Simone Martini: differenze tra le versioni
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[[File:Simone Martini 013.jpg|thumb|''[[San Ludovico di Tolosa che incorona il fratello Roberto d'Angiò]]'', tempera su tavola, 138x200 cm, dalla Basilica di san Lorenzo Maggiore, Napoli, Museo di Capodimonte, Napoli.]]
Nel luglio [[1317]] Simone venne chiamato a [[Napoli]] da [[Roberto d'Angiò]], che
Questa opera è un'[[Icona (arte)|icona]] profana, la prima del genere in Italia, che segna un preciso tema politico del momento: proprio quell'anno Ludovico di Tolosa venne canonizzato; essendo egli stato fratello maggiore di Roberto, quindi destinato al trono di Napoli, Ludovico aveva abdicato in favore del fratello per dedicarsi a vita religiosa; ecco dunque che Roberto voleva con questo dipinto creare un manifesto politico che legittimasse il suo potere.
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=== L'affresco di Guidoriccio da Fogliano ===
{{vedi anche|Guidoriccio da Fogliano all'assedio di Montemassi}}
Nel [[1330]] Simone tornò a lavorare al [[Palazzo Pubblico di Siena]], affrescando nella ''sala del Mappamondo'', sul lato opposto
In questa famosa opera in cui si mescolano un'ambientazione fiabesca con un acuto senso della realtà, il condottiero è una metafora della potenza senese, non un ritratto realistico, e il paesaggio circostante ha un valore simbolico, con elementi tipici della guerra (steccati, accampamenti militari, castelli), senza alcuna figura umana. La doppia valenza simbolica e di celebrazione individuale richiama alla pala di San Ludovico ed è un elemento che sembrerebbe suffragare l'autografia dell'opera a Simone Martini.
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=== L'Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita ===
[[File:Simone Martini
L'ultima opera del periodo senese di Simone Martini è un vero e proprio capolavoro, la raffinatissima ed enigmatica ''[[Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita]]'', eseguita assieme al cognato [[Lippo Memmi]] nel [[1333]] per uno dei quattro altari della crociera del [[Duomo di Siena]]. La tavola, firmata e datata dai due autori, è oggi visibile agli [[Galleria degli Uffizi|Uffizi]] di [[Firenze]].
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== Collegamenti esterni ==
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{{Simone Martini}}{{Controllo di autorità}}▼
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