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*Tina Apicella: Maria Cecconi
*[[Gastone Renzelli]]: Spartaco Cecconi
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*[[Teresa Battaggi]]: la madre snob
*[[Gisella Monaldi]]: la portinaia
*[[Alessandro Blasetti]], [[Mario Chiari]], [[Vittorio Musy Glori]], [[Geo Taparelli]], [[Luigi Filippo D'Amico]], [[Corrado (conduttore televisivo)|Corrado]], Liliana Mancini:
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'''''Bellissima''''' è un [[film drammatico]] del
== Trama ==
[[File:Magnani+chiari bellissima.jpg|thumb|left|upright=0.8|Anna Magnani (Maddalena Cecconi) e Walter Chiari (Alberto Annovazzi)]]
Un annuncio della radio nel corso di un concerto dà notizia che il regista [[Alessandro Blasetti]] cerca a [[Roma]] una bambina per una parte in un film. Ciò fa accorrere a [[Cinecittà]] una folla di madri tra le quali la popolana Maddalena Cecconi con la figlioletta Maria, per la quale la donna sogna un'ascesa sociale, tramite una carriera di artista alla quale lei aveva inutilmente aspirato in gioventù. Le speranze della madre, che non di rado si dà delle arie davanti a tutti, sono spesso oggetto di derisione da parte dalle vicine di casa, ma soprattutto fonti di crescenti tensioni con il marito Spartaco, al quale Maddalena inizialmente tiene nascosti i suoi propositi.▼
▲Un annuncio della radio nel corso di un concerto dà notizia che il regista [[Alessandro Blasetti]] cerca a [[Roma]] una bambina per una parte in un film. Ciò fa accorrere a [[Cinecittà]] una folla di madri tra le quali la popolana Maddalena Cecconi con la figlioletta Maria, per la quale la donna sogna un'ascesa sociale, tramite una carriera di artista alla quale lei aveva inutilmente aspirato in gioventù. Le speranze della madre, che non di rado si dà delle arie davanti a tutti, sono spesso oggetto di derisione da parte
Maddalena fa qualsiasi sacrificio per garantire alla figlia l'aiuto, più o meno valente, di un fotografo, di una maestra di recitazione e di un corso di ballo, e, nonostante le difficoltà finanziarie della famiglia ed il ritardo nel pagamento delle rate per la casa, spende per il parrucchiere e per la sarta. Maria, timida ed impacciata, non mostra né particolare talento, né interesse per lo spettacolo, mentre il padre, venuto a conoscenza della cosa, si scontra con la moglie perché desidera per la figlia un'infanzia tranquilla come quella di tutte le altre bambine.▼
▲Maddalena fa qualsiasi sacrificio per garantire alla figlia l'aiuto, più o meno valente, di un fotografo, di una maestra di recitazione e di un corso di ballo, e, nonostante le difficoltà finanziarie della famiglia
Durante una delle audizioni a Cinecittà, Maddalena viene avvicinata da un marginale collaboratore di Blasetti, Alberto Annovazzi, il quale si vanta con lei di poterle garantire delle raccomandazioni per la figlia in cambio di 50.000 [[Lira italiana|lire]], somma che invece egli spenderà per l'acquisto di una [[Innocenti Lambretta|Lambretta]]. Maddalena, tutta presa dalla sua illusione, solo in seguito si accorge che Annovazzi è in realtà un simpatico impostore e lo invita in famiglia, anche se poi rifugge dalle sue ''"avances"''.▼
▲Durante una delle audizioni a Cinecittà, Maddalena viene avvicinata da un marginale collaboratore di Blasetti, Alberto Annovazzi, il quale si vanta con lei di poterle garantire
[[File:A Magnani bellissima.jpg|thumb|left|upright=0.8|Un'intensa espressione di Anna Magnani nella scena in cui rifiuta l'offerta dei cineasti di scritturare la figlia]]
Quando
Dopo aver vagato a lungo con la figlioletta per la città scossa da questi sentimenti, nel rientrare a casa trova inaspettatamente gli assistenti del regista che stanno discutendo con suo marito di un contratto per
== Produzione ==
[[File:Bellissima-1951-corrado.png|thumb|upright=0.8|[[Corrado (conduttore televisivo)|Corrado Mantoni]] in una scena del film]]
Il film nasce da un soggetto di [[Cesare Zavattini]], più volte rielaborato. In un servizio apparso su ''Stampa Sera''<ref>Articolo a firma L.P [Leo Pestelli], scritto durante la lavorazione del film e pubblicato il 21 luglio 1951, consultato presso l'archivio on line del quotidiano.</ref> si riporta la notizia per cui la storia trarrebbe origine da un fatto realmente accaduto circa un anno e mezzo prima, quando il regista Blasetti, che cercava una bambina per il suo film ''[[Prima comunione (film)|Prima Comunione]]'', ebbe a che fare con una madre che voleva a tutti i costi imporre la sua figlioletta come protagonista, dicendo a tutti che era «bellissima». Secondo Lino Miccichè<ref>Nel saggio dedicato al film contenuto nel suo libro ''Visconti ed il neorealismo'' – vedasi bibliografia – pagg. da 195 a 213.</ref>, esistono
