La necessità di una tale distinzione fu riconosciuta da Scoto, san [[Tommaso d'Aquino]] ed [[Enrico di Gand]]. Tommaso d'Aquino sosteneva che la differenza tra i concetti della mente umana sorge non solo al suo interno, ma trova anche un fondamento nella cosa pensata e reale (''fundamentum in re''). Enrico di Gand riteneva che esistesse una "distinzione intenzionale" (''distintio intenzionalis'') tale che le "intenzioni" (cioè i [[concetto|concetti]]) che si trovano distinti nella mente, corrispondono a cose che sono [[potenza e atto|potenzialmente]] distinte nella realtà.
 
Scoto sosteneva una distinzione formale (''distintio formalis a parte rei''), che vale tra entità che sono inseparabili e indistinte nella realtà, ma le cui definizioni non sono identiche. Ad esempio, le proprietà delle tre divine [[Persona (filosofia)|Persone]] della [[Trinità]] sono formalmente distinte dall'[[essenza (filosofia)|essenza]] di Dio. Allo stesso modo, la distinzione tra la "[[ecceità|questità]]" di una cosa e la sua [[esistenza]] è qualcosa di intermedia tra una distinzione reale e una concettuale.<ref>{{cita|Honderich|p. 209}}.</ref> Esiste anche una distinzione formale tra gli [[attributi di Dio|attributi divini]] e le potenze dell'[[anima]].
 
[[Guglielmo di Ockham]] era contrario all'idea e sosteneva che ogniqualvolta c'è una distinzione o una non-identità nella realtà, si possono fare due affermazioni contraddittorie che non possono essere veramente asserite, a meno che le realtà che rappresentano non siano:
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* Honderich, T., (ed.) ''The Oxford Companion to Philosophy'', articolo "Duns Scotus", Oxford 1995.
*Ingham, M.B., & Mechthild Dreyer, ''The Philosophical Vision of John Duns Scotus: An Introduction.'' Washington DC: Catholic University of America Press 2004.
*[[Norman Kretzmann|Kretzmann, N.]], [[Anthony Kenny|A. Kenny]], & J. Pinborg, ''Cambridge History of Later Medieval Philosophy'' Cambridge: 1982.
* Vos., A. ''The Philosophy of John Duns Scotus''. Edinburgh: [[Edinburgh University Press]], 2006.
* Williams, Thomas, ''The Cambridge Companion to Duns Scotus.'' [[Cambridge University Press]] 2003.