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico - BEIC 6341413.jpg|thumb|left|Cesare Zavattini, autore del soggetto originario di ''Bellissima'', che poi fu profondamente rivisto nella produzione del film]]
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[[File:L visconti+a magnani 1952.jpg|thumb|upright=0.8|Il regista [[Luchino Visconti]] ed [[Anna Magnani]]]]
Le riprese del film iniziarono nel giugno 1951 e proseguirono sino alla fine di ottobre<ref>Le notizie sul periodo di lavorazione del film sono tratte dalla rubrica ''Cinema gira'' dei numeri dal 65 al 73, anno 1951, del quindicinale ''Cinema'', nuova serie.</ref>. Contrariamente ad altre occasioni - ad esempio quando l'anno successivo si girò ''[[Camicie rosse (film)|Camicie rosse]]'', dove il regista [[Goffredo Alessandrini|Alessandrini]], ex marito della Magnani, a causa dei contrasti con lei abbandonò il "set"- i rapporti dell'attrice con il regista furono buoni. Ricorda Francesco Rosi, che qui fece la sua prima esperienza cinematografica come aiuto regista: «Due caratteri fortissimi, era bellissimo vederli lavorare. Niente scene, niente scontri. Visconti sapeva che la Magnani gli portava la sua personalità, la sua genialità di interprete<ref>La rievocazione di Rosi è riportata nel citato libro ''Nannarella'', pagina 154.</ref>». Anche la Magnani ebbe parole di stima per il regista<ref>Riportate nel libro di Matilde Hockofler dedicato all'attrice – vedasi bibliografia – pag 95 e segg.</ref>: «Nonostante i suoi difetti mi sono trovata bene con Visconti. Mi ha lasciato le redini sciolte. Del resto sapeva che è l'unico modo per farmi recitare». Non si verificarono quelle «liti clamorose che hanno segnato
Durante la lavorazione di ''Bellissima'' si svolsero anche due vicende personali. Secondo Patrizia Carrano<ref>Nel libro ''Anna Magnani'' dedicato alla vita dell'attrice – vedasi bibliografia – pag 176 e segg.</ref> vi fu un flirt tra la Magnani e Walter Chiari: «''Bellissima'' l'aveva messa di fronte casualmente al quel giovanotto milanese sempre indaffarato (…). Si era avviata una piccola storia, breve, nata dalla solitudine, dalla paura dell'età. Incontro breve, nato e morto sul "set" del film di Visconti». Anche nei confronti della bambina, Tina (diminutivo di Concetta) Apicella, di cinque anni, l'attrice sviluppò un forte sentimento affettivo. Secondo Governi<ref>Libro citato – vedasi bibliografia – pagina 158.</ref> Anna Magnani la portò spesso a casa sua, la fece conoscere al figlio Luca, che aveva solo 2 anni più di lei, e i due bimbi diventarono amici. Ad un certo punto l'attrice pensò anche a un'adozione, ma si fermò di fronte al comprensibile rifiuto della famiglia. Durante le riprese si verificò anche un incidente finanziario, quando un amministratore sparì con la cassa del film<ref>Episodio ricordato da Governi, op. citata in bibliografia, pag. 158.</ref>, fatto a cui tuttavia si poté porre rimedio. Altri problemi si ebbero con il mondo della distribuzione: fu chiesto a Visconti<ref>Questa circostanza viene riferita da Renato Giani in un articolo apparso sul n. 96 di ''Cinema'', vedasi bibliografia.</ref> di inserire tra gli interpreti l'attore [[Carlo Croccolo]], che a quel tempo assicurava un forte successo di pubblico e, a tale fine, fu promesso a Visconti un "cachet" aggiuntivo di 16 milioni, che tuttavia fu rifiutato. Non mancò neppure un intervento della [[Censura cinematografica|censura]], che impose di rivedere alcuni brani dei testi<ref>In particolare, secondo quando scrisse [[Vitaliano Brancati|Brancati]] nel suo libro del 1952 ''Ritorno alla censura'' - riportato dal n. 88 di ''Cinema'' – fu imposto di eliminare la frase «di chi è questo ben di Dio?» riferita a un'avvenente attrice, in quanto ritenuta offensiva del sentimento religioso.</ref>. Al film presero parte attori già noti o destinati ad una importante carriera, tra cui [[Walter Chiari]], [[Tecla Scarano]], [[Arturo Bragaglia]] e [[Nora Ricci]], oltre ad [[Alessandro Blasetti]], [[Vittorio Cecchi Gori|Mario Cecchi Gori]], [[Corrado (conduttore televisivo)|Corrado]] ed altri nel ruolo di sé stessi.
In diverse scene la Magnani venne lasciata libera di recitare quasi a braccio, pur rispettando ovviamente il copione: tra queste, in un paio di frizzanti scene di interni con [[Tecla Scarano]], nella lunga e famosa sequenza girata in una trattoria e sulla riva del Tevere insieme a [[Walter Chiari]] (si direbbe quasi "un film nel film"), e verso il finale, in una scena in notturna con in grembo Tina Apicella addormentata e seduta su una panchina fuori
== Presentazioni ed esiti commerciali ==
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''Bellissima'' ebbe la prima rappresentazione mondiale al cinema "Manzoni" di Milano nella nebbiosa giornata del 28 dicembre 1951<ref>Notizia e cronaca sul ''Corriere della Sera'' del 28 dicembre 1951, consultato presso archivi bibliotecari.</ref>. Il film, però, fu «assai poco premiato dagli incassi<ref>L'espressione è della Carrano, nel suo libro dedicato alla Magnani – vedasi bibliografia – p. 184.</ref>», avendo infatti introitato 160 milioni di lire<ref>Il dato commerciale è riportato nel ''Dizionario del Cinema Italiano'', confermato anche dal ''Catalogo Bolaffi'' – entrambi citati in bibliografia.</ref>. In base a questo risultato, il film di Visconti non riuscì ad entrare nell'elenco dei principali lungometraggi di maggior successo commerciale tra i 120 prodotti in Italia quell'anno<ref>Nella classifica elaborata da Pietro Cavallo nel suo libro ''Viva l'Italia'' – vedasi bibliografia – pag.397, che prende in esame le prime 40 pellicole prodotte in Italia ''Bellissima'' non c'è.</ref>. Campione di incassi nell'anno 1952 fu ''[[Don Camillo (film 1952)|Don Camillo]]'' di [[Julien Duvivier|Duvivier]] che raggiunse la somma record, mai vista prima per un singolo film in Italia, di circa 1 miliardo e mezzo di lire<ref>Nella classifica redatta da Cavallo – op. citata in bibliografia, pag. 397 – troviamo, tra l'altro, due opere di Lattuada, cioè ''[[Anna]]'', con circa 1 miliardo di introiti, e ''[[Il cappotto]]'' che incassò 440 milioni. Ma il primato assoluto va a [[Totò]] che, mettendo insieme ben tre pellicole uscite sugli schermi nello stesso anno (''[[Totò a colori]]'', ''[[Totò e le donne]]'' e ''[[Totò e i re di Roma]]''), riuscì ad assommare l'eccezionale – per quei tempi – incasso complessivo di poco meno di 1 miliardo e 700 milioni di lire.</ref>.
A fronte dello scarso riscontro economico italiano, il film conobbe calorose accoglienze all'estero. Nel luglio 1952 esso viene proiettato in "prima" a [[Parigi]], alla presenza della Magnani, ed in quella occasione l'attrice ricevette i pubblici complimenti del Ministro degli Esteri francese, [[Robert Schuman|Schuman]]<ref>Circostanza riferita nel libro della Hochkofler – op. citata in bibliografia – p. 97.</ref>. Ancora prima era stato inserito tra le pellicole che avevano rappresentato l'Italia al 2º Festival Cinematografico che si tenne nel febbraio 1952 a [[Punta del Este]], in [[Uruguay]], dove partecipò al successo della spedizione italiana<ref>Fu premiato ''[[Umberto D]]'' di [[Vittorio De Sica|De Sica]], tuttavia la Giuria espresse un plauso particolare per l'intera filmografia italiana che era stata presentata al festival.</ref>. Ma il "trionfo" avvenne a [[New York]], dove la Magnani arrivò, sempre per presentare il film, nel maggio del 1953. In una corrispondenza di [[Indro Montanelli]] dalla città americana, si descrivono accoglienze trionfali, con veri e propri episodi di ressa, ed un ''"assedio"'' da parte dei giornalisti e della gente, che costrinse ad un certo punto l'attrice a rifugiarsi in un locale improvvisato<ref>L'articolo di Montanelli apparve sul ''Corriere della Sera'' del
== Critica ==
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* Cesare Zavattini: ''Io. Una autobiografia''. Einaudi Edit. Torino, 2002. ISBN 88-06-16157-1
* AA. VV. ''Storia del Cinema Italiano'' volume VIII (1949-1953). Editori: Marsilio, Venezia, 2003 e Fondazione Scuola Nazionale Del Cinema, Roma, 2003. ISBN 88-317-8209-6 in particolare i capitoli:
** Luciano De Giusti, ''Disseminazione dell'esperienza neorealistica'', p.
** Giorgio De Vincenti, ''I film sul cinema'', p.
** Lino Micciché, ''Luchino Visconti: congedo dal neorealismo'', p.
* Laura, Luisa e Morando Morandini: ''Il Morandini 2008''. Zanichelli Edit. Bologna, 2007. {{NoISBN}}
* Pietro Cavallo, ''Viva l'Italia. Storia, cinema ed identità nazionale (1932-1962)''. Liguori Editore, Napoli, 2009 ISBN 978-88-207-4914-9
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{{Portale|cinema}}
[[Categoria:Film drammatici]]▼
[[Categoria:Film diretti da Luchino Visconti]]
[[Categoria:Film ambientati a Roma]]
[[Categoria:Film sul cinema]]
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